Adesso cos'è che funziona? Diccelo tu. A dire solo no sono capaci tutti. A costruire qualcosa di buono sono capaci in pochi.
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Non sono cattolico e non sono in grado di dire che cosa potrebbe funzionare. Quello che non funziona più è sotto gli occhi di tutti.
Questo lo hai scritto tu: "che non può più essere nel mondo come soggetto normatore esterno, ma nelle coscienze".
La coscienza che intendo io è inizialmente adatta alla sopravvivenza (vedi i bambini, animali, ecc), poi c'è il passo della conoscenza, che non è ancora sapienza; il lupo o l'uomo lupo vivono nel loro mondo nel miglior modo possibile, come penso lo facessero anche i trogloditi, o uomini scimmia.
Tale ritmo, sopravvivenza e conoscenza , è scandito ancor oggi nell'animale uomo.
Qual'è dunque la coscienza di cui parli?
Forse la coscienza delle coscienze?
A che servono i valori morali nella foresta...certamente a fare una finaccia:asd:.
Da ragazzo leggevo Topolino e c'era il lupo cattivo e Lupetto suo figlio, ebbene quando il padre catturava i tre porcellini per farli in pentola il figlio buono, con una buona coscienza diresti tu, li faceva sempre scappare:asd:. Ti sembra normale?:rotfl:
Il male c'è sempre stato perché Dio ha sempre lasciato fare e, quindi, molti se ne sono sempre fregati delle sue minacce. Per questo non ha mai funzionato il sistema retributivo. Perfino in Israele, dove Dio interveniva abbastanza con benedizioni e maledizioni a effetto ravvicinato, non ha funzionato granché, perché pure lì lasciava abbastanza fare.
Del resto, se Dio o i governanti incaricati intervenissero immediatamente col sistema retributivo, non avrebbe senso parlare di fede e il sistema funzionerebbe, credo.
Dunque, è colpa di Dio? No, c'è una strategia determinata dal conflitto con Satana.
certo, perché poi dovresti spiegare razionalmente la leucemia infantile come buona e giusta;
no, questo è istinto, non coscienza;Citazione:
La coscienza che intendo io è inizialmente adatta alla sopravvivenza (vedi i bambini, animali, ecc)
non vedo la differenza oggettiva tra le sue cose; oggettiva eh, non una fantasia;Citazione:
poi c'è il passo della conoscenza, che non è ancora sapienza
agli esseri umani servono a puntellare la collaborazione, premessa alla sopravvivenza;Citazione:
Qual'è dunque la coscienza di cui parli?
Forse la coscienza delle coscienze?
A che servono i valori morali nella foresta...certamente a fare una finaccia:asd:.
il tutto è possibile solo perché meccanicamente - e questo è un fatto, scientifico - l'essere umano è in grado di elaborare un linguaggio complesso, co una grande capacità di astrazione, che rende possibile comunicare, simpatizzare, empatizzare, pensarsi come comunità di interessi e quindi elaborare una morale, che la coscienza non può ignorare; la può trasgredire, ma non ignorarla;
se io dovesi cercare un dio, andrei a guardare dalle parti del linguaggio; quello che scrisse in principio era il verbo, logos, pensiero astratto, dovrebbe suggerire qualcosa in quella direzione.
quindi, anche nell'uomo-lupo. IL suddetto avrà i "suoi valori", la "sua etica". E sono (IMHO) validissimi, tanto quanto i "valori" e "l'etica"mia., o di chichessia. Differenti, certo: non credo che esista "l'etica assoluta" o i "valori assoluti". Esistono, ma sono contingenti. IMHO, ovviamente....vox clamantis in deserto sono....:D
Se non c'è prima l'istinto non ci può essere la coscienza che poi si sviluppa in conoscenza.
