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non certo legittimata; poi, in pratica oggi non c'è nessun potere materiale in rado di perseguitare l'eretico;

ecco. e questo te la dovrebbe dire lunga sulla unilateralità e indiscutibilità delle affermazioni personali di fede...

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a parte che l'Islam è frazionatissimo, solo una piccola parte dei musulmani vive in teocrazie islamiche, quindi non c'è affatto questa corrispondenza con le leggi civili;

no. allora: la sharia è unica e quindi tutti i musulmani sono chiamati ad applicarla. in alcune situazioni la applica lo stato, in altre il singolo individuo, ma non è che cambi la sostanza...

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semplicemente, come in tutte le fedi, confessione cattolica a parte, non c'è una struttura umana divinizzata, che possa atteggiarsi ad interprete autentica;

la intepretazione del corano "non esiste". unico è il senso, uniche le prescrizioni...


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è la soluzione peggiore; la frammentazione è una necessità culturale, per rendere elastico qualsiasi edificio religioso; la dottrina cattolica è rimasta incaprettata nel mondo vecchio, dove era possibile impedire la circolazione delle idee, e quella rigidità del principio gerarchico è stata esattamente la causa, non l'effetto della frammentazione;

ecco. quindi il potere gerarchico è organizzativo e non precettivo. proprio come tra i protestanti...almeno in alcuni casi.


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e ti dici protestante...
nel protestantesimo non esistono sacerdoti, ma vige l'apostolato universale; i pastori sono esperti, magari autorevoli, ma privi di qualsiasi autorità, perché è proprio il principio di autorità estraneo a quel costrutto dottrinario, che rimanda ultimativamente alla coscienza individuale;

ti ripeto che tra coscienza individuale e gerarchia corre la stessa differenza che corre tra un semplice "fedele" cattolico e il prete della parrocchia. la diversità riguarda le conoscenze personali dell'uno e dell'altro, e non la sindacabilità delle convinzioni personali.

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ma è così anche nelle altre fedi, tranne che nella confessione cattolica, dove si postula un'investitura di derivazione divina delle gerarchie, che autorizza queste a pretendere obbedienza, porsi come interprete autentica, la cui interpretazione si impone, ecc...

no, amico. l'interpretazione è sempre personale. nessun prete ti dirà mai come la chiesa interpreta le scritture, ma come le interpreta lui, in quanto singolo. e non è la stessa cosa. poi per le questioni importanti ci sono le bolle, esse si inderogabili.


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che non vuol dire una cippa; qui si parla di concetti; un prete non ha occasione di sapere come la pensi; ma se tu argomentassi cose dottrinariamente erronee - tra la quali l'impositività e l'obbedienza al Magistero - ti si chiederebbe di abiurare, pena la scomunica.

questo è il passato inglorioso dell'inquisizione. descrivi qualcosa che appartiene a secoli fa...


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quando il papa scomunica "i mafiosi" o altre categorie, non sa chi siano le persone specifiche, ma la scomunica resta tale, a prescindere dal fatto che chi ne sia colpito può materialmente accedere in incognito alla comunione, che però ha lo stesso valore di quella a chi non si sia pentito, o abbia mentito.
quella della scomunica ai mafiosi è pura propaganda, se è vero che la mafia, inteso il concetto in senso spirituale, fa riferimento a pratiche e comportamenti che hanno la propria origine proprio nella religiosità cristiana. è sempre il vescovo di turno che condanna i mafiosi in senso prettamente "politico" e non "a livello di fede".