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Discussione: "Ignorante"....cioé, "Ateo"?

  1. #16
    Opinionista L'avatar di Adalberto
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    hai solo incontrato maestri che, proprio perché dovevano giustificare quella spesa.- non è colpa loro - ti dovevano costringere a produrre "risultati", e non un tuo piacere;
    sono troppo pigro per sprecare parole allo smartphone, ma sono certo tu abbia più talento e propensione di quanto credi.
    Sei troppo buono e clemente
    Cmq con la batteria mi sono divertito un sacco, da solo a sudare e pestare per due o tre anni. Ma devo essere onesto : era solo un gran bel baccano!
    Ci son dei giorni smègi e lombidiosi...
    ma oggi è un giorno a zìmpani e zirlecchi.
    (Fosco Maraini)

  2. #17
    Opinionista L'avatar di Adalberto
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio

    Te ci hai tenuto a farci sapere che non ti senti né ateo, né agnostico, né senza Dio. Come mai? Prova a rifletterci seriamente Adalberto
    Non rispondere di pancia.
    Be’ probabilmente non sono stato capace di rendere il mio pensiero, che è sereno perché non ho più antagonismo.
    Non è questione di sentirsi questo o quello…. non mi interessa proprio più distinguermi da un qualcos’altro che non vivo.
    In particolare trovo anche un po’ assurdo (e privo di senso) cercare di evidenziare nella parola identitaria (ateo o agnostico) un termine che fa riferimento ad una concezione/esperienza del mondo che non fa parte della mia realtà.
    Riducendo la cosa in limiti semplicistici, sarebbe come se un interista per identificare la sua natura, volesse proclamarsi non-milanista. Risulterebbe un po’ sciocco, no?
    Ci son dei giorni smègi e lombidiosi...
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    (Fosco Maraini)

  3. #18
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Adalberto Visualizza Messaggio
    Sei troppo buono e clemente
    Cmq con la batteria mi sono divertito un sacco, da solo a sudare e pestare per due o tre anni. Ma devo essere onesto : era solo un gran bel baccano!
    music is as good as the drummer... dicono quelli davvero bravi; il leader è sempre il batterista;

    comunque, no; non mi produco in adulazioni gratuite; ho sperimentato di persona come funzionario certi blocchi all'apprendimento; se hai dedicato del tempo alla musica hai certamente una più che buona predisposizione:
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #19
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Adalberto Visualizza Messaggio
    Be’ probabilmente non sono stato capace di rendere il mio pensiero, che è sereno perché non ho più antagonismo.
    Non è questione di sentirsi questo o quello…. non mi interessa proprio più distinguermi da un qualcos’altro che non vivo.
    In particolare trovo anche un po’ assurdo (e privo di senso) cercare di evidenziare nella parola identitaria (ateo o agnostico) un termine che fa riferimento ad una concezione/esperienza del mondo che non fa parte della mia realtà.
    Riducendo la cosa in limiti semplicistici, sarebbe come se un interista per identificare la sua natura, volesse proclamarsi non-milanista. Risulterebbe un po’ sciocco, no?
    Vedo che non cogli il punto....
    Vabbè, non importa.
    amate i vostri nemici

  5. #20
    Opinionista L'avatar di Adalberto
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio

    ... ho sperimentato di persona come funzionario certi blocchi all'apprendimento...
    Pensavo fossimo off topic, invece il tuo video parla anche di “mistica” e cita pure Gesù e questo permette di ringraziarti senza sentirmi in colpa.
    Appare quindi chiaro che “condividere il piacere della crescita nella relazione “ diventa anche.. eros musicale!

    Confesso che mi sono pure commosso un paio di volte quando alla fine il video esemplificava come funziona il jazz nel momento creativo che per me, come ascoltatore, è sempre stato un gran mistero sin da quel giorno in cui sono entrato casualmente al Capolinea. Penso che tu conosca.
    Purtroppo ho iniziato tardivamente con la batteria visto che avevo superato i quarant’anni e youtube non esisteva ancora. Poi la Yamaha l’ho regalata via e ora son tempi diversi. Ma non è mai troppo tardi, chissà.

    Ma ora il grazie diventa doppio perché ne frattempo me lo sono risentito una seconda volta questo formidabile maestro napoletano che mi fa venire in mente un altro grande black suo conterraneo, che… chiede anche un miracolo!



    ps. poi magari basta sennò ci espellono.
    Ci son dei giorni smègi e lombidiosi...
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    (Fosco Maraini)

  6. #21
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da Adalberto Visualizza Messaggio
    Sì, avete ragione, scusate, ma vi scrivevo dall’ufficio complicazione affari semplici, o quasi. Provo a rimediare, dilungandomi un po’.

