la vita e la morte con le loro rispettive modalità , sono credo qualcosa che va oltre la scienza. ti ho già detto che gli studi sulla razza ci sono stati e che il loro "insabbiamento" è dovuto al fatto che l'uomo della strada non potrebbe, anche volendo, accettarne le conseguenze, insomma ti ripeto che dire a qualcuno che più in là di così non può andare non è "proficuo", perché ne destabilizza i pregiudizi, che alle volte servono a difendersi dalla realtà , che se rivelata potrebbe causare "suicidi di massa". e ti ripeto: non mi pare più tempo...
quello che tu prospetti è il criterio valido per la dimostrazione, ad esempio, della efficacia di un farmaco. non c'entra niente col problema delle prestazioni intellettive. per il fatto che queste ultime possono essere valutate "individualmente", non serve un blind test o cazzate simili.
la parola razza ha senso se, e soltanto se, include in sé una categoria di soggetti che "interiormente" soddisfano certi requisiti. se i soggetti che hanno certi requisiti sono simili ad altri soggetti con gli stessi requisiti, allora si può parlare di razza.
e sappiamo quali standard di vita abbiano quel tipo di persone. se tanto mi dà tanto...
per l'appunto. la statistica serve a tutto e al contrario di tutto. a partire dalla dimostrazione dell'evidenza.