Il reverendo don Cono ha scritto
Combattere per difendere la storia ? Quale storia ? Quella dell’incredibile famiglia “felice” del “Mulino bianco” ?
I cambiamenti sociali in Occidente hanno apportato modifiche all'istituto del matrimonio: per te sacramento indissolubile, per altri un contratto tra due persone, finché dura.
Le donne che lavorano si sono emancipate dalla tacita sottomissione al marito, se unica fonte di reddito. Non temono ciò che dice la gente o la Chiesa cattolica in caso di separazione o divorzio. Non sono più disposte a subire passivamente le violenze domestiche.
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picchetto a favore del divorzio
In Italia il divorzio fu introdotto nel 1970. Nel 1974 votammo un referendum proposto da Democrazia Cristiana e Movimento Sociale Italiano per abrogare la legge.
Fortunatamente vinsero i “no” con “grande dispiacere della Chiesa cattolica, perché perdeva una piccola parte del suo dominio sulle anime dei credenti.
Caro Claudio renditi conto che sei un uomo del passato, sei rimasto alla famiglia tradizionale di tipo patriarcale nel quale sei cresciuto e che vedevi intorno a te.
Oggi si separano, divorziano se il rapporto di coppia non va, se è "logorato, e non temono le pene dell’inferno che nel passato prometteva la Chiesa ai “pubblici peccatori”.
Torno al tema: “ex partner” !
Ci si lascia. A volte ci si riprende. Ma il remake non decolla. Non decolla perché è davvero finita. Perché il “ritorno di fiamma”, magari senza esserne del tutto consapevoli, maschera invece la paura della solitudine. Capita che s'intrecci con la gelosia o con il sentimento di possesso.
Vi siete “mollati”, ma pensi ancora al/la ex partner e ti piacerebbe tornarci insieme, in particolare da quando hai saputo che ha una nuova storia. Così lo cerchi, fai in modo che ti noti e ti desideri ancora, fai di tutto per convincerlo che ciò che ha perso è meglio di ciò che ha trovato.
Il possibile scenario che si apre nel tornare insieme: il ritorno di fiamma potrebbe essere un fuoco di paglia.
Le relazioni amorose sono come un bellissimo vaso prezioso, il valore lo diamo noi e siamo in due a sorreggerlo. Se uno dei due lascia la presa è l'altro/a a sorreggere tutto il peso, ma quando non c'è la fa più il vaso cade e si rompe. Una volta rotto si può tentare di aggiustarlo, ma i segni della rottura rimangono visibili.
Se la relazione di coppia finisce per vari motivi, questi persistono anche dopo essersi lasciati. Si può provare a riallacciare la relazione, ma poi il rapporto torna inevitabilmente a languire. Si ripropongono i contrasti che sono stati alla base della rottura. E si è costretti, per la seconda volta, ad ammettere che è davvero finita.
A rischio anche un remake dopo un tradimento, se il dolore e il comprensibile sentimento di aggressività verso il/la partner non sono stati davvero elaborati e superati in modo maturo.
C’è il rischio di rinfacciare continuamente l'infedeltà, di colpevolizzare lui/lei. Ovviamente non è il modo migliore per ricominciare la relazione di coppia.
Subire un tradimento non è facile. La nostra mente ci dice: “Se ha preferito l’altra persona, allora io non valgo molto ai suoi occhi”. Il rischio è quello di svalutarsi, di perdere la propria autostima o sviluppare una dipendenza nei confronti del proprio ex: “Se sta con me allora valgo qualcosa”.
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Se per l’ex è solo attrazione fisica ?
È problematico ricominciare soltanto per attrazione fisica. La sessualità è una importante forma di comunicazione, di intimità, complicità, scambio emozionale. Ma usare il sesso per” fare pace”, non aiuta la relazione di coppia, dura poco tempo. Credere che un rapporto sessuale possa mettere a tacere dentro di noi il logorio di continui litigi, sotterfugi e incomprensioni è un’illusione.
Prima o poi il metaforico vaso si rompe, e l’attrazione fisica non basta ad acquietare un sentimento spento o rabbioso.
“Così è (se vi pare)”: questo titolo di un dramma scritto da Luigi Pirandello si addice come conclusione di questo post.