Dunque? Una nuova fede? Religione? Movimento?
Un Umanesimo bis insomma.:D
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quand'è che ciò sarebbe avvenuto, rispetto ad un "prima" in cui quei disvalori che cin non fossero prevalenti ?
se usi la particella "ri" implichi esattamente un'idea di ricostruzione di qualcosa che c'era prima, nel passato, e che ora non c'è; dove sta il passato "virtuoso" ?Citazione:
Non si tratta quindi, in ultima analisi, di avere nostalgia del passato e neppure di affermare (come fai te) che tutto sommato adesso non c'è la guerra, ci sono i diritti, i sussidi e le tutele. Tanto basta.
Si tratta di RI
va bene, allora fai l'adulto responsabile:Citazione:
EDIFICARE un'Umanità Nuova! Un Nuovo Umanesimo, se vuoi. Dove al centro ci sia la Persona in quanto tale. E non i soldi! L'intrinseca Dignità dell'Uomo e della Donna. E non come ingannarli e narcotizzarli col denaro.
indica chi dovrebbe fare materialmente, in concreto, cosa di diverso da ciò che fa, e perché, in nome di che; nonché spiegaci cosa avviene nel caso in cui a persona in questione non voglia fare quanto tu auspichi;
perché è così che sono tenuti a ragionare gli adulti;
vabbè, il "filosofo" Bruni, il papa, ecc...Citazione:
"Si può fare qualcosa di utile contro il crollo delle nascite? Ovviamente sì. Ma chiunque volesse
cimentarsi nell'impresa dovrebbe tenere conto di un aspetto che può
sconfortare: per ridare linfa alla natalità non basta il pur indispensabile
impegno per cercare di colmare la distanza che ci separa dai Paesi con assegni per i figli più generosi, un fisco
più leggero per chi ha famiglia e misure più incisive per favorire la conciliazione casa-lavoro. Intendiamoci, è tutto molto più che necessario: è
dovuto. Ma ogni sforzo dovrebbe fare i conti con una cultura che ha messo i figli fuori dall'orizzonte del dono,
trasformandoli in un bene desiderato ma non primario, a volte un lusso,
altre un optional.
...
Che cosa ci ha portati a questo? Nel
suo ultimo libro, "Il capitalismo e il sacro" (Vita e Pensiero-Avvenire), l'economista filosofo Luigino Bruni, editorialista di questo giornale, invita seriamente a riflettere sulla «devastazione
umana e sociale prodotta dalla cultura-religione-idolatria» rappresentata
dal capitalismo. Sotto accusa è la società dell'iper-consumo, un sistema economico e culturale che nel suo franare sembra travolgere tutto, anche gli
ultimi scampoli di umanità.
...
Come affermava Alcide De Gasperi, «tutti egualmente animati dalla preoccupazione del bene comune delle nostre patrie europee, della nostra Patria Europa», ricominciare, senza paura un «lavoro costruttivo che esige tutti i nostri sforzi di paziente e lunga cooperazione».
Insomma, per il Papa questa trasfusione della memoria ci permette di ispirarci al passato per affrontare con coraggio il complesso quadro multipolare dei nostri giorni, accettando con determinazione la sfida di «aggiornare» l'idea di Europa. «Un'Europa capace di dare alla luce un nuovo umanesimo basato su tre capacità: la capacità di integrare, la capacità di dialogare e la capacità di generare.
https://st.ilsole24ore.com/art/notiz...B&refresh_ce=1
ma in concreto ?
Bruni dice che non bastano gli incentivi economici; benissimo, quindi ?
se una coppia non vuole figli, o non li vuole ora, e la pensa diversamente da te, da Bruni e dal papa su come intende l'umanesimo, che fai ??? li costringi ???
perché se consideri la questione come valore sociale, morale, ci sta anche l'obbligo; esattamente come costringi la gente ad indossare la mascherina o a stare a casa;
ma se non sei in grado di formulare un obbligo, allora è tutta una cazzata, tutta fuffa;
i tuoi esimi pensatori parlano di un degrado, ma non sono in grado di dire quale società precedente al degrado sarebbe stata migliore; sostengono la necessità di un nuovo umanesimo, ma non sono in grado di dire in concreto come ci si dovrebbe arrivare, cioè chi materialmente dovrebbe fare cosa, diversamente a ciò che sceglie di fare oggi, e perché;
a me questo sembra un frignare immaturo di bimbi narcisisti, che vogliono esibirsi sulla sedia e riscuotere gli applausi.
