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vapensiero
una religione che afferma di essere l'unica detentrice della verit� divina, e che eleva il popolo che l'ha creata e divulgata, come popolo eletto, non vi sembra che in ci� vi sia dell'abbondante e premeditato razzismo Universale?
Certo, ma � ovvio che la religione si basi sulla discriminazione. Il razzismo non � altro che una forma di discriminazione di determinati esseri umani.
Per� trovo incorretto parlare di razzismo perch� la discriminazione religiosa non � razzista, ovvero riferita a fattori fisici, ma invece � spirituale, ovvero si basa sui comportamenti etici degli individui.
Potrebbe al massimo essere razzista nei confronti degli animali visto che li considera esseri inferiori a prescindere.
In pratica, ogni religione discrimina, ed � ovvio che discrimini, tutte le cose che ritiene eticamente non corrette, o gli individui che si comportano in modo eticamente sbagliato.
Ma del resto, ognuno di noi discrimina chi si comporta in modo poco etico, in base alla propria etica.
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Citazione:
axeUgene
quanto alle religioni e relative dottrine e precettistica, credo che vadano contestualizzate rispetto alla loro epoca e raffrontate alla cultura e antropologia che le esprime;
E' quello che volevo accadesse in questo dibattito. Per quel che mi riguarda ho valutato le azioni e le parole prese dalla Bibbia, saltando pari pari gli altri accadimenti storici che, per varie vicissitudini, possono aver deviato per opportunismo, fino ad arrivare al nostro tempo. Ecco! La sensazione � quella che ho gi� espresso, ovvero: di un popolo che ha partorito una religione che, per quel che mi riguarda, fin dal suo inizio a oggi, non ho nessuna difficolt� a definire razzista. Tra le alte cose, ho vissuto per qualche anno in ambienti frequentati da ebrei, e le opinioni che ho ascoltato nei confronti dei "gentili" farebbero drizzare i capelli anche ai pi� duri e incalliti atei, laici o cattolici. Con ci� non voglio fare di tutta l'erba un fascio, per� la mia sensazione � che il problema � abbastanza generalizzato, anche se gli stessi sono molto bravi a camuffarlo.
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Citazione:
rubyn
Certo, ma � ovvio che la religione si basi sulla discriminazione. Il razzismo non � altro che una forma di discriminazione di determinati esseri umani.
Per� trovo incorretto parlare di razzismo perch� la discriminazione religiosa non � razzista, ovvero riferita a fattori fisici, ma invece � spirituale, ovvero si basa sui comportamenti etici degli individui.
Potrebbe al massimo essere razzista nei confronti degli animali visto che li considera esseri inferiori a prescindere.
In pratica, ogni religione discrimina, ed � ovvio che discrimini, tutte le cose che ritiene eticamente non corrette, o gli individui che si comportano in modo eticamente sbagliato.
Ma del resto, ognuno di noi discrimina chi si comporta in modo poco etico, in base alla propria etica.
Allora possiamo affermare: razzismo uguale a forma discriminatoria di determinati esseri umani. Perci� pu� essere fisica ma ancor pi� grave quando essa � spirituale, poich� tende a sminuire, considerandola inferiore, non solo la parte fisica, ma la personalit� in toto di colui che viene discriminato. In questo caso il razzismo/discriminatorio religioso � tra i pi� odiosi che l'uomo possa manifestare. Andando all'inizio e alla nascita del dio unico, in contrapposizione degli dei mitologici, possiamo costatare che il parto � stato una prosopopea discriminatoria verso tutto e tutti; mentre, per tornare ai nostri tempi, a mio modo di vedere, la ferocia con cui l'attuale popolo di Israele si � accanito nei confronti di quello palestinese, rubandogli tutto ci� che aveva, compresa la libert�, con pretesti storici qualunquistici e ridicoli, non � altro che la continuit� di quelle caratteristiche che certe genti si portano appresso fin dalla notte dei tempi. In pratica, il razzismo discriminatorio sembra proprio che faccia parte del loro DNA. Forse il loro dio unico ha voluto che fosse cos�; in pratica: una mente malata.
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Originariamente Scritto da
vapensiero
Allora possiamo affermare: razzismo uguale a forma discriminatoria di determinati esseri umani. Perci� pu� essere fisica ma ancor pi� grave quando essa � spirituale, poich� tende a sminuire, considerandola inferiore, non solo la parte fisica, ma la personalit� in toto di colui che viene discriminato. In questo caso il razzismo/discriminatorio religioso � tra i pi� odiosi che l'uomo possa manifestare. Andando all'inizio e alla nascita del dio unico, in contrapposizione degli dei mitologici, possiamo costatare che il parto � stato una prosopopea discriminatoria verso tutto e tutti; mentre, per tornare ai nostri tempi, a mio modo di vedere, la ferocia con cui l'attuale popolo di Israele si � accanito nei confronti di quello palestinese, rubandogli tutto ci� che aveva, compresa la libert�, con pretesti storici qualunquistici e ridicoli, non � altro che la continuit� di quelle caratteristiche che certe genti si portano appresso fin dalla notte dei tempi. In pratica, il razzismo discriminatorio sembra proprio che faccia parte del loro DNA. Forse il loro dio unico ha voluto che fosse cos�; in pratica: una mente malata.
aspetta, perch� qui compi un classico errore di metodo storico, attribuendo a tesi un "vincolo della continuazione" :D ad elementi di genus diverso;
a) la religione: se non distingui una teologia dalla precettistica e dalle relative prassi storicamente concretizzate, anche il Cristianesimo (o l'Islam, che � una dottrina bellissima e affascinante) che � indubitabilmente una dottrina di per s� filantropica e amorevole, � segnato da 1500 anni di mostruose violenze e aberrazioni, assolutamente legittimate dalla dottrina amministrata; tanto per restare in tema "razzismo", la prima nozione etnica di quel tipo si ha esattamente nella Reconquista cristiana della Spagna di fine XV� sec.;
per questo mi incazzo particolarmente quando si assimila l'Islam alla barbarie di dalcune societ� che lo professano, la quale dipende dalla cultura rurale e patriarcale, esattamente come nella cristianissima Europa mediterranea di appena qualche decennio fa: ti dice qualcosa il fatto che in Italia il cd. Delitto d'onore sia stato abolito quale attenuante solo all'inizio degli anni '80 ?
