Ieri, colpo di chiulo a un mercatino, sedia a dondolo Stokke originale a due spicci; design pregiato di oltre 40 anni fa
Allegato 37193
Visualizzazione Stampabile
Ieri, colpo di chiulo a un mercatino, sedia a dondolo Stokke originale a due spicci; design pregiato di oltre 40 anni fa
Allegato 37193
Dai, che bella!!! Ottima scelta!
Ora però pentiti, perché hai ceduto alla seduzione del maligno! :asd:
non sembrerebbe, ma è davvero comodissima e raddrizza le posture ingobbite; oltretutto, è perfetta per suonare;
le mie punizioni arrivano coi lavoratori ritardatari e ikea; tra due settimane sarò virtualmente in mezzo a una strada, o a dormire in un appartamento e farmi la doccia in un altro, senza cucina perché ikea è diventata un ibrido tra un ministero kafkiano e una piovra che con certe procedure obbligate costringe a comprare set dispensabili di accessori; tu dici: il rogo ?
io ci manderei davvero i manager del commerciale e altri, che hanno snaturato il senso di quell'idea; capisco che magari funzioni sul piano dei profitti, che è l'unico metro; ma ora comprare certe cose è diventata davvero una frustrazione e una vessazione, del resto, se voglio una cucina a 2mila, invece che 6 o 7, mi devo adattare.
Devi essere uguale al gruppo, devi indossare quelle scarpe firmate, devi inondarti di quel profumo, devi procurarti l'ultimo avveniristico modello di smartphone eccetera: sennò non sei nessuno! Sennò vieni ghettizzata/o. Esci subito e compra, acquista, consuma: perché tu vali!
Si, vali a seconda della spesa che fai.....
Non è quello che propina in fondo il tuo credo?
Non ci stai a fare due palle sempre su come dobbiamo essere, cosa dobbiamo fare, chi è e cosa fa l'uomo e la donna?
Anche il purificarsi di peccati, la possibilità di un mondo ultra terreno, soprattutto per la controparte negativa, è indurre bisogni, attraverso timori, insicurezze e paure anche qui.
Comunque per stare in topic, il mio ex aveva il problema dell'acquisto compulsivo. Si appassionava a una cosa e iniziava a comprare tutto quello che si poteva inerente l'argomento, poi magari usava quelle cose un paio di mesi e poi finivano nel dimenticatoio perché cambiava passione. Oppure comprava cose che non usava
Con i giochi da tavola ne avrà comprati 200 in 3 anni. Inutile dire che la metà non li abbiamo mai aperti.
Ma il suo problema era legato a una patologia comportamentale, molto probabilmente.
Non è del tutto fuori tema l' intervento di CG. Quando nel post si parla di fragilità umane si possono trarre diverse interpretazioni e con l'ascia ne tratteggio un paio, estremizzandole.
La fragilità e l'infelicità che governano le scelte di acquisto sono principalmente dei problemi psicologici individuali, magari transitori, che talvolta si trasformano in psicosi compulsive ossessive di altrui persone che trovano sfogo nello shopping compulsivo.
La pubblicità è cattiva consigliera dei consumi perché crea dei bisogni, oltre a indirizzare le scelte di acquisto.
Un'altra visione ribalta quest'ultimo concetto ritenendo che i bisogni indotti non sono prodotti dalla pubblicità ma da modelli socioculturali da analizzare con attenzione studiando le faglie di crisi dell’individuo causate da rapporti sociali in transizione e quindi anche da normali contesti familiari ecc. ecc. Da versanti opposti io e CG convergiamo su questo punto, divergendo poi nell'analisi di cause e soluzioni.
@CG
Un suggerimento sinceramente amichevole : per favore approfondisci da che pulpito viene la predica prima di divulgarla.
Cliccando sul tuo link ho visto che l'estensore dell'articolo è Diego Fusaro, il cosiddetto filosofo che pochi anni fa ha fondato Vox Italia, un partito sovranista che chissà-come-mai ha lo stesso nome del partito di ultra destra spagnolo.