Conogelato le frasi che hai scritto e cioè: si tratta di riedificare un'umanità nuova, un nuovo umanesimo, se vuoi dove al centro ci sia la persona in quanto tale. Ebbene credo che instaurare un dialogo con il teologo Vito Mancuso sia più che costruttivo. Ti dirò che è un uomo che per certi versi va controcorrente e non è sempre in sintonia con l'ortodossia cattolica. Penso che tu conosca Vito Mancuso, lui si definisce post cristiano, tenendo presente i precetti del paleocristianesimo, può sembrare contraddittorio questo ma non lo è per il mio punto di vista.
Ma allora davvero ci rinuncio amici ed amiche: Getto la spugna, alzo bandiera bianca :bua:
NESSUNA NOSTALGIA DEL PASSATOOOOO!!!!!!
Ma non leggete? Cosa li posto a fare i vari interventi in materia? Perchè ne sottolineo in rosso i passaggi più emblematici e significativi?
C'è da rifondare EX NOVO la Società, Doppio. Questa sta andando a rotoli. Non emana più Amore...non genera più Vita, è amorfa, grigia, appiattita, chiusa in sè stessa.
Affatto. Ma il mio, quello del Papa, quello dei tanti illustri pensatori che hanno trovato spazio in questa discussione, non è certo un discorso religioso. Almeno non nel senso che usiamo dare a questo termine. E' un discorso CULTURALE, amico Durante. Sociale, civile, antropologico. S'incrocia fatalmente, con la Religione, ma l'incipit...l'impianto di base è la constatazione dello sfacelo al quale ci ha condotti un certo modo di pensare la Società.
Vabbene. Allora sia scritto che Conogelato da Empoli è un bugiardo. Fine. Stop. Macchè Dio e non Dio, campa alle spalle degli altri. La parabola dei 5 pani e 2 pesci? Novellina. Fiaba per Bambini. :no:
“Per chi non crede nessun miracolo è sufficiente, per chi crede nessun miracolo è necessario”
“Davvero tutto è buono e splendido perché tutto è verità”.
I fratelli Karamazov - Fedor Dostoevskij
Prima di tutto, il fattore dio non è qualcosa di oggettivo ma una tua credenza ed interpretazione degli eventi che riguardano la tua vita o la vita delle persone in generale. Inutile venire a lagnarsi e tirare fuori parabole, che anche i pani ed i pesci li ha dovuti moltiplicare. La fetta di soldi che sono mancati sono dovuti arrivare dall'esterno ed in una percentuale grazie alle tasse di tutti.
Secondo, se una famiglia deve campare di assistenza e beneficenza, per quanto sembra tu lasci intendere, non direi sia qualcosa di eticamente e moralmente corretto e di cui esser fieri di promuovere.
Terzo, se fosse così bello e facile metter su famiglia secondo la tua idea, non dovrebbero esserci tante difficoltà e reticenze a dire come, a partire dal dire ciò che lo Stato e la società mettono a disposizione a livello fiscale, alloggio, benefici vari, fino ad accorgimenti per risparmiare, soluzioni personali ecc...
Lo sai benissimo anche tu che non è tutto rosa e fiori per quanto tu cerchi di cantarla e suonarla o per come cerchi di mascherare la realtà.
Se te ne esci con la coda di paglia, le citazioni e non ti esprimi, vuol dire che sai benissimo che c'è qualcosa che non brilla in questa idea di famiglia e nella sua economia.
Non è per cattiveria, ma visto che tutti viviamo in questo mondo e sappiamo cosa serve per vivere, questa proposta non torna.
Conogelato probabilmente mi sono espresso male riguardo a Vito Mancuso, quello che scrive si basa fondamentalmente su l'aspetto del genere umano e non solo. Non trascura l'economia e quindi l'incidenza che ha essa nella vita delle famiglie e quindi della società. Inevitabilmente come già hai detto tu la religione inevitabilmente incontra il sociale nella sua laicità.
