Un grandissimo Papa! Ci mancherebbe. Certo. :)
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Punto primo: Ognuno vive come vuole. Te hai scelto di farlo così, da solo, al pc tutti i santi giorni dell'anno dalla mattina alla sera. Non vai in chiesa, non credi, non accedi ai Sacramenti. Sto dicendo bene? E' corretto? Benissimo! Sono scelte. Ma quando, vivendo in quel modo, pretendi di sapere cosa dovrebbe fare o dire la Teologia Cattolica...via, se permetti, cadi semplicemente nel ridicolo. Tantopiù che ti è stato risposto a tutto: Sul Crocifisso, sul Libero Arbitrio, sul Matrimonio, sull'Amore eccetera. Come dovrebbe fare, un interlocutore terzo, ad affermare che la Chiesa sbaglia e Axeugene ha ragione? Sarebbe assurdo, no?
Non lo so. Un simbolo religioso non dovrebbe invadere ogni buco disponibile, soprattutto se non siamo in una teocrazia ma siamo un paese democratico e laico o dovremmo esserlo.
Poi indipendentemente da referendum e teste altrui, dovresti pensare alla tua.
La teologia si esprime a parole come qualunque altra materia e quindi deve essere tutto ben comprensibile, fruibile e se serve confutabile e criticabile. Altrimenti non si capirebbero nemmeno i teologi fra loro.
Queste tue son pretese e ripicche "bambinesche", di chi si vuol mettere sul piedistallo e non accetta critiche e riflessioni.
io l'ho scelto esattamente come tu hai scelto di scrivere alle 1.02 di notte; non decido io quando scadono le aste, una dozzina al dì all'ora che pare al venditore; è lavoro;
sì, e allora ?Citazione:
Non vai in chiesa, non credi, non accedi ai Sacramenti. Sto dicendo bene? E' corretto? Benissimo! Sono scelte.
qui non c'è niente di ridicolo; è drammatico che un adulto scolarizzato sia incapace di capire un testo e dei contenuti relativamente semplici, distinguere tra l'opinione e il dato di realtà logica, convenzionale;Citazione:
Ma quando, vivendo in quel modo, pretendi di sapere cosa dovrebbe fare o dire la Teologia Cattolica...via, se permetti, cadi semplicemente nel ridicolo.
io non ho mai preteso di sapere cosa dovrebbe fare o dire la teologia cattolica, come mi attribuisci disonestamente; mi sono limitato a commentare circostanze che dovrebbe conoscere chiunque sia stato a scuola, storia e filosofia, storia delle idee; certo che da uno che affermi che più che conoscere la storia, bisogna interpretarla, ci si possono aspettare commenti del genere...
quello che tu definisci "assurdo", lo fanno miliardi di interlocutori terzi, ma tu ti poni nella condizione di non accorgertene, posto che io non giudico moralmente, ma funzionalmente, cosa che non riesci a distinguere, tirando in ballo il mio essere "esterno" a quella dottrina;Citazione:
Tantopiù che ti è stato risposto a tutto: Sul Crocifisso, sul Libero Arbitrio, sul Matrimonio, sull'Amore eccetera. Come dovrebbe fare, un interlocutore terzo, ad affermare che la Chiesa sbaglia e Axeugene ha ragione? Sarebbe assurdo, no?
io posso preferire una certa marca di automobile ad un'altra, oppure la bicicletta; ma questo non cambia il dato di realtà per cui se un certo modello non vende vuol dire che non convince l'automobilista; se più della metà dei cristiani non è cattolica - e si tratta della quota che da secoli traina e guida il mondo cristiano - e nella stessa popolazione cattolica ognuno fa quel che gli pare, al punto che nemmeno qui trovi qualcuno che condivida quella dottrina tra le stesse persone che dovrebbero teoricamente aderirvi, non è Axe che arbitrariamente sputa giudizi e sentenze su questo e quello, ma semplicemente la realtà dei fatti;
non ti piace ? lo capisco; ma quei di ridicolo c'è solo questa deformità mentale di maledire l'interlocutore che ti faccia sapere che le torri gemelle che ti piacevano tanto sono crollate, come fosse lui il responsabile.