e questo ci porta al punto successivo;
b) il costume sociale: come tutte le minoranze immigrate e fortemente identitarie, come puoi constatare anche oggi in Italia, tipicamente gli ebrei della Diaspora hanno sviluppato prassi esclusiviste, nel timore di essere assimilati e perdere l'identit�; ma questo, appunto, � accaduto con tutte le immigrazioni, segnate da differenze religiose e relative emarginazioni fino all'affermarsi di societ� secolarizzate e multietniche;
gli italiani, soprattutto del sud (ma, in una certa misura anche gli irlandesi), emigrati negli Stati Uniti a fine Ottocento erano considerati praticamente alla stregua dei neri, anche in documenti ufficiali, e a loro volta evitavano accuratamente di mischiarsi con altre etnie; allo stesso modo oggi assistiamo a quei drammi della modernit� che sono le segregazioni di giovani ragazze di famiglie musulmane immigrate che vorrebbero vivere come le coetanee italiane; si tratta di dinamiche sociali, non religiose, ove la religione � solo un pretesto molto tirato per i capelli, sebbene una cattiva e tendenziosa divulgazione lasci spesso intendere il contrario;
c) la questione politica: lo stato d'Israele ha effettivamente un fondamento etnocentrico - come ho gi� scritto, paradossale - e razzista; ma non si tratta di un razzismo attribuibile all'ebraismo religioso, ma del lascito culturale colonialista ed etnocentrico tipico della cultura politica europea dell'Ottocento;
infatti, il vero problema politico che Israele pone in quell'area geografica non riguarda certo i poveri palestinesi, gi� abbondantemente perseguitati da tutti gli antichi vicini arabi prima che giungessero i coloni ebrei, ma il modello di modernit� e secolarizzazione euro-americano che quello stato rappresenta dirimpetto a societ� patriarcali e rurali, al punto che gli ebrei pi� tollerati dagli integralisti islamici sono esattamenti gli ultra-ortodossi, coi quali condividono la nozione teocratica e l'avulsione dalla modernit� storica;
per rispondere ad un altro 3d sull'Islam, ma anche sulle tante critiche al Cristianesimo (cattolico) e relative dottrine, quando andiamo a stringere, il punto socialmente e politicamente rilevante � che nelle societ� rurali e para-feudali la nozione di famiglia tradizionale, la subordinazione femminile � una condizione essenziale per tenere sotto controllo gli ultimi, il proletariato e sottoproletariato maschile, i paria, che cos� diventano penultimi, si accontentano e non fanno rivoluzioni;
la condizione femminile � il fil-rouge che unisce le fratture culturali di di tutte le societ� meno secolarizzate o di recente secolarizzazione, ma si tratta di un dato di tipo sociale, che non ha direttamente a che vedere con l'essenza prima - teologica, non storica - di nessuna dottrina religiosa in quanto tale.
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Originariamente Scritto da
vapensiero
Allora possiamo affermare: razzismo uguale a forma discriminatoria di determinati esseri umani.
Si.
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Perci� pu� essere fisica ma ancor pi� grave quando essa � spirituale, poich� tende a sminuire, considerandola inferiore, non solo la parte fisica, ma la personalit� in toto di colui che viene discriminato.
No, stai sbagliando: mentre il razzismo considera inferiore una categoria di persone, la religione offre la redenzione, ovvero qualsiasi essere umano pu� redimersi. Mentre nel razzismo se sei dalla parte del discriminato non puoi fare niente, per le religioni puoi redimerti. Ma tutto ci� � ovvio: la religione si propone come guida spirituale e, in quanto tale, ti insegna a distinguere (secondo la propria etica) il bene dal male, e i buoni dai cattivi. Senza questa discriminazione la religione non avrebbe senso di esistere.
Citazione:
la ferocia con cui l'attuale popolo di Israele si � accanito nei confronti di quello palestinese
Questi discorsi c'entrano poco con la religione: giudicare un credo in base al comportamento dei credenti sarebbe come giudicare un'ideale politico guardando al politico di turno: se � corrotto, e quindi non persegue l'ideale originale, non significa che quell'ideale sia sbagliato, ma che lui sta assumendo un comportamento sbagliato.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
vapensiero
Mi sembra che la tua sia una interpretazione quanto meno estrosa. Di fatto ho affermato quello che la storia ci ha raccontato: che i suoi contemporanei non lo hanno accettato come il Messia. Il resto lo hai messo tu.
Coloro che invece lo hanno accettato come tale (uno sparuto gruppetto) han visto crescere e svilupparsi qualcosa di meraviglioso! La discussione � veramente interessante, ma secondo me etichettare le varie religioni � esercizio sbagliato e pericoloso: Tutte hanno la loro funzione. A prescindere dagli innegabili lati oscuri che ciascuna di esse si porta appresso...
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Originariamente Scritto da
vapensiero
Mi sembra che la tua sia una interpretazione quanto meno estrosa. Di fatto ho affermato quello che la storia ci ha raccontato: che i suoi contemporanei non lo hanno accettato come il Messia. Il resto lo hai messo tu.
Va bene, va bene.
Non capisco perch� la mia domanda sia estrosa, � una domanda che ogni tanto si fa per avere maggiori chiarimenti da chi colloquia con noi. Tra l'altro mi � sorta spontanea dopo aver letto quello che hai scritto. In sostanza tu dici che la storia considera Ges� un perdente e molte cose scritte nei vangeli quindi sono quindi fantasie se non raggiri.
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Citazione:
conogelato
Coloro che invece lo hanno accettato come tale (uno sparuto gruppetto) han visto crescere e svilupparsi qualcosa di meraviglioso! La discussione � veramente interessante, ma secondo me etichettare le varie religioni � esercizio sbagliato e pericoloso: Tutte hanno la loro funzione. A prescindere dagli innegabili lati oscuri che ciascuna di esse si porta appresso...
cono, mi sono limitato a fissare quello accaduto al tempo di Ges� proprio per non andare fuori tema. Quello avvenuto in seguito lo sappiamo tutti e non centra con il tema sul razzismo che io ho intravisto nella costituzione della religione ebraica che continuo ad intravedere, e che tu indichi come lati oscuri. L'altro lato oscuro della religione ebraica mi sembra di intravederlo nella "maniacale" sottomissione razzistica perpetrata nei confronti delle donne, ritenute inferiori, poi passata pari pari nell'islamismo e nel cristianesimo, anche se in quest'ultimo in tono "leggermente minore". Se vogliamo sono queste discrasie che mi tengono lontano da qualsiasi religione, poich� in forte contraddizione con gli insegnamenti destinati "ad altri". Per dirla tutta, a me non piace il detto che afferma: "Fai quello che il prete dice ma non quello che fa". Questo concetto mi sembra una barzelletta per menti deboli e prive di una qualsiasi logica di vita a dimensione umana. Per finire, perch� una religione deve avere i lati oscuri? Dove sta scritto? Quale insegnamento � venuto, in tal senso, da Dio, Ges�, Maometto, Bubba ecc.?
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crepuscolo
Va bene, va bene.
