Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
se non vieni a compromesso con idee diverse di bene comune ti resta solo la guerra; il senso della democrazia è proprio che l'autorità non interferisca nelle idee private di bene di ognuno di noi, se non nella misura in cui è necessario per garantire la libertà di ognuno, la tua come la mia;
se eccepisci su questo, ti poni su un piano di conflitto, con tutte le conseguenze del caso;


nemmeno per idea;
io non ho mai scritto che "tutto va bene", come continui a suggerire;
ho scritto solo - sulla base dei fatti - che non si può dire che oggi sia peggiore di ieri, ma, nel complesso, il contrario; questo non significa che non si debba migliorare ancora, ma non autorizza ad affermare il falso di un "degrado" della società, laddove quello che vedi come tale è solo il fisiologico disagio delle vecchie generazioni di fronte al cambiamento, che si manifesta da sempre nella storia;

infatti, quando ti chiedo di indicare un passato "migliore" non sei in grado di indicarlo, perché è ovvio che il passato sia nel complesso più ingiusto; ignorare questo semplice fatto significa istillare nelle persone un'insoddisfazione artificiosa, un rancore ingiustificato, aizzare alla paura, al sospetto, all'odio;
ed è solo per questo che ribatto.
Ma come non lo indico? Quando invoco (insieme a tutta una pletora di illustri pensatori) il rimettere al centro l'Uomo e non il denaro, cosa faccio? Accademia?
Quando dico (sempre insieme a quelle personalità) che il Bene Comune deve sempre superare il diritto individuale, cosa faccio? Affabulazione?
Quando suggerisco (di nuovo accompagnato da quelle menti lucide) di privilegiare la parte più debole della Società, oggetto del titolo di questo topic, cosa faccio? Giro intorno ai problemi o indico una direzione?
Me lo invento io che oggi le Persone sono malate di individualismo? Che vivono sole e infelici? Con tutti i rapporti sfilacciati e recisi? Davvero pensi che sia tutta invenzione?
"Ahhh ma ci son state 2 guerre mondiali, quindi tutto, prima, era sbagliato": Un simile modo di pensare, concedimelo, è veramente assurdo!

Umberto Galimberti: "Vivere da soli, il trionfo dell'egoismo"
Secondo il filosofo, questa scelta sempre più diffusa produrrà conseguenze negative per la società: "Manca la voglia di assumersi la responsabilità di un'altra persona o di una famiglia"

"Una società atomistica, individualista, egoista». Per il filosofo Umberto Galimberti la scelta sempre più diffusa di vivere da soli produrrà conseguenze negative per la società. Anzi, le sta già provocando. La direzione è chiara. Ma con quali conseguenze?
«Saremo una società più egoista. Del resto, quando le società sono povere, i vincoli familiari sono più forti e prevale la solidarietà. Quando, invece, le società diventano opulente, o comunque libere dai bisogni fondamentali, individualismo ed egoismo, caratteristiche proprie del benessere, si fanno più radicali».

E si affermano nuovi modelli di vita.
«La gente non ha voglia di assumersi la responsabilità di un’altra persona e di una famiglia. Ha qualche piccolo privilegio e preferisce goderselo da solo. Ma una società individualista è indubbiamente più povera. Non solo.
Si impoverisce la stessa struttura psichica dell’uomo, a causa del decadimento sentimentale. Vivere da soli depaupera i sentimenti».

Ma si può vivere da soli e avere amori e relazioni sentimentali.
«Avere relazioni fugaci, amicizie per trascorrere la serata, non basta per maturare in sensibilità, comprendere cosa significhino gli altri per noi, accogliere la sfida di amare senza considerare l’altro una proprietà. Se i rapporti sono intercambiabili, non avrò la possibilità di sviluppare l’impegno di una relazione. La continuità fa crescere i sentimenti».

http://espresso.repubblica.it/plus/a...94163?ref=fbpr