Gesù discriminava? Boh, non mi sembrava, comunque mi sembra di capire che non parliamo ella stessa cosa.:)
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quello che ho scritto vuol dire anche quello che hai capito; oltre ad altre cose, che può aver capito qualcun altro; tieni conto che qui siamo pochissime persone che dialogano da anni, quindi capita di accennare a discorsi già fatti e dimenticare che c'è qualcuno di nuovo; io scrivo i miei post di getto in 3 minuti, così come li penso e non li posso nemmeno correggere, se non con lo smartphone;
però, di solito faccio anche esempi o semplificazioni; nel post che hai preso ad esempio c'era anche questa:
in soldoni, se vuoi parlare di Dio, o di un dio, e postulare o alludere ad un sistema di valori, mi devi anche rappresentare un costrutto coerente dal quale si evinca che quell'entità esprime coerentemente, a partire dalle fonti che citi, quella "legge"
se tu avessi letto, non avresti fatto tutto lo sforzo per tradurre e scrivere questa, che è la stessa cosa:
o lo immagini che ci sia un creatore "intelligente" ma a questo punto difficile spiegare come legare a questa "intelligenza" tutto quello che gli si attribuisce come etica etc.,
se non vedi che c'è il testo a fronte, rimproverarmi di averti costretta a faticosa traduzione mi sembra esagerato.
E' la prima volta che sento che Gesù discriminava...
Secondo il Vangelo e tutto ciò che c'è scritto su di lui, frequentava pubblicani e prostitute proprio perchè voleva che nessuno doveva rimanere escluso soprattutto da lui. Per lui come per Dio dovevano essere tutti uguali sia quelli che si consideravano "giusti" dalla gente, che quelli che la società di allora considerava peccatori e quindi non degni di considerazione!
E' normale che una "traduzione" completa di un periodo "oscuro", riprenda anche le frasi che sono più comprensibili. Ma, come ho detto, non voglio far polemica. Ho espresso un parere che vuole essere costruttivo. Poi, ognuno è libero di scrivere come vuole e all'attenzione di chi vuole.
Questa è la risposta dell' immaginario Giobbe alla moglie riportata dall' autore del Libro nel suo 2 capitolo.
Seppur il maschilista autore voglia rimarcare, piu' che altro, quanto sia profonda la stoltezza della Donna !
Un' atavica supponenza maschile era del resto presente sin dalle origini del monoteismo.. che scarica sulla donna l' ottusita' e fragilita' del superbo Adam.
Leggendo i primissimi passi della poetica-fantasiosa Genesi.. e quella meschina figura dell' Adam _ che accusa la donna di averlo circuito / è come un bambino vergognoso che si fa la pipi' addosso...eccc...eccc...
Ma quella baldanza /supponenza de "er Macho" poteva essere comprensibile in quel contesto storico.. invece quella stessa perversa mentalita' venne mantenuta dai successivi "grandi" dalla successiva religione, quella che si auto-beatifica come la piu' eccelsa, la piu' "vera".
Infatti secoli Dopo la redazione di quel Libro Sapienziale quella fatidica domanda della moglie verra' interpretata (negativamente) anche in chiave "cristiana".
Infatti è il misogeno Agostino che nel suo commento a detto passo, definiva la consorte del virtuale personaggio proveniente dal fiabesco paese di Utz come:
- adiutrix diaboli (coadiutrice del "pittoresco" el Diable).
Del resto questo super-osannato Agostino è il maggior responsabile della perdurante nevrotica misoginia che persiste ancora oggi nella dottrina forgiata dagli eccelsi maschilisti della santa ekklesia !
E dunque la risposta di Giobbe _ ovvero sia il bene che il male presente ovunque, sarebbe inviato volutamente dall' iddioEtnico, e come tale dovrebbe essere accettato "con rassegnazione", perché cosi' è contemplato in quel suo occulto quanto inconoscibile disegno.
Ma questa visione monoteista semmai lo è per i soli devoti _ ben diverso dagli altri.. che invece non solo Non riconoscono il monoteismo, ma lo rifiutano cosi' come tutta quella loro supposta verita'.
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Tu scrivi: dobbiamo accettare anche il male, sono cose che non si possono capire, poi nell'Aldilà Dio ci spiegherà il perchè del male.
Eh .. no _ la (sedicente) dottrina degli illuminati/ispirati redattori esplicitamente ribadiva invece che il "male" fosse la doverosa punizione divina inflitta al (suo) popolo testardo/dalla sua proverbiale Dura cervice / proprio per quel gravissimo peccato e che riguardava l' Infedelta' !!
Da qui quella poetica espressione presente nei vati Libri del Tanak: "nascondere" il divinVolto !
Ovviamente Solo praticando la Torah _ l' iddioAbba' = mostrava il suo Volto / ovvero elargiva, ai credenti, la sua incommensurabile Benevolenza, protezione, sicurezza, abbondanza nei raccolti, lunga vita, salute "di ferro", numerosa discendenza..eccc...eccc....eccc....
