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Discussione: Gli / le ex

  1. #16
    Opinionista
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    Il reverendo don Cono ha scritto

    oggi ci si prende e ci si lascia con una facilità disarmante: dall'oggi al domani, come bere un bicchier d'acqua. Prevale come hai scritto l'individualismo. Non si combatte, non si è più abituati a combattere per difendere la storia, la coppia, il noi.
    Combattere per difendere la storia ? Quale storia ? Quella dell’incredibile famiglia “felice” del “Mulino bianco” ?

    I cambiamenti sociali in Occidente hanno apportato modifiche all'istituto del matrimonio: per te sacramento indissolubile, per altri un contratto tra due persone, finché dura.

    Le donne che lavorano si sono emancipate dalla tacita sottomissione al marito, se unica fonte di reddito. Non temono ciò che dice la gente o la Chiesa cattolica in caso di separazione o divorzio. Non sono più disposte a subire passivamente le violenze domestiche.


    picchetto a favore del divorzio

    In Italia il divorzio fu introdotto nel 1970. Nel 1974 votammo un referendum proposto da Democrazia Cristiana e Movimento Sociale Italiano per abrogare la legge.
    Fortunatamente vinsero i “no” con “grande dispiacere della Chiesa cattolica, perché perdeva una piccola parte del suo dominio sulle anime dei credenti.

    Caro Claudio renditi conto che sei un uomo del passato, sei rimasto alla famiglia tradizionale di tipo patriarcale nel quale sei cresciuto e che vedevi intorno a te.

    Oggi si separano, divorziano se il rapporto di coppia non va, se è "logorato, e non temono le pene dell’inferno che nel passato prometteva la Chiesa ai “pubblici peccatori”.

    Torno al tema: “ex partner” !

    Ci si lascia. A volte ci si riprende. Ma il remake non decolla. Non decolla perché è davvero finita. Perché il “ritorno di fiamma”, magari senza esserne del tutto consapevoli, maschera invece la paura della solitudine. Capita che s'intrecci con la gelosia o con il sentimento di possesso.

    Vi siete “mollati”, ma pensi ancora al/la ex partner e ti piacerebbe tornarci insieme, in particolare da quando hai saputo che ha una nuova storia. Così lo cerchi, fai in modo che ti noti e ti desideri ancora, fai di tutto per convincerlo che ciò che ha perso è meglio di ciò che ha trovato.

    Il possibile scenario che si apre nel tornare insieme: il ritorno di fiamma potrebbe essere un fuoco di paglia.

    Le relazioni amorose sono come un bellissimo vaso prezioso, il valore lo diamo noi e siamo in due a sorreggerlo. Se uno dei due lascia la presa è l'altro/a a sorreggere tutto il peso, ma quando non c'è la fa più il vaso cade e si rompe. Una volta rotto si può tentare di aggiustarlo, ma i segni della rottura rimangono visibili.

    Se la relazione di coppia finisce per vari motivi, questi persistono anche dopo essersi lasciati. Si può provare a riallacciare la relazione, ma poi il rapporto torna inevitabilmente a languire. Si ripropongono i contrasti che sono stati alla base della rottura. E si è costretti, per la seconda volta, ad ammettere che è davvero finita.

    A rischio anche un remake dopo un tradimento, se il dolore e il comprensibile sentimento di aggressività verso il/la partner non sono stati davvero elaborati e superati in modo maturo.

    C’è il rischio di rinfacciare continuamente l'infedeltà, di colpevolizzare lui/lei. Ovviamente non è il modo migliore per ricominciare la relazione di coppia.

    Subire un tradimento non è facile. La nostra mente ci dice: “Se ha preferito l’altra persona, allora io non valgo molto ai suoi occhi”. Il rischio è quello di svalutarsi, di perdere la propria autostima o sviluppare una dipendenza nei confronti del proprio ex: “Se sta con me allora valgo qualcosa”.



    Se per l’ex è solo attrazione fisica ?

