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axeUgene
chi non ruba fa bene; ma a chi ruba la prima volta, diamo la condizionale, e chi non ruba non si deve sentire depauperato, ma partecipe di una legge forte, che è il presupposto del perdono condizionale;
C'è quindi sempre quella condizione che non è "nonostante" l'unica che avvicina all'amore che Dio ha verso di noi. I comportamenti tra umani, sono infatti semplici: "perché" devo perdonare? Così non ti libererai mai del vestito del giusto, che è un giudizio che non salva per una società nuova; quella vecchia, detto tra noi, è per me meccanicamente ha stufareccia.
Scusami ma vado a vedere che fanno le mie uccelline, a dopo.
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crepuscolo
Sarà pure circolare perché ad uso rabbinico ( non ho difficoltà a credere Gesù ebreo), ma Gesù rappresenta la seccante a questo circolo vizioso.
mica tanto; anche perché il circolo non è vizioso, ma in quella prassi il paradosso serve per far riflettere sul senso, ma è anche una fregatura, perché non ti consente di aggirare il principio;
Citazione:
Chi amerà di più colui che ci azzera il debito che abbiamo nei suoi confronti? Tu che gli devi 100 euro od io che gli debbo 10.000 euro?
Facile quindi capire chi lo amerà di più; la risposta è certa.
Non capisco dove sta il dubbio.
non hai letto bene:
la prima frase dice: è perdonata perché ha amato; cioè, all'amore consegue il perdono;
nella seconda si dice: ama poco perché si è visto poco rimettere i suoi debiti, perdonato poco;
cioè, la causa è ribaltata;
ora, il senso di tutto questo, non può essere tanto prescrittivo, perché non c'è imperio, ma descrittivo: vedete come funziona la questione ? poi, sta a voi regolarvi...
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Infatti il giusto, quello che dice :è un delinquente quindi merita la prigione, sarà poco amato da Dio perché giudica e non perdona.
no, no... il giusto in quella frase è chi osserva la legge; è detto proprio, "seriamente"; lì non si chiede al giusto di omettere l giudizio secondo la legge, ma di perdonare, che è una cosa diversa, e cioè l'indulto della pena come atto di forza della legge stessa, che è il punto che ti facevo osservare;
il perdono presuppone il riconoscimento da parte di entrambi del torto e della ragione; perdona chi sia riconosciuto avere ragione; infatti, al perdono deve corrispondere il pentimento, che è il riconoscimento del proprio torto, e il ripromettersi di non reiterare;
ma se il conflitto è irriducibile verte sulla giustizia, cioè il presunto peccatore non ritiene di aver peccato, ma che la legge sia in errore, il perdono diventa solo un escamotage retorico per riaffermare il primato della legge:
chi è che si appella alla clemenza della corte ? il colpevole, non certo l'innocente; oppure l'innocente che sa di trovarsi di fronte ad una corte ingiusta, che lo condannerà comunque;
lo scritto del chierico che hai riportato non descrive affatto un Gesù rivoluzionario, anzi; e probabilmente è storicamente pure corretto, senti che ti dico :asd:
è molto verosimile che il vero Gesù, per quanto potesse avercela con certi suoi preti, non si sognasse nemmeno di sovvertire la Legge, perché la cosa non era minimamente nelle corde di quella cultura; poteva, invece, certamente incorporare una pietà-tolleranza nelle pieghe di quei paradossi tanto comuni, che verosimilmente doveva essere una prassi comune di attenuazione di un sistema altrimenti rigidamente ossessivo;
se leggi le barzellette di Moni Ovadia sugli ebrei, oltre a contenere sempre paradossi, è pieno di rabbini che offrono occasioni ai fedeli di argomentare la liceità di una trasgressione, pur restando devoti; e questa roba non è spuntata fuori dal nulla; si vede che era il normale processo adattativo;
se ti ascolti la conferenza di Barbero sul sesso nel medioevo cristiano italiano - bellissima - vedi che è un po' la stessa cosa, delle barzellette, intendo.
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dietrologo
non è stato fatto fuori , il mistero del Golgota ha significato più profondo
Tutti i misteri hanno significati più profondi addirittura misteriosi. Ma la storia, per quel poco che ci è arrivato, ci invita a crederlo, ed anche la tradizione che si basa sui Vangeli, ce lo dice che è morto in croce. Altre tradizioni apocrife e gnostiche dicono altre cose.
Quello che poi sia successo solo l'interessato può dirlo.