E' quella che vien definita pomposamente: la dottrina delle 2 (due) vie e/o dottrina Tradizionale !
Quindi la presenza del Male (per i discendenti degli Kahbiru) era la giusta punizione dell' Abba' celeste !
Chi invece screditera' e svalutera' questa "celeste" dottrina saranno proprio 2 autori dei Sapienziali:
- Giobbe e - soprattutto - Qoelet !
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Tu scrivi: poi nell'Aldilà Dio ci spiegherà il perchè del male.
Anche qui... di quel fatidico "Dopo" _ Nessuno (nessuno !) sa di "che si tratta" !
Ma grave è che questi stessi "prestigiatori" prospettano, alle moltitudini, quello che loro stessi NON sanno !
Per questo nei (sacri) testi compare continuamente quel rassicurante vocabolo: "speranza" (dunque NON matematica Certezza).
Per far si che i devoti accettino quanto loro introiettato dagli illuminati "prestigiatori" (ovvero l' accettazione di "Tutto" quanto vien dal cielo..) insistono sulla cieca "fede" _ la sola che garantirebbe detti favolosi (quanto ipotetici) scenari come certezze !
MA di questi rassicuranti /consolanti scenari Nessuno, in particolare gli "interessati" gestori del culto.. i divulgatori "celesti", ha "sperimentato" quanto pomposamente vien "sbandierato" ai 4 venti !!
I significativi passi del celeberrimo Canto dell' Arpista _ di ben 4000 anni fa _ sono piu' che eloquenti (comunque gia' postato tempo fa) !
Se non ho capito male, non le hai ancora trovate e quindi nemmeno lette. Comincio a incollartene una qui.
L'origine del male.
A questo soggetto Ellen White dedica l'intero capitolo 29 del suo libro “Il Gran Conflitto”, testo avventista.
Siccome su questo forum Vega e Conogelato stanno discutendo all'infinito proprio sull'origine del male e sulle conseguenze, ritengo opportuno dare un contributo, trovando qualche novità in quel capitolo. Tra l'altro viene data una spiegazione all'importanza che gli uomini abbiano accettato di fare da “cavie” nel conflitto, come abbiamo letto nel testo zoroastriano Bundahishn:
Con il completamento delle sue creazioni spirituali e materiale, Ohrmadz è pronto per l’imminente battaglia. Nello stesso tempo, sembra, nel mondo invisibile vennero create le anime o Fravahr [Fravashi] di tutti gli uomini. Soltanto se esse avessero acconsentito a discendere sulla terra per continuare la lotta, Ohrmadz avrebbe avuto la certezza di conquistare la vittoria finale. Sicché Ohrmadz si consultò con la coscienza e l’anima degli uomini e infuse in esse onnisciente sapienza, dicendo: - Che cosa preferite, che io vi modelli in forma materiale e voi lottiate incarnate con la Menzogna e la distruggiate, e che risorgiate alla fine, complete e immortali, e vi ricreiate in forma materiale, e restiate eternamente immortali, senza invecchiare e senza nemici; oppure rimanere eternamente protette dall’Aggressore? -
E le anime degli uomini conobbero, attraverso quell’onnisciente sapienza, che esse avrebbero sofferto il male nel mondo a cagione della Menzogna e di Ahriman, ma poiché alla fine [che è il corpo finale] esse sarebbero state fatte risorgere libere dall’inimicizia dell’Avversario, intere e immortali nei secoli dei secoli, acconsentirono ad entrare nel mondo materiale. (Bundahishn, Justi p. 4; Anklesaria, pp. 38, 39; ZZZ, p. 336)
L'inizio del capitolo 29 de “Il Gran Conflitto” definisce chiaramente il problema:
Per molti l’origine del male e la ragione della sua esistenza sono dei soggetti che suscitano grandi perplessità. Constatando le terribili conseguenze del male — dolore e desolazione —, si chiedono come ciò possa conciliarsi con la sovranità di un essere infinito in saggezza, in potenza e in amore. È un mistero inspiegabile e così, nell’incertezza e nel dubbio, non percepiscono le verità chiaramente rivelate nella Parola di Dio ed essenziali per la salvezza. Alcuni, nelle loro ricerche per spiegare il peccato, indagano su ciò che Dio non ha mai rivelato e, naturalmente, non trovano alcuna soluzione alle loro perplessità. Inclini al dubbio e alla critica, approfittano di questa scusa per rigettare le Sacre Scritture. Altri, invece, non riescono a trovare una risposta soddisfacente al grande problema, perché la tradizione e le false interpretazioni hanno offuscato l’insegnamento della Bibbia sul carattere di Dio, sulla natura del suo governo e sui princìpi che motivano il suo atteggiamento nei confronti del peccato.*{GC 385.1}
Più oltre si legge:
Lucifero, in qualità di cherubino, era stato particolarmente onorato e amato dagli esseri celesti: il suo influsso su loro era notevole.