    È problematico ricominciare soltanto per attrazione fisica. La sessualità è una importante forma di comunicazione, di intimità, complicità, scambio emozionale. Ma usare il sesso per” fare pace”, non aiuta la relazione di coppia, dura poco tempo. Credere che un rapporto sessuale possa mettere a tacere dentro di noi il logorio di continui litigi, sotterfugi e incomprensioni è un’illusione.

    Prima o poi il metaforico vaso si rompe, e l’attrazione fisica non basta ad acquietare un sentimento spento o rabbioso.

    “Così è (se vi pare)”: questo titolo di un dramma scritto da Luigi Pirandello si addice come conclusione di questo post.
    Ultima modifica di doxa; 02-05-2025 alle 15:34

  2. #17
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Si, ma la cosa che evidenzio io è diversa.
    Noto proprio tante persone che non sono capaci di entrarci, in una relazione. O peggio ancora, in relazione con gli altri a tutto tondo.
    Molti si lamentano di essere soli, di non avere amici, ecc ecc. Poi c'è appunto il fenomeno Incel, ossia uomini che si lamentano di come nessuna donna li consideri, ecc, ecc. Qui non parliamo di bisogni dell'altro o meno, ma proprio di non essere capaci di interagire in modo sano con il prossimo.
    un'altra cosa fino a un certo punto;
    la sicurezza relazionale in generale dipende dal ruolo, l'uniforme; è un po' come recitare, quindi ci si scherma; quando ti presenti in un posto come giornalista non sei esposta personalmente più di tanto, e questo ti rafforza; agire in qualità di...rafforza;

    ora, se in una società le persone lavorano poco fino a maturità raggiunta, magari fanno un lavoro poco prestigioso e una vita poco gratificante, partono da un'identità depressa di suo, che mal si raccorda con ciò che si immagina gli altri trovino di desiderabile; per forza che ti rintani in casa al pc e sfuggi qualsiasi interazione;
    50 anni fa facevi l'operaio e frequentavi quell'ambiente in cui, modestia per modestia, ti confrontavi con gente come te portandoti un'identità;

    quella che suggerisce Cono è quella del "coniuge", robba forte; non funziona più perché è come camminare sulla fune;

    però ognuno in effetti potrebbe avere qualche punto di forza che lo rende speciale; ma se gli mancano le parole e i concetti per farsi un'idea minimamente gratificante di sé, n'do va ? anche perché quell'idea poi serve a "vedere" specularmente le persone a cui può interessare in modo robusto, insomma, capire il tipo, la personalità;

    se uno va a casaccio e al ribasso, guidato dalle insicurezze, si dirige su persone che reputa sfigate come lui, e trasmette pure sta cosa, almeno a livello inconscio; per questo poi si covano i rancori; magari entrambi si adattano, ma si sentono svalutati; vale anche per le amicizie, eh...
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #18
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    un'altra cosa fino a un certo punto;
    la sicurezza relazionale in generale dipende dal ruolo, l'uniforme; è un po' come recitare, quindi ci si scherma; quando ti presenti in un posto come giornalista non sei esposta personalmente più di tanto, e questo ti rafforza; agire in qualità di...rafforza;

    ora, se in una società le persone lavorano poco fino a maturità raggiunta, magari fanno un lavoro poco prestigioso e una vita poco gratificante, partono da un'identità depressa di suo, che mal si raccorda con ciò che si immagina gli altri trovino di desiderabile; per forza che ti rintani in casa al pc e sfuggi qualsiasi interazione;
    50 anni fa facevi l'operaio e frequentavi quell'ambiente in cui, modestia per modestia, ti confrontavi con gente come te portandoti un'identità;

    quella che suggerisce Cono è quella del "coniuge", robba forte; non funziona più perché è come camminare sulla fune;

    però ognuno in effetti potrebbe avere qualche punto di forza che lo rende speciale; ma se gli mancano le parole e i concetti per farsi un'idea minimamente gratificante di sé, n'do va ? anche perché quell'idea poi serve a "vedere" specularmente le persone a cui può interessare in modo robusto, insomma, capire il tipo, la personalità;

