niente affatto: io non vedo né responsabilità, ne irresponsabilità; semplicemente non giudico, non uso categorie morali su questioni come queste, che riguardano aspetti istintivi tanto importanti;
ma io non mi permetto di dire che chi fa figli lo fa per conformismo sociale, per vincolare un partner con cui si è "sistemato" o altro; non ci faccio una morale sociale;Ha più senso di responsabilità chi vede gli ostacoli e li evita o chi li vede e cerca di superarli? E' solo una questione di punti di vista. Si vede che caratterialmente io sono una che si butta e tu un riflessivo che pondera.
Per me sacrificio è una faticaccia immane, una rinuncia a qualcosa (non è detto sia qualcosa di futile) in cambio di qualcos'altro (non è detto sia qualcosa di meno futile). A un certo punto è anche una valutazione soggettiva, non tutti sono disposti a rinunciare alle stesse cose ed infatti giudizi e categorie di valore sei sempre tu a vederli e a sottolinearli, contestandomi concetti che non esprimo. Siete tutti fissati su questo forum, comunque...
Puoi ripescare quello che vuoi, ma con l'onestà intellettuale che prende il senso del discorso e non che estrapola tre parole dal contesto per stravolgere il significato. Poi oh, quando ti fissi, non ti schiodi eh. Si potrebbe anche portare avanti la discussione e non rimanere a cavillare all'infinito…disse lei...Non lo risolvo no, però ho ragione io
onestà per onestà, secondo me tu non ti sei resa conto del senso ideologico della tua affermazione originaria sul sacrificio e la disponibilità a farne:
ora la butti sul soggettivo, ma la tua affermazione per cui chi non fa figli sia avverso al sacrificio implica un pregio sociale di quella cosa, come se la comunità di dovesse ringraziare per aver fatto figli, quando è una cosa che hai fatto perché così ti andava;
ti hi chiesto io di "sacrificarti" ? no di certo; l'hai fatto per tuoi rispettabilissimi e sacrosanti motivi, ma tutti privati;
esattamente come uno che si alzi ogni mattina con due ore di anticipo e vada a correre con qualsiasi tempo per prepararsi alla maratona, o chi rinunci a dolci e pastasciutta per dimagrire; anche loro fanno "sacrifici";
ma si tratta di retorica; la realtà è che hanno un trade-off positivo, gratificante, esattamente come te, che in realtà non hai compiuto nessun vero sacrificio, perché hai fatto esattamente quello che ti andava di più;
è lo stesso schema retorico di tutti gli asceti, che si sentono migliori degli altri perché rinunciano, si addestrano al sacrificio; rinunciano, in effetti, in cambio della sensazione di potenza e superiorità, di controllo, che per loro vale di più, il potere di far sentire gli altri inadeguati, rammolliti, viziati, preda delle passioni, ecc...
ancora non è arrivata al punto di rottura, ma tanto se ne frega di noi, come di tutte quelle specie che si sono estinte;La natura sa il fatto suo, ma come dimostra il tuo video, non ha fatto i conti con l'oste (la medicina moderna, per esempio).
io non indico soluzioni ad un problema non ancora individuato, che non è certo quello di mancanza di persone nel mondo; forse in Italia, ma allora è un problema di viaggio, o immigrazione; o forse, un problema di preservazione della pura "razza italica"; basta intendersi ed indentificare la vera questione;Preferisco lasciare il passo a te e alle tue soluzioni. Illuminaci.
il ditino alzato è esattamente nell'attribuzione di pregio morale alle scelte, nella pappardella sul sacrificio contrapposto alle vacanze, alle comodità, ecc...Come ho già detto prima, è la società eventualmente ad avere la responsabilità di produrre le condizioni che convincano le giovani coppie a fare figli. Se mi leggessi e avessi meno senso di superiorità nei miei confronti, non vedresti nessun ditino puntato, caro prof.