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axeUgene
mica tanto; anche perché il circolo non è vizioso, ma in quella prassi il paradosso serve per far riflettere sul senso, ma è anche una fregatura, perché non ti consente di aggirare il principio;
Intendevo vizioso nel senso che chi fa le domande sa già quali sono le risposte. Che poi Gesù usi lo stesso metodo non c'è da meravigliarsi, ma il suo risultato è ben diverso da quello di fare una bella figura; il sapere di Gesù porta l'ascoltatore a parteggiare per chi stare che è, guarda caso, sempre dalla parte dello sfruttato e del disgraziato; in sostanza con Gesù non si sta di certo dalla parte dell'ordine costituito, o della legge ad oltranza.
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axeUgene
non hai letto bene:
la prima frase dice: è perdonata perché ha amato; cioè, all'amore consegue il perdono;
nella seconda si dice: ama poco perché si è visto poco rimettere i suoi debiti, perdonato poco;
cioè, la causa è ribaltata;
ora, il senso di tutto questo, non può essere tanto prescrittivo, perché non c'è imperio, ma descrittivo: vedete come funziona la questione ? poi, sta a voi regolarvi...
A me sembra di aver letto bene ed anche di aver ben capito, checché tu ne dica.
Proprio perché è stata perdonata può amare; se non fosse stata perdonata da Dio, sarebbe ancora una peccatrice sconsolata. E' il perdono ricevuto che crea il suo amore.
Che poi Gesù rivolga questo suo amore ( della peccatrice) a se ( le lacrime della peccatrice gli bagnano i piedi, mentre Simone non gli ha dato l'acqua per i suoi piedi; ella gli ha baciato i piedi mentre Simone non gli ha dato neppure un bacio; la peccatrice ha versato olio profumato mentre Simone non gli ha unto di olio il capo) mi sembra lo stesso chiaro.
Se all'amore consegue il perdono, come tu sostieni, che senso avrebbe il discorso?
Sarebbe incomprensibile.
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crepuscolo
Tutti i misteri hanno significati più profondi addirittura misteriosi. Ma la storia, per quel poco che ci è arrivato, ci invita a crederlo, ed anche la tradizione che si basa sui Vangeli, ce lo dice che è morto in croce. Altre tradizioni apocrife e gnostiche dicono altre cose.
Quello che poi sia successo solo l'interessato può dirlo.
No molto più semplice , doveva morire di morte violenta e dimostrarti che la morte non esiste ma è solo un passaggio ad una vita superiore , il mio regno non è di questo mondo , ha dovuto dimostrarlo per essere creduto
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Proprio perché è stata perdonata può amare; se non fosse stata perdonata da Dio, sarebbe ancora una peccatrice sconsolata. E' il perdono ricevuto che crea il suo amore.
Se all'amore consegue il perdono, come tu sostieni, che senso avrebbe il discorso?
Sarebbe incomprensibile.
invece no; la persona molto amata è felice e può perdonare più facilmente; per me il senso è questo, circolare; e l'esortazione implicita è "fate il primo passo", che non è malaccio;
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
il sapere di Gesù porta l'ascoltatore a parteggiare per chi stare che è, guarda caso, sempre dalla parte dello sfruttato e del disgraziato; in sostanza con Gesù non si sta di certo dalla parte dell'ordine costituito, o della legge ad oltranza.
insomma...
se così fosse, non sarebbe stato possibile ai preti aggregarsi a tutti i poteri ed essere loro il potere;
stare dalla parte del disgraziato vuol dire poco:
tu sei lo sfruttato, scioperi, io evito di prenderti a cannonate, ti perdono, perciò sono "buono"; ma tu torna a lavorare e non ti lagnare...
il punto è che il Vangelo dovrebbe, forse, potrebbe, chissà, indicare qualcosa sul conflitto morale, e non sulla trasgressione di qualche norma convenuta;
vedi la separazione; Cono dice devi combattere, per evitarla; ma che significa, al di là di un tentativo di riconciliazione, se quella vuole altro; che vuoi combattere, in nome di che di superiore ? lui dice il perdono, ma quando c'è conflitto tra due intenzioni diverse, dov'è la giustizia ? che c'entra il perdono ? si perdona un torto; ma una divergenza di fini esistenziali tra pari non è un torto, malgrado le promesse; vai a sapere chi ha deluso o fuorviato l'altro...
se mi dici che l'uomo non separi, vuol dire che ritieni giusto che uno dei due sia soccombente, e l'altro si imponga, magari in nome del patto davanti a Dio, e nel proprio interesse;
mo', se il Vangelo è una guida, ti deve dire che bisogna fare; e così in tante altre occasioni dove c'è conflitto in termini di giustizia; posso io decidere del fine vita di un altro ? è questo che dovrebbe fare l'esegesi del testo, in modo strutturale;
se non lo fa, è un bel guaio indicarlo come riferimento.