Poiché il governo di Dio non comprendeva solo gli abitanti del cielo, ma anche quelli di tutti i mondi da lui creati, Satana pensò che se fosse riuscito a trascinare gli angeli del cielo nella sua rivolta, avrebbe potuto coinvolgere anche gli altri mondi.
Aveva presentato astutamente la sua versione dei fatti, ricorrendo ai sofismi e alla frode per raggiungere lo scopo. La sua potenza di seduzione era grande e, coperto con il manto della falsità, era riuscito parzialmente nei suoi intenti. Perfino gli angeli rimasti fedeli a Dio non riuscivano a comprendere chiaramente il suo carattere o a immaginare come si sarebbe realizzato il suo piano.*{GC 388.2}
Satana era stato così onorato e i suoi atti così avvolti dal mistero che era difficile svelare agli angeli quale fosse la vera natura della sua opera. Finché il peccato non si fosse completamente sviluppato, non sarebbe stata svelata la sua vera natura. Prima di allora non esisteva nell’universo di Dio e gli esseri santi non conoscevano la sua perfida natura. Essi, perciò, non potevano rendersi conto delle terribili conseguenze che sarebbero derivate dall’eliminazione della legge di Dio. Satana dapprima aveva nascosto la sua opera sotto le apparenze di una professione di fedeltà a Dio. Sosteneva di lavorare per la gloria di Dio, per la stabilità del suo regno e per il bene di tutti gli abitanti del cielo. Mentre diffondeva il malcontento fra gli angeli che erano ai suoi ordini, faceva credere di avere l’intenzione di eliminare le cause dell’insoddisfazione. Quando proponeva delle modifiche nell’ordine e nelle leggi del governo di Dio, affermava che cercava di contribuire al mantenimento dell’ordine in cielo.*{GC 389.1}
Nella sua lotta contro il peccato, Dio poteva ricorrere solo alla giustizia e alla verità, mentre Satana poteva servirsi di mezzi che l’Eterno non utilizzava: le lusinghe e l’inganno. Falsificando le parole di Dio e calunniando il piano del suo governo agli occhi degli angeli, egli affermava che l’Altissimo non era giusto nel redigere leggi e regolamenti per gli abitanti del cielo e che nel chiedere la sottomissione e l’ubbidienza alle sue creature, mirava unicamente a esaltare se stesso. Era quindi necessario dimostrare agli abitanti celesti e a quelli degli altri mondi che Dio era giusto e che la sua legge era perfetta. Satana aveva detto che voleva il bene dell’universo: tutti dovevano conoscere il vero carattere e il reale obiettivo dell’usurpatore, che si sarebbero manifestati attraverso le sue opere malvage.*{GC 389.2}
Satana attribuiva alla legge e al governo di Dio la causa del disordine*provocato dal suo comportamento e diceva che tutti i mali erano la conseguenza dell’amministrazione divina. Affermava che il suo unico scopo era quello di migliorare le leggi di Dio; per questo motivo era indispensabile che il Signore rivelasse la vera natura delle sue affermazioni e fornisse la prova evidente dei risultati che sarebbero derivati dalle sue pretese riforme della legge di Dio. Dovevano essere le sue stesse opere a condannarlo. Satana aveva dichiarato fin dal principio di non essere un ribelle: l’intero universo doveva vedere il seduttore smascherato.*{GC 389.3}
Anche quando fu deciso che Satana non sarebbe più potuto rimanere in cielo, Dio non lo distrusse. Poiché Dio accetta solo il servizio dettato dall’amore: l’ubbidienza delle sue creature deve fondarsi sulla convinzione della sua giustizia e della sua bontà. Se Satana fosse stato distrutto, gli abitanti del cielo e quelli degli altri mondi, non essendo in grado di comprendere la natura e le conseguenze del peccato, non avrebbero potuto scoprire la giustizia e la misericordia di Dio. Se egli fosse stato immediatamente annientato, essi avrebbero servito Dio per timore e non per amore. L’influsso del seduttore non sarebbe stato del tutto eliminato e lo spirito di ribellione non sarebbe stato totalmente sradicato. Il male doveva maturare. Per il bene di tutto l’universo Satana doveva avere l’opportunità di sviluppare pienamente i suoi princìpi, affinché tutti gli esseri creati potessero conoscere, sotto la vera luce, le sue accuse contro il governo divino e la giustizia, (e così) la misericordia di Dio e l’immutabilità della sua legge non fossero più messe in discussione.*{GC 390.1}
La ribellione di Satana doveva servire di lezione all’universo, nel corso dei secoli futuri, ed essere una testimonianza perpetua della natura e dei terribili risultati del peccato. L’attuazione delle regole di Satana, i loro effetti sugli uomini e sugli angeli, avrebbero dimostrato quali erano le conseguenze del rigetto dell’autorità divina e avrebbero testimoniato che il benessere delle sue creature è legato al governo di Dio e alla sua legge. Così la triste storia della ribellione sarebbe stata una salvaguardia eterna per tutti gli esseri celesti, per proteggerli dall’inganno relativo alla natura della trasgressione, impedendo loro di commettere il peccato e di subirne le conseguenze.*{GC 390.2}
Mi pare che degli elementi nuovi ci siano. Chi volesse leggere l'intero capitolo può farlo sul sito avventista:
https://egwwritings.org/
@ Esterno.