    se uno va a casaccio e al ribasso, guidato dalle insicurezze, si dirige su persone che reputa sfigate come lui, e trasmette pure sta cosa, almeno a livello inconscio; per questo poi si covano i rancori; magari entrambi si adattano, ma si sentono svalutati; vale anche per le amicizie, eh...
    Beh ma per l'appunto penso che la gente dovrebbe andare tutta dallo psicologo.
    Il problema che vedi tu sicuramente c'è, ma è uno dei tanti. Fondamentalmente credo che troppa gente si sia trasferita a vivere sui social, e non è più in grado di interagire con le persone dal vivo.
    Poi sicuramente dove ci sono questi soggetti rancorosi che si lamentano della propria solitudine gioca una scarsa autostima ma soprattutto l'incapacità di lavorare su se stessi, per migliorarsi, per crescere, per evolvere. Restano lì nel loro piccolo mondo autoreferenziale, a lamentarsi di tutto.

    Però siamo decisamente andati ot. Mi toccherà bannarci entrambi
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  4. #19
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Il reverendo don Cono ha scritto



    Combattere per difendere la storia ? Quale storia ? Quella dell’incredibile famiglia “felice” del “Mulino bianco” ?

    I cambiamenti sociali in Occidente hanno apportato modifiche all'istituto del matrimonio: per te sacramento indissolubile, per altri un contratto tra due persone, finché dura.

    Le donne che lavorano si sono emancipate dalla tacita sottomissione al marito, se unica fonte di reddito. Non temono ciò che dice la gente o la Chiesa cattolica in caso di separazione o divorzio. Non sono più disposte a subire passivamente le violenze domestiche.


    picchetto a favore del divorzio

    In Italia il divorzio fu introdotto nel 1970. Nel 1974 votammo un referendum proposto da Democrazia Cristiana e Movimento Sociale Italiano per abrogare la legge.
    Fortunatamente vinsero i “no” con “grande dispiacere della Chiesa cattolica, perché perdeva una piccola parte del suo dominio sulle anime dei credenti.

    Caro Claudio renditi conto che sei un uomo del passato, sei rimasto alla famiglia tradizionale di tipo patriarcale nel quale sei cresciuto e che vedevi intorno a te.

    Oggi si separano, divorziano se il rapporto di coppia non va, se è "logorato, e non temono le pene dell’inferno che nel passato prometteva la Chiesa ai “pubblici peccatori”.

    Torno al tema: “ex partner” !

    Ci si lascia. A volte ci si riprende. Ma il remake non decolla. Non decolla perché è davvero finita. Perché il “ritorno di fiamma”, magari senza esserne del tutto consapevoli, maschera invece la paura della solitudine. Capita che s'intrecci con la gelosia o con il sentimento di possesso.

    Vi siete “mollati”, ma pensi ancora al/la ex partner e ti piacerebbe tornarci insieme, in particolare da quando hai saputo che ha una nuova storia. Così lo cerchi, fai in modo che ti noti e ti desideri ancora, fai di tutto per convincerlo che ciò che ha perso è meglio di ciò che ha trovato.

    Il possibile scenario che si apre nel tornare insieme: il ritorno di fiamma potrebbe essere un fuoco di paglia.

    Le relazioni amorose sono come un bellissimo vaso prezioso, il valore lo diamo noi e siamo in due a sorreggerlo. Se uno dei due lascia la presa è l'altro/a a sorreggere tutto il peso, ma quando non c'è la fa più il vaso cade e si rompe. Una volta rotto si può tentare di aggiustarlo, ma i segni della rottura rimangono visibili.

    Se la relazione di coppia finisce per vari motivi, questi persistono anche dopo essersi lasciati. Si può provare a riallacciare la relazione, ma poi il rapporto torna inevitabilmente a languire. Si ripropongono i contrasti che sono stati alla base della rottura. E si è costretti, per la seconda volta, ad ammettere che è davvero finita.

    A rischio anche un remake dopo un tradimento, se il dolore e il comprensibile sentimento di aggressività verso il/la partner non sono stati davvero elaborati e superati in modo maturo.

