Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
o
parlo di scienze come la antropologia culturale e l'etnografia. sulla cui base un popolo è individuato da tre fattori, almeno, e cioè "territorio", "stato", "discendenza". concetti che non mi paiono estranei agli ebrei che sempre ebrei sono anche se il territorio in cui vivono non è omogeneo e se varia da nazione a nazione. se ad esempio consideri una come la schlein e la metti a paragone con le caricature mettiamo di un leonardo da vinci, ti rendi conto che gli ebrei si rassomigliano un po' tutti, come pure cinesi e giapponesi pur essendo grandi viaggiatori e colonizzatori, sono anche dotati di una forte identità collettiva.
si direbbe proprio di no, invece; sono tutti diversi e assomiglianti ai tipi dei paesi di origine; se guardi un plotone di soldati o soldatesse, vedi qualsiasi tipo etnico, con una prevalenza che potresti collocare grossomodo in tutta l'Europa meridionale;
del resto, alla fine lo ha dimostrato la genetica; la prassi endogamica che ha determinato un tratto genetico comune è arrivata dopo un miscuglio con elementi locali, parrebbe soprattutto di donne italiane, visto il dna mitocondriale, immutabile;

a parte queste facezie, il tratto che manca è un'idea politica; questo perché un "popolo" deve essere strutturato in classi funzionali tra loro per esprimere un'idea di organizzazione; ora, per diversi motivi, gli ebrei sono stati confinati ovunque a diverse attività che li hanno collocati al momento dell'emancipazione nelle borghesie di ciascun paese, quindi integrati in quei moduli specifici e non strutturati in modelli autonomi; in soldoni, quelli facevano per lo più gli artigiani e i commercianti, i medici e altre professioni, erano obbligatoriamente istruiti per leggere le Scritture, e quindi nell'età dell'emancipazione da cittadinanza sono naturalmente confluiti nel ceto borghese dei rispettivi paesi;

no. se mi permetti il concetto di popolo e di "nazione" nascono nel 1500, grosso modo e seguono le teorizzazioni di un hobbes o di un locke. il concetto di popolo appartiene all'umanità da tempi immemorabili, e la sua riscoperta è, essa si, moderna.
Hobbes e Locke sono a cavallo tra XVII e XVIII secc. ma l'Inghilterra, come isola, è arrivata un po' prima, durante il regno di Elisabetta e il conflitto con la Spagna;

questa non l'ho capita. puoi spiegare?
da italiano, fruisci di un accordo bilaterale per cui puoi andare negli USA come turista senza chiedere un visto, che ti viene accordato con una cartolina verde che compili in aereo; se vieni dall'Italia; ma se tu sei un cittadino argentino che ha anche il passaporto italiano e che mostra solo quello, non ti fanno entrare come se venissi dall'Italia; cioè, quella condizione di "italiano" non ti viene riconosciuta, perché non vogliono lasciar entrare alla cieca cittadini argentini, brasiliani, venezuelani, ecc...

non è difficile da capire. gli ebrei si somigliano tutti. perché?
solo una parte degli ebrei europei; verso il 1300, non nell'antichità, erano quasi estinti; perciò, quelli rimasti - si parla dell'area della Polonia meridionale, credo - discendono tutti da poche centinaia di famiglie, e quindi hanno dei tratti genetici, non somatici, comuni per questo che in genetica si chiama "effetto del fondatore"; ma parliamo di tipi già mescolati per oltre un millennio e originati da conversioni di gente che non c'entra una cippa col Medio-Oriente, come i Kazari, convertiti in massa co regnanti e poi fuggiti ad Occidente per le invasioni unne; in origine, in epoca romana, i pochissimi ebrei scappati dopo la distruzione del tempio, erano maschi che sono arrivati in Italia e hanno sposato donne locali, da quel che dice la genetica;

come ti dicevo agli ebrei non manca il concetto di nazione o di tradizioni ma uno stato.
direi il contrario; gli israeliano possono ben dirsi una nazione, oggi;
ma gli ebrei che stanno altrove appartengono alle nazioni di quell'altrove, per infinità di motivi; per questo il sionismo è una dottrina zoppa, almeno nella misura in cui vorrebbe far rientrare un oggetto quadrato in una formella tonda;
è un'idea - comprensibile, per carità - nata come reazione ad una concezione altrettanto zoppa e insensata di "nazione", e perciò sconta tutte le incongruenze e le storture originarie, nel tentativo di emulare quello che non c'è - un rapporto necessario col territorio - per non affrontare quello che, invece, c'è, ossia una nazione elettiva, come gli USA, l'Argentina, il Brasile, ecc... che deve fare i conti con gli autoctoni, e farlo secondo i criteri europei di democrazia e inclusione;

ci hanno provato; gli arabi hanno statu di cittadini, accedono a cariche pubbliche importanti, hanno partiti al governo; ma le differenze culturali sono troppo ampie; se una società tradizionalista come tutte quelle dirimpettaie mette il velo alle donne e le reclude in casa, come fa ad accettare una specie di stato euro-americano con donne armate o dirigenti, liberalismo e gay pride ?

su questa storia c'è poco da fare; è più probabile che continuino a farsi guerra, terrorismo e ritorsioni, finché nei paesi tradizionalisti ci sarà qualche rivoluzione laicista e il contrasto culturale si plachi; anche perché - come è da decenni il caso della Giordania - il paradosso è che tutti i paesi nemici di Israele avrebbero un grandissimo interesse nella cooperazione commerciale, trasferimento di tecnologie, ecc... visto che quelli sono specialisti nel rendere produttive terre semi-desertiche dove manca l'acqua, oltre a tutto il resto in termini di ricerca e sviluppo.