
Originariamente Scritto da
LadyHawke
"Rispettare l'altro per quello che è nel profondo e non per quello che vorremmo che fosse", è una bella frase su cui riflettere.Quanti ne sono capaci?
Siccome spesso le coppie sono sbilanciate se il bene dell'altro contrasta con il nostro cosa si fa?
Cioè se l'altro, facciamo un esempio,e seguendo il ragionamento, dovesse innamorarsi di un'altra persona (perchè può anche succedere, non credo nell'amore eterno, come qualunque sentimento può cambiare) e quello è il suo bene significa che dobbiamo essere capaci di lasciarlo andare per il suo bene, anche se probabilmente cozza contro il nostro desiderio, ovvero quello che riteniamo il nostro bene.
Oppure se lei minaccia il suicidio se lui la lascia, per il bene di lei lui deve sacrificare la sua vita, il suo bene, la sua felicità per l'altra, magari non amandola più?
Sono esempi estremi naturalmente ma accadono e non è che tutte le coppie preventivano che un giorno si lasceranno, o che un giorno si innamoreranno di altri.
Ci sono conflitti che possono essere risolti se entrambi amano l'altro e non vogliono buttare una relazione alle ortiche,giusto aiutarle con una consulenza come fai tu nel tuo volontariato, ma quando le fratture sono troppo gravi non c'è 'l'intenzione di entrambi di riaprire un dialogo, costringere una coppia a restare "uniti" ad ogni costo credo sia sbagliato anche se questi magari si sono sposati religiosamente con tutte le migliori intenzioni.
Certo che se si potesse conoscere il futuro magari farebbe meglio a non sposarsi, difatti oggi molte coppie prima convivono per un certo periodo e poi eventualmente decidono di sposarsi, il fidanzamento non lo considero perchè si conosce veramente l'altro vivendoci insieme, condividendo non solo il letto ma anche le bollette da pagare, il mutuo, le mutande da lavare, cucinare ecc.
Durante il fidanzamento tutto è bello, si è innamorati, si notano poco i difetti, ci si incontra e poi ognuno a casa sua ma è la vita insieme e il tempo che mettono alla prova.