Non capisco perch� la mia domanda sia estrosa, � una domanda che ogni tanto si fa per avere maggiori chiarimenti da chi colloquia con noi. Tra l'altro mi � sorta spontanea dopo aver letto quello che hai scritto. In sostanza tu dici che la storia considera Ges� un perdente e molte cose scritte nei vangeli quindi sono quindi fantasie se non raggiri.
Estrosa perch� gli accadimenti che si sono verificati in seguito sono conosciuti da tutti. Perci� come posso definire Ges� un perdente se la sua storia ha perforato due millenni per giungere fino a noi? Ripeto a te quello gi� detto a cono; ovvero: mi sono limitato a riportare quello accaduto in quel tempo, dove il popolo di Israele non accett� Ges� come il Messia che aspettavano. Ora se lui l'abbia vissuto come un fallimento non posso saperlo, ma non era questo che io intendevo. Per altro il Thread non riguardava Ges�.
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vapensiero
Perci� pu� essere fisica ma ancor pi� grave quando essa � spirituale, poich� tende a sminuire, considerandola inferiore, non solo la parte fisica, ma la personalit� in toto di colui che viene discriminato.
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rubyn
No, stai sbagliando: mentre il razzismo considera inferiore una categoria di persone, la religione offre la redenzione, ovvero qualsiasi essere umano pu� redimersi. Mentre nel razzismo se sei dalla parte del discriminato non puoi fare niente, per le religioni puoi redimerti. Ma tutto ci� � ovvio: la religione si propone come guida spirituale e, in quanto tale, ti insegna a distinguere (secondo la propria etica) il bene dal male, e i buoni dai cattivi. Senza questa discriminazione la religione non avrebbe senso di esistere.
Allora, le donne gi� redente perch� vengono razzisticamente messe da parte? Sono tremila e cinquecento anni che le stanno schiacciando in un angolo, ma nessuno ha niente da ridire: tutto comandato dal signore?
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Originariamente Scritto da
vapensiero
L'altro lato oscuro della religione ebraica mi sembra di intravederlo nella "maniacale" sottomissione razzistica perpetrata nei confronti delle donne, ritenute inferiori, poi passata pari pari nell'islamismo e nel cristianesimo, anche se in quest'ultimo in tono "leggermente minore".
oddio, questa � una considerazione un po' troppo avventata, che da te non mi sarei aspettato;
la sottomissione e segregazione femminile � un connotato delle societ� arcaiche, rurali e militarizzate, non della religione in quanto tale;
la condizione femminile � funzione della modernit� delle societ� e anche in ambito cristiano evangelico hai sette tradizionaliste che relegano la donna ad un rango inferiore, accanto alla pastora valdese che celebra matrimoni tra lesbiche, insomma...
forse, almeno per gli ebrei della Diaspora, � vero il contrario di quello che dici, dato che l'assenza di strutture statali e militari di quelle comunit� ha rimosso per secoli l'ntelaiatura patriarcale del suo motivo essenziale; del resto, basta aver letto qualche scrittore ebreo americano o europeo del Novecento per notare l'evidente impronta matriarcale di quelle comunit�;
la sottomissione femminile comunque c'� anche in Cina, in Giappone, e ovunque si sia affermato l'istituto della propriet� terriera trasmissibile; il motivo � semplice:
il controllo sulla donna - e, soprattutto, sulla sua sessualit� - doveva garantire al maschio di trasmettere la propriet� a figli suoi e non di altri, e questa � la ragione che ha fatto sostanziare la prassi in precetti religiosi.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
vapensiero
Allora, le donne gi� redente perch� vengono razzisticamente messe da parte? Sono tremila e cinquecento anni che le stanno schiacciando in un angolo, ma nessuno ha niente da ridire: tutto comandato dal signore.
nelle donne cattoliche non vedo alcun diritto oppresso rispetto ai maschi, se non quello di diventare preti.
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Citazione:
rubyn
Nelle donne cattoliche non vedo alcun diritto oppresso rispetto ai maschi, se non quello di diventare preti.
E' vero! Perci� non possono battezzare, rappresentare la messa, dare l'estrema unzione, unire in matrimonio e bla bla bla bla. Secondo te perch� tutte queste esclusioni poste in atto fin dalla nascita? Forse che la donna non ha una testa, due occhi, due braccia, due gambe un cervello e una dignit� per esercitare quelle funzioni? Visto? Siamo talmente condizionati da millenni d�ingiustizie nei confronti di altri esseri umani da non distinguere pi� quello che � giusto da quello sbagliato. Umiliamo l'altro sesso in nome di un dio che non ha mai pensato di farlo, e se l�ha pensato vuol dire che non era quel vero Dio che indichiamo come caritatevole, lento all'ira e pronto al perdono. Mi sembra di ricordare che sul thread: le donne nella chiesa, per giustificare certe limitazioni sono state indicate delle motivazioni "ambientali", in vigore a quei tempi, e che riguardavano l'impossibilit� delle donne ad andare in giro per il mondo per portare la lieta novella ecc. Oggi siamo sempre in quelle condizioni "ambientali"? Forse sar� perch� Dio � lento all'ira che gli uomini si sono sempre approfittati di loro. Per finire: se non � razzismo questo...
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Citazione:
vapensiero
Allora possiamo affermare: razzismo uguale a forma discriminatoria di determinati esseri umani. Perci� pu� essere fisica ma ancor pi� grave quando essa � spirituale, poich� tende a sminuire, considerandola inferiore, non solo la parte fisica, ma la personalit� in toto di colui che viene discriminato. In questo caso il razzismo/discriminatorio religioso � tra i pi� odiosi che l'uomo possa manifestare. Andando all'inizio e alla nascita del dio unico, in contrapposizione degli dei mitologici, possiamo costatare che il parto � stato una prosopopea discriminatoria verso tutto e tutti; mentre, per tornare ai nostri tempi, a mio modo di vedere, la ferocia con cui l'attuale popolo di Israele si � accanito nei confronti di quello palestinese, rubandogli tutto ci� che aveva, compresa la libert�, con pretesti storici qualunquistici e ridicoli, non � altro che la continuit� di quelle caratteristiche che certe genti si portano appresso fin dalla notte dei tempi. In pratica, il razzismo discriminatorio sembra proprio che faccia parte del loro DNA. Forse il loro dio unico ha voluto che fosse cos�; in pratica: una mente malata.