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dietrologo
No molto più semplice , doveva morire di morte violenta e dimostrarti che la morte non esiste ma è solo un passaggio ad una vita superiore , il mio regno non è di questo mondo , ha dovuto dimostrarlo per essere creduto
Quero non è un mistero, è una cosa risaputa.
Quello che non è risaputo è la difficoltà a crederci, dato che per noi non è provato e ci basiamo sulle testimonianze di 2.000 anni fa.
Secondo me rimane solo la possibilità di provare su di noi certe verità evangeliche per capire se lo spirito che ha animato Gesù animi pure noi.
E' un po' come percorrere una strada che, man mano che la percorriamo, rafforzi questo potere della fede.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Quero non è un mistero, è una cosa risaputa.
Quello che non è risaputo è la difficoltà a crederci, dato che per noi non è provato e ci basiamo sulle testimonianze di 2.000 anni fa.
Secondo me rimane solo la possibilità di provare su di noi certe verità evangeliche per capire se lo spirito che ha animato Gesù animi pure noi.
E' un po' come percorrere una strada che, man mano che la percorriamo, rafforzi questo potere della fede.
Dato che descrivevi la morte di Gesù in un modo strano ho voluto specificare.
Quali verità evangeliche ?
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axeUgene
invece no; la persona molto amata è felice e può perdonare più facilmente; per me il senso è questo, circolare; e l'esortazione implicita è "fate il primo passo", che non è malaccio;
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Al limite posso arrivare ad un compromesso.
Noi siamo la peccatrice:D e Gesù rappresenta Dio che perdona, come nella storia del paralitico che tanta indignazione aveva provocato sui soliti farisei.
Noi sappiamo quindi che Gesù perdona ed abbiamo molti peccati sulla coscienza:mmh?: che ci tormentano e ci chiudono nell'angoscia, per legge siamo senza scampo, in più Gesù è un uomo misterioso che attira:D; allora mentre andiamo a casa di Simone già cominciamo a pregustare questo perdono; abbiamo scelto per andare da lui la cosa più preziosa che avevamo, un costoso olio profumato ( qui potrei essere d'accordo con te che già l'amore verso Gesù sta crescendo), cosa dare di più? Non saprei.
Strada facendo pregustiamo sempre meglio questo perdono, così tanto da renderci gioiosi e felici (qui sarei dalla mia parte), ma non sappiamo ancora se tutto ciò sarà un sogno, quindi man mano che ci avviciniamo alla casa di Simone, acquistiamo, a motivo di codesto perdono, una forza tale da convincerci di poter fare qualsiasi cosa, anche a costo di sembrare inopportuni e fuori posto. Questo per me è amare molto, perché ci stiamo convincendo sempre più del perdono; ci stiamo costruendo in noi questo stato mentale di amore oltre misura che poi sarà autenticato dallo stesso Gesù mettendoci al centro della sua attenzione e della scena, ancor più di Simone il padrone di casa; durante ed alla fine , non possiamo far latro che essere felici.
Come la vedi?
Adesso possiamo ritornare in noi.:D
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dietrologo
Dato che descrivevi la morte di Gesù in un modo strano ho voluto specificare.
Quali verità evangeliche ?
Ad esempio del legame profondo tra perdonare ed amare; quello di essere, nonostante la superiorità, al servizio dei più piccoli, grande atteggiamento; oppure quella di offrire l'altra guancia, e così via strada facendo.
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crepuscolo
Ad esempio del legame profondo tra perdonare ed amare; quello di essere, nonostante la superiorità, al servizio dei più piccoli, grande atteggiamento; oppure quella di offrire l'altra guancia, e così via strada facendo.
Ma queste sono cose che arrivano spontaneamente , mica perché lo ha stabilito il vangelo
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Prova a porgere l'altra guancia a chi te ne percuote una, poi mi dirai se è una cosa spontanea; oppure sul posto di lavoro prova mettiti a disposizione di chi si trova in difficoltà, poi mi dirai quanta carriera farai.
Ciao sono stanco e vado a dormire; buona notte:mahciao:.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Prova a porgere l'altra guancia a chi te ne percuote una, poi mi dirai se è una cosa spontanea; oppure sul posto di lavoro prova mettiti a disposizione di chi si trova in difficoltà, poi mi dirai quanta carriera farai.
Ciao sono stanco e vado a dormire; buona notte:mahciao:.
Quindi si fanno perché lo dice il vangelo per il premio finale e non perché la coscienza è elevata
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Il "quindi" è una tua tendenziosa conclusione; "evidentemente" hai la mente strutturata in quel modo e dovresti riflettere di più su te stesso prima di dare giudizi sugli altri che escludono qualsiasi tentativo di discussione.
Fai "dunque" agli altri tutto quello che vorresti che gli altri facciano a te.
Buona giornata:mahciao: