Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
se ci pensi, questo in effetti è un pregiudizio: il percorso interiore è sempre ispirato dall'esempio di altre persone che ti fanno vedere, sono in un certo modo, ecc...
perché mai un partner non dovrebbe ispirarti per stima, per un modo di vedere le cose che fai tuo perché ti piace come lo fa lui ?
non è che si tratta di essere unilateralmente succubi di una personalità, ma di uno scambio più o meno alla pari:

ah, sai, prima ero sempre uno angosciato dai soldi, stavo attento a tutto ma poi spendevo in mille cazzate; poi, con Gina, che è altoborghese e ha sempre avuto i soldi, ma si veste al charity shop, sono andato al ristorante da 300 euro; lei me la menava dura: "e lasciati andare, tanto si muore !"
lì per lì mi pareva una follia... poi ho capito e quella giornata la ricorderò per sempre, perché ho cambiato anche il mio modo di concepire il rapporto tra desiderio e momento presente; cazzo se aveva ragione Gina !

prima ero un attaccabrighe rancoroso per qualsiasi cosa, o mi maceravo per una multa; poi, a forza di stare con Pina, che è napoletana e si fa scivolare tutto addosso, ho cominciato a prenderla un po' più lasca pure io, il fegato se ne giova e addirittura ho iniziato a ridere di tante cose


se ti dico ste cose di amici, ti pare naturale; perché un partner che ha delle qualità liberatorie non può trasmettertele ed essere felice di averti fatta star meglio ?


voi donne ?
mah, forse;
io posso vedere solo dal mio punto di vista, con tutta la buona fede che posso; so perfettamente di avere tanti limiti, spesso inammissibili per molte; ma alla fine anche due o tre prerogative che possono far stare accettabilmente bene un campione, seppure molto ridotto; e, specularmente, di aver individuato qualcosa del genere dall'altra parte; volendo ragionare pragmaticamente, a partire dai difetti; prima vedo quelli, e se mi stanno simpatici è probabile che i pregi corrispondenti siano quelli adatti a me;
magari fossi stato capace di ragionare così alla tua età...

poi è anche molto una questione di culo, posto che se certe persone non le vedi perché non le hai nel radar, molte interfaccia delle tue frequentazioni ti rimanderanno inevitabilmente a tratti comuni, a prescindere dalla personalità reale; io pure, frequentassi gente che lavora in tv - che conosco bene per nascita - non sarei troppo ottimista sul genere umano
ma poi trovi gente notevole negli ambienti più inopinati, tipo commercianti ambulanti o altro che normalmente vedi come un elemento di arredo urbano;
di solito, persino gli uomini sono esseri umani che vorrebbero cose piuttosto semplici e, se non sono degli squilibrati, possono essere compagnie piacevoli se si sentono apprezzati;
perché essere apprezzati è una componente non secondaria di qualsiasi relazione umana, e la cosa rimanda a quello che scrivevo sopra;

e forse tante relazioni finiscono proprio se l'altro ti rimanda un'identità di cui non vai fiera e proprio nel momento in cui realizzi la cosa e ti dici: no, non voglio essere quella persona che Lino crede e in quel cliché in cui mi ha imprigionata; se non crede che io valga di più, si sbaglia lui ! non è così che va ?
perché finché credi che Lino in fondo abbia ragione, stai male ma pensi che quello è il tuo.
Che avere accanto qualcuno di valido possa aiutarti ad accrescerti, che possa essere stimolo, ci sta. Ma per quello non serve un partner. Basta un professore universitario, un amico, un collega. Il rapporto con gli altri è costantemente fonte di crescita, come è giusto che sia, ma non serve scomodare le relazioni sentimentali per quello.
il grosso del lavoro in ogni caso lo fa l'individuo. E può farlo anche per conto proprio se impara ad acquisire consapevolezza.

Poi va beh, io sicuramente sono disillusa. I difetti altrui li ho apprezzati fin troppo, finché non mi si sono ritorti contro. La consapevolezza è anche questo: capire che con gli occhi a cuoricino certo, amerai anche i difetti dell'altro. Poi quando passa l'effetto dell'innamoramento ti togli le fette di salame dagli occhi e ti chiedi: "Ma davvero? Ma sono impazzita?".