Originariamente Scritto da
axeUgene
sai, una volta che hai constatato una propensione diversa - di massa - sei ad un bivio:
o vieni a patti con l'idea che una gran massa di persone abbia una diversa nozione di ciò che è peccato e sbagliato della tua, e ti attesti su una linea di reciproca tolleranza;
o ingaggi "guerra", sulla base di un vero valore, non negoziabile; e allora devi esprimere per forza una norma cogente;
e guarda che il mio non è feticismo formalista della legge;
è proprio che una legge esprime il principio che dirime ciò che è pubblico, distinguendolo dal privato;
ora, se tu - tramite le personalità che citi - sostieni che è un male pubblico la facoltà di divorziare, non avere figli se non li si vuole, ecc... devi necessariamente esprimere una norma cogente, come quella che vieta il furto;
cioè, se uno sostiene che sia moralmente doveroso mangiare l'agnello a Pasqua, deve sostenere il valore morale pubblico di quella prassi e costringerti a mangiarlo, esponendosi alle tue obiezioni;
se però non lo fai, vuol dire semplicemente che occulti quella filosofia giuridica e morale, sapendola insostenibile, così come è insostenibile affermare che mangiare l'agnellino sia un valore pubblico, e debba essere un comportamento vincolante;
idea legittima;
io potrei dire che la popolazione mondiale raddoppia ogni 2 anni e, fossi credente in un dio antropomorfo come il tuo, potrei asserire che quel dio, attraverso la realtà, ci stia mandando segnali opposti, come le epidemie; che le violenze e la rivoluzione di genere dell'ultimo secolo siano il segno dell'iniquità del modello tradizionale di famiglia; magari che la sproporzione tra maschi e femmine tra le vittime del virus ci indica che dovremmo avere più donne al comando...
sempre di opinioni si tratta.