Te l'ho sempre detto: Momenti difficili, ostacoli, difficoltà li abbiamo vissuti anche noi: E' la Vita che è fatta così. Rose e fiori, spine e cardi, Laura. Ma mai e poi mai ci siamo sentiti soli o abbandonati da Dio. Dio è stato ed è la Roccia sul quale è fondato il nostro Matrimonio e la nostra Famiglia. Ha preso i nostri 5 pani e 2 pesci rappresentati dal lavoro (professionale e domestico) dalle attitudini, dalle propensioni eccetera e li ha moltiplicati come ha voluto Lui. Noi siamo solo spettatori della Sua opera!
Racconto quello che vedo, amico Sandor. Oggi compio 61 anni, non ho più l'età per fare il troll sui Forum: Quello super, quello più ganzo. E trovo sapiente l'analisi che tanti esperti fanno della Società e della Civiltà occidentale attuale, bisognosa di ritrovare Ideali alti e Valori grandi, proiettati sul Futuro.
amico cono, permettimi di dire che l'età per fare il troll non ce l'ho nemmeno io. il mio è soltanto un modo come un altro di "socializzare". ti ho anche detto che la socialità è in definitiva una esigenza che tutti hanno, ma che ognuno coltiva e sperimenta a "suo modo". ti ho detto anche che la famiglia è una invenzione tutta "laica" e "secolare" ed ha anche essa una sua utilità, una sua "ragion d'essere". quello che sto cercando di dire e che non mi torna tanto, è che ricollegare l'istituzione "famiglia" ad un preteso "volere" di una entità superiore, ad un impeto creativo da parte di una divinità o quello che ti pare, sia se non altro un po' "fuorviante" per chi ti legge, e ovviamente ritenersi fortunati o benedetti o quello che ti pare, da quella entità, solo perché si contribuisce alla ricchezza sociale e ci si sente utili per il "tramite" della "cura" familiare, è un sentimento non solo "normale" ma anche "doveroso". sai meglio di me, ma forse le nostre esperienze della realtà familiare sono abbastanza diverse, che proprio all'interno della famiglia nascono, spesso e ovviamente in nuce, quei fenomeni di "dipendenza", ribellismo, delinquenza, immoralità, frustrazioni, malattie della sfera affettiva che mi pare tu conosca anche abbastanza bene da parte tua, dato che a quanto ricordi sei parte di un "gruppo di ascolto" o come si dice. ora non è mia intenzione offendere nessuno, ma una domanda la permetti? che senso ha ergersi ad esempio di virtù su un forum, traendo a motivo di vanto la condizione dell'essere "padre di famiglia"? non ti sto dicendo che da parte tua non è legittimo essere soddisfatto delle tue scelte di vita, ma per questo tipo di "propaganda" mi pare esistano già i canali "appositi" e cioè tutto quell'universo di associazioni, fondazioni, i già nominati "gruppi d'ascolto", le chiese, le parrocchie, gli ordini monacali, regolari o secolari. insomma apprezzo tanto i tuoi sforzi ma a volte ho come l'impressione che continueresti con le tue litanie anche se tu fossi l'unico utente attivo del forum. ovviamente mi dirai che senti il "dovere" di diffondere il messaggio evangelico "anche e soprattutto" tra coloro che dio non ha "vocato" alle tue stesse scelte. però se mi permetti io questo insistere fatto di "slogan" e questo "deprezzare" il valore delle credenze religiose, anche le proprie, mettendole in piazza anche se dietro a un nick, lo trovo abbastanza "prepotente" e se posso sin troppo incline al tentativo di fare proseliti, che sarebbe come dire imporre ad altri il proprio stile di vita solo per un desiderio di soddisfazione intellettuale, e magari anche forse per poter dire che alla tua età hai il bilancio in "attivo", sempre a livello di soddisfazione e orgoglio personali. abbi pazienza.