    C’è il rischio di rinfacciare continuamente l'infedeltà, di colpevolizzare lui/lei. Ovviamente non è il modo migliore per ricominciare la relazione di coppia.

    Subire un tradimento non è facile. La nostra mente ci dice: “Se ha preferito l’altra persona, allora io non valgo molto ai suoi occhi”. Il rischio è quello di svalutarsi, di perdere la propria autostima o sviluppare una dipendenza nei confronti del proprio ex: “Se sta con me allora valgo qualcosa”.



    Se per l’ex è solo attrazione fisica ?

    È problematico ricominciare soltanto per attrazione fisica. La sessualità è una importante forma di comunicazione, di intimità, complicità, scambio emozionale. Ma usare il sesso per” fare pace”, non aiuta la relazione di coppia, dura poco tempo. Credere che un rapporto sessuale possa mettere a tacere dentro di noi il logorio di continui litigi, sotterfugi e incomprensioni è un’illusione.

    Prima o poi il metaforico vaso si rompe, e l’attrazione fisica non basta ad acquietare un sentimento spento o rabbioso.

    “Così è (se vi pare)”: questo titolo di un dramma scritto da Luigi Pirandello si addice come conclusione di questo post.
    Riflessione interessante e molto condivisibile, Doxa.
    Io ho avuto esperienza di una dinamica simile. Quello che ora è il mio ex storico (ci siamo lasciati ormai un anno e mezzo fa), mi aveva lasciato nel 2017 per un'altra, dopo 11 anni di relazione di cui 7 di convivenza. Pochi mesi dopo era tornato da me strisciando e pregandomi di tornare con lui. Alla fine, dopo un po' di tempo, avevo acconsentito, perché di fatto non avevo mai smesso di sperare che tornasse. Fa parte delle fasi del lutto: prima non accetti la rottura, poi speri in un ritorno, poi subentra la rabbia e finalmente il distacco.
    Quindi tornammo insieme a metà 2018 e restammo insieme altri 6 anni, con varie crisi nel mezzo. Ci lasciammo a fine 2023, quando scoprii che aveva un'altra, di nuovo.
    Questo per dire che è vero, quando qualcosa finisce è molto difficile che le cose poi tornino a funzionare davvero, in caso di ripresa.
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  5. #20
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Però siamo decisamente andati ot. Mi toccherà bannarci entrambi
    ah, già...

    le ex ? non posso che dire bene, di tutte; un paio mi hanno capito poco, ma è stata anche colpa della mia immaturità o anche di blocchi comunicativi; e si torna ot
    non so se sono stato fortunato, poco esigente o mi funziona un filtro inconsapevole; però magari dove mi sono ritratto le cose potevano andare bene, chissà ?

    se però c'è stato quel riconoscimento reciproco e consapevole difficilmente l'ex finisce in una differenziata;
    c'è un caveat doloroso per cui prendi atto che pure quella cosa bella è finita e devi dare spiegazioni articolate; serve una certa maturità e una capacità di convivere con quella che è una mutilazione;

    spesso le donne sono più brave, magari quelle con figli; mi sono capitate spesso e ho notato qualche differenza in termini di capacità di metabolizzare il passato.
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  6. #21
    Opinionista L'avatar di Ale
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    Minestre riscaldate, no grazie...

  7. #22
    Non ho avuto più occasione di rivedere la mia ex... ma una volta in banca incontrai i suoi genitori. Avevano avuto quattro figli maschi e una femmina, pertanto mi accolsero all'epoca come un figlio. Sentii il dovere di andargli incontro e salutarli per il rispetto dovuto a delle persone che mi avevano accolto in casa loro e che si erano dispiaciuti per la fine della nostra relazione. Persone semplici, modeste e sempre con il sorriso sulla bocca. Credo avranno decine di nipoti oggi.
    Bambol utente of the decade