Citazione:
axeUgene
Aspetta, perch� qui compi un classico errore di metodo storico, attribuendo a tesi un "vincolo della continuazione" :D ad elementi di genus diverso;
a) la religione: se non distingui una teologia dalla precettistica e dalle relative prassi storicamente concretizzate, anche il Cristianesimo (o l'Islam, che � una dottrina bellissima e affascinante) che � indubitabilmente una dottrina di per s� filantropica e amorevole, � segnato da 1500 anni di mostruose violenze e aberrazioni, assolutamente legittimate dalla dottrina amministrata; tanto per restare in tema "razzismo", la prima nozione etnica di quel tipo si ha esattamente nella Reconquista cristiana della Spagna di fine XV� sec.;
per questo mi incazzo particolarmente quando si assimila l'Islam alla barbarie di dalcune societ� che lo professano, la quale dipende dalla cultura rurale e patriarcale, esattamente come nella cristianissima Europa mediterranea di appena qualche decennio fa: ti dice qualcosa il fatto che in Italia il cd. Delitto d'onore sia stato abolito quale attenuante solo all'inizio degli anni '80 ?
per rispondere ad un altro 3d sull'Islam, ma anche sulle tante critiche al Cristianesimo (cattolico) e relative dottrine, quando andiamo a stringere, il punto socialmente e politicamente rilevante � che nelle societ� rurali e para-feudali la nozione di famiglia tradizionale, la subordinazione femminile � una condizione essenziale per tenere sotto controllo gli ultimi, il proletariato e sottoproletariato maschile, i paria, che cos� diventano penultimi, si accontentano e non fanno rivoluzioni;
la condizione femminile � il fil-rouge che unisce le fratture culturali di tutte le societ� meno secolarizzate o di recente secolarizzazione, ma si tratta di un dato di tipo sociale, che non ha direttamente a che vedere con l'essenza prima - teologica, non storica - di nessuna dottrina religiosa in quanto tale.
Secondo me non compio errori di metodo storico, mentre ho la sensazione che tu gridi alla scoperta dell'acqua calda. Ovvero, per farmi rilevare l'errore di metodo, applichi una distinzione netta tra: le usanze rurali di quei tempi e la religione, come se la stessa non fosse stata pensata, orchestrata e divulgata da quegli stessi uomini "rurali" che tu insisti nel separare dai concetti religiosi. A mio modo di vedere, quello su cui dovremmo dibattere � questo: perch� dopo tanti millenni manteniamo in'alterate certe discrasie, pur comprendendo che sono, con certezza lapallisiana, razziste e umilianti per la condizione umana delle donne?
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axeUgene
oddio, questa � una considerazione un po' troppo avventata, che da te non mi sarei aspettato;
la sottomissione e segregazione femminile � un connotato delle societ� arcaiche, rurali e militarizzate, non della religione in quanto tale;
la condizione femminile � funzione della modernit� delle societ� e anche in ambito cristiano evangelico hai sette tradizionaliste che relegano la donna ad un rango inferiore, accanto alla pastora valdese che celebra matrimoni tra lesbiche, insomma...
Per portare un esempio che si avvicini di pi� a quei tempi, la donna dell'impero romano era ritenuta pari all'uomo; anzi qualche volta anche superiore. Forse la quantit� di dei che vigevano all'epoca, al posto del dio unico, non si erano accorti di questa anomalia.
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Originariamente Scritto da
vapensiero
Secondo me non compio errori di metodo storico, mentre ho la sensazione che tu gridi alla scoperta dell'acqua calda. Ovvero, per farmi rilevare l'errore di metodo, applichi una distinzione netta tra: le usanze rurali di quei tempi e la religione, come se la stessa non fosse stata pensata, orchestrata e divulgata da quegli stessi uomini "rurali" che tu insisti nel separare dai concetti religiosi. A mio modo di vedere, quello su cui dovremmo dibattere � questo: perch� dopo tanti millenni manteniamo in'alterate certe discrasie, pur comprendendo che sono, con certezza lapallisiana, razziste e umilianti per la condizione umana delle donne?
in realt�, gli errori che compi sono diversi:
a) il primo � di natura concettuale:
confondi, la religione, il culto, con la precettistica e la dottrina; per restare su ci� che conosciamo meglio, e considerando attendibili i Vangeli, nel Cristianesimo il culto � quello di Cristo risorto per redimere i paccati del mondo e diffondere la Buona Novella e l'amore per il prossimo;
i precetti e la dottrina sono il risultato dell'elaborazione umana storicamente determinata, e che conducono a risultati assai difformi dal messaggio cristiano, con infinite, millenarie e tortuose peripezie teologihe, fino ai grandi scismi, ecc...
questo errore � comprensibile e tipico della nostra educazione religiosa amministrata dal clero cattolico, che oscura la nozione delle altre dottrine cristiane;
in realt�, il Cattolicesimo � l'unica confessione monoteista ove figura un'autorit� teologica suprema, mentre nell'ambito della Riforma, ma anche islamico (gi� molto articolato e diviso di suo) ed ebraico, non vi � uniformit� di lettura delle relative scritture, ed ogni corrente le interpreta a modo suo nell'evoluzione dei tempi; col che, hai sette di fanatici e integralisti, accanto a correnti liberali ed evolutive;
b) l'altro errore � quello di metodo, nell'attribuire un vincolo di causa-effetto, nel tuo caso relativo alla condizione femminile:
ad osservazione storica e antropologica, la variabile dirimente per la condizione femminile di subordinazione � la natura rurale-proprietaria-militare della societ�, ove le religioni di cui trattiamo sono state elaborate e partorite a sacralizzare quei vincoli sociali:
dove la societ� � essenzialmente rurale e proprietaria, la conquista e difesa diventano fondamentali, assegnando all'elemento maschile un'automatica supremazia politica, sancita dai precetti religiosi, non dal culto in quanto tale, che invece si colloca ad un livello diverso;
se noti, la principale evoluzione della dottrina cristiana, ossia la Riforma protestante, che abolisce l'autorit� papale e pone il primato della coscienza come elemento centrale, giunge e si sviluppa proprio accompagnando le societ� nordeuropee al culto della Libert� individuale e del contratto sociale sol Sovrano, in Inghilterra, Olanda, nei paesi scandinavi e poi negli Stati Uniti;
mentre manca di affermarsi in quelle societ� dove resta predominante il ruralesimo e la sua organizzazione piramidale, come in Italia, Spagna, con Francia, Germania ed Europa centrale terreno di sanguinosissime guerre politiche di religione, durate oltre 100 anni;
la condizione della donna non � determinata dalla variabile del culto in s�, bens� dalla natura della societ�, che promuove le donne in misura inversamente proporzionale al grado di militarizzazione; infatti, in via generale, le societ� dove vigono pari opportunit� di genere in misura maggiore e modalit� pi� organica sono quelle che hanno una pi� lunga tradizione pacifista e soprattutto commerciale, perch� il criterio di efficienza economica tende a ridurre le distinzioni di genere.
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Originariamente Scritto da
rubyn
nelle donne cattoliche non vedo alcun diritto oppresso rispetto ai maschi, se non quello di diventare preti.
dici cos� perch� sai che vi state scrivendo addosso tra di voi. vi lascio continuare e non rispondo, ma ho riso.
