
Originariamente Scritto da
axeUgene
ora, potrei essere impreciso, ma a memoria di quanto mi era stato spiegato il soggetto violento ha strutturato nel suo pregresso una modalità reificante, che riduce l'altro ad un oggetto investito di una funzione e che può essere distrutto, ma col quale non c'è relazione erotica di scambio; cioè, strutturalmente il violento non è capace di godere del piacere e benessere dell'altro, non solo in senso sessuale;
questo, se non ricordo male, perché si è identificato nell'infanzia in quel modello maschile tramite un padre violento; nonostante un ripudio di quella figura, la controparte femminile passivizzata resta in quel quadro, anche se suscita protezione; cioè, quel maschile ha solo i codici per relazionarsi con donne passive e "tristi", ridotte a oggetto e che non possono esprimere una personalità; se lo fanno, l'uomo va in crisi e diventa violento, perché non ha proprio un linguaggio, dei codici.