se fondi il tuo giudizio su ciò che sostieni, tu, di "conoscere" è pura soggettività , per definizione;
obiettività sarebbe se ti riferissi ad un dato materiale o ideologico che si impone a tutti, come fatto; es.: Stalin non amava gli oppositori politici, la Chiesa cattolica non ammette il divorzio, ecc... queste sono circostanze oggettive;
fosse così particolare, sarebbe talmente soggettivo da risultare incomunicabile;
in realtà , nel momento in cui dici "Gesù...", ti stai riferendo a qualcosa di distinto e convenzionale, almeno in una certa misura;
l'interpretazione più semplice e comune di questa circostanza è che - come altri predicatori - vorresti esprimere giudizi di tipo spiritual-religioso e valoriale, lo fai pubblicamente, evidentemente rivolto all'altrui attenzione, ma vuoi blindare quei giudizi rispetto al contradittorio, come fossi una specie di papa;
alla domanda, all'obiezione sul senso, rispondi che l'interlocutore non può capire, perché è una tua cosa personale;
che, appunto, fosse davvero così, significherebbe che in quel testo non vi è nulla di convenzionalmente valido, se non sei in grado di spiegarne astrattamente il senso; si deve fare così e non cosà , per questo e quest'altro motivo, dove le alternative non sono indifferenti, ma hanno valore morale.