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Citazione:
rubyn
nelle donne cattoliche non vedo alcun diritto oppresso rispetto ai maschi, se non quello di diventare preti.
Citazione:
terra
dici cos� perch� sai che vi state scrivendo addosso tra di voi. vi lascio continuare e non rispondo, ma ho riso.
E' notorio che sono un po' duro nel comprendere; terra, potresti essere un tantino pi� esplicita? Grazie. :mumble:
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axeUgene
in realt�, gli errori che compi sono diversi:
a) il primo � di natura concettuale:
confondi, la religione, il culto, con la precettistica e la dottrina; per restare su ci� che conosciamo meglio, e considerando attendibili i Vangeli, nel Cristianesimo il culto � quello di Cristo risorto per redimere i peccati del mondo e diffondere la Buona Novella e l'amore per il prossimo;
i precetti e la dottrina sono il risultato dell'elaborazione umana storicamente determinata, e che conducono a risultati assai difformi dal messaggio cristiano, con infinite, millenarie e tortuose peripezie teologiche, fino ai grandi scismi, ecc...
Come ho dichiarato pi� volte, non sono uno specialista, come sembri essere tu, quindi, non in grado di percepire certe divisioni. Il thread che ho aperto si riferiva alla prima impostazione data alla religione ebraica, compresi i litigi tra YHWH e il popolo prescelto.
Citazione:
La condizione della donna non � determinata dalla variabile del culto in s�, bens� dalla natura della societ�, che promuove le donne in misura inversamente proporzionale al grado di militarizzazione; infatti, in via generale, le societ� dove vigono pari opportunit� di genere in misura maggiore e modalit� pi� organica sono quelle che hanno una pi� lunga tradizione pacifista e soprattutto commerciale, perch� il criterio di efficienza economica tende a ridurre le distinzioni di genere.
E' la stessa cosa che volevo farti rilevare nel post precedente, e che poi ho tralasciato per porre la domanda pi� attuale. Ovvero: come mai che, per la maggior parte, certe tradizioni sono rimaste inglobate nelle tradizioni religiose fino ai tempi nostri? Ricordo che ero molto giovane quando khomeini torn� al suo paese proveniente dall'esilio francese; ebbene, al porto vi erano ad attenderlo centinaia di migliaia di cittadini tutti uomini, mentre le donne scrutavano l'evento furtivamente dalle finestre. Questo piccolo episodio, rilevato dal cronista dell'epoca, mi turb� non poco, proprio perch� rivedevo il permanere del'immutabilit� negativa, nella religione, della condizione femminile. Questo, al di la di qualsiasi analisi o ricostruzione storica. In pratica � vero che la condizione femminile faceva parte delle tradizioni tribali, ma � anche vero che la religione l'ha inglobate, mantenendole in'alterate per millenni. Perci�, secondo me, non affermo nulla di inesatto che vi � una volont� che fa parte delle religioni in tutto questo. Poi vi sono le varianti che hai descritto, ma la stragrande maggioranza delle religioni escatologiche mantengono le donne in una sottomissione che � vergognosa per la dignit� umana. Nella pratica, secondo me, abbiamo assistito a un sorpasso dell'etica laica su quella religiosa.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
vapensiero
come mai che, per la maggior parte, certe tradizioni sono rimaste inglobate nelle tradizioni religiose fino ai tempi nostri? Ricordo che ero molto giovane quando khomeini torn� al suo paese proveniente dall'esilio francese; ebbene, al porto vi erano ad attenderlo centinaia di migliaia di cittadini tutti uomini, mentre le donne scrutavano l'evento furtivamente dalle finestre. Questo piccolo episodio, rilevato dal cronista dell'epoca, mi turb� non poco, proprio perch� rivedevo il permanere del'immutabilit� negativa, nella religione, della condizione femminile.
allora, la spiegazione che ti posso offrire con una certa attendibilit� � questa, tutta politica:
le gerarchie religiose tendono naturalmente ad appropriarsi del monopolio della dottrina per farlo valere come leva politica nella societ�: "vi dico che le sacre scritture vanno lette in questo modo, perci� dovete comportarvi cos�"; in genere lo fanno alleandosi col potere politico, di cui la religione si fa alleata, e pi� raramente quale strumento di sovversione;
btw, quattro anni fa ho dovuto studiare il caso iraniano per lavoro; come saprai, nella societ� dello Sci�, le donne godevano di una notevole libert� di tipo "occidentale", apprezzata tra gli strati benestanti dei ceti urbani, ma molto temuta in quelli rurali, poich� minacciava di mettere in crisi il fragile sistema famigliare di potere dei ceti meno abbienti;
notoriamente, il nemico principale della rivoluzione khomeinista � stata proprio la modernit�, incarnato nel Grande satana americano e israeliano e nell'idea della societ� moderna e secolarizzata, che definisco cos� solo per brevit�;
tornando al formalismo delle gerarchie egemoni, si tratta di un procedimento tipicamente "politico", e infatti si ritrova tale e quale in tutte le ideologie le ideologie di tipo radicale e massimalista, dal giacobinismo, ai vari fascismi e dottrine rivoluzionarie di tipo comunista, ove le ali pi� estremiste occupano una posizione aderente alla lettera originaria dell'ideologia per mettere in scacco le correnti moderate accusandole di tradire e compromettersi col "nemico";
nell'Islam, questo schema si � prodotto sull'antica frattura dinastica della successione a Maometto tra Sunniti e Sciiti (quelli egemoni in Iran e Siria, i pi� radicali e "puri"), e cos� via in modo diverso in tutte le confessioni;
con gli ebrei, la situazione � ancora pi� complessa e paradossale, perch� la sparuta minoranza di ultra-ortodossi che evidentemente ha colpito la tua immaginazione, � violentemente contraria allo stesso stato di Israele, ritenendone la stessa esistenza una blasfemia laicista e modernista estranea alla fede;
persino nel Cattolicesimo - che fa eccezione in quanto unica confessione ove regna un'autorit� teologica suprema per la dottrina - dopo il Concilio Vaticano II, (che ha aperto in una certa misura al primato della coscienza, attualmente in una fase di revisione) si � verificato un mini-scisma, recentemente ricucito, di tradizionalisti anticonciliari guidati dal cardinale francese Lefebvre;
mentre in ambito protestante, il senso storico della Riforma sta esattamente nella progressiva emarginazione del clero dalla vita politica e nella molteplicit� delle dottrine ed interpretazioni; per fare solo un esempio, tutti i fedeli sono apostoli, perci� non esiste necessit� del celibato dei sacerdoti, che non ci sono come tali (fatta eccezione per gli anglicani) dato che i pastori sono solo esperti biblisti...
insomma, i culti sono una cosa, e le loro diverse interpretazioni nella societ� reale tutt'altra.
