*L’amore della vita, un inganno Le relazioni, una trappola*...di Santippe?

[dark lady]

non ti piace essere capita ? a me sì e ho proiettato;

veramente ho scritto anche io che capita, senza che ci pensi;

ma deve essere un genere di situazioni di cui non capisco una cippa e in cui non trovo una logica che le descriva.

Mah, devo essere sincera? Non mi serve qualcuno che mi "veda" come dici tu, in ambito relazionale. Non ho problemi di autostima e sono consapevole da sola delle mie potenzialità.
Uno può pure restare single a vita ed essere felicissimo, senza dover investire altre persone di alcunché. Senza contare che anche un amico ti può "vedere" e "capire", non serve che sia per forza un partner.
Io mi sento ampliamente riconosciuta e capita nella mia cerchia di amicizie più strette, in modo molto profondo. E credo che loro mi "vedano" come non potrà mai vedermi nessun partner.
Quindi no, per come vivo io le relazioni non è quello il fulcro.
Certo, se stai con qualcuno a un certo livello di profondità ovviamente l'altro impara a capirti e a trovare in te del potenziale, e viceversa, ma è comunque un di più ad un'esistenza che si regge benissimo anche da sola, se sei una persona risolta. O almeno, io la vedo così.
Per me il partner è qualcuno con cui percorrere un pezzo di strada, condividere un pezzetto della vita, arricchendosi vicendevolmente in quanto entrambi portatori di valore aggiunto nella vita dell'altro. Ed è per questo che io distinguo molto la relazione "solo sesso" da quella che prevede un coinvolgimento più profondo. Sebbene tutte le relazioni portino qualcosa, perché comunque sono esperienze, nel bene o nel male, il livello di profondità che si instaura per come vivo io queste cose fa la differenza. E per me è una cosa rara, arrivare a certi livelli di profondità.

[axeUgene]

Mah, devo essere sincera?
...
Certo, se stai con qualcuno a un certo livello di profondità ovviamente l'altro impara a capirti e a trovare in te del potenziale, e viceversa, ma è comunque un di più ad un'esistenza che si regge benissimo anche da sola, se sei una persona risolta. O almeno, io la vedo così.
Per me il partner è qualcuno con cui percorrere un pezzo di strada, condividere un pezzetto della vita, arricchendosi vicendevolmente in quanto entrambi portatori di valore aggiunto nella vita dell'altro.

è una spiegazione molto esauriente, ma io non riesco ad immaginare di che stai parlando; condividere, arricchirsi, valore aggiunto...
ho dei grossi limiti anche io, eh...

[dark lady]

è una spiegazione molto esauriente, ma io non riesco ad immaginare di che stai parlando; condividere, arricchirsi, valore aggiunto...
ho dei grossi limiti anche io, eh...

Anch'io a volte faccio fatica a interpretarti, vai tranquillo
Comunque, molto banalmente e terra terra: conosci una persona che ha un hobby o una passione che tu non hai mai considerato e scopri che piace anche a te, e ti cimenti. E viceversa. O insieme scoprite qualcosa che piace a entrambi. O ancora, tu ami viaggiare e l'altro pure, e magari impari nuovi modi di viaggiare e di scoprire il mondo. A te che piace la musica, magari conosci una donna con gusti musicali diversi dai tuoi o un po' alternativi, e scopri mondi che non conoscevi. Magari questo ti porta a frequentare nuovi ambienti. O ancora, magari scopri che con quella persona avete dei sogni in comune, e quella è una delle cose più belle perché avere dei sogni e degli obiettivi di vita è bellissimo, e poterne condividere alcuni è arricchente perché magari scopri delle sfumature che non avevi considerato.
E queste sono cose che puoi comunque trovare non solo in una relazione, ma anche con amici, o anche con relazioni estemporanee. Per dire, con un ragazzo con cui sono uscita alcune volte abbiamo scoperto di avere una passione in comune per la poesia, e ci scambiamo le reciproche poesie, commentandole insieme, oppure guardiamo un paesaggio insieme e vediamo cosa riusciamo a scrivere entrambi, confrontando come la stessa cosa possa suscitare emozioni diverse. Tutto può essere occasione di crescita ed evoluzione.