Il cavernicolo aveva molto più istinto che conoscenza, poi con l'agricoltura, il villaggi e le città è iniziata la coscienza di se e degli altri, ma soprattutto la difesa comune dai pericoli, influendo così sull'aumento della conoscenza a discapito dell'istinto, detto anche primordiale:dentone:.
Con l'istinto si tocca, si sente e si guarda, con la coscienza si pensa, infatti ormai l'attenzione verso il nemico e l'imprevisto cala notevolmente.
Anche se non sono psicologo posso notare che nei miei discorsi c'è una certa logica che tende verso un bersaglio, tu, invece sembri aver già fatto centro.......in un bersaglio virtuale:asd:;...quale?
[QUOTE=axeUgene;1644010]
non vedo la differenza oggettiva tra le sue cose; oggettiva eh, non una fantasia;
/QUOTE]
La sapienza per me è un aspetto posteriore alla conoscenza. Con la sapienza metti a frutto la conoscenza.
Se per te è uguale mi strappo le palle due a due finché non esce un numero dispari:eek:.
certo, l'ho scritto;
l'uomo-lupo, però, se non educato a comunicare in astratto con soggetti capaci, perché orfano nella natura, difficilmente può elaborare imperativi morali astratti disgiunti dall'esperienza, perché non ha convenienza ad alcun obbligo organizzato;
si ricorderà l'esperimento di Federico II°, allevare bambini senza istruzione linguistica, tate mute, cercando la lingua naturale: tutti morti precocemente;
sai che soffrono innocenti; questo basta;
e allora ? l'istinto c'è in ogni animale; ma qui si parla di coscienza;
non capisco il raffronto sul personale; le discussioni sono sempre virtuali, chiacchiere; le mie quanto le tue;Citazione:
Anche se non sono psicologo posso notare che nei miei discorsi c'è una certa logica che tende verso un bersaglio, tu, invece sembri aver già fatto centro.......in un bersaglio virtuale:asd:;...quale?
io mi sto limitando a suggerire percorsi minimamente ordinati - che non sono certo frutto di mie elaborazioni presuntuose, ma di istruzione ordinaria e poco più che elementare - a chi si voglia muovere in un terreno difficile di suo; ma non ho alcuna pretesa di dire niente di particolarmente saggio, illuminante o "vero";
ma chi ha voglia di sbizzarrirsi con parole in libertà, concetti alati che non significano nulla, si accomodi.
Un dio che lascia fare, un dio che minaccia? Se dovessi credere in un dio così (con la minuscola, prego) sarei uno stupido. In fondo perfino tante religioni credono in un'Anima presente in ognuno di noi. In Oriente parlano dell'anima come di uno specchio capace di riflettere l'Infinito. Soltanto che questo specchio lo abbiamo ricoperto di fango...urge una ripulita...
Se il mondo finisse per tutti così come si pensa generalmente, per quelli che la pensano come te sarebbe proprio una bella ingiustizia divina, ma poiché la sofferenza degli innocenti, come dice Gesù, sarà premiata, per il credente in Gesù il discorso di un Dio giusto torna alla perfezione.
E così anche il cristiano vero non solo non fa soffrire gli innocenti ma cerca di aiutarli come li aiutava Gesù.
Se tu non ti spieghi la sofferenza degli innocenti, fai bene ad avercela con Dio perché anch'io se pensassi che tutto finisse con la morte lo riterrei ingiusto.
Il credere alla giustizia di Dio è ovviamente un atto di fede.
E' difficile pensare all'onnipotenza di Dio se non ci salvasse dalla morte definitiva, la morte spirituale, in questo caso: "che ce frega di Dio"....la vita è così breve........godiamocela:birre:
sarà premiata ? e perché ? che senso avrebbe un dio che prima ti fa soffrire, per poi premiarti ?
alla faccia del libero arbitrio...
messa in questo modo, la tua non è una spiegazione, ma la descrizione di un'assurdità; intanto, non c'entra nulla la "giustizia", visto che qui si parla di innocenti colpiti da cause "naturali"; le quali, per il credente tradizionale come te, sono "Dio", non casuali;Citazione:
Se tu non ti spieghi la sofferenza degli innocenti, fai bene ad avercela con Dio perché anch'io se pensassi che tutto finisse con la morte lo riterrei ingiusto.
