però così è tutto una grande vaghezza, e non si viene a capo di nulla;
sti impulsi ormonali funzionano, anche occasionalmente a bassa intensità;
ma la realtà degli innamoramenti è che sono rarissimi e in genere rivoluzionano la vita delle persone, sbracano matrimoni e unioni di lungo corso, portano le persone a cambiare vita, perché tirano fuori cose che stavano sotto il tappeto o che uno nemmeno sospettava di avere;
io, in retrospettiva, posso dire di essermi innamorato due volte, una a 22 e l'altra a 44 anni - la prossima dovrebbe essere a 66![]()
ho avuto altre relazioni importanti e intense, ma non era la stessa cosa, per tanti motivi;
in entrambe le circostanze di innamoramento si trattava di persone non libere, e quindi di un rapporto non preceduto da un'aspettativa-progetto antecedente e astratto, su cui proiettare mie esigenze, ma proprio di un incontro con quella persona, e in una circostanza in cui tantissimi erano gli svantaggi, ma fortissima la motivazione a cercarsi per quello che si era, senza fronzoli esternali di convenienza ma, anzi, con tante prove e ostacoli, ma la gratificazione di trovarsi per ciò che si è; e, soprattutto, senza implicazioni di potere, di scambio conveniente, di capacità ricattatorie;
entrambi con la consapevolezza che l'atro ha qualcuno con cui scopa, bene o male, felice o infelice, o che è libero di farlo; non ti vedi o fai sesso per consuetudine, obbligo o imbarazzo;
non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello di glorificare la cosa, in quanto tale;
però, a contrario, mette in luce quello che invece nella coppia "regolare" soffoca la percezione dell'altro e produce erosione di sentimenti positivi in un loop di doveri, sacrificio, credito per quello, aspettative, imposizioni di doveri e via in un circolo nevrotico.