Tu sbagli ipotesi e teorie con credenze.
Mi chiedo infatti sempre anche io perché, irrazionalmente, una persona deve credere in un essere invisibile con i superpoteri.
Ma capisco che scrivi per rompere un pò i 'hoglioni anche te.
Tu sbagli ipotesi e teorie con credenze.
Mi chiedo infatti sempre anche io perché, irrazionalmente, una persona deve credere in un essere invisibile con i superpoteri.
Ma capisco che scrivi per rompere un pò i 'hoglioni anche te.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
niente da eccepire; però capisci bene che questo soggettivismo non consente di attribuire qualità condivise a un dio tra i tanti delle diverse concezioni;
se qualcosa è non conoscibile - come Dio per l'uomo - non può nemmeno essere oggetto di una qualificazione;nel caso del comportamento umano, "razionale" è quanto atto a conseguire il fine inteso, il quale però può non essere quello dichiarato o apparente; poi, esiste anche la stupidità;Ciò che non riesco a capire è perché l'uomo dotato di ragione si comporti così spesso in modo irrazionale;forse ciò che è razionale per uno non lo è per l'altro.
Fede e ragione sono per definizione astratta opposti, perché la prima vuole credere in qualcosa di inverosimile e indimostrabile all luce di ciò che è osservabile;
la Resurrezione, per esempio, dato che tutti avremmo voluto constatarla, ma nessuno ha potuto verificare;
comunque, a me questa metafisica interessa poco, al più per scuola;
se una persona si dice credente o altro di assimilabile, io vedo se i suoi sentimenti sono autentici e tendono alla serenità, all'ascolto e al rispetto; e in quel caso mi incuriosisco;
se percepisco reticenza, dissimulazione, ambiguità o angoscia, resto distante.
c'� del lardo in Garfagnana
Fitzcarraldo é partito per un'impresa che tutti dicevano impossibile, irrazionale, irrealizzabile, inconcepibile, inverosimile e indimostrabile all luce di ciò che è osservabile. L'ultima stazione PRIMA dell'ignoto é stata la missione cattolica, dopodiché perde il controllo della situazione e tutto diventa confuso e assurdo. Nonostante ciò torna e racconta a modo suo l'impresa e la visione con la rappresentazione dell'effimero. L'amore (Claudia Cardinale e chi lo aveva sostenuto) e l'innocenza degli indigeni permette loro di apprezzare e riconoscere il senso della sua utopia.
"chi ha occhi per vedere..." (semicitazione).
Aut hic aut nullubi
Non ti preoccupare, anche lei riporta diverse tiritere. La natura che manda segnali o si ribella, per dire, non è la prima volta che lo dice e già è stato detto che non è corretto l'esempio, che se uno crede in un dio unico, parlare di natura come entità, non ha senso. Non lo ha nemmeno non contemplando una divinità.
E poi il classico dei classici, il dio buono che non fa male ed i vari tentativi che si incaprettano per spiegarne comunque l'esistenza. Anche qui già ribadite le contraddizioni.
Poi tutto il tripudio di discorsi incasinati, tipo la razionalità di dio, dell'universo e simili. Appare, scrive ogni volta questi post, forse qualcosa risponde, altrimenti sparisce fino alla prossima apparizione con i post con tanti concetti campati per aria, infilandoci l'universo, la scienza.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Tutte opinioni espresse sempre nel rispetto altrui, senza i comportamenti manipolatori che ben conosciamo.
Quindi, concordo con axe: il "bullismo", lascialo alla persecuzione giullaresca del martire empolese.
Ripeto, la "Lettura mensile" (che fa tanto il "racconto" intercalare del "Cuore" deamicisiano), per me, é piacevole.
E, parzialmente, coerente con qualche ia idea etica.
Spero che cono, leggendo questo panegirico, non sia preso da una crisi violenta di gelosia![]()
Nulla vieta un rispettoso trollaggio
I discorsi con i paroloni ed i concetti già espressi altre volte, di nuovo riproposti, non depongono a favore, così come il mordi e fuggi.
Cono avrà i soliti impulsi e deliquio dei sensi. Che sia un clichè, messo in programma, anche questo ormai?