Il credere alla giustizia di Dio è ovviamente un atto di fede.
non si capisce perché Dio dovrebbe giocare con le persone innocenti, farle soffrire per poi remunerarle; che senso ha ?
forse; ma ti converrebbe argomentare qualcosa di più robusto, perché quello che emerge dalle cose qui sopra sembra poco efficace come descrizione di senso;Citazione:
E' difficile pensare all'onnipotenza di Dio se non ci salvasse dalla morte definitiva, la morte spirituale...
pure per credere, secondo me, e a prescindere dalla fede, che è irrazionale, serve un costrutto di senso robusto, che la psiche possa metabolizzare nella realtà dei propri sentimenti; perché se poi una descrizione di tipo illusorio fa a pugni con la realtà, tutta l'elaborazione ti lascia più angosciato che altro.
...E poi: se fosse vero che ognuno nasce "tabula rasa", perché si può venire al mondo come figlio del berlusca oppure in un deserto africano per morire presto di fame? Allora è vero che Dio gioca a dadi con l'universo e le sue creature?
Ma come fa a nascere tabula rasa quando esiste il DNA?
Allora ci sei, non ci fai.
Il tempo, come diceva cono, è un soffio difronte all'eternità.
Il tempo finisce l'eternità dura sempre.
Io scommetto il mio tempo per l'eternità con Dio, tu fai come vuoi, visto che un pezzettino di eterno, come diceva Gesù, è già qui, e questo mi sembra logico perché il tutto contiene sempre le parti che lo compongono.
Quello che è debole per te è fondamentale per me, infatti non è questione di realtà attuale ma è una costruzione logica di una eventuale realtà futura; l'importante è sentirla nella mente e nella coscienza, e farla propria; poi, riflettendo, ci sono tanti modi per credere come pure ci sono tanti modi per non credere.
ma tu scommetterai su quello che ti pare; non è affar mio;
ma se mi racconti di un dio buono che può tutto e che ti fa soffrire per poi toglierti la sofferenza con la morte, mi ricordi solo una barzelletta che circolava anni 70;
avventore di provincia entra in un bordello della metropoli e, incuriosito, sceglie la stanza del "piacere cinese"; entra e trova una cinesina che gli prende il caxxo, lo mette su un ceppo e comincia a prenderlo a martellate;
dopo aver resistito per un po', nel timore di far la figura del provinciale che non comprende le raffinatezze esotiche in voga nella metropoli, chiede:
ma quando è il godimento ?
e la cinesina gli fa:
tla un colpo e l'altlo, signole :rotfl:
a me pare che un'idea - verosimile - dell'eternità l'abbiamo tutti; basta pensare a quello che ci ricordiamo prima della nascita, e che a ritroso nel tempo è effettivamente un'eternità;
poi, potresti dirmi che anche quel nulla per il sofferente sia meglio della sofferenza e quella liberazione un premio; e, specularmente, a chi soffre meno più dispiacerà morire, gli ultimi primi, ecc...
poi, mica critico le credenze tue; dico solo che non mi convincono; e che mi sembrano generalmente poco convincenti per la sensibilità ordinaria di chi legge; posso ?
Anche Gesù avrà desiderato morire il prima possibile.
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Per quanto riguarda la tua barzelletta anch'io ne so una di qualche anno prima.
Un poveretto entra in un casino e pensa al risparmio, legge bene i cartelli indicatori di richiesta servizio attaccati alle porta.
"Sco...a" euro 100
" Boc....o" euro 50
"Inc....a" euro 10
Di fronte a tali importi il poveretto non ebbe esitazioni e aprì di trasporto la porta, ma con tale trasporto che si trovò fuori del casino:asd:.
