La democrazia è sospesa per causa di forza maggiore, emergenza, emergenza, clima, guerra, virus; sfrenate violente oligarchie impongono dogmi, niente più Italiani, francesi, tedeschi, come se questi avessero qualcosa in comune, se non due gambe, due braccia, due occhi. Fascistelli e sinistrelli giocano a rimpiattino, con le loro bandierine brandite nelle vuote piazze. L’ordine mondiale del pirata è sempre attivo, il mondo è mio ruggiva l’adolescente cresciuto all’ombra dei missili. Il pensiero scomparso, tra le spire di un ossessivo presente, tutto è subito, l’adesso del commerciante di minuterie. Tutto si compra, tutto si vende, la libertà femminile venduta on line a poco prezzo. Il popolo cammina con la testa china, tutto è già stato deciso, ordinato, non un fiato. Libertà, libertà questa sconosciuta, loro possono, decidono se potrai accendere un fuocherello o inglobarti dentro strane sigle.
L’arte ridotta al ruolo di comparsa, la scienza ad uso e consumo delle potenti industrie globali. Sentimenti promiscui, invadono deboli menti, ogni giorno una nuova regola confonde gli astanti, che del banchetto vedono solo le briciole dove tutto è concesso senza ritegno, l’io gettato in pasto a famelici mostri che ne divorano l’essenza. Inno alla depravazione in nome di una presunta libertà, dove i valori dell’essere sono trasmutati da oro in piombo. Un paese che dimentica la storia non ha futuro. Ucraina, Palestina, Siria, sacrificate per il lauto compenso, pasto di demoni. Ogni regola violata democrazia, democrazia, vogliamo solo le note a margine il testo poco interessa. Raccoglitori di app, collezionisti di kit; sopravvivere: una bottiglia d’acqua, due ammennicoli, settantadue ore. Cinema del ridicolo che ricorda un film di Buñuel “Diario di una cameriera”, dove tetre atmosfere si confondono con luminose giornate.
Di paradisi perduti, in smartworking, giornate da divano in un eterno lockdown, psicologia pornografica televisiva senza futuro, povero di civiltà. Raccolta alle armi, spinti nel recinto come il toro nell’arena vai e fai la tua corrida, vivi il tuo momento di gloria. Nessuno sguardo alla bellezza o di quello che ne resta, di muri imbrattati, la perdita del sé è totale, alluvioni dirompenti sporcano il paradiso.