[axeUgene]

E queste sono cose che puoi comunque trovare non solo in una relazione, ma anche con amici, o anche con relazioni estemporanee..

esatto;
comunque io capisco perfettamente quello che scrivi; quello che ho difficoltà a capire è la congruenza del sistema di emozioni reali che c'è dietro;

io sono davvero uno che non si scandalizza di fronte a quasi nulla, ma veramente;
capisco pure che tu possa esprimere l'idea in cui in fondo nessun partner potrà conoscerti come gli amici più intimi; anche questa è un'opzione;
ma, per essere praticabile, serve considerare che - possiamo aprire un sondaggio - difficilmente trovi uomo o donna che sia disponibile a vivere una relazione in base a quel presupposto di intimità di serie B, statutaria; ma magari c'è anche chi è capace;
in secondo luogo, per ispirarti a un sistema così pensato, non ti puoi "coinvolgere", a meno che il tutto non sia un teatro sado-maso: prima svillaneggi uno, con "non conti un caxxo, pochi..." e poi ti casca la frusta, quello la raccoglie e si vendica, quando sei coinvolta;

io capisco solo che sei molto traumatizzata dalla storia lunga e che hai comprensibilmente costruito una corazza di rifiuto che tenga sotto controllo anche solo la comparsa all'orizzonte di un maschile che associ a quella situazione traumatica; che è una cosa comprensibilissima; e nemmeno del tutto di fuori;
anche perché se esprimi questa cosa per cui l'uomo è sempre un potenziale pericolo, un sopraffattore da tenere al guinzaglio e limitare, hai sicuramente un ottimo motivo tuo, che io non mi sogno neppure di cassare;

però, renditi conto che se ne accorge pure quello che ti capita di incontrare e - penso io - se ti dà corda, è già uno propenso a cercare motivi e strategie di rancore; te lo dico perché io ho attenuato questo tratto aggressivo di rivalsa - mista ad amore vero, eh...- nella mia prima storia da "terzo";
occhio, perché se un uomo ti accetta per come ti racconti qui, ci sono buone probabilità che sia un insicuro che cerca un pretesto per vendicarsi, e trova una sfida promettente nel tuo atteggiamento che lo tiene al margine.

[conogelato]

A parte che non "continuo a vedermi col mio ex". Siamo rimasti amici, molto semplicemente. E a volte mi racconta i suoi problemi. Cosa ci sarebbe di così strano?
Abbiamo compagnie in comune, per cui è ovvio che ci vediamo. Dopo 17 anni, figurati. E peraltro lui ha una nuova compagna, che è quella per cui mi aveva mollata, e a cui, col senno di poi, sono immensamente grata perché se l'è accollato lei, liberando me.
Cosa ci sarebbe di contraddittorio, me lo spieghi?
Qui chi ha un ego smisurato sei tu, che pensi di avere la verità in tasca e di giudicare la vita altrui senza conoscerla. E non solo con me, lo fai con tutti.

Vai dalla psicologa no? Possibile non ti abbia suggerito anche lei di troncare definitivamente? Se era un amore tossico come ci hai raccontato con dovizia di particolari, mi spieghi perché continui a vederlo? A me non me ne frega nulla, ma sei nella condizione di quello che ha superato un problema di droga e dice "vabbè, uno spinello ogni tanto me lo faccio ancora, che vuoi che succeda?"

[conogelato]

Certo, proprio in virtù del fatto che quella barriera è stata superata, anche se solo una volta, è sufficiente per instaurare un legame oltre il tempo.

A meno che i rapporti non siano deteriorati per avvenimenti di diversa natura, io avrei sempre un atteggiamento di affetto, riguardo verso chiunque abbia avuto rapporti intimi.

Poi è anche vero che no ho mai avuto rapporti con sconosciute e non credo per caso, ma anche per scelta, quindi un minimo di amicizia è considerazione reciproca penso sia automatico ci sia, tra due che decidono di esser intimi, anche se solo per una volta.