  8. #23
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da bumble-bee Visualizza Messaggio
    Non ho avuto più occasione di rivedere la mia ex... ma una volta in banca incontrai i suoi genitori. Avevano avuto quattro figli maschi e una femmina, pertanto mi accolsero all'epoca come un figlio. Sentii il dovere di andargli incontro e salutarli per il rispetto dovuto a delle persone che mi avevano accolto in casa loro e che si erano dispiaciuti per la fine della nostra relazione. Persone semplici, modeste e sempre con il sorriso sulla bocca. Credo avranno decine di nipoti oggi.
    I genitori e gli altri parenti del mio ex ancora oggi mi scrivono, mi mandano messaggi, mi seguono sui social. Ogni tanto vado anche a trovarli. Sono stati la mia famiglia per 17 anni, e restano comunque nel mio cuore, anche se la storia con loro figlio è finita. A distanza di un anno e mezzo ancora mi rimpiangono. Evidentemente la nuova "nuora" non è del tutto di loro gradimento
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  9. #24
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    Il proverbio afferma che “in amore vince chi fugge”. Però bisogna conoscere i limiti entro cui giocare per mettere in atto questa strategia. Di solito nella relazione amorosa perde solo chi fugge.

    Gentile dark, nel tuo caso è lui il fedifrago che evade dal rapporto di coppia. Seppur con sofferenza hai avuto il coraggio di chiudere la relazione per la seconda volta.

    Gli psicologi dediti alla terapia di coppia dicono che è necessario riflettere sui ritorni di fiamma, quando è l’ex ad averci lasciato e successivamente decide di tornare. Evitare l’effetto “yo-yo”.

    L’ego e l’autostima vorrebbero un lieto fine, per poter dire: “Vedi? Alla fine… è tornato da me”. Ma attenzione, avvertono gli esperti, perché dietro alle nuove lusinghe del proprio ex, o della propria ex, potrebbe nascondersi la sua paura della solitudine.

    Essi dicono che se si decide di dedicare ancora tempo all’ex, è necessario capire se ne vale la pena. Nel frattempo ci potrebbe essere un altro/a… che potrebbe interessarti.

    Se sei lì che continui a guardare il cellulare e non sai se telefonare all’ex e riprovarci, o se stai soffrendo di gelosia perché lo hai visto con un’altra/o e vuoi prendere una decisione…, consigliano di prendere tempo, lasciar fluire le emozioni e poi domandarsi: da dove viene il mio desiderio di riaverlo ? Perché questo mio ripensamento?
    Quali sono le cose negative che mi hanno fatto decidere di lasciarlo? Se mi ha lasciato, perché torna da me?

    Nei rapporti amorosi prevalgono due tipologie: quelli che ti danno energia, e quelli che te la tolgono.

    Domandarsi: L’ex mi ha dato energia? Mi sentivo più forte, più solare, più positiva? Oppure mi ha tolto il sorriso, mi ha spento per i continui litigi, mi ha fatto soffrire ?

    L’amore vero non vuole ex che ci controllino, che ci rinfaccino, né ex a cui rinfacciare o da controllare. L’amore vero non vuole rapporti creati dalla noia, dalla routine. L’amore vero vuole energia positiva, vuole serenità, vuole fiducia.

    Questi sono i presupposti per costruire qualcosa insieme ad un possibile partner, e questo di solito non è un ex.

    Tornare con L’ex partner che ci ha fatto soffrire è “possibile”, però gli esperti di questioni amorose dicono che ci sono alcuni errori da evitare. Anzitutto è necessario chiarire e capire cosa si vuole dalla rinascente relazione. Dirsi tutto ciò che si prova, i dubbi derivanti dal passato, paure di ricadere e di soffrire di nuovo, dire ciò che si pensa dell’altro/a e di ciò che si desidera dal rapporto: le aspettative, la fiducia. Le relazioni, spesso, finiscono perché per vari motivi non c’è più la fiducia verso lui/lei.

    Oltre la fiducia è importante la sincerità: bisogna essere sinceri sia con l’altra persona che con sé stessi. Prima di tornare col partner bisogna capire se lo si vuole davvero e se non si sta solo idealizzando la vecchia relazione. Bisogna essere sinceri per capire anche se si è superata la vecchia sofferenza oppure se c’è il rischio che le questioni passate riaffiorino al primo litigio.

