Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
Scusate, ma tanto per mettere un po’ di ordine alla discussione...
Non esiste l’invasione islamica, lo dicono i numeri:

https://www.tuttitalia.it/statistich...tranieri-2018/
ai terroristi dell'informazione e e ai loro seguaci, ovviamente, questo non interessa, e nessuna statistica induce alla ragionevolezza; nemmeno quelle sui reati e gli omicidi; fai notare che sono quasi tutti femminicidi ? non è scatta un allarme, perché non è un tema che si presta a fomentare la reazione identitaria, ma ragionamenti opposti...

La poligamia non è né un obbligo ne una pratica diffusa nell Islam.
La poligamia era diffusa ai tempi della nascita dell Islam e per questo se ne parla nel Corano nel contesto della cura dell eredità degli orfani che è il tema principale da dove vengono le citazioni ( Sura al-Nisa). Al di là del fatto che la poligamia è ancora tema di discussione nelle maggiori scuole della dottrina islamica ( madhāhib), in senso restrittivo, la tendenza legislativa degli Stati a maggioranza islamica è quella di equiparare il diritto delle donne a quello degli uomini (ad esempio in fatto di divorzio) e di abolire la poligamia.

Seguo la discussione con interesse, ma mi stupisce il pressappochismo con cui vengono definiti alcuni elementi della stessa.
qui c'è un'esigenza esemplificativa, corrispondente al livello medio delle riflessioni; se uno sostiene una real-politik fondata sui costumi sociali puntellati dal clero sulla base di determinate scritture, in quel contesto ha senso indicare determinate prassi e interpretazioni, peraltro reali;

per cui, io non penso affatto che l'Islam o il Cattolicesimo siano di necessità e intrinsecamente dottrine retrograde, per sempre; ma resta un fatto che nei contesti sociali che le eleggono a loro guida quelle dottrine puntellino valori sociali mediamente estranei a quelli su cui si fonda il nostro modello civile, che è strutturalmente di tipo laico-pluralista sul modello plasmatosi nelle società di tipo protestante, dove la religiosità è riconosciuta come un tratto individuale, di esercizio di una libertà, che trova un preciso limite politico nel suo rapporto coi valori di una comunità;

in termini concreti, le dottrine protestanti, per loro natura intrinseca, non si prestano ad interpretazioni autocratiche della politica, come invece altre.