Improvviso impulso di abbracciarti! Grazie Bumble

[dark lady]

esatto;
comunque io capisco perfettamente quello che scrivi; quello che ho difficoltà a capire è la congruenza del sistema di emozioni reali che c'è dietro;

io sono davvero uno che non si scandalizza di fronte a quasi nulla, ma veramente;
capisco pure che tu possa esprimere l'idea in cui in fondo nessun partner potrà conoscerti come gli amici più intimi; anche questa è un'opzione;
ma, per essere praticabile, serve considerare che - possiamo aprire un sondaggio - difficilmente trovi uomo o donna che sia disponibile a vivere una relazione in base a quel presupposto di intimità di serie B, statutaria; ma magari c'è anche chi è capace;
in secondo luogo, per ispirarti a un sistema così pensato, non ti puoi "coinvolgere", a meno che il tutto non sia un teatro sado-maso: prima svillaneggi uno, con "non conti un caxxo, pochi..." e poi ti casca la frusta, quello la raccoglie e si vendica, quando sei coinvolta;

io capisco solo che sei molto traumatizzata dalla storia lunga e che hai comprensibilmente costruito una corazza di rifiuto che tenga sotto controllo anche solo la comparsa all'orizzonte di un maschile che associ a quella situazione traumatica; che è una cosa comprensibilissima; e nemmeno del tutto di fuori;
anche perché se esprimi questa cosa per cui l'uomo è sempre un potenziale pericolo, un sopraffattore da tenere al guinzaglio e limitare, hai sicuramente un ottimo motivo tuo, che io non mi sogno neppure di cassare;

però, renditi conto che se ne accorge pure quello che ti capita di incontrare e - penso io - se ti dà corda, è già uno propenso a cercare motivi e strategie di rancore; te lo dico perché io ho attenuato questo tratto aggressivo di rivalsa - mista ad amore vero, eh...- nella mia prima storia da "terzo";
occhio, perché se un uomo ti accetta per come ti racconti qui, ci sono buone probabilità che sia un insicuro che cerca un pretesto per vendicarsi, e trova una sfida promettente nel tuo atteggiamento che lo tiene al margine.

Mi sa che io e te parliamo proprio lingue diverse, perché no, decisamente non hai capito.
Personalmente non ho alcun desiderio di rivalsa nè di rancore. Se frequento qualcuno lo faccio con la massima apertura e serenità, altrimenti piuttosto me ne sto da sola. Men che meno, voglio una intimità di serie B. Ma perché mai dovrebbe essere di serie B condividere qualcosa con qualcuno, crescere insieme, camminare insieme per un pezzo lungo la strada della vita?
Non confondere il mio fare battute sugli uomini, che è pura goliardia, con il modo in cui vivo le relazioni. Se scelgo di stare con qualcuno è perché quel qualcuno per me rappresenta qualcosa di importante, altrimenti non ci perdo neppure tempo.

[dark lady]

Vai dalla psicologa no? Possibile non ti abbia suggerito anche lei di troncare definitivamente? Se era un amore tossico come ci hai raccontato con dovizia di particolari, mi spieghi perché continui a vederlo? A me non me ne frega nulla, ma sei nella condizione di quello che ha superato un problema di droga e dice "vabbè, uno spinello ogni tanto me lo faccio ancora, che vuoi che succeda?"

Ma proprio no, anzi, la psicologa ha detto che è assolutamente sano restare amica di un ex, perché significa che hai superato il trauma.
Che poi non è stato assolutamente un amore tossico. Disfunzionale per certi versi assolutamente si, ma non tossico. Era semplicemente una persona con tanti problemi, insicurezze, ecc, ecc.
Ora per me lui è semplicemente un amico, ma neppure troppo stretto. Io non lo cerco e non vado a raccontargli le cose mie. E' lui che cerca me e mi racconta i suoi problemi. Lo ascolto di buon grado perché penso che non si debba mai chiudere la porta in faccia a chi ti chiede aiuto, lo consiglio quando me lo chiede, e fine.

