Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
no. allora ci sono nelle università situazioni "tipiche" in cui il figlio o la figlia del "pagante" navigano meglio del borsista. certo, non imparano niente, però finiscono presto e grazie alle conoscenze "di famiglia" lavorano magari anche con una bella retribuzione. questo credo sia un fatto.
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per la società comune e non per la c.d. "alta società" che è sempre la stessa e sempre più incompetente.
sono scelte politiche; come regola generale, se una società compete a livelli sofisticati, finisce col premiare più il merito che la classe sociale di partenza; in California non si fanno problemi a promuovere donne o ingegneri indiani o pachistani, se sono più bravi, percé il ricercatore più motivato è in grado di far compiere un salto di qualità decisivo nella competizione;
se, invece, produci lavatrici o servizi maturi, prevale per forza chi è già gerarchicamente favorito, perché il merito è meno rilevante, come nel caso delle rendite;

la stessa parola che usi: mobilità, mi fa sperare che la sua accezione non sia quella che si usava ad esempio in urss a significare la continua mobilitazione del consenso. non capisco come la intendi tu. a me la parola "mobilità" sa molto, se usata in senso proprio, in italia, di una condizione di grande difficoltà dalla quale è difficile uscire.
no, ovviamente parlo della mobilità sociale, l'ascensore: l'insieme delle opportunità per un giovane di famiglia non agiata di accedere a posizioni sociali più elevate, di maggior benessere rispetto a quelle dei propri genitori; il premio al merito che tende a colmare le differenze censitarie di partenza, come da Cost.

no. questo no. ti assicuro che, a certi livelli la selezione è rigorosissima. specie nella materia del diritto. ed è un bene: pochi ma buoni. lo stigma come tu lo chiami ce lo si guadagna barattando la propria adolescenza e gioventù con lo sgobbare sui libri. questo te lo assicuro ma forse mi puoi venire incontro.
sono scelte personali; del resto, da qualche parte si dovrà iniziare, no ?
l'alternativa al merito è solo il privilegio di partenza;
a parte la questione di valore morale, in termini di iniquità, c'è una questione di performance complessiva del sistema: se non premio il merito avrò una qualità complessivamente inferiore, i medici meno bravi, i manager meno competenti, gli ingegneri meno scrupolosi, gli aerei che cadono, ecc...