
Originariamente Scritto da
axeUgene
per farsi un'idea verosimile e compiere un salto di qualità sarebbe necessario osservare l'assetto Interno di quegli attori politici; un esempio, la Cina:
tra 25 anni Taiwan dovrebbe tornare sotto sovranità cinese; i taiwanesi non vogliono; nel frattempo, sono diventati una società tipo Corea del sud o Giappone, dove non c'è proprio una "borghesia" del nostro tipo, ma un ceto tecnocratico, tipico delle democrazie estremo-orientali e industriali;
ma questo sta accadendo anche nelle aree costiere cinesi; per cui, il governo cinese si trova schiacciato tra la domanda di queste aree avanzate e quella delle aree rurali interne che partecipano meno del benessere; da un lato c'è il tentativo di accelerare l'annessione e riscuotere consenso; dall'altro, le aree avanzate non hanno alcun desiderio di mettere a repentaglio commerci e benessere, e frenano;
gli USA temporeggiano, perché hanno scommesso sull'eventualità che il regime cinese prima o poi si allinei per convenienza al modello sud-coreano; qui mi fermo, perché poi la faccenda si complica; però, un'osservazione:
Cina, Giappone, Corea, Vietnam, ecc... avrebbero davvero ottimi motivi per odiare e combattere l'Occidente, tra colonialismo, atomiche e napalm, no ?
eppure, in brevissimo tempo tutte quelle società hanno fatto pace con i vecchi nemici e si sono integrate; perché producono e commerciano;
chi odia l'Occidente? tutta una serie di paesi che in effetti non sono MAI stati davvero colonizzati, se non per un ventennio di protettorato tra Palestina e Iraq - prima impero ottomano, e l'Iran, mai occupato da occidentali; eppure questi soggetti esprimono tradizionalmente un piagnisteo vittimista che la nostra opinione pubblica ha introiettato come giustificato;
tutti questi paesi non producono, vivono di rendite naturali o sussidi e, non appena escono dal patrocinio di una grande potenza, diventano il teatro di guerre tribali, come in Siria, per le quali in occidente non si scandalizza nessuno.