
Originariamente Scritto da
Astrid
Ma chi ha stabilito che per forza la madre deve essere accogliente e il padre autoritario?
La bisnonna di mio marito faceva la maestra, parliamo degli inizi del 1900. Aveva otto figli, 4 femmine e 4 maschi.
Suo marito idem, maestro anche lui.
Lei era ferrea, autoritaria e inflessibile.
Lui era dolce, accogliente e paziente.
I figli sono cresciuti come in una caserma. Al punto che gli amici dei figli, quando andavano da loro a trovarli, giravano il ritratto con la foto della madre perchè gli metteva paura anche in fotografia.
Oggi? Accadeva 150 anni fa come 1000, 2000, 10.000 anni fa.
Si tratta di modo di essere non di ruoli standardizzati.
Il fulcro non è chi deve fare più questo o quello ma nella concordanza educativa. Perchè se uno dice "assolutamente no" e l'altro, magari alle spalle, nascostamente, dice "sì, certo", il figlio cosa impara? Che si può fare il caspiterina che si vuole, soprattutto alle spalle: di entrambi.
Quando incontri la tua Costanza Miriano spiegale che i figli si crescono con l'esempio e il dialogo, non con l'autorevolezza o con la dolcezza.
Se si impongono regole e poi si razzola come si vuole perchè "tu sei piccolo non puoi e io sì perchè sono adulto" non aspettarti grandi risultati.
A mia figlia non ho mai detto "tu sei piccola, non puoi".
La missione educativa è paritetica.
Infatti, quando non lo è, si creano donne disposte ad accettare tout court che vada bene che il marito tarpi loro le ali, si dedichi al 100% ai suoi soli interessi invece che a loro, che usi frasi sessiste e le tratti da esseri inferiori e che, quando hanno qualche carenza, si sentano liberi di colmarla senza il minimo ripensamento. Compreso eliminarle quando si sono stufati di loro (anche finendo sulle pagine di cronaca nera).
Avere timore del padre e andare a chiedere di nascosto i soldi per la multa o per le scarpe nuove dalla madre è roba da sottosviluppati.
Il male delle famiglie è la mancanza di consapevolezza di sè e l'assenza di comunicazione trasparente.
E tutto nasce dalle aspettative prematrimoniali e dall'accettazione di modi di essere che da innamorati sembrano un nulla, ma dopo anni (mai rimarcati) peggiorano e diventano diritti per chi li esprime comodamente e doveri per chi li subisce.
Mai abituarsi e sopportare ciò che non muta in chi non ha consapevolazza di sè.
La comoda abitudine rende l'uomo (o la donna) ladro di vita altrui e cresce figli storti.