    Lo scorrere del tempo e nuove esperienze cambiano il modo di pensare delle persone. Essere sinceri serve per capire davvero le aspettative, oltre che evitare nuove sofferenze.

    Dirsi: “è tutta colpa mia!” non è corretto se non è solo colpa di uno dei due. Le relazioni si fanno in due e spesso entrambi i partner, in un modo o nell’altro, hanno commesso degli errori. Parliamo di relazioni che terminano per svariati problemi, incomprensioni ed errori, di cui entrambi si è in parte responsabili.


  10. #25
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Tutto molto vero. Ma quando ci sei dentro, non te ne rendi conto. Serve un percorso di autoconsapevolezza.
    Io di quanto mi sia stata nociva quella relazione mi sono resa conto quando, tornata sola, ho ritrovato un grosso pezzo di me stessa che si era perso per strada. E sì, mi è servito da insegnamento. Perché ho imparato a non mettere in secondo piano le mie esigenze.
    Anche gli ex servono, in fondo.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

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  11. #26
    Opinionista L'avatar di Ale
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    In questo purtroppo io soffro dell'effetto volano...
    ...se la famigerata fosse tornata subito, diciamo entro 10 giorni ma forse anche più al volo ci sarei tornato, poi è seguito un periodo di confusione ed incertezza
    ...c'è voluto un mesetto prima che chiudessi e sigillassi definitivamente la porta

  12. #27
    Opinionista L'avatar di Adalberto
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    Non sono bravo a mantenere i legami, quando perdo interesse per le cose che faccio poi tutto mi si sfilaccia via e amen. Inoltre in città è davvero difficile reincontrarsi se si cambiano frequentazioni, ma quando dico questo è solo per autoassolvermi.
    Lo stesso mi è successo sempre anche con le ex, con le quali avevo trascorso qualche settimana o qualche anno: i rapporti sono sempre finiti così, almeno da parte mia: senza rimorsi, senza grandi rimpianti. Tranne in un caso.
    Dopo quasi vent’anni di legame senza promesse, senza giuramenti, né matrimonio né figli ci si era lasciati.
    Ma non era la prima separazione, talvolta era durata un mese, una settimana e persino un’ora sola. Invece questa volta era definitiva. Troppo difficile capirsi, malgrado gli sforzi. Troppo difficile continuare a litigare, malgrado le pacificazioni. Troppi altissimi e bassissimi.
    Era complicato coniugare l’io con il noi, senza che una cosa soffocasse l’altra. Confesso che presi io l’iniziativa.
    Passano mesi: è normale avere nostalgia.
    Passano un anno e poi un altro: mi manca, glielo dico anche. Ma nessuno è così stupido da ricominciare.
    Al terzo anno torno da lei, troncando la relazione in corso.
    Be’, ho avuto la fortuna di non averla persa, ma poco ci mancava… Poi è stato difficile ricominciare a fare ulteriori sforzi per comprendere l’altro, riconoscersi nei difetti altrui e accettare gli altri. Difficilissimo migliorarsi solo un po’, poca roba ma conta anche quella.
    Adesso, dopo un’altra ventina d’anni abbondanti di ulteriore rodaggio qualcosina abbiamo un po’ imparato.
    Non so se ci sia una morale, se non che vivere il confronto e anche la tensione aiuta, anche se ci si contrasta.
    Senza contraddizione non c’è vita, dico sempre per darmi l’idea di aver capito tutto, ma non c’entra né questo né altre ricette spicciole che potrei sparar fuori.
    La realtà è che mi è andata solo di culo. Perlomeno fino alla prossima litigata.
    Ci son dei giorni smègi e lombidiosi...
    ma oggi è un giorno a zìmpani e zirlecchi.
    (Fosco Maraini)

  13. #28
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Beh ma per l'appunto penso che la gente dovrebbe andare tutta dallo psicologo.
    Dallo psicologo o da Dio? Gli psicologi rimettono parcella, Dio ti offre gratuitamente la sua consulenza....