però cono. io non considero quello che tu hai realizzato o per cui ti sei speso nella vita, qualcosa che non ha "valore". personalmente a parte l'affetto che nutro "costantemente" per chi mi è vicino, affetto che considero "fonte di vita" se mi permetti, non vorrei mai e poi mai dedicare il resto della mia vita anziché al lavoro, ad una possibile moglie o ancor meno a dei possibili figli. e questo non lo vorrei per gli stessi motivi per cui tu hai fatto la scelta "opposta" alla mia. cioè tu pensi e dici e scrivi che un mondo "nuovo", un mondo migliore è direttamente proporzionale ad un aumento delle nascite. io invece penso che un aumento delle nascite, "nonostante" la propaganda ecclesiastica ma anche di altre istituzioni, a suo tempo, andrebbe soltanto a confermare che un mondo nuovo, puoi chiamarlo "regno di Dio" o come ti pare, non è possibile realizzarlo facendo figli con tutto ciò che ne consegue, e questo perché la natura umana, almeno a partire dalla cacciata dal "pardiso" è sempre quella, cioè di lontananza da "qualcosa" in cui credere e a cui dedicare la vita. questo se vuoi ti spiega anche perché a volte il mio dire scada nella "celebrazione" abbastanza malinconica, e fonte di pessimismo, delle grandi idelogie del novecento, cioè del secolo passato. cioè a dire, e se vuoi mettici anche erich fromm, che ho rispolverato negli ultimi due giorni, che per quanto si provi, o si sia provato a migliorare le cose, beh, direi che non siamo molto diversi dall'uomo di quasimodo, cioè non molto diversi da come eravamo eoni fa, sempre che l'uomo descritto dalla scienza sia un qualcosa di "attendibile", come mi permetterei di pensare. domanda: è proprio necessario da parte tua, tartassare gli utenti con le citazioni senza apparente "soluzione di continuità", a parte i festivi?:)
e che fine hanno fatto gli ideali? o meglio, perché nessuno più oggi crede "in qualcosa"? non sarà perché nell'ultimo conflitto mondiale non sono morti solo "uomini e donne" e a milioni, ma anche ciò che tu chiami "ideali"? detto questo continuerò sempre a pensare che, dio o non dio, ideali o no, l'uomo non può modificare "sostanzialmente" la c.d. "realtà". può solo arricchirla, ma niente di più. e c'entra in questo molto il modo in cui ogni "singolo" individuo percepisce e interagisce con la realtà. parlare di categorie come "natura umana" è a mio avviso "già" una intollerabile generalizzazione, come d'altra parte lo sono cose come i "dogmi" religiosi, ovviamente ricavati da "fonti" che oggi non hanno più nulla da dire, e che probabilmente hanno, perché ancora diffuse, una utilità definita dalla quantità di gente che non riesce ancora a pensare di testa propria e ha bisogno di aiuto. ma su tutto ciò che si possa "dire" o "pensare" in materia di ideali, troneggia l'atteggiamento più "istintivo" e primordiale di cui l'uomo sia stato "dotato" da madre natura: il nichilismo. e questo forse ti spiega anche la carenza di nascite. ti dico infine che il discorso sarebbe lungo e non disdegnerei un confronto "civile", come mi pare essere "costume" sia mio che tuo. almeno su questo forum.
Vedi Cono, in fondo hai risolto tu la questione. Difficoltà, ostacoli, momenti negativi. E se è la vita che a volte va così, diverso è infilarsi direttamente in quelli che sappiamo già esseri problemi presenti o all'orizzonte che si avvicinano. E di più nel caso di una famiglia monoreddito.
Del tuo senso di non abbandono da parte di dio, ti ripeto che è cosa personale e non interessa ai fini della soluzione della questione e del modello di famiglia a cui vorresti che la gente aderisse, credente e non credente.
Diventa inutile la prosopopea per parlare di quanto sia migliore e bella la famiglia fatta così mentre si arriva poi ad ammettere i problemi, magari grossi ed allo stesso tempo tacciare tutti gli altri di egoismo, di mancanza di valori, di prospettive per il futuro.
Ma se ci mettiamo nei problemi e mettiamo nei problemi i figli, di che situazione di pregio vuoi parlare?
Tanti spunti, tante riflessioni interessanti le tue: Molte condivisibili, altre discutibili. Soprattutto vorrei che fosse chiaro (a te come agli altri) che ci troviamo in "Debate square": Lungi da me e dalla Chiesa fare mero proselitismo. A che pro? Per quale fine? La mia è solamente Testimonianza di Vita. Esperienza di Vita. E non a caso i 50 e passa illustri luminari che sono stati citati in questa discussione, muovono da posizioni laiche. Non religiose. Eppure riconoscono tutti che la nostra attuale Società dovrebbe riscoprire il Valore del Trascendente...il Senso del Sacro....la percezione che il Noi vale più dell'Io. Che il Bene Comune conta più del bene individuale. Che la Famiglia (con tutte le sue pecche e contraddizioni) rimane la cellula fondamentale del tessuto civile di una nazione. Che generare e dare la Vita è una cosa Naturale per l'Uomo. Non una cosa "Religiosa".