
Originariamente Scritto da
Adalberto
Ciao AU, ciao RdC
Sono solo al terzo caffè ma non credo riuscirò a far pari con i prosecchini di iersera: quindi aiutate questi pochi neuroni rimasti in piedi a capire meglio perchè io sono ancora annebbiato������
In generale (anche per non uscire dal seminato, ovvero quello dei bisogni indotti indicati dal post).
Anche il bisogno spirituale è indotto, sia in senso strettamente religioso che in senso lato.
E’ indotto dal linguaggio, dalla consuetudine, dalle rassicurazioni sociali, dalle proprie paturnie ecc. ecc.
Al supermarket ideologico ognuno pesca dallo scaffale delle offerte ciò che preferisce o ciò che è più vicino ai suoi occhi, o al suo braccio. Vaghiamo a lungo nelle corsie, orientati dai semplicistici messaggi pubblicitari dei Tg, a partire da quelli di stato ecc. ecc..
In particolare.
. Parliamo di opinioni, commenti, financo di comportamenti verbali ?
Ognuno è colui che è. Estendo a tutti il concetto biblico di auto-attribuirsi una propria identità e missione. Chiunque può sentirsi anche tutto o parte di una divinità credendo di avere un’anima, uno spirito, un non so. Finchè non esercita una azione o un’ostruzione al pensiero altrui posso accettarlo, posso ignorarlo, posso confrontarmi quando mi garba o quando mi necessita difendere i miei spazi di opinione. Ma se mi contraddice e basta… che danno mi fa, visto che lo faccio io stesso, da solo e anche spesso.?
Se anche qualcuno facesse o fosse qui dentro un redivivo Torquemada, c’è forse qualcuno che lo subirebbe o che non sarebbe supportato da altri nel difendersi?
. Parliamo di manipolazioni?
Basta accendere la TV due minuti e siamo infettati da concetti semplicistici sparati alla grande e vediamo che magicamente diventano Verità che smuovono il mondo.
Chessaramai una piccola dose di manipolazione in un forum? Mi auguro anzi che possa agire come un vaccino, stimolando anticorpi nella discussione.
Fate bene a criticare: che ogni player conduca la sua partita.
.Parliamo di qualità e di moralità ?
il misunderstanding forse risiede qui. Non ho una visione di qualità legata a concetti morale, ma allo sforzo del compimento, come quello dell’artigiano che non è certo un artista, ma la radice dei termini è comune.
Per me essere identificabili è una qualità, anche se si porta una maschera, soprattutto se si indossa una maschera.
.Parliamo di internet?
Qui sinceramente annaspo, non ho capito il tua posizione AE, scusami.
Cediamo dati personali in cambio di comodi servizi ?. Sì
Lo facciamo consapevolemente? Più no che sì, ma sono troppe le sfumature comportamentale. Anche le mie soggettive.
Ci guadagno più io ad avere servizi apparentemente gratuiti oppure – pro quota millesimale- i motori di ricerca a cui cedo informazioni più o meno consapevolmente? Non lo so.
E’ un baratto, di conseguenza il margine di guadagno non è misurabile contabilmente.
Accetto il baratto senza le recriminazioni dei luddisti del virtuale, non fraintendetemi. Ancor prima che aprissero internet al pubblico attaccavo il modem alla cornetta telefonica per collegarmi alle BBS.
La tecnologia va cavalcata , non ci si può sottrarre, piaccia o non piaccia.
Conclusione
L’alienazione era un tema in voga nella seconda metà del secolo scorso.
Forse dovrebbe tornare di attualità visto che passo/passiamo un’ampia fetta di vita osservando quello che vediamo in uno schermo, cioè dei contenuti che - monetariamente - ci costano pochissimo rispetto a quanto spendiamo per un qualsiasi bene di prima necessità. Ad esempio un quotidiano.
PS scusate la sbrodolata, zero voglia di lavorare oggi.
Meglio che mi torni in fretta, direte..