Anche il fu emerito rabbino capo di Roma, il prof. rav. Elio Toaff,
scomparso 10 gg prima di compiere 100, nell'aprile del 2013,
diceva che sia il bene che il male vengono da Dio e che molte cose
non si possono spiegare. Credo che dicesse la verità, così come il
papa Francesco dice la verità se afferma che dal male puo' scatu-
rire il bene, tramite conversioni, salvezza di anime, ecc, ecc.Insomma
la sofferenza non la vuole nessuno ma se capita si cerca di darle un
senso.
L'autore sapienziale, come già accennai tempo fa, nel primo capitolo
del libro ci fa sapere che l'integerrimo Giobbe non lo era poi così tanto,
infatti possiede settemila pecore, e 7 figli e 3 figlie che vanno sempre ai
banchetti e Giobbe faceva sacrifici a Dio per paura, non per rendergli
grazie, temendo che i suoi figli peccassero nei banchetti, ecco
qui infatti sbaglio', un uomo ricco come lui, doveva avere a casa un melamed
( insegnante della Torah), affinchè la spiegasse ai suoi figli.
Verso l'anno 1000 ev alcuni santi rabbini capirono che la sofferenza
poteva avere funzione di salvezza di sè stessi e di altri, ma in un popo-
lo primitivo abituato a vedere la faccia di Dio ( nessuno puo' vedere il
suo volto, si sa) nella quantità di capre, pecore, armenti, figli e figlie,
un concetto del genere è difficile da comprendersi, tant'è che a molti
pare che il Deuteroisaia sia posticcio, come altri brani veterotestamentari.
Sì, hai ragione, questo Adam fa una figuraccia nelle prime righe della
Genesi, allorchè, come ci dice la Kabbalah, era ancora unito a Lilith,
la sua prima moglie
e prima donna , per le spalle, e dopo che Dio li separò e disse a Lilith
che doveva stare sottomessa ad Adam , anche nei rapporti sessuali,
lei non ne volle sapere e fuggì via e divenne un demone bellissimo,
ce ne palerà Isaia. Quindi Adam fa brutta figura con Lilith che non lo
vuole, e poi fa brutta figura con Dio, per colpa di Eva, e mangia il frutto
proibito.
Dell'Aldilà noi sappiamo solo ciò che è scritto nel Libro dei Morti Egizio
e nelle Religioni Misteriche Greche, per il resto abbiamo Dante sfrondato
anche del Limbo, tolto dal papa BXVI, qualche anno fa.
Buonasera.
@Arcobaleno.
Ho letto cio' che hai postato, hanno poi smesso di litigare
sull'origine del male Cono e Vega? Veramente non vedo co
se nuovissime, ci hanno insegnato da bambini che se Dio volesse
potrebbe schiacciare Satana come un moscerino, ma non lo fa
per lasciare all'uomo il Libero Arbitrio, che forse qui non c'entra
niente, ma poi le cose si intrecciano e non si capisce più nulla.
Poi leggerò sul sito avventista.
Grazie.
Ovviamente Cono e Vega continueranno per tutta la loro vita a discutere sull'origine del male. Essendo Vega atea, pretende solo dimostrazioni scientifiche di tutto ciò che viene postato. Qualunque spiegazione verbale viene respinta al mittente come ininfluente.
Lo stesso Cono, essendo 100% cattolico praticante, non recepisce questi messaggi, perché non sono encicliche del Papa. Conosci la sua visione da ferramenta della religione: Gesù diede le chiavi a Pietro.
Da qui partono tutti i sofismi della Chiesa Cattolica:
1) Gesù fondò la sua chiesa su Pietro, non sulle sue parole (di Gesù).
2) I successori di Pietro hanno ereditato il primato religioso (= Me sono il padrone).
3) I Papi, essendo scelti dallo Spirito Santo, diventano infallibili quando parlano di dottrina religiosa.
Quand'anche Gesù avesse dato a Pietro la guida della primitiva chiesa cristiana, per i successori è tutta un'altra storia, tant'è che diventarono perfino stragisti e torturatori. Per non parlare di tutte le altre loro abominazioni, che si trovano sui libri di storia e sotto i nostri occhi.
Gesù, come già spiegai, diede le chiavi a tutti i credenti: se il credente diffonde la Parola, apre le porte del Regno al prossimo; se il credente non diffonde la Parola, impedisce al prossimo l'ingresso nel Regno.
Quanto al legare e sciogliere venne dato pure ai non credenti: qualunque cosa scioglierete sulla Terra, sarà sciolta anche in Cielo e qualunque cosa legherete sulla Terra, sarà legata anche in Cielo.