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Nell’enciclica "Fides et Ratio" il pontefice Giovanni Paolo II scrisse: “Quando la ragione riesce a intuire e a formulare i principi primi e universali dell’essere e a fare scaturire rettamente da questi conclusioni coerenti di ordine logico e deontologico, allora può dirsi una ragione retta o, come la chiamavano gli antichi, “orthòs logos, recta ratio” (= corretto discorso, retta ragione).
Per Marco Tullio Cicerone (106 a. C. – 43 a. C.) la “recta ratio” è guida morale e principio universale che permette all’individuo di vivere in armonia con la natura e con gli altri.
Per l’avvocato e politico Cicerone, la recta ratio è la capacità di usare la ragione per discernere ciò che è giusto e agire di conseguenza. Egli descrive questa opinione nel suo trattato “De Officiis” (Sui Doveri), dove sostiene che la retta ragione è un principio universale che trascende le culture e le epoche. Secondo lui la retta ragione non è influenzata dalle passioni o dalle convenzioni sociali, ma si basa sulla comprensione della natura umana e dell’ordine dell’universo.
La recta ratio ci invita a vivere secondo virtù, riconoscendo che il nostro scopo più alto è agire con giustizia, saggezza, coraggio e temperanza. Questo principio ci aiuta a evitare decisioni impulsive o egoistiche e a vivere in armonia con noi stessi e con gli altri.
Dalle parole ciceroniane si desume che “vera legge è la retta ragione in accordo con la natura”, è un modo diverso per dire che la “veritas est adaequatio rei et intellectus” (= la verità è corrispondenza tra realtà ed intelletto). Ciò è evidente, secondo l’antico filosofo greco Aristotele, dopo aver definito cos’è il vero e cos’è il falso.
Ultima modifica di doxa; 15-12-2024 alle 18:00
L'ho già scritto nello Spazio Libero Sfogo e lo ribadisco: se uno ha veramente fede non c'è bisogno che la ostenti con parole inutili, ce l'ha e basta!
Tutte le parole in più che si scrivono, e lo diceva Uno molto superiore a me, vengono dal demonio perchè è inutili fare tanti discorsi religiosi se poi si denigrano le opinioni altrui, bisogna accettare tutto e se uno è veramente un credente lo è e basta.
Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI
La regina del sud sorgerà nel giudizio. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone (Matteo 12:42)![]()
La “lettera agli Ebrei” è un testo anonimo erroneamente attribuito a Paolo di Tarso. E’ un trattato per i cristiani di origine ebraica. In questa “lettera” il “tarsiota” fra l’altro dice: “Est fides sperandarum substantia rerum, argumentum non apparentium” = la fede è sostanza (= hypostasis: ciò che resta fermo nel fluire dei fenomeni transeunti) di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede (Eb 11, 1).
Qui la fede è in connessione con la speranza, costituisce con essa un “intreccio” inscindibile. Per questo Benedetto XVI, nell’enciclica “Spe salvi”, dedicata alla speranza cristiana, indugia su questo passo: “Per i Padri e per i teologi del Medioevo era chiaro che la parola greca hypostasis era da tradurre in latino con il termine substantia. La traduzione latina del testo, nata nella Chiesa antica, dice: “Est autem fides sperandarum substantia rerum, argumentum non apparentium” - la fede è la “sostanza” delle cose che si sperano; la prova delle cose che non si vedono.
La frase è ripresa dall’Alighieri nel XXIV canto del Paradiso (64 – 66):
“Fede è sustanza di cose sperate
e argomento de le non parventi,
e questa pare a me sua quiditate” (La "quiditas" o "quidditas", nella terminologia della filosofia scolastica significa l'"essenza delle cose").
Il verso è la risposta di Dante alla domanda di san Pietro su cosa sia la fede: “Di', buon cristiano, fatti manifesto / fede che è?” (XXIV, 53 – 54).
Dante invoca la grazia affinché gli consenta di rispondere al fondatore della Chiesa cristiana e recita la definizione della fede “paolina”, in base alla quale essa è sostanza di cose sperate e dimostrazione di quelle che non sono manifeste.
Petrus replica dicendo che tale definizione è corretta, a patto che il poeta sappia perché san Paolo ha parlato di "sostanza" e di "dimostrazione".