[axeUgene]

Mi sa che io e te parliamo proprio lingue diverse, perché no, decisamente non hai capito.
Personalmente non ho alcun desiderio di rivalsa nè di rancore.

se scambi i soggetti, ci credo che non ci capiamo

ho scritto che la postura che comunichi qui - la tua reale non la conosco - facilmente attrae uomini motivati da rivalsa e rancore nei confronti di una femminilità che hanno introiettato come ostile, che so, la madre autoritaria e castratrice, cose così...
io mi sono accorto di avere anche questo tratto - in misura moderata, poi gradualmente superato - a 20 anni; stavo con una fidanzata che mi trattava un po' così, come toy-boy a cui far sempre presente che comandava lei, che si divertiva a sminuirmi - non c'era solo quello, eh...
però, nel tempo ho elaborato la domanda sul perché uno orgoglioso come me si stesse lasciando trattare così, e nell'evoluzione della storia mi sono reso conto che quello era proprio un mio fantasma contro il quale cercavo rivalsa: vedi ? mi tieni al guinzaglio, ma io posso fare a meno di te, e nel momento in cui sei tu ad essere fragile mi vendico con l'indifferenza che mi hai costretto a sposare, per superare la sofferenza;

se io fossi stato risolto a 20 anni, dopo qualche bella trombata al primo avviso di abuso o giochino, avrei sorriso e diradato la presenza; ché pure all'uni c'era diversa fauna femminile che mi si proponeva; infatti, una sera, invitato a cena da rivale, puntualmente la domina mi telefona e fa: quando hai finito con la C. passi da me ? e io all'una di notte attraveravo il fiume per il secondo turno

[bumble-bee]

Improvviso impulso di abbracciarti! Grazie Bumble

Grazie di che?

Si tratta semplicemente di sensibilità e di non considerare banale un rapporto intimo avvenuto senza tanti coinvolgimenti profondi.

Il sesso per come la vedo io è sempre in incontro voluto da due soggetti che si interfacciano alla pari e quindi condividono in comune un'idea, anche se solo per soddisfare (entrambi) un bisogno fisico.

Odio tutti coloro che inducono gli altri a fare qualcosa di non voluto, gradito. Tutto qua.

[dark lady]

se scambi i soggetti, ci credo che non ci capiamo

ho scritto che la postura che comunichi qui - la tua reale non la conosco - facilmente attrae uomini motivati da rivalsa e rancore nei confronti di una femminilità che hanno introiettato come ostile, che so, la madre autoritaria e castratrice, cose così...
io mi sono accorto di avere anche questo tratto - in misura moderata, poi gradualmente superato - a 20 anni; stavo con una fidanzata che mi trattava un po' così, come toy-boy a cui far sempre presente che comandava lei, che si divertiva a sminuirmi - non c'era solo quello, eh...
però, nel tempo ho elaborato la domanda sul perché uno orgoglioso come me si stesse lasciando trattare così, e nell'evoluzione della storia mi sono reso conto che quello era proprio un mio fantasma contro il quale cercavo rivalsa: vedi ? mi tieni al guinzaglio, ma io posso fare a meno di te, e nel momento in cui sei tu ad essere fragile mi vendico con l'indifferenza che mi hai costretto a sposare, per superare la sofferenza;

se io fossi stato risolto a 20 anni, dopo qualche bella trombata al primo avviso di abuso o giochino, avrei sorriso e diradato la presenza; ché pure all'uni c'era diversa fauna femminile che mi si proponeva; infatti, una sera, invitato a cena da rivale, puntualmente la domina mi telefona e fa: quando hai finito con la C. passi da me ? e io all'una di notte attraveravo il fiume per il secondo turno

Te sei stato (e sei) uno sciupafemmine non indifferente, mi sa
Beh è ovvio che a 20 anni non hai la consapevolezza che maturi dopo.
Comunque no, sai, in realtà non attraggo uomini rancorosi, anzi. Tendenzialmente, ci riflettevo giusto qualche settimana fa, attraggo uomini con una forte componente femminile. Praticamente tutti quelli con cui ho avuto storie importanti o frequentazioni tendenzialmente avevano questa caratteristica. Probabilmente perché io di mio ho una forte componente maschile.