Trovo legittimo che tu abbia opinioni tradizionali sulla famiglia simili alle sue, come pure è legittimo che tu le possa esprimere liberamente. Ma proprio perché sono altrettanto convinto che tu non appartenga alla sua parrocchia ritengo che forse-forse qualche domanda dovresti fartela.
Poiché non sopporto chi offre consigli non richiesti come io stesso ho appena fatto, ti chiedo scusa.
Ascolta Cono, 'mo me sto proprio rompendo!
Stai parlando a una che ha lo stesso telefono da 9 anni!!!*
E se lo cambierò sarà perchè mancano le prestazioni necessarie per l'uso che mi serve o non trovo più la batteria in sostituzione perchè mi costa più del telefono nuovo.
Non me ne può frega' di avere l'ultimo costosissimo modello.
Sono un'adulta non un'adolescente!
Break aveva citato ragazzini adolescenti nelle due risposte, che per sentirsi nel gruppo indossano determinati capi o meno, vuoi forse negare che anche quando eravamo giovani noi se andava di moda un tipo di stivaletti, o scarponcini mi pare fossero le clarks, o il famoso cappotto loden, o giubbotto l'eskimo si tendeva ad imitare il gruppo di appartenenza?
O portare i capelli in un certo modo ecc...
Non è una novità che gli adolescenti, in genere, per sentirsi parte del proprio gruppo imitino.
Sono periodi della vita, passano basta non assecondare in tutto per tutto e fare comprendere che si vale a prescindere dall'oggetto.
Ci si deve preoccupare se l'acquisto diventa compulsivo per cose inutili, che si ammucchiano in casa senza utilizzare, lì bisogna capire quali fragilità, problemi psicologici o psichiatrici si nascondono dietro.
Non va demonizzato qualunque tipo di acquisto, anche se fosse una volta tanto un profumo di marca o una scarpa comoda di marca che non sia la solita cineseria.
* Mi correggo il tablet ha 9 anni, il telefono ne ha 7.
Ma non ho capito perché uno debba dichiarare pure da quanto possiede un oggetto.
Lady, prendo spunto dalla tua esasperazione :asd:
Ma davvero davvero dovremmo "confessare", spiegare, enumerare, valutare ciò che facciamo o possediamo cadendo nella forzatura di una discussione che, da un pezzo, è diventata altro?!
Tanto tutto rischia di essere un' enorme Idra di Lerna.
forse no, nel senso che sono malato in forma un po' diversa :v
mi ritrovo in un tratto di passionalità compulsiva e totalizzante, che si placa solo nel momento in cui si arresta la capacità di procedere; lì entra in gioco la pigrizia e l'ineducazione a perseverare, che è un difetto che raramente riesco a correggere;
però, vado a cicli; su quelle tre o quattro passioni vere torno sempre, quando si ricaricano le batterie; semmai, il problema è quando l'impegno richiede molta costanza.
Beh, è già qiualcosa se comunque hai delle passioni "vere" a cui tornare.
Io sono malata in senso opposto: quando mi appassiono a qualcosa mi ci lancio corpo e anima e me lo porto avanti a vita, salvo impedimenti tecnici. Tanto che le mie passioni finiscono per sfociare in attività lavorative o comunque semiprofessionali :asd:
infatti, volendo questionare, uno come me si incazzerebbe come una biscia perché questo potenziale non lo alimenti e dirigi su una competenza sofisticata e remunerativa; dura un istante, perché poi il freno mi direbbe che quello è il tuo equilibrio e risponde alle tue necessità;
ps. superare il proprio genitore " benchmark" spesso è difficile, per tanti motivi e dinamiche, pure se quello è buono e prodigo di stima.
Vedi che facevo bene a chiederti di rimanere sul Forum? Riflessione superinteressante la tua: le prime vittime della pubblicità sono proprio i più indifesi, coloro che stanno formando la loro personalità. Vale a dire gli adolescenti. Sta a noi genitori, padri e madri, educatori, insegnanti, professori eccetera difenderli e offrire loro gli strumenti per valutare inganni e induzioni fraudolente.