Ossia: se perdonerete sulla Terra, sarà perdonato anche in Cielo; se non perdonerete sulla Terra, non sarà perdonato neppure in Cielo.
Sappiamo benissimo dalla storia che i Papi non furono scelti dallo Spirito Santo, ma da opportunismi politici e altri opportunismi. Es. L'ultimo Papa ha regnato solo pochi anni, eleggiamone uno giovane. L'ultimo Papa ha regnato molti anni, eleggiamone uno anziano. La tal famiglia può fare molto a favore della Chiesa, eleggiamo un suo membro. Il re di Francia ci è utile come alleato, eleggiamo un francese. Ecc.
Quindi, quand'anche Gesù abbia nominato guida Pietro, i successori non c'entrano nulla.
Tutti i sofismi (= gioco forza) portano a conclusioni totalmente assurde e false.
Io, poi, ho pure postato un brano bahà'ì dove Dio dice che non affiderebbe nulla del suo Regno agli uomini. Perché Cono continua a menarla con questa storia dei Papi plenipotenziari di Dio in Terra?
Perché continua a menarla con la Trinità, se Dio nel Corano non vuole che si parli di Trinità, ma di un Dio unico?
Tutto ciò per la serie: Chi vuol esser sordo, sordo sia!
Tu non vedi cose nuovissime in quel post? Io le vedo. Rispetto alla Bibbia vedo un bel ampliamento del discorso e molte spiegazioni. E spiega benissimo perché Dio non schiaccia Satana come un moscerino. Faresti bene a rileggerti con calma tutto il post. Non so poi quanti misteri rimarrebbero sull'origine del male. Secondo me, nessuno.
L'unico mezzo è il corretto ragionamento fosse indirizzato sia al mondo fisico che quello metafisico; la cultura è solo un coronamento del ragionare correttamente.
Come disse Gesù: " Se ragionerete come io vi insegnerò ( dal vangelo si suppone nel vero e nel giusto ) voi potrete unire a questo nuovo modo di intendere anche la vostra storia personale, cioè le cose vecchie si fondono con le nuove in un senso molto qualitativo e qualificante" ( questo che ho detto l'ho detto con mie parole personali riflettendo però lo spirito del Vangelo).
E' evidente che l'idea umana di Dio sia trascendente.
Il ragionamento logico è: Dio essendo Dio Creatore evidentemente era inizialmente fuori della creazione ; né più né meno di un programma al Pc creato da chicchessia, chi fa il programma non è nel programma, le cose funzionano separatamente senza alcuna interconnessione se non i comandi impartiti ed i comandi da eseguire. L'allegoria della Genesi, per me è data da un Dio che i pezzi uno per uno e clicca l'enter, poi il programma esistenza va da solo.
Questa è la legge, ma con l'avvento di Gesù si scopre in Dio è anche la grazia e la benevolenza, ma non verso tutti, è ovvio, altrimenti Gesù Cristo se ne poteva stare beato a casa sua.
Come disse S. Paolo " C'è chi è sotto la legge del mondo, e c'è chi è al di sopra delle regole o leggi perché ama più Dio del mondo.
ma come si può amare un Dio che per noi è inconoscibile? Gesù ha detto interpretando i segni dei tempi, come chi conoscendo la natura sa che quando i rami del fico si ammorbidiscono sta arrivando l'estate, od anche intendendo gli umori del vento. Cioè imparando e facendo esperienza di ciò che ci intriga, nel senso di piacere misto a curiosità.
Discriminava chi discriminava, non ce li voleva con lui. Un "cercatore di verità" è uguale in tutti i sensi, come anche "come cercare la verità" non ammette debolezze di comportamento; può succedere una volta, due, tre,ecc, ma non più di tante perché nella debolezza non esiste la verità perché la verità è forza.
e qui siamo tutti d'accordo: Dio (ponendo esista) é trascendente. E il nostro piccolo dibattiro é nato quando hai scritto (post 196)che "Io non sto parlando di trascendenza. Parlo di un Dio che è logico etc etc"....continuando parlando dell'uomo etcetc e tutto il resto. Mi sono certamente perso qualcosa, ma per la mia modestissima logica (o presunta tale),il ragionamento non fila molto. E' vero che (da non-credente...libero pensatore, se vogliamo) le acrobazie tra trascendente e realtà mi sono piuttosto ostiche e dure da ...."digerire". Poco male: la vita é (per fortuna) effimera e prima o poi avro' l'opportunità di verificare di persona.
:mumble: :D
@ Arcobaleno.
Come sarebbe a dire che Gesù ha dato le chiavi per sciogliere
ipeccati a tutti, che ti vai a confessare dall'ortolano? Non ti
capisco a volte, e poi il Corano dice che Dio è uno, lo sappiamo,
perchè Cono insiste co la Trinità? Ma tu non puoi pretendere il
Sincretismo dagli spiriti semplici, così cono è stato educato,
per il Battesimo ci dissero da piccoli che se un bambino era in punto di
morte chiunque poteva battezzare, ma serviva un po' d'acqua, bastava
la saliva, ora che B16 ha eliminato il LImbo , possiamo evitare di battezzare
i neonati in pericolo se non si trova un prete.