[axeUgene]

Te sei stato (e sei) uno sciupafemmine non indifferente, mi sa

macché...
insicuro come pochi, mi perdevo un sacco di opportunità, anche perché mi fissavo su certe e non vedevo altro; mai stato nemmeno bello; se non altro, quelle pochissime in genere erano tipi notevoli, almeno per la mia scala di valore, con una personalità che ricordo ancora con ammirazione;

Beh è ovvio che a 20 anni non hai la consapevolezza che maturi dopo.
Comunque no, sai, in realtà non attraggo uomini rancorosi, anzi. Tendenzialmente, ci riflettevo giusto qualche settimana fa, attraggo uomini con una forte componente femminile. Praticamente tutti quelli con cui ho avuto storie importanti o frequentazioni tendenzialmente avevano questa caratteristica. Probabilmente perché io di mio ho una forte componente maschile.

ma non sono in contraddizione le due inclinazioni; poi, io sono andato a spanne, ma dipende pure da quali inclinazioni "femminili" contempli;

sia chiaro, ricorro agli stereotipi nella misura in cui sono modalità educative; per esempio, la manipolazione psicologica, un modo indiretto nel conflitto, il vittimismo, ecc... cioè, quello che apprende il soggetto più debole, o educato/destinato a...

perciò, un maschio schiacciato da un materno tirannico, può pure assumere atteggiamenti maschilisti, ma questi sono una reazione, dove in realtà cova il rancore di chi si sente dominato;

il maschilista non è un misogino, non necessariamente; la mia linea maschile ne contava diversi, uomini buonissimi e dolcissimi; pure molto amati da donne femministe, pieno pure di quelle; ma erano maschilisti, tradizionali; se c'era mio padre presente, mia cognata non riusciva a pagarsi nemmeno le sigarette

di solito, i padri delle mie ex con cui ho legato di più erano tutti un po' così; una specie di sultani gaudenti e innamorati della vita, sempre pronti a organizzare feste patriarcali, invitare gente, il re sole;

papà non era proprio così, più riservato e timido, però mi sono chiesto spesso se c'era una relazione tra il maschile che mi ha trasmesso e il fatto di piacere a figlie di quel preciso e ricorrente tipo di padre;
probabilmente invece è che io sono molto materno, e le madri di quelle ex il più delle volte erano il lato infelice della famiglia;

mi sarei potuto capare le fidanzate selezionando quel tipo di biografia famigliare

[conogelato]

Ma proprio no, anzi, la psicologa ha detto che è assolutamente sano restare amica di un ex, perché significa che hai superato il trauma.
Che poi non è stato assolutamente un amore tossico. Disfunzionale per certi versi assolutamente si, ma non tossico. Era semplicemente una persona con tanti problemi, insicurezze, ecc, ecc.
Ora per me lui è semplicemente un amico, ma neppure troppo stretto. Io non lo cerco e non vado a raccontargli le cose mie. E' lui che cerca me e mi racconta i suoi problemi. Lo ascolto di buon grado perché penso che non si debba mai chiudere la porta in faccia a chi ti chiede aiuto, lo consiglio quando me lo chiede, e fine.

Quanto ti piglia a seduta quella psicologa? Così, solo per curiosità.
Te l'ha detto anche Doxa che lo spirito da crocerossina nutre solamente il tuo ego.
"Come sono buona"
"Come sono altruista"
"Come sono comprensiva io!"

[conogelato]

Grazie di che?

Si tratta semplicemente di sensibilità e di non considerare banale un rapporto intimo avvenuto senza tanti coinvolgimenti profondi.

Hai fatto centro 2 volte in 24 ore: appunto, è una questione di sensibilità. Oggi , bruciando tutto subito, i ragazzi e le ragazze manco sanno ricordare il nome della prima volta. Come si chiamava lei, come si chiamava lui....tutto tritato e macerato dall'usa e getta.

[Vega]

Allora se ci ricordiamo i nomi possiamo farlo come e quanto ci pare?