posto che non si capisce cosa c'entri la parabola dei talenti, questa storia della sottomissione è una cazzata, un gioco delle tre carte con le parole, e te lo dimostro subito:
"sottomettersi" ha un senso se si tratta di sottomissione ad un soggetto di opinione mutevole, al cui disposto ci si conforma, malgrado quello che sarebbe il proprio volere;
ma se tu scegli di "sottometterti" al Vangelo anziché al Corano, tu sottometti una beata minchia, perché stai semplicemente esercitando un tuo potere di libera adesione ad un qualcosa di conchiuso, finito; non ti sei sottomesso affatto; hai scelto una cosa che ti stava bene;
oltretutto, il paradigma è anche miserabile, per l'uomo, e per la solita circostanza per cui l'implicito è una ritrosia umana al volere divino, per cui non dovrebbe essere possibile all'uomo quel sentimento di giustizia cui esso dovrebbe tendere; cioè, l'uomo dovrebbe sottomettersi e obbedire a qualcosa di cui non capisce effettivamente il senso, perché ove lo capisse, non si tratterebbe di sottomissione;
ora, è ovvio che lo stesso ricorso a quel termine è semplicemente dovuto alla propensione degli amministratori della fede a sottomettere i fedeli a qualcosa di indesiderato, in nome di quel dio amministrato;
il diavolo sta nei dettagli e le parole sono importanti![]()