Riguardo a Vox, mi dai l'occasione per ribadire che sono lontanissimo da certi modi di fare e intendere la politica. Su Famiglia, Matrimonio, Paternità, Maternità, Sessualità seguo e mi ritrovo nella Parola di Dio e nel Magistero della Chiesa Cattolica.
Un abbraccio.
Claudio
il bue che dà del cornuto all'asino:
non mi legge, ma se gli chiedessi di specificare quale comandamento trasgredisca Dark, non mi risponderebbe e svicolerebbe, come al solito;
se poi ci fosse Mosè in persona con le tavole in braccio, Cono sarebbe il primo trasgressore del primo comandamento, visto che sostituisce il dio ineffabile di cui è vietato persino scrivere il nome e che va indicato con perifrasi, col figlio di un falegname, il quale, a sua volta - per ammissione dei suoi stessi seguaci, GP II° - era un pio ortodosso di quella fede e non si sognava di inventarne una nuova;
Totò, Peppino e i santi bevitori; di vov. :asd:
Mah, in realtà è una situazione in crescita. Io cerco di far crescere il mio potenziale al meglio, però non posso neppure solo lavorare... qualcosa deve rimanere una passione, almeno in parte.
Quest'ultima non l'ho capita...
Facciamo un riepilogo:
1 Io sono il signore Dio tuo. Non avrai altro Dio all'infuori di me... e fin lì, di religione me ne basta una.
2. Non dire il nome di Dio invano... ecco, io le bestemmie le odio e comunque non passo le giornate a parlare di Dio... qui c'è qualcun altro che secondo me continua a nominarlo invano, ma vabbè :asd:
3. Ricordati di santificare le feste... beh addirittura per le feste cattoliche canto in Chiesa, quindi direi che ci siamo. :asd:
4. Onora tuo padre e tua madre... l'ho fatto pure se non lo meritavano, figuriamoci :D
5. Non uccidere... beh, oddio, mi trattengo ogni giorno dall'uccidere qualcuno, quindi direi che sto lottando bene contro la tentazione del maligno :asd:
6. Non commettere atti impuri. Beh, ecco, considerando che il significato catechistico di questo comandamento sarebbe "non commettere adulterio", direi che anche qui, l'ho rispettato, non sono mai riuscita a tradire.
7. Non rubare. Al massimo ho rubato la nutella dalla dispensa, quando ero bambina :asd:
8. Non dire falsa testimonianza. Quello te lo dicono anche in tribunale quando sali al banco dei testimoni, credo sia una regola generale...
9. Non desiderare la donna d’altri. Non mi piacciono le donne, quindi sono salva! :D
10. Non desiderare la roba d'altri. Beh, ecco, il viaggio alle Maldive per cui è appena partita una mia collega in realtà lo desidererei... mannaggia, qui sono fregata! :asd:
:nono:
Dark, ti sei rovinata definitivamente.
Io ho fatto una pubblica "rimessa in discussione". Seriamente.
Come te.
Il risultato?
Definito fariseo, punito senza remissione con parole divine.
Ed ora...."Scomunicato", peggio di gionuicc.
Stai inguaiata: pentiti, sient'ammé.
:pentitevi:
eh, fare i genitori deve essere un gran casino, spesso imponderabile nel combinato disposto di tante cose;
ci sono genitori disgraziati con una grande voglia di vivere, che magari sono stronzi ma in un certo senso ti autorizzano ad amare la vita come loro e nella loro stronzaggine inconsapevolmente ti lasciano competere;
magari puoi avere un rapporto apparentemente migliore o di grande affetto con un genitore infelice, e quello involontariamente ti inibisce a "superarlo", metterti in competizione, e invece per solidarietà si tende ad essere infelici o irrealizzati per fargli compagnia;
quasi mai è uno schema consapevole, però è frequentissimo; io ho avuto a che fare con diverse figlie di madri infelici e rattrappite, persone buonissime e affettuose, ma che di fatto tarpavano le ali ai desideri delle figlie; di solito, queste figure, quasi sempre separate, hanno ex-mariti all'opposto, super vitali e gioiosi.