Panorama è una rivista conservatrice, pubblicata da Berlusconi per il suo pubblico d'elezione;
ad ogni modo, come per il coraggio di don Abbondio, se uno non ha autorevolezza, non se la può dare;
la stupidità - intesa, per abbindolare i gonzi - della citazione che riporti consiste nell'attribuire una personalità autonoma alla "società", la quale per decenni avrebbe osteggiato il modello del pater familias, quando quella società è proprio l'insieme di tutti quegli individui oramai inadatti per un'infinità di motivi ad interpretare quel ruolo;
un cretino o un insicuro che alza la voce è solo un cretino o un insicuro ancora più ridicolo e palese nella sua nullità; e se gli dai i baffi da caporale diventa solo più odioso e in predicato di prendersi un calcio nel culo molto presto;
le idee e i valori non si calano dall'alto, perché tu, un papa o un fine pensatore li ritengono adeguati; vengono dall'esperienza di vita che viene trasmessa in modo convincente, che suggerisce l'emulazione spontanea;
l'equilibrio di una persona non si può trasmettere per declamazione di una norma di comportamento contraddetta dal sentimento e dalle sue manifestazioni;
quei ruoli che piacciono a te sono stati abbandonati perché si sono dimostrati inefficaci, insensati e poi dannosi, controproducenti; per questo l'insieme degli individui che compongono la società in maggioranza non ci crede, persino quando pensa di propagandarli, esattamente come te;
sembri non renderti conto che con le tue perorazioni ingenue dell'autorità paternale sei il miglior propagandista contrario, perché rendi palese la debolezza di un'argomentazione così superficiale:
qualunque persona dotata di buon senso capisce che l'autorevolezza è una prerogativa della persona, per via della sua intelligenza, esperienza, equilibrio, capacità di rappresentare un modello convincente, e che nessuna vera leadership o ruolo si può assegnare d'ufficio, perché lo dice qualcuno;
più tu gridi questa "assenza", più rendi manifesta la mancanza di quelle prerogative che costituiscono il presupposto dell'autorevolezza, perché chi esprime qualcosa di valido è già autonomamente testimone onesto di quel valore, e non ha certo bisogno di enunciarlo a parole, predicarlo.







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