Non puoi deviare dalla dottrina cattolica con Cono, certo.
Rileggerò cio' che scrive sorella White ma non sono cose nuove per me, ma che cre
di che è facile risolvere il problema del male? Arriva sorella White e lo risolve? E magarti.
Poi ti faccio sapere.
Io qui non sto parlando di peccati, ma di colpe commesse contro qualcuno, credente o ateo che sia. Chi ha subito un torto, chiunque esso sia, può perdonare o meno il torto subito.
Mt 18,18 In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
Ti pare che questo versetto sia riferito solo a Pietro? Ti pare che sia riferito solo a ecclesiastici? No, è riferito a tutti, credenti e atei.
Quanto alla confessione, purtroppo sei nuova del forum e non hai letto i miei post precedenti sull'argomento.
Visto che non sei capace di raggiungere le pag. anteriori del forum di "religioni e spiritualità", te le copio e incollo qui, scusandomi con chi ha già letto queste discussioni.
Confessare o non confessare le proprie colpe?
Ellen White ci ricorda tre passi della Bibbia nei suoi manoscritti. Da Messaggi Scelti (vol. I):
Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto per rimetterci i peccati e purgarci da ogni iniquità.
1 Giovanni 1:9 {MS 270.6}
“Chi copre i suoi misfatti non prospererà, ma chi li confessa e li lascia otterrà misericordia”.
Proverbi 28:13 {MS 271.1}
Non nascondete niente a Dio e non trascurate la confessione dei vostri difetti ai vostri fratelli. {MS 271.2}
“Confessate i falli gli uni agli altri ed orate gli uni per gli altri, affinché siate sanati; molto può l’orazione del giusto, fatta con efficacia”.
Giacomo 5:16 {MS 271.3}
Nella discussione “Liete novelle”, testo bahà'ì, pubblicai il seguente testo:
“La nona Lieta Novella
Il peccatore, quando si sente completamente distaccato
e libero da tutto fuorché Dio, deve implorare la Sua
indulgenza e il Suo perdono. La confessione di peccati e
colpe davanti a creature umane non è permessa, perché ciò
non ha mai comportato, né mai comporterà il perdono di
Dio. Inoltre la confessione innanzi a un uomo è motivo di
mortificazione e umiliazione e Dio - sia esaltata la Sua gloria -
non desidera l'umiliazione dei Suoi servi.”
Qui pare sconfessato il precetto cattolico della confessione a sacerdoti dei propri peccati e colpe.
Nel testo è anche presente una preghiera per chiedere perdono a Dio, ma forse, per non ripetere in continuazione le stesse parole, sarebbe meglio che ciascuno si rivolgesse a Dio come è capace. Per conoscere quella preghiera, si può leggere il testo di Liete Novelle nelle Tavole.
Vorrei aggiungere, però, che confessare una colpa a chi ne è stato danneggiato, chiedergli perdono e cercare di rimediare al danno, è ottima cosa. D’altra parte, se il danneggiato scioglie sulla terra, Dio scioglierà in cielo.
Allora, che fare?
Evitare il rito cattolico della confessione a sacerdoti e monaci, riconoscere con Dio i propri errori e procedere come avevo detto subito sopra.
La conferma che è un errore confessarsi con sacerdoti e monaci.
Da "Il Gran Conflitto", testo avventista:
La pretesa della chiesa di avere il diritto di perdonare è per molti un incentivo a peccare. La confessione, senza la quale essa non accorda il perdono, tende ad autorizzare il male. Chi si inginocchia davanti a un uomo peccatore e, mediante la confessione, gli rivela i pensieri e le fantasie del suo cuore, degrada la propria dignità e avvilisce gli impulsi più nobili del proprio spirito. Rivelando i peccati della sua vita al sacerdote, che è un essere mortale fallibile, esposto anch’egli al peccato, forse dedito al vino e alla sregolatezza, l’uomo abdica alla propria dignità morale e si degrada. Poiché il sacerdote è per lui il rappresentante di Dio, egli finisce con l’abbassare il concetto della divinità a quello dell’umanità caduta. Questa confessione degradante da uomo a uomo è la molla segreta che ha provocato gran parte dei mali, che affliggono il mondo e che preparano l’umanità per la sua distruzione finale. Eppure, per chi ama seguire le proprie inclinazioni, è più piacevole confessarsi con un proprio simile piuttosto che aprire il suo animo a Dio. È tipico della natura umana preferire una penitenza piuttosto che abbandonare il peccato; è più facile affliggere il corpo con il cilicio e con altre mortificazioni che “crocifiggere” le proprie passioni. L’uomo carnale preferisce portare gioghi pesanti piuttosto che piegarsi a quello del Cristo. {GC 443.2}
La conferma su come confessare le proprie colpe.