Per il poeta i misteri divini, che ora gli sono "manifesti" (trovandosi in Paradiso), sulla Terra sono "invisibili" e "non sperimentabili", perciò possono essere oggetto solo di "fede", su cui si fonda la "speranza" della beatitudine.
Ha ragione Dante ? Se sulla Terra alcune cose "ultraterrene" sono "invisibili" e "non sperimentabili", esse possono essere soltanto sperate e non di fede.
La "speranza" deriva da un desiderio, invece la fede da una dimostrazione o dalla testimonianza di persone degne di fiducia.
Ergo, nessuno è capace di dimostrare l’esistenza di Dio, ma alcuni (gli apostoli) testimoniano della sua esistenza.
Fiducia e fede, sebbene connesse, sono due cose diverse. Per conseguenza, avere fede significa nel contempo aver fiducia nella credibilità altrui.
Dal sacro al profano.
Il filosofo e politico inglese Francis Bacon (1561 – 1626), latinizzato in Franciscus Baco(nus), in italiano Francesco Bacone, provò a scrivere un’enciclopedia delle scienze per rinnovare la ricerca scientifica, che voleva basata sulla sperimentazione. Di quel progetto realizzò solo il “Nuovo Organo” (“nuovo strumento”, in cui espone la logica del procedimento tecnico-scientifico, in polemica con l’Organo aristotelico.
Sir Francis dice che finché l’individuo resta imprigionato negli errori e nei pregiudizi (false credenze) non potrà mai arrivare alla vera conoscenza.
Secondo Bacon è necessario “ripulire” l’intelletto da quelli che chiama “idola” (all’incirca i pregiudizi) per costituire un nuovo sapere mediante uno strumento (novum organum) basato sul metodo scientifico.
Cono, da quanto detto vorrei che tu traessi le conseguenze, invece sei tetragono nella tua fede. Coraggio cerca di ripulire le tue convinzioni create dagli idola, dai pregiudizi che nascono dal considerare vere alcune dottrine filosofiche e religiose, nel tuo caso la religione cristiana, o meglio la mitologia cristiana, che ti rende difficile l’accesso alla “verità”.
Ultima modifica di doxa; 16-12-2024 alle 16:58
Capisco ciò che intendi e apprezzo la tua comprensione riguardo le mie idee per questo ti esprimo ancora qualche mio pensiero riguardo scienza e fede,poi prendilo come vuoi.
Quello che per noi ora è scienza per gli antichi era miracolo(trapianti di organi,voli aerei fino all'intelligenza artificiale).
Quello che per noi ora è miracolo,inverosimile,indimostrabile(esempio una resurrezione) per l'uomo del futuro potrebbe diventare scienza(tramite scoperte mediche,tecnologiche)
Io aggiungo (e questo non piacerà a molti) che,secondo me,è Dio a dare all'uomo la capacità intellettiva per arrivare a certe mete di conoscenza fino ad arrivare non sappiamo dove,forse alla conoscenza di Lui?
D'accordo,siamo nuovamente all'indimostrabile ma è qui che la fede si differenzia dalla sola ragione.
Mi vengono in mente certe persone con una spiritualità talmente forte da ottenere contatti spirituali che si esprimono ad esempio in visioni o manifestazioni fisiche che la scienza non riesce a dimostrare.
Nessuno ha sperimentato ciò che ha visto Bernardette a Lourdes ma io credo a un contatto spirituale a cui lei ha dato l'aspetto di un'immagine conosciuta della Madonna come si presentava nell'immagine che lei conosceva.
Lo spirituale si unisce all'umano come nelle visioni di Sant'Antonio di Gesù in forma infantile o di San Francesco di Gesù crocifisso.
Noi che non abbiamo avuto queste esperienze possiamo credere o no a seconda della nostra sensibilità spirituale.
D'accordo che ci sono anche gli imbroglioni della fede che possono giocare sui sentimenti altrui ma quelli prima o poi si distruggono da sé!
La Verità non è un concetto, Doxa: ma una Persona! Si può spendere tutta la vita studiando, cercando, indagando, investigando e discutendo su teorie, filosofie e sistemi di pensiero: ma se non si incontra Gesù Cristo nulla giova amico mio. Nulla serve. Nulla soddisfa pienamente....
amate i vostri nemici