    Se parliamo razionalmente di origine, andiamo a cercarla attraverso una serie di cause che, per quanto si ramifichino, hanno pur sempre un andamento lineare, un percorso volto a spiegare passo dopo passo quello che non si conosce. Si tracciano dei percorsi e non si sa mai bene dove portino, ma si procede allinenadosi ai passi precedentemente compiuti. Anche il tempo è lineare.
    Se parliamo fideisticamente di origine, quest’ultima è come dire…il flash rivelatore iniziale. Lo stato emotivo che fa collassare il cuore e accettare la fonte, l’origine, le fondamenta di un pensiero religioso, mistico.
    In questo secondo caso non si cercano le cause (percepite emotivamente) ma si spiegano razionalmente le conseguenze anche per dare solidità al pensiero, ma anche al potere che vive in simbiosi.
    Avendo ottenuto la rivelazione dell’origine, con le ritualità conseguenti per risanarsi si cerca simbolicamente di rivivere il momento sacro dell’incontro con la divinità (sia in ambiente monoteistico che politeistico) oppure con la forza primordiale, con il Mana nelle variegate socierà definite animistiche.
    In questo ambito anche il tempo è circolare perché in un eterno ritorno si vuole sempre rivivere il salvifico incontro con il diversamente altro da sé. E’ lì che risiede la vera realtà. Per loro.

    In entrambi i casi parliamo di origine: nel primo caso si parte dalla realtà conosciuta per cercata tramite prove ed errori, agttraverso un percorso verificabile rocesso verificato di cause ed effetti ecc.
    Nel secondo caso l’origine è rivelata subito.
    Non mi sembra che si parli della stessa cosa.

    Le realtà che ne conseguono, come esperienze di vita, sono totalmente diverse. Oggigiorno si sovrappongono in parte nella nostra quotidianità moderna , ma loro alterità risultano più chiara se compariamo la nostra esperienza di vita occidentale con quella degli indigeni delle Trobriand del secolo scorso, totalmente immersa in un mondo magico religioso che ci è impossibile vivere e capire fino in fondo, perché abbiamo tools cognitivi incompatibili.
    Forse qualcosa del genere la vive oggigiorno chi è immerso in una totale religiosità mistica, di comunità, non so..
    Ma a questo punto, se posso accettare che si tratti di due realtà, intese come modalità di esperienza umana, perché mai , mi domando, io mi debba anche sforzare per definirmi, per distinguermi da una realtà altra, che non vivo e che talvolta (se non spesso) me la trovo pure intorno con modalità invadente ?
    Perché devo scervellarmi (come ho fatto in passato ) per capire se io sono ateo, agnostico, senza dio o che cavolo d’altro? Perché mai devo definire una identità per differenziami da una esperienza di vita altrui che posso anche vagamente intuire, ma della quale faccio a meno con piacere da oltre mezzo secolo?
    Ricordando vagamente una correlazione di Kerenyi fra la produzione musicale e la produzione di miti , io che non sono musicista (perché stonato, ignorante , incapace ecc. tutto vero) non vivo dentro l’esperienza musicale, mi domando da caprone qual sono… che me ne fotte di definirmi non-musicista?
    Io mi fermo qui.

    Poi, certo, il Vassapismo dice molto di più, molto meglio e c’è sempre da imparare a leggerlo.
    A parte le dovute differenze, se dobbiamo affidarci a conoscenze moderne, restano le domande e le riflessioni che ha posto Rdc.

    Citava Rovelli RdC:
    Carlo Rovelli, fisico e pensatore, pur dichiarandosi non credente, insiste sulla bellezza delle leggi fisiche e sulla relazionalità come principio fondante della realtà. Tutte visioni che lasciano spazio a una razionalità cosmica, ma non religiosa in senso tradizionale.
    Come dicevo, anche la razionalità cosmica, così come le altre leggi fisiche, può porre la domanda sul perché, se effettivamente possiamo dire che c'è, esista o perché, in generale, l'universo è così come lo conosciamo (dobbiamo per forza affidarci ai mezzi conoscitivi a nostra disposizione) e non in altro modo. Un perché tira fuori altri perché.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  7. #22
    Opinionista L'avatar di Adalberto
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    A parte le dovute differenze, se dobbiamo affidarci a conoscenze moderne, restano le domande e le riflessioni che ha posto Rdc.

    Citava Rovelli RdC:

    Come dicevo, anche la razionalità cosmica, così come le altre leggi fisiche, può porre la domanda sul perché, se effettivamente possiamo dire che c'è, esista o perché, in generale, l'universo è così come lo conosciamo (dobbiamo per forza affidarci ai mezzi conoscitivi a nostra disposizione) e non in altro modo. Un perché tira fuori altri perché.
    Per carità, non mi ci metto nemmeno a confronto…
    Nel mio mondo minuscolo ritengo però che in un sistema aperto come quello razione si possa ben convivere con le domande senza risposte. A piacere si possono velare di poesia o di altre ipotesi che scaturiscono dai sentimenti, se servono dare una visione equilibrata .
    Però si può anche vivere nell’incertezza delle cose ultime, visto che anche in quelle vicino a noi…
    Magari il sugo della vità risiede proprio nel gusto di far fronte alle incertezze, alle sorprese e alle domande senza risposte, di viverci dentro.

    Invece il vantaggio e il successo di un sistema di pensiero chiuso, risiede nell'offerta di certezze e nella capacità anche dialettica di trovare simbolicamente sempre una risposta a qualsiasi domanda, visto che proprio dal mistero emergono le divinità fondanti il sistema stesso.
    Ci son dei giorni smègi e lombidiosi...
    ma oggi è un giorno a zìmpani e zirlecchi.
    (Fosco Maraini)

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