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vapensiero
come mai che, per la maggior parte, certe tradizioni provenienti dal sociale sono rimaste inglobate in quelle religiose fino ai tempi nostri? Ricordo che ero molto giovane quando khomeini torn� al suo paese proveniente dall'esilio francese; ebbene, al porto vi erano ad attenderlo centinaia di migliaia di cittadini tutti uomini, mentre le donne scrutavano l'evento furtivamente dalle finestre. Questo piccolo episodio, rilevato dal cronista dell'epoca, mi turb� non poco, proprio perch� rivedevo il permanere del'immutabilit� negativa, nella religione, della condizione femminile.
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axeUgene
allora, la spiegazione che ti posso offrire con una certa attendibilit� � questa, tutta politica:
le gerarchie religiose tendono naturalmente ad appropriarsi del monopolio della dottrina per farlo valere come leva politica nella societ�: "vi dico che le sacre scritture vanno lette in questo modo, perci� dovete comportarvi cos�"; in genere lo fanno alleandosi col potere politico, di cui la religione si fa alleata, e pi� raramente quale strumento di sovversione;
btw, quattro anni fa ho dovuto studiare il caso iraniano per lavoro; come saprai, nella societ� dello Sci�, le donne godevano di una notevole libert� di tipo "occidentale", apprezzata tra gli strati benestanti dei ceti urbani, ma molto temuta in quelli rurali, poich� minacciava di mettere in crisi il fragile sistema famigliare di potere dei ceti meno abbienti;
notoriamente, il nemico principale della rivoluzione khomeinista � stata proprio la modernit�, incarnato nel Grande satana americano e israeliano e nell'idea della societ� moderna e secolarizzata, che definisco cos� solo per brevit�;
Secondo me se non si da una risposta precisa e convincente sul mantenimento di certi privilegi da parte degli uomini, a discapito delle donne, allora veramente ci scriviamo addosso come afferma terra. Mi spiego: quali sono i motivi per cui le religioni monoteistiche hanno inglobato e mantenuto certe tradizioni arcaiche che vanno a tutto danno della dignit� femminile? Forse per motivi di ordine sociale? Per mantenere una supremazia di quelli che sono considerati gli "ultimi" e che, in questo caso, comandando sulle donne non si sentirebbero pi� tali, come da te affermato? Oppure per mantenere una supremazia della classe dirigente o per altri motivi? Ho avuto la sensazione che nella disamina che hai fatto nei tuoi post queste motivazioni vi siano tutte. Ora dovresti chiudere il cerchio e dare la tua opinione per sapere se, eticamente, sia giusto che le religioni citate continuino su questa strada, qualunque siano i motivi presi a prestito. In pratica, in senso buono, dovresti mettere in gioco la tua faccia. :)
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Originariamente Scritto da
vapensiero
Ora dovresti chiudere il cerchio e dare la tua opinione per sapere se, eticamente, sia giusto che le religioni citate continuino su questa strada, qualunque siano i motivi presi a prestito. In pratica, in senso buono, dovresti mettere in gioco la tua faccia. :)
in genere, nei fora evito di esprimere troppe opinioni prescrittive su questioni etiche; primo, perch� spesso certi commenti hanno l'effetto flame, e in secondo luogo perch� forse non importa a nessuno quel che penso io, e la cosa non mi scandalizza affatto; ma visto che me lo chiedi...
nutro un personale rispetto per le religioni e le confessioni pi� note, e per le persone che le professano, esattamente come l'ho per gli atei e gli agnostici, per chi si ispira ad un'etica laica;
siccome sono laicista e tendenzialmente di cultura liberal-laburista, ho scarsa simpatia per tutte quelle autorit� religiose che esprimono letture conservatrici e reazionarie dei culti che esse pretendono di amministrare, e ovviamente la questione dell'emancipazione delle donne � una delle pi� importanti, nei termini relativi di ogni societ� di riferimento, nel senso che l'incidenza del prblema non � la stessa in Olanda o Danimarca, oppure in Afghanistan o Iran;
per essere chiari, il diritto costituzionale, e i codici civile e penale di uno stato autenticamente laico e liberal-democratico pongono inevitabilmente dei limiti precisi alla facolt� dei culti di promuovere discriminazioni di qualsiasi tipo, e io sono assolutamente favorevole alla rigorosa applicazione di tali norme;
a suo tempo, ho fatto notare che l'esposizione del crocifisso nei luoghi istituzionali � costituzionalmente inopportuna, oltre che blasfema nell'argomentazione di chi la difende, in quanto relega a simbolo identitario nazionale ci� che nella dottrina religiosa si intende invece universalista, cattolico appunto, nel senso originario greco del termine;
i miei "distinguo" che ho espresso in questo 3d - come in altri ove si parla di religione - sono dovuti al fatto che spesso si applica una ingannevole propriet� transitiva ritenendo equvalenti un culto, la sua dottrina storicamente (e politicamente) quale applicata, e le persone che quel culto professano, col risultato che, ad esempio, per un non-cristiano chi ha fede in Cristo potrebbe essere ritenuto per questo stesso un potenziale inquisitore e torturatore di presunte streghe;
tendo ad essere pi� critico con il Cattolicesimo solo perch� � l'unica confessione integrata da un potere temporale che viene auto-legittimato nell'interpretazione dell'esclusivit� della successione a Pietro, con quel potere temporale che ha costituito il perfezionamento di quella politicizzazione della religione, con tutte le conseguenze storiche e (im)morali del caso;
detto questo, la religione, cos� come le ideologie individuali di ognuno variamente ispirate a valori comunque assoluti, sar� sempre destinata a costituire una tra le motivazioni delle scelte politiche individuali.
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axeUgene
in genere, nei fora evito di esprimere troppe opinioni prescrittive su questioni etiche; primo, perch� spesso certi commenti hanno l'effetto flame, e in secondo luogo perch� forse non importa a nessuno quel che penso io, e la cosa non mi scandalizza affatto; ma visto che me lo chiedi...