Cosa vuol dire essere un vero cristiano, un vero cattolico? Un padre che segue tutti i precetti poi picchia i figli e tradisce la moglie è un vero cattolico? Contano più i fatti, il modo di vivere o la dottrina? Le statistiche mi classificano come cattolico, anche se ho fatto solo il battesimo (non potevo oppormi). Che confusione... Esporre un crocefisso non può essere un obbligo (come vorrebbe Salvini) né può essere obbligo il non esporlo (come vorrebbero i seguaci di varie religioni). Così almeno la vedo io...
no, come è nello spirito della legge;
Turbo, devi distinguere a seconda del luogo; privatamente o in un luogo pubblico non istituzionale, si può esporre ciò che si vuole; io non ho problemi con le vestigia fasciste, figuriamoci col crocifisso;
ma i luoghi istituzionali sono altra cosa, dove si rappresenta il tutto nella sua assoluta imparzialità, e non un parte;
torno all'esempio più calzante: per te, sarebbe sensato e ammissibile che sulla giacca dell'arbitro di calcio figuri lo stemma della Juventus, in quanto squadra più popolare d'Italia ?
io credo che la cosa dovrebbe infastidire non poco anche un tifoso juventino, a meno che non sia uno di quei fan di Moggi e dell'acquisto degli arbitri; su un sito satirico di notizie di fantasia, c'era la falsa prima e titolo della Gazzetta: Colpo Juve: Rizzoli rinnova per altri due anni ! :D
Non sono cattolico, ma ritengo che un crocifisso non sia lontanamente paragonabile allo stemma di una squadra. Così come l'immagine della Madonna non è confrontabile alla pubblicità di un supermercato...Ma come mai proprio Cono non interviene su un discorso del genere? :D
non so se ti rendi conto che accettando la tua equazione crocifisso = Madonna, si equipara nel senso del mio esempio, la pubblicità di un supermercato ai simboli dell'unità nazionale;
io ho messo lo stemma di una squadra sulla giacca dell'arbitro per mostrare il punto, visto che sembra ostico a molti; e cioè che il luogo istituzionale deve essere neutrale, non ospitare simboli di parte, come un crocifisso; non è un concetto difficile da capire;
niente contro il crocifisso, e nemmeno contro le vestigia architettoniche fasciste; ma il luogo istituzionale deve rappresentare tutti, non le maggioranze, più o meno convinte; le democrazie dividono i poteri per questo; le maggioranze esprimono i governi, transitori; lo stato rappresenta tutti.
intendi nel soprannaturale, nella mitologia, alla terra piatta o agli asini che volano ? no, è uno spreco di energie, e non mi serve per asserire valori imperativi; in quelli, invece, credo, e sono altrettanto arbitrari, anche se non fondati su altro; per questo non mi sento superiore ai credenti, né li descrivo come superstiziosi.
no. intendo in qualcosa che non si presti ad una osservazione "diretta", ad una "verifica" immediata.
quindi se ho ben capito, hai anche tu un sistema di credenze, insomma di convinzioni che muovono da "principi" diciamo "indimostrabili"? e se ce l'hai, me lo potresti riassumere? ti ripeto: semplice curiosità...:)
non ho capito perché ricorri al verbo "credere";
si crede a qualcosa di non immediatamente dimostrabile, ma che si atteggi a fatto, circostanza possibile; siamo comunque nella dianoetica; oppure a qualcosa di totalmente indimostrabile;
i valori sono al contrario un'allocazione autoritativa, un'asserzione; si dice credere, ma è improprio.
Lo stato rappresenta tutti, appunto. Quindi come può essere esposto un crocifisso, può essere esposta una stella di David, o un'immagine di Krishna. Non vedo perché certe libertà debbano essere limitate. Il solo limite naturale per me è la reclame elettorale, il gioco dei partiti è il gioco del potere e qui lo stato deve necessariamente mostrarsi neutrale. Un crocifisso non ha appartenenza politica. Altrimenti bisognerebbe evitare l'esposizione di qualsiasi opera artistica di ispirazione religiosa. Lo trovo assurdo, proprio per un principio di libertà.
si. il verbo "ovviamente" non è casuale. dice perché? perché chiaramente già quando ci si esprime per concetti astratti, si "crede" che quei determinati concetti corrispondano a ciò che significano, che cioè corrispondano a determinate "essenze". ad esempio la parola "sentimento" e tutto ciò che ne consegue in termini di "categorie mentali" che servono ad esemplificare i diversi "sentimenti" possibili ecc. ricorro al verbo suddetto perché mi riuscirebbe difficile, prescindendo dai sensi, dare una descrizione esatta di ciò che vedo, sento, ecc.
