Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
di solito, se ho scelto qualcosa, so spiegare il perché, intenzionale o col concorso del caso: volevo la 500 rossa, ma c'era da aspettare 8 mesi e l'ho presa bianca subito; la Jaguar 4.2 era bellissima, ma consumava troppo; mi sono fermato al primo motel, ero molto stanco;

con le persone ci vergogneremmo; anche perché siamo educati ad un'etica di relazione; però la cosa sembrerebbe spiegare benissimo la rimozione dei valori di quello che è un "oggetto d'uso", la frustrazione per l'eventuale defaillance prestazionale, l'umiliazione di aver preso una fregatura, il rancore per l'inadempienza;

è difficile e imbarazzante ammettere che c'è quel calcolo - ovvio - di economia emotiva; è ovvio perché tutti ci aspettiamo che Naomi Campbell si accoppi con un riccone e non con l'impiegato delle poste, e se vediamo un uomo anziano e brutto con una bellissima giovane immediatamente la prima cosa che pensiamo è che la virtù di quello sia nascosta, dal segreto bancario
nessuno mi ha contestato con argomenti questo meccanismo; aspetto fiducioso;

ma se il meccanismo opera, come in effetti accade, e il pre-conscio effettua questo calcolo, si spiega la strutturazione in aspettativa che quella persona si mostri adempiente;
volevo sposare Simon Le Bon, ma era corteggiatissimo; ho sposato Mario Cioni, elettricista di Fucecchio; però, visto che mi sono accontentata di uno che non è assediato dalle groupies, mo' quello deve mantenere la promessa del suo status di sfigato; se lo sfigato non ci sta e mi cornifica, l'ho presa in dòmo tre volte: perché ho rinunciato a cercare altro che avrei preferito; perché mi sono confessata non all'altezza di quello, svalutata; e perché ho fallito pure in quello, visto che ho perso una guerra di potere pure con un soggetto che avevo scelto in modo da poter vincere facile;
ovviamente, vale anche a parti inverse, se non per l'asimmetria di quello che rompe il patto;

però così si spiega sia il rancore, sia l'assenza di qualcosa di gioioso che è rimasto; perché ti sarai pure svenata per fare il pieno alla Jaguar e la cosa è diventata insostenibile, ti serviva spazio, ma te lo ricordi bene quanto eri gasata a guidarla, e sai il perché; sono ingrassata, ma quanto era buona la Sacher ; se ingrassi per il junk food mangiato per nervosismo o abitudine, ti girano le scatole;

pure il "combattere" di Cono a fronte di una relazione infelice a me pare tradisca una tutela della "roba" su cui si è investito, perché se vivi una relazione di merda con una che ti lava i calzini, evidentemente quelli valgono di più della relazione;

non so; capisco che mi concentro su un nucleo che sembra riduttivo, ma è essenziale; e spiega pure molto in termini di comportamenti concludenti.
Posto che non devo ammettere un ca', posso sicuramente dirti che ci sono elettricisti molto disponibili e molto richiesti.
Anzi, alcuni sentono proprio il bisogno, arrivati ad un certo punto, di dire che loro hanno l'agenda piena di numeri da poter usare.
Pur non avendo nutrito aspettative verso un Le Bon - a me piacevano gli Spandau - e pur avendo nutrito aspettative verso una relazione "normale" (aggettivo multiforme) e verso una versione di me stessa migliore (ma poi ho capito che tanto male non sono, quindi la relazione mi è servita), non ho rinunciato a meglio o non mi sono evitata il peggio.
Anche perché, come tu ci insegni, il meglio e il peggio sono multiformi, come l'aggettivo normale.
A te non serve essere smentito, cioè non è qualcosa che ti interessi da parte di chiunque di noi.
Eppure, Axe, in tutte queste 42 pagine cui abbiamo preso parte, scarnificare e ridurre all'osso oppure il suo contrario, vale a dire ingrandire, ingigantire, dire del proprio sè ferito, o meno ferito, non si è arrivati a nulla di più simile all'antico consiglio di non andare a fare la spesa a stomaco vuoto.