    "Perdonatevi a vicenda: sempre! Litigate pure, ma poi fate pace, non tramonti il sole sopra la vostra ira. Io sono con voi, non abbiate paura"
    amate i vostri nemici

  14. #29
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Il reverendo don Cono ha scritto



    Combattere per difendere la storia ? Quale storia ? Quella dell’incredibile famiglia “felice” del “Mulino bianco” ?

    I cambiamenti sociali in Occidente hanno apportato modifiche all'istituto del matrimonio: per te sacramento indissolubile, per altri un contratto tra due persone, finché dura.

    Le donne che lavorano si sono emancipate dalla tacita sottomissione al marito, se unica fonte di reddito. Non temono ciò che dice la gente o la Chiesa cattolica in caso di separazione o divorzio. Non sono più disposte a subire passivamente le violenze domestiche.

    Mi sfugge l'assioma fra mulino bianco e violenza

    La verità è che insieme all'acqua sporca, abbiamo buttato via anche il bambino, Doxa. Abbiamo coniugato il "basta patriarcato" al "basta famiglia, basta persempre, basta amore eterno, basta mutuo perdono, basta reciproca accoglienza e basta lottare insieme"
    Col risultato di vantare una pretesa emancipazione, ma ahimè abbinata a tanta tanta solitudine come (stavolta bene) sottolineato da Darklady.
    amate i vostri nemici

  15. #30
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Non sono bravo a mantenere i legami, quando perdo interesse per le cose che faccio poi tutto mi si sfilaccia via e amen. Inoltre in città è davvero difficile reincontrarsi se si cambiano frequentazioni, ma quando dico questo è solo per autoassolvermi.
    Lo stesso mi è successo sempre anche con le ex, con le quali avevo trascorso qualche settimana o qualche anno: i rapporti sono sempre finiti così, almeno da parte mia: senza rimorsi, senza grandi rimpianti. Tranne in un caso.
    Dopo quasi vent’anni di legame senza promesse, senza giuramenti, né matrimonio né figli ci si era lasciati.
    Ma non era la prima separazione, talvolta era durata un mese, una settimana e persino un’ora sola. Invece questa volta era definitiva. Troppo difficile capirsi, malgrado gli sforzi. Troppo difficile continuare a litigare, malgrado le pacificazioni. Troppi altissimi e bassissimi.
    Era complicato coniugare l’io con il noi, senza che una cosa soffocasse l’altra. Confesso che presi io l’iniziativa.
    Passano mesi: è normale avere nostalgia.
    Passano un anno e poi un altro: mi manca, glielo dico anche. Ma nessuno è così stupido da ricominciare.
    Al terzo anno torno da lei, troncando la relazione in corso.
    Be’, ho avuto la fortuna di non averla persa, ma poco ci mancava… Poi è stato difficile ricominciare a fare ulteriori sforzi per comprendere l’altro, riconoscersi nei difetti altrui e accettare gli altri. Difficilissimo migliorarsi solo un po’, poca roba ma conta anche quella.
    Adesso, dopo un’altra ventina d’anni abbondanti di ulteriore rodaggio qualcosina abbiamo un po’ imparato.
    Non so se ci sia una morale, se non che vivere il confronto e anche la tensione aiuta, anche se ci si contrasta.
    Senza contraddizione non c’è vita, dico sempre per darmi l’idea di aver capito tutto, ma non c’entra né questo né altre ricette spicciole che potrei sparar fuori.
    La realtà è che mi è andata solo di culo. Perlomeno fino alla prossima litigata.
    Ma il problema Adalberto non è litigare: È riconciliarsi! Quale Coppia non litiga, non si manda a quel paese, non si tira i piatti dietro come diceva Papa Francesco? È proprio in quei momenti che si prova la maturità della Coppia, che si scopre se le fondamenta del loro rapporto poggiano sulla sabbia o sulla roccia....

    "Agli innamorati, io dico sempre: litigate pure, arrivate anche a tirarvi i piatti addosso. Ma mai finire la giornata senza fare la pace”.

    https://www.farodiroma.it/san-valent...empre-la-pace/
    amate i vostri nemici

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