allora in un modo o nell'altro "devi" credere. o no?
e quale verbo useresti?
quindi, il tribunale dovrebbe diventare un museo delle immagini sacre ?
secondo me è più pratico e logico che in certi ambienti istituzionali figurino quelli che per legge sono i simboli dell'unità nazionale: tricolore, stemma con stella e ruota dentata, foto del presidente;
ma di appartenenza religiosa, con tutto il portato di valori, non necessariamente condivisi;Citazione:
Non vedo perché certe libertà debbano essere limitate. Il solo limite naturale per me è la reclame elettorale, il gioco dei partiti è il gioco del potere e qui lo stato deve necessariamente mostrarsi neutrale. Un crocifisso non ha appartenenza politica.
esposizione dove ? io sto parlando di luoghi istituzionali, non semplicemente pubblici;Citazione:
Altrimenti bisognerebbe evitare l'esposizione di qualsiasi opera artistica di ispirazione religiosa. Lo trovo assurdo, proprio per un principio di libertà.
ad ogni modo l'arte è esposta come tale, per quel valore espressivo, e non pe il contenuto morale; un crocifisso no; è inequivocabilmente l'attestazione di un sistema di valori che la Cost. non prevede come migliore di altri o di pubblica pregiatezza più di altri;
se in Italia ci fosse un 60 % di musulmani che volesse sostituire - a quel punto, nella logica dei crocifissi, legittimamente - il crocifisso con le frasi del Profeta, gli altri diventerebbero tutti laiconi e capirebbero al volo il punto, che ora risulta così difficile :asd:
posso anche non pormi la domanda;
affermare, se trovi troppo complesso allocare autoritativamente un valore;Citazione:
e quale verbo useresti?
io non credo che siamo tutti uguali; al contrario, non credo, ma constato per via di scienza, che siamo tutti diversi, anche se molto simili; pertanto, affermo come valore che tu debba godere degli stessi miei diritti; non posso nemmeno dire che credo questo sia giusto, perché in effetti il referente di giustizia è solo un mio sentimento, e non una legge eteronoma a cui agganciarmi, che so, come i comandamenti.
Per la scuola (penso si possa definire come ambiente istituzionale, almeno la scuola statale) mi viene in mente quando da ragazzino prima di iniziare la lezione si dovevano recitare le preghiere...terribile, è vero! :dentone: Attualmente (apro un altro argomento forse più interessante ma collegato) come si può considerare l'insegnamento della religione, poiché si parla nei fatti di religione cattolica? E' ovvio dato che gli insegnanti provengono da studi indirizzati. E' vero che si può essere esonerati, ma questo avviene assai di rado, per motivi pratici.
Padre nostro e Ave Maria, anche io, elementari tra il 68 e il 72 :D
più che altro, l'anomalia è che si tratti di insegnanti pagati con soldi pubblici ma nominati dalla CEI, quindi non assunti mediante concorso pubblico; con le storie di soldi di ora, e l'ipotesi di autonomia regionale della scuola, mi sa che dura poco.Citazione:
Attualmente (apro un altro argomento forse più interessante ma collegato) come si può considerare l'insegnamento della religione, poiché si parla nei fatti di religione cattolica? E' ovvio dato che gli insegnanti provengono da studi indirizzati. E' vero che si può essere esonerati, ma questo avviene assai di rado, per motivi pratici.
si. però comprendi bene che non puoi evitare, se esprimi delle opinioni e se qualcuno te ne chiede conto, di evidenziarne il "fondamento". insomma le convinzioni vanno "motivate". da cui la necessità di rispondere alla fatidica domanda...
quindi tu neghi legittimità ai valori, e li persegui perché "statuiti" da una autorità?
che tipo di scienza?
quindi mi stai dicendo che in definitiva, saresti mettiamo, "nichilista", sia pur con riguardo non ai valori in sé ma alla posizione di "valori"?
quei valori, li asserisco; che differenza c'è tra il far questo e asserire che essi sarebbero dettati da un dio che non si può dimostrare ?
la legittimità stesse è sempre fondata su un arbitrio, no ? chi o cosa stabilirebbe cosa sia o meno moralmente pregiato, secondo un criterio "oggettivo" ? si possono discutere i fatti, non i valori;Citazione:
quindi tu neghi legittimità ai valori, e li persegui perché "statuiti" da una autorità?
