vedi, tu pretendi affermare alla pari dei fatti documentati che io riporto, l'opinione della crisi dei Valori;
che c'è senz'altro come sempre nella storia; ma è la crisi di
quei valori, non deI Valori;
è la tua, del papa o di chi altro, idea di felicità ad essere in crisi, non I Valori;
il tuo ragionamento è come quello di un gobbo, abituato a vincere a man bassa, anche coi rigori regalati al 90°, che la misuri in scudetti e consideri "crisi" la condizione dell'Empoli, i cui tifosi gioiscono
solo per una promozione o una salvezza e ti piglia per il culo o ti esorta a tifare anche te Juve,
così vinci e sei più felice; ma i valori tuoi sono diversi dai suoi, e lui non ti capisce;
appunto:
questa narrazione di Avvenire è condizionata dall'ideologia cattolica, rispettabile ma sociologicamente sbagliata, mistificatoria;
ed è sbagliata perché mette il carro davanti ai buoi, cioè considera il pensiero come causa lineare antecedente del comportamento e delle circostanze sociali, quando tutte le scienze sociali dimostrano che si tratta di un percorso circolare;
è comprensibile, perché un organo istituzionale del Cattolicesimo ha necessariamente la propensione a fare propaganda alla morale della Chiesa;
ma è tecnicamente sbagliato, induce in errore;
quella morale di esaltazione dell'individualismo cui si attribuisce l'origine dei comportamenti non produce mai la denatalità; gli americani - i principi di quell'individualismo, da secoli - fanno figli, più o meno tutti; e così i francesi, gli olandesi, i tedeschi, e pure gli stessi giovani italiani che vivono in quei paesi... quindi ?
quindi, il problema in Italia è che i giovani sono emarginati e sospinti verso quelle limitate prospettive ideali che vedi, e che sono l'effetto, non la causa della denatalità;
il tuo ragionamento è analogo a quello che certamente ricorderai, di Berlusconi, quando diceva:
non è vero che c'è la crisi; infatti, i ristoranti sono sempre pieni !; era vero ? che i ristoranti fossero sempre pieni, sì; ma cosa significava quanto alla crisi ?
significava che le persone normali, dovendo rinunciare prima al mutuo per la casa, si concedevano il surrogato di cambiare auto o fare la vacanza; e se non potevano fare nemmeno questo compravano un vestito, cambiavano il cellulare con l'ultimo modello, oppure... andavano al ristorante !
analogamente, se tuo figlio si laurea in legge e a 30 anni vive ancora con te e Cona perché a studio gli danno 500 euro - ne conosco a vagonate di gente così, anche ben oltre i 40, e addirittura avvocati affermati che hanno dovuto licenziare praticanti ultra40enni e segretarie - difficilmente può pensare di metter su famiglia, per quanto possa essere animato da spirito di sacrificio; prima ancora che da valutazioni economiche, è, lui, moralmente mortificato da una società chiusa che no gli riconosce le competenze, lo fa dottore in qualcosa, più capace di chi comanda, e lo scarica in un call-center o lo demansiona; per te, fare il portiere di notte invece che il ragioniere d'impresa ad orario e retribuzione ordinaria è qualcosa che non incide sulla tua identità e le tue scelte; hai famiglia, interessi e personalità strutturata; ma per un giovane la negazione di qualsiasi ruolo sociale è devastante;
perché non è il laureato degli anni 50, come gli esimi De Rita e Galimberti, che potevano contare su una tendenza espansiva e su uno stato-mamma, che dava ai più derelitti, figuriamoci le possibilità di carriera per quelle élites di istruiti in una società da ricostruire, che chiedeva tutto e con la generazione precedente falcidiata o annichilita dalla guerra; quelli si sentivano come Messi invitato a una partita di scapoli contro ammogliati;
e allora che fa il Conino ? torna a casa dal lavoro e esce la sera; oppure si concede un viaggio a Parigi con la fidanzata, perché qualche gratificazione dovrà pur averla; solo che il pensionato tuo vicino di casa, fa il tuo stesso ragionamento, legge gli stessi illuminati pareri sull'edonismo e pensa:
ma guarda che smidollati questi giovani, sempre a divertirsi e a 30 anni ancora a casa coi genitori, senza una famiglia e dei figli loro !
quello magari ha fatto l'agricoltore, votato comunista, e preso decenni di sussidi comunitari PAC - lo so perché mio fratello ha iniziato la sua carriera di funzionario di quelle normative proprio a Empoli
- cioè ha campato e campa esattamente di quei soldi che non ci sono per il Conino a cui fa il predicozzo moralista dell'edonismo...
come fa quel ragazzo ad avere
forti motivazioni spirituali se deve crescere in un ambiente in cui è la generazione precedente, quella tradizionale, ad averne fatto una nullità per l'egoismo di non cedere lo scettro e le responsabilità ?
nei paesi veramente
individualisti, quelli poco affettuosi del calcio in culo a 18 anni, il prezzo che s paga è la competizione tra generazioni e, non di rado l'ospizio, che io non ammetterei nemmen dipinto;
si
uccide il padre, metaforicamente, spodestandolo; se non c'è spazio, si fanno le rivoluzioni; da noi, i vecchi danno mancette affettuose, promettono l'eredità in cambio di obbedienza, salvo vedere poi i figli che si scannano;
infatti, nella nostra storia non abbiamo avuto mai nessuna rivoluzione, ma guerre civili quante ne vuoi...