invece no; la persona molto amata è felice e può perdonare più facilmente; per me il senso è questo, circolare; e l'esortazione implicita è "fate il primo passo", che non è malaccio;
insomma...
se così fosse, non sarebbe stato possibile ai preti aggregarsi a tutti i poteri ed essere loro il potere;
stare dalla parte del disgraziato vuol dire poco:
tu sei lo sfruttato, scioperi, io evito di prenderti a cannonate, ti perdono, perciò sono "buono"; ma tu torna a lavorare e non ti lagnare...
il punto è che il Vangelo dovrebbe, forse, potrebbe, chissà , indicare qualcosa sul conflitto morale, e non sulla trasgressione di qualche norma convenuta;
vedi la separazione; Cono dice devi combattere, per evitarla; ma che significa, al di là di un tentativo di riconciliazione, se quella vuole altro; che vuoi combattere, in nome di che di superiore ? lui dice il perdono, ma quando c'è conflitto tra due intenzioni diverse, dov'è la giustizia ? che c'entra il perdono ? si perdona un torto; ma una divergenza di fini esistenziali tra pari non è un torto, malgrado le promesse; vai a sapere chi ha deluso o fuorviato l'altro...
se mi dici che l'uomo non separi, vuol dire che ritieni giusto che uno dei due sia soccombente, e l'altro si imponga, magari in nome del patto davanti a Dio, e nel proprio interesse;
mo', se il Vangelo è una guida, ti deve dire che bisogna fare; e così in tante altre occasioni dove c'è conflitto in termini di giustizia; posso io decidere del fine vita di un altro ? è questo che dovrebbe fare l'esegesi del testo, in modo strutturale;
se non lo fa, è un bel guaio indicarlo come riferimento.