siccome sono laicista e tendenzialmente di cultura liberal-laburista, ho scarsa simpatia per tutte quelle autorit� religiose che esprimono letture conservatrici e reazionarie dei culti che esse pretendono di amministrare, e ovviamente la questione dell'emancipazione delle donne � una delle pi� importanti, nei termini relativi di ogni societ� di riferimento, nel senso che l'incidenza del prblema non � la stessa in Olanda o Danimarca, oppure in Afghanistan o Iran;
per essere chiari, il diritto costituzionale, e i codici civile e penale di uno stato autenticamente laico e liberal-democratico pongono inevitabilmente dei limiti precisi alla facolt� dei culti di promuovere discriminazioni di qualsiasi tipo, e io sono assolutamente favorevole alla rigorosa applicazione di tali norme;a suo tempo, ho fatto notare che l'esposizione del crocifisso nei luoghi istituzionali � costituzionalmente inopportuna, oltre che blasfema nell'argomentazione di chi la difende, in quanto relega a simbolo identitario nazionale ci� che nella dottrina religiosa si intende invece universalista, cattolico appunto, nel senso originario greco del termine;
Spero che a terra, di cui sto aspettando il chiarimento, questa opinione intellettualmente onesta sia sufficiente a fargli cambiare idea. In ogni modo, grazie per la chiarezza espositiva. :clap
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Originariamente Scritto da
vapensiero
Estrosa perch� gli accadimenti che si sono verificati in seguito sono conosciuti da tutti. Perci� come posso definire Ges� un perdente se la sua storia ha perforato due millenni per giungere fino a noi? Ripeto a te quello gi� detto a cono; ovvero: mi sono limitato a riportare quello accaduto in quel tempo, dove il popolo di Israele non accett� Ges� come il Messia che aspettavano. Ora se lui l'abbia vissuto come un fallimento non posso saperlo, ma non era questo che io intendevo. Per altro il Thread non riguardava Ges�.
Infatti il discorso mi sembra chiarito ed anche chiuso. Anche se a maggior chiarimento io mi farei una piccola domanda che � cosa pensava Ges� di s�.E qui secondo me la storia non conta molto, forse ontano pi� le impressioni.
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Originariamente Scritto da
vapensiero
Spero che a terra, di cui sto aspettando il chiarimento, questa opinione intellettualmente onesta sia sufficiente a fargli cambiare idea. In ogni modo, grazie per la chiarezza espositiva. :clap
non mi voglio surrogare a Terra, ma credo che col suo commento intendesse riferirsi al dato macroscopico della millenaria oppressione della donna storicamente postulata e perorata dal clero; senz'anima, creatura degli inferi, inferiore, da sottomettere e segregare, ivi inclusi relativi status giuridici;
l'Italia � cristiana da diciassette secoli, ma le donne hanno diritto di voto da poco pi� di sessant'anni, tanto per dirne solo una, eh... e non � che le autorit� clericali siano state estranee a questa condizione :D
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Citazione:
axeUgene
non mi voglio surrogare a Terra, ma credo che col suo commento intendesse riferirsi al dato macroscopico della millenaria oppressione della donna storicamente postulata e perorata dal clero; senz'anima, creatura degli inferi, inferiore, da sottomettere e segregare, ivi inclusi relativi status giuridici;
l'Italia � cristiana da diciassette secoli, ma le donne hanno diritto di voto da poco pi� di sessant'anni, tanto per dirne solo una, eh... e non � che le autorit� clericali siano state estranee a questa condizione :D
In pratica, sembra che la condizione di schiavit� psicologica e sociale della donna, ha fatto comodo nel passato e continua a farlo anche nel presente, poich� anche il diritto di voto nelle altre Nazioni non che vi sia da molto tempo. In ogni caso, il thread riguarda la democrazia e il razzismo nella religione di Abramo, con particolare riferimento alla "nascita" del dio unico, e, a quanto sembra, di razzismo verso tutto e tutti ve ne era in abbondanza, con particolare asprezza nei confronti delle donne. A questo punto, poich� al quesito che ho posto non mi sembra che dal dibattito sia uscita una risposta chiara, torno a riproporlo; ovvero: dopo tremila e cinquecento anni dalla fondazione, quel razzismo impostato dai padri fondatori, come, per esempio, definirsi il popolo eletto ecc., mentre gli altri erano figli di un dio minore, secondo voi sussiste a tutt'oggi? Oppure: dopo 3.500, perch� non si riconoscono alla donna le stesse peculiarit� dell'uomo e gli si consente la parit� religiosa? Per altro, � vero che questa cambia di paese in paese, ma il dato essenziale pi� importante � quello della sua non partecipazione al sacerdozio, che � rimasto anche in quei paesi come il nostro che si definiscono democratici. In pratica, mi domando: perch� i religiosi hanno paura delle donne? In tutti gli ambiti si � parlato della loro impurit� e di tante altre stupidaggini, ma da dove pu� derivare quest�accanimento? Nella pratica parliamo di un trattamento particolare, diverso rispetto agli altri individui e, per di pi�, con un'assenza di giustificazione plausibile. Chiaramente, a questo punto non interessano le motivazioni storiche, ma la sua persistenza ai nostri giorni. Forse, sar� anche per tale motivo che ho dichiarato che oggi, l'etica atea ha superato quella religiosa.
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Originariamente Scritto da
vapensiero
A questo punto, poich� al quesito che ho posto non mi sembra che dal dibattito sia uscita una risposta chiara, torno a riproporlo; ovvero: dopo tremila e cinquecento anni dalla fondazione, quel razzismo impostato dai padri fondatori, come, per esempio, definirsi il popolo eletto ecc., mentre gli altri erano figli di un dio minore, secondo voi sussiste a tutt'oggi? Oppure: dopo 3.500, perch� non si riconoscono alla donna le stesse peculiarit� dell'uomo e gli si consente la parit� religiosa?
...perch� i religiosi hanno paura delle donne? In tutti gli ambiti si � parlato della loro impurit� e di tante altre stupidaggini, ma da dove pu� derivare quest�accanimento? Nella pratica parliamo di un trattamento particolare, diverso rispetto agli altri individui e, per di pi�, con un'assenza di giustificazione plausibile. Chiaramente, a questo punto non interessano le motivazioni storiche, ma la sua persistenza ai nostri giorni. Forse, sar� anche per tale motivo che ho dichiarato che oggi, l'etica atea ha superato quella religiosa.
le motivazioni sono storiche e sociologiche; se non ti interessano forse � perch� voi affermare una tesi, a prescindere dalla sua correttezza;
ripeto: tu stabilisci un nesso di causa-effetto dove non c'�, o � derivato e modulato (il culto), e trascuri quello realmente efficiente (l'organizzazione sociale e la cultura) e metti il carro davanti ai buoi;
se ad una determinata causa A (un determinato culto) corrispondesse un certo effetto B (quella condizione della donna) il risultato dovrebbe essere che ogni volta che si afferma A, la conseguenza � B, e ci� � palesemente falso, poich� la condizione femminile � cambia non in funzione del culto, ma in funzone dell'organizzazione sociale;
se poi continui a chiedere perch� alcuni settori delle gerarchie religiose si ostinano a perorare un'interpretazione arcaica dei precetti collegati al culto, ti ho gi� isposto: perch� questo attribuisce loro una leva maggiore di potere; � un fatto politico, non religioso;
in termini tecnici e teologici, quanto pi� il clero ammette cambiamenti repentini nella dottrina che amministra, tantomeno � rilevante la sua funzione e la sua credibilit� istituzionale;
se domani la chiesa cattolica dovesse ammettere il sacerdozio femminile, il matrimonio omosessuale e la contraccezione secondo libert� di coscienza, verrebbe meno la sua credibilit� dottrinaria, esposta alla considerazione:
ma come, per secoli ci avete detto che � cos� e avete proclamato santi gente che uccideva in nome di questi principi, e ora li smentite in un batter d'occhio ? vuol dire che non possedete quell'autorevolezza che pretendete, perch� domani magari arriva un pincopalla qualsiasi e ribalta di nuovo tutto;
i religiosi, per definizione, non possono ammettere che le loro motivazioni sono influenzate dall'evoluzione sociale, poich� verrebbe meno il fondamento trascendentale della loro autorit� e del loro poere;
evidentemente, nelle societ� secolarizzate e modernizzate, la maggior parte dei fedeli fa tranquillamente "marameo" alla precettistica e ai diktat clericali, mentre dove le societ� sono pi� arcaiche, questi conservano un maggior potere;
vedrai che tra una generazione o due, quando si affermer� in occidente una borghesia di tradizioni islamiche, verranno fuori a bizzeffe anche imam che offrono interpretazioni liberali e progressiste del Corano.
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ah, desmentegavo...
anche la tua affermazione per cui gli ebrei sarebbero particolarmente antifemminili, a pensarci bene mi sembra parecchio campata in aria, una mezza cazzata;
Israele � una delle societ� pi� secolarizzate, le donne prestano da sempre il servizio militare nei corpi combattenti e gi� negli anni 60 hanno avuto una premier donna, Golda Meir, molto prima della Thatcher in UK o di Gro Brundtland in Norvegia (guardacaso, paesi di tradizione riformata), mentre lo stesso non � mai accaduto in Italia, Spagna, Francia, Portogallo, e solo di recente in Germania con la Merkel;
se poi vuoi dire che Israele ha un tratto razzista etnocentrico, sono d'accordo; ma si tratta di un'eredit� culturale del nazionalismo etnocentrico europeo di fine ottocento, da cui � sorto il movimento sionista, non della religione;
infatti, il modello nazionalista etnocentrico e militarista israeliano ha da subito riscosso ammirazione e sostegno da parte del neofascimo moderato e tradizionalista, vedi in Italia l'MSI degli anni 50 e 60...
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Citazione:
vapensiero
A questo punto, poich� al quesito che ho posto non mi sembra che dal dibattito sia uscita una risposta chiara, torno a riproporlo; ovvero: dopo tremila e cinquecento anni dalla fondazione, quel razzismo impostato dai padri fondatori, come, per esempio, definirsi il popolo eletto ecc., mentre gli altri erano figli di un dio minore, secondo voi sussiste a tutt'oggi? Oppure: dopo 3.500, perch� non si riconoscono alla donna le stesse peculiarit� dell'uomo e gli si consente la parit� religiosa?
...perch� i religiosi hanno paura delle donne? In tutti gli ambiti si � parlato della loro impurit� e di tante altre stupidaggini, ma da dove pu� derivare quest�accanimento? Nella pratica parliamo di un trattamento particolare, diverso rispetto agli altri individui e, per di pi�, con un'assenza di giustificazione plausibile. Chiaramente, a questo punto non interessano le motivazioni storiche, ma la sua persistenza ai nostri giorni. Forse, sar� anche per tale motivo che ho dichiarato che oggi, l'etica atea ha superato quella religiosa.
Citazione:
axeUgene
le motivazioni sono storiche e sociologiche; se non ti interessano forse � perch� vuoi affermare una tesi, a prescindere dalla sua correttezza;
Credo, axeUgene, che non mi sono spiegato in modo sufficientemente chiaro; infatti, non sono interessato ad affermare una tesi al posto di un'altra ma, piuttosto, se non era il caso, dopo 3.500 anni, con l'evoluzione che � avvenuta nelle genti, di farla finita con la farsa della superiorit� di un popolo che si ritiene prescelto da un dio, e che si � inventato a suo uso e consumo; istituzionalizzando, tra l'altro, la superiorit� dell'uomo nei confronti della donna. Nel tuo post confermi quello che tutti sappiamo, che il potere temporale � diventato pi� importante della religione stessa, e che quindi tali prerogative, negative, rimarranno in eterno. Io credo che tali concetti rimarranno fino a quando vi saranno dei gonzi che lo permetteranno, poich� le religioni continueranno a fare i loro sporchi comodi, fino a quando riscuoteranno, comunque, un consenso. Questo, anche se gli sono venuti a mancare quei principi etici che potrebbero essere utili all�umanit�. Ricordo che uno studioso israeliano, ha affermato che gli scritti biblici non hanno niente di spirituale, ma che si trattava solo di consigli dati dai saggi per vivere meglio. In seguito sono stati dei furbacchioni a volerne fare dei testi sacri, per meglio gestire il popolo. Questo � stato ripetuto da centinaia di studiosi del settore, ma quelle che erano considerate l�Oppio dei popoli, nei millenni, hanno procurato dei danni irreparabili nelle menti dei pi� deboli e dei pi� paurosi. Se le cose stessero in questo modo, il razzismo continuer� fino al paradiso terrestre�. Ma loro non vi entreranno.
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Citazione:
axeUgene
ah, desmentegavo...
anche la tua affermazione per cui gli ebrei sarebbero particolarmente antifemminili, a pensarci bene mi sembra parecchio campata in aria, una mezza cazzata;
Israele � una delle societ� pi� secolarizzate, le donne prestano da sempre il servizio militare nei corpi combattenti e gi� negli anni 60 hanno avuto una premier donna, Golda Meir, molto prima della Thatcher in UK o di Gro Brundtland in Norvegia (guardacaso, paesi di tradizione riformata), mentre lo stesso non � mai accaduto in Italia, Spagna, Francia, Portogallo, e solo di recente in Germania con la Merkel;
se poi vuoi dire che Israele ha un tratto razzista etnocentrico, sono d'accordo; ma si tratta di un'eredit� culturale del nazionalismo etnocentrico europeo di fine ottocento, da cui � sorto il movimento sionista, non della religione;
infatti, il modello nazionalista etnocentrico e militarista israeliano ha da subito riscosso ammirazione e sostegno da parte del neofascismo moderato e tradizionalista, vedi in Italia l'MSI degli anni 50 e 60...
Perdonami ma, cazzata per cazzata, in questo caso sei tu che continui a mischiare l'olio con la crusca, poich� non centra nulla il servizio militare o la politica, con il negazionismo sul sacerdozio; e non mi sembra che in Israele esistano sacerdoti o rabbini al femminile. Mentre, come sappiamo solo alcuni protestanti in Inghilterra, li hanno.