Nella discussione “Confessare o non confessare le proprie colpe?” scrivevo:
Vorrei aggiungere, però, che confessare una colpa a chi ne è stato danneggiato, chiedergli perdono e cercare di rimediare al danno, è ottima cosa. D’altra parte, se il danneggiato scioglie sulla terra, Dio scioglierà in cielo.
Allora, che fare?
Evitare il rito cattolico della confessione a sacerdoti e monaci, riconoscere con Dio i propri errori e procedere come avevo detto subito sopra.
La conferma ne “La via migliore” di sorella White:
Confessate a Dio i vostri peccati, le vostre colpe e i torti commessi nei confronti degli altri, perché solo lui vi può perdonare. Se avete offeso un amico o il vostro prossimo, dovete riconoscere i vostri errori così come, d’altra parte, colui che è stato offeso ha il dovere di perdonarvi con generosità. Soltanto allora potrete cercare il perdono del Signore, perché colui che avete disprezzato è un figlio di Dio e, comportandovi male nei suoi confronti, avete peccato contro il suo Creatore e Redentore. {VM 38.2}
La vera confessione non è mai generica, essa riconosce peccati talmente precisi che in certi casi possono essere presentati solo a Dio. Quegli errori che invece sono stati commessi nei confronti di altri devono essere confessati a coloro che ne hanno subito il danno, e quelli che sono stati commessi verso un gruppo di persone saranno presentati pubblicamente. In ogni caso, la confessione deve essere un preciso riconoscimento dei peccati di cui ci si è resi colpevoli. {VM 39.1}
Ti tapperai anche tu le orecchie come fa Cono?
Quindi un "ente" estraneo-staccato dalla realta' / alla "Natura" !
Domanda: Chi, per primo, ipotizzo' questo assunto ?
Ti chiedo "Crep" _ hai avuto occasione di leggere Feuerbach (e piu' precisamente: L'essenza della religione) ?
In questo suo testo (ben diverso dal suo gemello (essenza del cristianesimo) l' autore tratta proprio questa "estraneita'" dell' entita' divina (ma essendo figlio di un pastore pretestante _ alludeva proprio al diomonoteista).
Non vado oltre.. per ora. Dimmi il tuo parere...
ciaoo
@ Arcobaleno.
Ma che dici che non sono capace di sfogliare le altre pagine del topic?
Questo sincretismo è interessante, io assimilo tutto, ma mi tengo ben
distante da ciò che leggo da qualunque parte venga.
Se io do un cazzotto all'occhio a qualcuno devo andare a chiedergli scusa
non solo, ma è scritto, prima di fare un sacrificio, se tuo fratello ( tuo fratello, non io)
ha qualcosa contro di te vai prima a riappacificarti con tuo fratello. Poi il cattolicesimo
dice che devi andare dal prete ( che discende dagli apostoli tramite i vescovi, ecc, ecc)
a confessarti. Sappiamo che tutti sti preti sono appena usciti dal letto di una fanciulla o di un fanciullo
ma non si possono far vedere che si confessano ( la gente malignerebbe) e allora dicono la messa e confessano,
poi si cercheranno un confessore da un'altra pare della città, anche quelli buoni buoni in fila a far la Comunione se sono
vecchiotti puo' darsi che non abbiano peccato, se sono baldi giovani sicuramente hanno peccato ma se per tanti
motivi non possono farsi vedere che non fanno la comunione, la devono fare, e poi cercarsi subito il
confessore. Gli Italiani sono esperti di corruzione e di commedie in genere, i protestanti, schifati, si confessano
direttamente a Dio, e così ovviamente gli Ebrei il giorno di Yom Kippur.
Io sono più d'accordo con i protestanti di confessarsi direttamente a Dio, essendo i preti una massa di mascalzoni,
ma c'è scritto che solo i sacerdoti hanno il potere di rimettere i peccati, però avrebbero anche dovuto guarire i
malati ( lo fanno i medici) e resuscitare i morti ( non lo fa nessuno). Insomma fanno una cosa che non si puo' dimostrare,
rime
ttere i peccati.
Ciao.
Trascendente vuol dire per l'uomo tutto ciò che non è reale, supposto che il reale sia materiale. Poiché il mondo del trascendente sarebbe popolato da creature divine e spirituali invisibili che possono rendersi visibile all'uomo come messaggeri del volere divino. Un Dio Re senza corte secondo la teologia umana o la filosofia non può essere un Re. Tutto questo dal punto di vista umano dove i pensieri dei veggenti o santi, che si presume comunichino con il Dio introvabile che si fa però trovare da chi ha le giuste caratteristiche , come i profeti del V. T.; ma insieme ai profeti, i santi, ci sono da considerare le credenze dell'epoca, diavoli, angeli, lari, ecc.
Io però credo che questo sistema non approfondisca il contatto con Dio, se può esistere, ma permanga in superficie con la stessa proporzione di quanto i tempi si allontanino da noi.
In sostanza una eventuale ricerca su Gesù dovrebbe portare con se una domanda del genere: " Come sarebbe Gesù oggi?