Appena ripreso pensò. " E stata proprio una bella inc....a".
Questo per riflettere sul fatto che oggi tutto ha un prezzo, anche niente:rotfl:
Certo. Ma il DNA implica dati e predisposizioni prettamente fisiche, io intendo un qualcosa di più profondo che nasce dal fatto che penso all'Uomo come un essere eterno che ha a disposizione un cammino esperienziale e conoscitivo anch'esso eterno. Ma a questo punto il discorso diventerebbe assai lungo...
Se pensi all'uomo in se stesso come essere eterno devi considerare due cose:
1) che i geni costituenti i cromosomi con il lungo ripetersi perdono potenza e quindi forza, strada non percorribile;
2) che sempre i suddetti legami cellulari varino nella ripetizione ed allora se la variazione non è compatibile con l'ambiente crepi subito e non generi più, se la variazione è compatibile con l'ambiente e l'aspetto materiale è in sincronia con la variazione sei felice e contento:love:.
Sembra una favola, ma è così che funziona l'adattabilità degli organismi descritta da Darwin; ma se non riusciamo a capire a che serve quel di più che abbiamo rispetto agli altri esseri che materialmente sono super adattati ( solo l'uomo può oltreché disadattarli o farli scomparire e questo un credente non lo sopporta)non risponderemo mai a tale domanda: stiamo facendo il bene od il male all'ambiente che, guarda caso, ci ha sempre ospitato permettendo di adattarvici?
Morale.
caro Turbociclo in quest'eternità, che poi credo sia quella che intendi tu, non ci vorrei proprio stare, mi sentirei un disadattato:asd:.
Se consideriamo l'essere umano come colui che percorre soltanto 70, 80 anni di vita e poi non esiste più (senza mai essere esistito prima) allora niente ha più valore, non ha più senso la vita stessa. Nasci in una zona di guerra, a 5 anni di età una bomba ti maciulla dopo che già hai perso i tuoi genitori, mi sai dire che senso può avere una "vita" del genere, se non la colleghi ad un percorso che va assai al di là? Esisterebbe solo il cieco caso, nessun Dio o peggio, un Dio sadico e distruttore...Non posso credere in questo.
In generale la vita di tutti gli organismi. Nessuno campa in eterno. Quanto all'eternità dell'uomoa che vi riferite, a quella materiale o nell'aldilà?
Di qua è più che possibile un'estinzione e se non ci estinguiamo, ci penserà la "morte" del sole un domani, salvo riuscire a colonizzare futuri pianeti se la fisica e la tecnologia ce lo permetteranno.
Si ma quando parli del sole ti riferisci ad un futuro remoto, quello che conta e di cui siamo ancora artefici, fino a prova contraria, escludendo quindi terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche, asteroidi, incendi, ecc. ( frutto dell'ignoranza più che del divino furore come credevano i greco-latini) è il futuro prossimo, sul quale possiamo ancora agire.
Se la gente capisse che gestire bene se stessi stando in sincronia con l'ambiente senza alcuno sfruttamento doloso credo sia il massimo raggiungibile e starebbe finalmente in pace.
Non sono più le grandi metropoli che, già da tempo, hanno rinsecchito i loro ormai amari frutti ad essere desiderate, ma la città, che sono riuscite a mantenere un normale contatto col cittadino.
Considerando ora quanto possa influire su certe scelte l'era del Pc questo proprio non saprei dirlo poiché la gente è facilmente manipolabile; quando non c'era internet nel telefonino tutti a casa attaccati al Pc, guai chi si fosse azzardato a far capire tale schiavitù: "Anticooo" era il minimo apostrofo.
Ora che si può fare dal telefonino le strade sembrano invase da mine vaganti, chi strillando chi fissandosi.
Questo per me non è vivere bene ma è un gran casino.:birre: