Scusa eh....Papa Francesco è o non è cristiano? E' o non è cattolico? Eppure dice questo:
" La famiglia naturale va tutelata! "
Alcuni però credono che le verità della morale siano variabili. E che la Chiesa potrebbe accettare oggi, ciò che riteneva inaccettabile ieri. Così, le frange più ‘avanzate’ del cattolicesimo credono che la Chiesa, oggi o in futuro, finirà per accettare il divorzio, l’aborto, l’eutanasia o il matrimonio gay.
Ma chi pensa così non si rende conto che se la morale fosse evolutiva essa sarebbe sempre sterile e mai certa, e il peccato di oggi, diverrebbe un atto buono dopodomani, annullando logicamente ogni precetto, norma e legge. Cristo però ha dichiarato perenni i 10 Comandamenti dati a Mosè sul Monte Sinai. E tutti e 10 varranno infallibilmante fino alla fine del mondo, senza alcuna evoluzione possibile. Il Pontefice infatti dopo aver ricordato, che “la Santa Sede non mira ad altro che a favorire il benessere spirituale e materiale della persona umana e la promozione del bene comune”, ha dato una sua peculiare e articolata lettura della notoria Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948. Arrivando ad affermare che, secondo la sua interpretazione, “vi è dunque una significativa relazione fra il messaggio evangelico e il riconoscimento dei diritti umani, nello spirito degli estensori della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”.
Proprio quella Dichiarazione, spesso usata in senso relativista e laicista, sarebbe a giudizio di Francesco una garanzia in termini di diritti umani autentici e non di quelli, abusivi e a geometria variabile, che le lobby cercano di imporre ai parlamenti dei Paesi di mezzo mondo. “A settant’anni di distanza [dalla Dichiarazione dell’Onu], duole rilevare come molti diritti fondamentali siano ancor oggi violati. Primo fra tutti quello alla vita, alla libertà e alla inviolabilità di ogni persona umana. Non sono solo la guerra o la violenza che li ledono. Nel nostro tempo ci sono forme più sottili: penso anzitutto ai bambini innocenti, scartati ancor prima di nascere; non voluti talvolta solo perché malati o malformati o per l’egoismo degli adulti”. Ancora più tagliente forse ciò che Francesco ha affermato riguardo alla famiglia e alla sua crisi attuale. Ascoltiamolo. “Il diritto a formare una famiglia, quale «nucleo naturale e fondamentale della società [che] ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato», è infatti riconosciuto dalla stessa Dichiarazione del 1948. Purtroppo è noto come, specialmente in Occidente, la famiglia sia ritenuta un istituto superato. Alla stabilità di un progetto definitivo, si preferiscono oggi legami fugaci. Ma non sta in piedi una casa costruita sulla sabbia di rapporti fragili e volubili. Occorre piuttosto la roccia, sulla quale ancorare fondamenta solide. E la roccia è proprio quella comunione di amore, fedele e indissolubile, che unisce l’uomo e la donna, una comunione che ha una bellezza austera e semplice, un carattere sacro e inviolabile e una funzione naturale nell’ordine sociale. Ritengo pertanto urgente che si intraprendano reali politiche a sostegno delle famiglia, dalla quale peraltro dipende l’avvenire e lo sviluppo degli Stati. Senza di essa non si possono infatti costruire società in grado di affrontare le sfide del futuro”.
Non solo il Pontefice ha difeso la santità e la necessità dell’istituto familiare, ma ha esplicitamente dichiarato che la famiglia è composta da un uomo e una donna (matrimonio eterosessuale monogamico) e che deve inquadrarsi in “un progetto definitivo” (contro divorzio, convivenze instabili, concubinato, etc.).
https://www.lalucedimaria.it/papa-fr...e-va-tutelata/
E inoltre:
“Non pieghiamo mai la solidarietà alla logica del profitto finanziarioˮ «Alla radice della crisi economica c’è un tradimento del bene comune, da parte sia di singoli sia di gruppi di potere».
Francesco ha quindi parlato della crisi economica, ricordando che essa ha «una dimensione europea e globale; e, come sappiamo, essa è anche crisi etica, spirituale e umana. Alla radice c’è un tradimento del bene comune, da parte sia di singoli sia di gruppi di potere. È necessario quindi togliere centralità alla legge del profitto e assegnarla alla persona e al bene comune. Ma perché tale centralità sia reale, effettiva e non solo proclamata a parole, bisogna aumentare le opportunità di lavoro dignitoso. Questo è un compito che appartiene alla società intera: in questa fase in modo particolare, tutto il corpo sociale, nelle sue varie componenti, è chiamato a fare ogni sforzo perché il lavoro, che è fattore primario di dignità, sia una preoccupazione centrale».
«Qui ci troviamo davanti a San Petronio - ha concluso Francesco - Da qui fisicamente vediamo tre aspetti costitutivi della vostra città: la Chiesa, il Comune e l’Università. Quando essi dialogano e collaborano tra loro, si rafforza il prezioso umanesimo che essi esprimono e la città – per così dire – “respira”, ha un orizzonte, e non ha paura di affrontare le sfide che si presentano. Vi incoraggio a valorizzare questo umanesimo di cui siete depositari per cercare soluzioni sapienti e lungimiranti ai complessi problemi del nostro tempo, vedendoli sì come difficoltà, ma anche come opportunità di crescita e di miglioramento. E questo che dico vale per l’Italia nel suo insieme e per l’intera l’Europa».
https://www.lastampa.it/2017/10/01/v...VL/pagina.html