Io parlo in questi termini perché considero Gesù come l'incomprensibile che si è fatto umanamente comprensibile attraverso la sua comunanza umana con noi.
E' una specie di dare ed avere tra Dio e noi: Dio conosce la creature e la creatura può conoscere Dio.
Non si muove foglia che Dio non voglia. Tutto è improntato su un principio di azione-reazione, con radici che possono risalire a chissà quando, dato che l'essere è eterno (dicono e io ci credo). Nulla accade "a caso", fosse così non varrebbe la pena di vivere. La vita non sarebbe altro che un libro che un po' per volta si impara a leggere. Ogni evento che ci accade è una lezione per noi, solo per noi.
Ah, qualcuno parlava di "perdono". Ritengo che la nozione di "perdono" sia del tutto puerile. Se nulla può accadere a caso, cosa mai ci sarebbe da perdonare? L'evento necessario per capire?
Se sul sito avventista ti muoverai come qui, non so cosa riuscirai a leggere.
L'indirizzo è cambiato:
https://egwwritings.org/?module=writings
Se ci andrai, ti consiglio di cliccare in alto sulla bandiera italiana, così scegli la lingua italiana.
Sulla sinistra clicca su Biblioteca. Sotto clicca su Libri. A quel punto compare l'elenco di tutti i libri in italiano. Li fai scorrere e scegli quel che ti pare. Poi ci clicchi sopra.
Se li vuoi scaricare in PDF, la procedura è diversa. Sopra le bandiere ci sono dei pulsanti. Clicchi su eBooks, si apre la tendina e clicchi su PDF. Sulla sinistra clicchi su Storia della Bibbia. A destra compare l'elenco dei libri disponibili. Il primo è Il Gran Conflitto. Clicchi e si apre una finestra. Sulla destra, sotto Downloads, compare File PDF. Clicchi e dovrebbe partire lo scarico del testo.
Complicato? Sì. Ma se segui le istruzioni passo passo ci puoi riuscire.
A dir la verità è una mia idea maturata negli anni, subendo le influenze di studi ma è soprattutto un'idea maturata dall'esperienza ( anche introspezione) e dal ragionamento logico, spesso mettendomi nei panni altrui; Feuerbach l'avevo studiato al liceo ma non me lo ricordo, proverò a leggere qualcosa.
Grazie:).
Io penso che il perdono riguardi soprattutto quello verso se stesso per acquisire una pace interiore. ma per me è importante anche il perdono verso gli altri quando si accorgono di aver sbagliato. E' bello il tuo riferimento al libro che si scrive da solo strada facendo, ed è un'idea anche Biblica, ma è anche vero che ognuno ha il suo libro, tipo "La storia infinita".
"Nulla può avvenire a caso" come tu pensi, è incompatibile con la nostra libertà di agire.
Io credo, come ho detto in precedenza, che Dio sia la causa prima, e gli effetti possano prendere strade diverse, ma come il "telefono senza fili" che si giocava da bambini, la causa iniziale, o la parola nel gioco, deve rimanere abbastanza simile non completamente diversa, se non opposta.
Il tuo errore è pensare che gli inviati di Dio - sorella White compresa - siano dei coglioni qualsiasi e, quindi, incapaci di portare novità e chiarimenti. Da qui discende la tua sufficienza nel leggere superficialmente le loro opere, con conseguente scarsa comprensione del testo, che invece di regola è chiaro.
Sorella White non risolve nulla, è Dio che ha dato chiarimenti attraverso di lei. Gli estensori dei Vangeli non hanno risolto nulla, è Gesù che diede il suo messaggio.
Topic dovrebbe essere la singola discussione, non il forum di Religioni e spiritualità. Se clicchi sulle pag. di una singola discussione, non troverai mai l'elenco delle discussioni. Se, invece, clicchi sulla prima pag. del forum di Religioni, sulla destra ci sono tutte le pag. di questo forum con tutte le discussioni disponibili. Le più antiche sono andate perdute a causa di un virus.
Dov'è scritto che solo i sacerdoti hanno il potere di rimettere i peccati? Nel catechismo cattolico, non certo nei Vangeli. Ciascuno ha il potere di rimettere i torti subiti, non quelli subiti dagli altri o da Dio stesso! Non prendiamoci in giro, Lilia! Dio può rimettere i peccati, non certo preti e monaci.
Un altro che cita un detto popolare errato come fosse Vangelo. Io ribadisco che un detto corretto sarebbe: Non si muove foglia che Dio non lo permetta.
Ciò è confermato da alcune Scritture.
Se tu investi qualcuno da ubriaco o drogato, chi viene ammazzato o rimane su una sedia a rotelle cosa dovrebbe capire? Tutta questa sicumera che qualsiasi evento debba aver un tornaconto positivo e quindi il mascalzone di turno faccia semplicemente la volontà divina è davvero da fuori di testa.
Satana non fa la volontà divina e neppure i demoni e nemmeno i seguaci di costoro.
Non c'è davvero limite allo sviamento!