tutta, a partire dalla genetica; nemmeno dei gemelli omozigoti si può dire che siano "uguali";Citazione:
che tipo di scienza?
beh, no, perché io assegno comunque una posizione ai miei valori; riconosco solo che possono essere non condivisi, tutto qui; non è nichilismo questo;Citazione:
quindi mi stai dicendo che in definitiva, saresti mettiamo, "nichilista", sia pur con riguardo non ai valori in sé ma alla posizione di "valori"?
essere nichilista - semplificando - significa dire: siccome non ci sono valori oggettivi buoni per tutti, allora rifiuto personalmente di aderire a qualsiasi valore, o postulo questa come una posizione auspicabile, necessaria, ecc...
mah. per quanto ne so la differenza è più che altro questione "statistica". da millenni i valori cristiani hanno "educato" i credenti - che sono tanti - e hanno diciamo "incivilito" i costumi degli uomini. anche dei non credenti o praticanti. che poi si postuli l'esistenza di un dio, o meno, quegli stessi valori si sono imposti perché - credo - "mediamente" percepiti come giusti e degni di essere perseguiti. tu che valori hai?
cicerone diceva che i valori sono tutto ciò che è desiderabile, che si ritiene degno di essere perseguito. l'oggettività a mio parere, in questi casi non c'entra. c'entra la coscienza, che se interrogata a dovere, può dare tutte le risposte.
va bene. quindi "non siamo tutti uguali". lo penso anch'io.
una posizione "come"? gerarchica? con quale ordine di priorità?
si. è appunto questo. tra relativismo e nichilismo credo però ci sia una certa differenza...
mediamente nell'ambito del mondo cristiano, che è un terzo della popolazione;
l'etica laica dell'Occidente, fondata sulla Rivoluzione francese, il demo-liberalismo, ecc... estrema tolleranza coi compatibili, radicale intolleranza nei confronti di chi vuol distruggere quelli;Citazione:
tu che valori hai?
l'oggettività c'entra quando qualcuno sostiene un determinato percorso in vista di un valore che può essere congruente al mio o si atteggia comunque a "bene"; es. : un cattolico può sostenere l'indesiderabilità della contraccezione; io non posso criticargli la sua preferenza per un mondo abitato da 50 miliardi di persone; ma posso, sulla base di un criterio oggettivo, contestargli la sostenibilità di quella prospettiva; è chiaro ?Citazione:
cicerone diceva che i valori sono tutto ciò che è desiderabile, che si ritiene degno di essere perseguito. l'oggettività a mio parere, in questi casi non c'entra. c'entra la coscienza, che se interrogata a dovere, può dare tutte le risposte.
la compatibilità delle libertà e tolleranze; sono radicalmente intollerante nei confronti di chi vuole abolire la libertà;Citazione:
una posizione "come"? gerarchica? con quale ordine di priorità?
quindi ? non scritto sia la stessa cosa; il relativismo ha un senso logico nello stesso ambito morale, come posizione di chi non si ponga esplicitamente al di fuori del proprio contesto morale - come il nichilista - ma lo faccia in modo opportunista, privo di un'ideologia coerente; così, semplificando molto.Citazione:
si. è appunto questo. tra relativismo e nichilismo credo però ci sia una certa differenza...
si. poi ci sono le altre religioni, anch'esse "fondate" su bei principi. dici bene che ogni tanto, soprattutto coi musulmani, ci scappa il morto. ma pensa se quei popoli non avessero conosciuto "la religione". non sarebbe peggio?
ok. simile non mangia suo simile. rispetto al taglione è un progresso. ma non risolve le cose...
si. però non è così se consideri che criteri oggettivi "per definizione" ne esistono pochi, diciamo. il resto è opinione che, se si fonda su valori può essere condivisa, se no no. ovviamente ammettendo che i detti valori siano degni di essere perseguiti. ovviamente.
esistono tante concetti di "libertà". tu quale segui?
e tu sei relativista?
chiedilo a quelli delle torri gemelle e, a ritroso ai milioni delle vittime delle guerre di religione; in Europa, sono durate un secolo e mezzo, l'ultima, durata 30 anni e finita nel 1648;
per me sì; o meglio, è un compromesso incruento tra quello che potrei volere e quello che possono desiderare gli altri;Citazione:
ok. simile non mangia suo simile. rispetto al taglione è un progresso. ma non risolve le cose...
