si carissimo axe. ma ti ho già spiegato che il modo di ragionare dei cc.dd. "gentili" è tale per cui ciò che è naturale è giusto. per cui parlando di "naturalità" del suo concetto di famiglia, è come - a me pare - se cono si desse "volontariamente" la zappa sui piedi per cercare di ragionare come tu ragioni. per convincerti di quello che va dicendo, non col suo linguaggio ma col tuo. ed è un sacrificio che io se fossi te non disprezzerei...sono millenni che i cristiani fanno così con coloro che la pensano diversamente...
aridàglie...nietszche è o meglio "era" uno che aveva perso qualche rotella, che considerava "poetico" e ermetico, quindi a suo modo innovativo e elitario, un modo di "scrivere" che, se non fosse stato per la sua morte "prematura" e per l'affetto e i consigli (buoni) della sorella, oggi considereremmo incomprensibile e inutile, se non sul piano "prescrittivo" quanto meno sul piano critico. paragonare cono al filosofo tedesco è un po' come paragonare i santi che avevano le "estasi" alle manie dei pazzi o degli ossessi. non c'è motivo a mio parere di perseverare, come tu stesso dici, in questa chiave interpretativa. soprattutto se non si tratta di un'opera letteraria o filosofica ma di una persona con le sue convinzioni, le sue idee, magari i suoi pregiudizi, ma che mi pare dica, in hoc loco, di voler chiarirsi le idee in materia di famiglia sul postulato, niente affatto scontato, che la famiglia come è oggi non è più la famiglia cristiana di un tempo. insomma lui la vede così. (anche tu però potresti almeno rispondere nel merito anziché "criticare" non l'esattezza di quello che dice, ma la sua fede personale e quello che essa prescrive).
si vede che so' fatti della stessa pasta, sovietici e emiliani, toscani e quant'altro. la cultura che tu definisci "liberale" sappiamo che è quella portata in punta di baionetta dalle armate napoleoniche. sappiamo anche che causò efferatissime carnaficine nella sua patria di origine, la francia. non è che le vere rivoluzioni si fanno uccidendo gli oppositori, come anche in russia. le vere rivoluzioni si fanno essendo "pronti" a "morire" e non ad uccidere. le rivoluzioni che si fondano sulle morti altrui sono quelle che durano meno. questo non credo che marx l'avesse capito del tutto. almeno non all'epoca in cui si interrogava sulla fine della comune...(parigi). il resto sono chiacchiere, caro axe.
c'è qualche divieto di legge in proposito?
carissimo. non avrei alcun problema a fare il bottegaio, anche con trent'anni di studio alle spalle, se ne sentissi il dovere. e non avrei nessun problema, se ne sentissi il dovere, a prendere moglie e a vivere a fondo il matrimonio "cristiano", con tutte le caratteristiche di cui parla cono. ma poiché a questi "doveri" hanno già adempiuto in maniera egregia i miei "ascendenti" mi permetto di operare una libera scelta riguardo al mio futuro: quella di santificare il mio personale "presente" con la professione.
non ho capito: una volta che cono ti ha chiesto, per mezzo non solo delle sue opinioni ma anche dì citazioni, di esprimere un parere su una ipotetica deriva della famiglia "tradizionale", che per lui equivale a "cristiana", cosa dovrebbe fare di più e di meglio? o al limite cosa non dovrebbe fare?
il bacchiolo ti ho detto che non serve a un beneamato se insieme al bacchiolo non hai la "devozione", la "fede", la "pazienza" e anche qualche virtù "cardinale". ho detto "qualche" e non "tutte e quattro" magari anche insieme alle "teologali". quello che mi pare cono voglia farti capire è che per contrarre matrimonio non basta il desiderio sessuale perché questo, da solo, porta a magari tre anni o quattro di rapporti sconsiderati e poi alla separazione, magari con qualche figlio al seguito, che ne paga le pene, di quella sconsiderata scelta, motivata solo dall'animalità di istinti che si potrebbero utilmente soddisfare, senza danni per nessuno, con un pochino di "fai da te". poi i "più di due secoli" te li metti nel taschino di fronte ai millenni di cristiana "civilizzazione" (e mi scuso).
no allora: forse sto totila è amico tuo, non so. io per me non lo conosco. quanto all'ostatività del papa alla presa di roma io la vedrei con maggiore tolleranza, se fossi in te. metti il caso che qualcuno ti occupi l'appartamento e per di più te ne cacci. tu che fai: te ne vai o lotti per ciò che è tuo? insomma l'inciviltà mascherata da "patriottismo e progresso" non ha limiti: lo sanno i russi, i cambogiani, lo hanno saputo i francesi e tutti i sudditi delle dittature: compresi gli italiani cattolici, sin dai tempi dell'impero (quello di romolo, non quello di benito). sta di fatto che i cattolici (quelli veri) restano. gli altri passano. perché?
non fa niente. ben venga. a patto che la cazziata sia motivata...
allora. se io pongo un problema non è che poi do da me la risposta. sarebbe scorretto e anche un pochino comico. cono vorrebbe, come d'altra parte lo vorrei io, sentire i commenti e le proposte dei "liberali" per capire meglio il problema che pone. e io questo se permetti lo ritengo un atteggiamento nobile, generoso, insomma buono. come cono è in fondo.
poi. proprio la tua visione liberale mi permetto di pensare anche riguardo alla giustizia penale, dovrebbe sapere che coloro che scontano una pena hanno la possibilità, anzi il dovere di redimersi e di non commettere più reati. lo dice la costituzione (art.27). dopodiché i cc.dd. ex carcerati, sono, una volta scontata la pena, i padri più nobili e affidabili del mondo. e parlo per esperienza. si può dire lo stesso di te, axe?
quali conseguenze. lo vorresti martirizzare per quello che dice e per il modo in cui ragiona?
poi...il dovere civico non comporta obbligatorietà, come saprai anche tu. se vuoi gli rispondi se no no. se no abbi pazienza, la libertà che vai predicando non varrebbe neanche per te.