
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Da decenni non prendevo in mano il Sapegno. Grazie di avermene data l'occasione
"Definizione di Amore", scrivi.
"Una frase che pochi conoscono", scrivi.
Due errori.
Pensi che cono lo faccia?
Faccio io.
Ecco il testo: Paradiso, Canto IX, versi 73-81
«Dio vede tutto, e tuo veder s’inluia»,
diss’io, «beato spirto, sì che nulla
voglia di sé a te puot’esser fuia.
Dunque la voce tua, che ‘l ciel trastulla
sempre col canto di quei fuochi pii
che di sei ali facen la coculla,
perché non satisface a’ miei disii?
Già non attendere’ io tua dimanda,
s’io m’intuassi, come tu t’inmii».
E per completezza a proposito dell'uso di questi neologismi danteschi , ci metto anche
Beatrice : Paradiso, canto XXII, versi 124-132
«Tu se’ sì presso a l’ultima salute»,
cominciò Beatrice, «che tu dei
aver le luci tue chiare e acute;
e però, prima che tu più t’inlei,
rimira in giù, e vedi quanto mondo
sotto li piedi già esser ti fei;
sì che ‘l tuo cor, quantunque può, giocondo
s’appresenti a la turba triunfante
che lieta vien per questo etera tondo».
Inutile sottolineare quello che tutti sanno benissimo: che "intuarsi" ed "inmiarsi", come "inleiarsi" e "inluirsi", hanno tutt'altro significato dell'interpretazione del Maestro-Giudice (consiglier-catechista).
"Definizione di Amore":
E' sempre nella serie "Citazioni a penedisegugio"
Pero', nei suoi tentativi di "sembrar colto", non fa tenerezza?
Lo so, il rogo si avvicina.