il degno lo valuta ognuno per conto suo; io posso discutere il termini relativamente oggetti se un determinato mezzo è adatto a perseguire un fine;Citazione:
si. però non è così se consideri che criteri oggettivi "per definizione" ne esistono pochi, diciamo. il resto è opinione che, se si fonda su valori può essere condivisa, se no no. ovviamente ammettendo che i detti valori siano degni di essere perseguiti. ovviamente.
es: tu puoi osservare il valore nazionale italiano, io quello europeo; questi sono fini, valori;
ma se tu mi dici che vuoi uscire dall'UE per perseguire quel valore, e io ti faccio notare segnali oggettivi di frattura nello stesso ambito nazionale, possiamo discutere del peso di quei segnali, ma quello sono oggettivi; se le regioni ricche chiedono autonomia e abbassamento delle aliquote fiscali, le conseguenze possono essere previste; non sono opinioni; cioè, io ti sto indicando un tuo problema tecnico nel perseguimento del tuo stesso fine; tu magari ragionavi in termini di "benessere del popolo italiano", ma la realtà in cui andresti ad incidere ti porta ad un'eterogenesi dei fini, produci altro;
quella liberal-democratica, del vincolo delle libertà altrui, tutte alla pari: tutti devono avere lo stesso grado di libertà, il massimo consentito dal vincolo di non inficiare la libertà e la sicurezza altrui;Citazione:
esistono tante concetti di "libertà". tu quale segui?
certo che no.Citazione:
e tu sei relativista?
guarda. io non c'ero "all'epoca", però penso che fosse come dire, la religione stessa ad essere assunta ad "etichetta" per mobilitare lo scontro tra popoli che era nei fatti solo la conseguenza di dispute su "interessi" delle varie dinastie feudali dell'epoca. non credo che nei fatti c'entrasse la questione della religione in sé, che da sempre, qualunque sia la fede di appartenenza, predica l'amore, la pace, il perdono. un po' come con il concetto di razza. non è che le razze "non esistono", come dicono alcuni, ma se il concetto di razza viene interpretato e propagandato come fattore di "discriminazione", beh allora porta ad una guerra. inevitabilmente.
si. il passo successivo sarebbe capire che siamo tutti umani, al di là di categorie e schemi astratti.
il fine a mio parere è vivere bene. i mezzi sono tanti, alcuni buoni e altri meno. tutti però in definitiva pervengono allo stesso risultato. il bene. senza condizioni.
si. l'europa di per sé non è un male. la nazione forte di per sé non è un male. tutto sta nel capire in che modo i due principii, quello europeo e quello italiano, possano convivere, possano "lavorare insieme". questo credo sarebbe una buona cosa. credo aiuterebbe.
ok. ti chiedo: il silenzio è bene o male?
allora sei nichilista?
Fa parte della nostra cultura, Laurina. Delle nostre Radici. Della nostra identità nazionale....
Consideriamo quelle due braccia stese sulla Croce, l'espressione più sublime e completa dell'Amore di Dio per l'Uomo.
Possibile non ti sia mai domandata come mai, nella laicissima Francia, a piangere e ad essere commossi per l'incendio di Notre Dame furono proprio tutti? Anche i non credenti? Anche Macron in diretta televisiva? Cosa rappresenta Notre Dame per i francesi?
come finirebbe un referendum sull'abolizione delle tasse ?
e uno sulla confisca del patrimonio della Chiesa da redistribuire ai cittadini ?
e, se un giorno ci fosse una maggioranza di musulmani, potrebbe svolgersi un referendum per fare dell'Italia una repubblica islamica ?
la democrazia liberale non contempla la sottoposizione dei principi fondamentali al volere di maggioranze dirette, e per ottimi motivi; quando si tratta di questioni di quel tipo, nel momento in cui vengono alla luce esplicitamente, si tratta della stessa personalità dello stato;
in questi casi, c'è un iter preciso, in cui deve essere il Parlamento a pronunciarsi e il PdR a vagliare la conformità costituzionale di una norma, ivi incluse le norme di rango sovranazionale cui lo stato ha aderito, dichiarazioni dei diritti, trattati internazionali, ecc...
Peccato che poi ti lagni del contrario, dell'Apostasia in atto. Quindi che vuoi salvare se siamo tutti miscredenti?
Inutili gli appelli patetici su dio e l'amore. Non attacca.
Semmai dovresti farti tu due considerazioni sul vivere civile e sulla mania di un simbolo religioso messo dovunque.