Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
La domanda, ovviamente da monellaccio provocatorio trolleggiante, era riferita alla/alle sceneggiata/e delle risoluzioni del consiglio di sicurezza delle (i)NU(tili) E più o meno retorica
mah, sul diritto internazionale e accessori è facile, quasi inevitabile, restare delusi;

noi associamo istintivamente la parola "diritto" alla nozione di cogenza; mentre nel caso del diritto internazionale - al netto di alcune utopie durate pochissimo - si tratta di un diritto pattizio - tipo diritto civile - in cui gli aspetti multilaterali si fondano su percorsi di suasion, tipo forasacco, dove ogni sfumatura serve per dire a nuora, ecc...

nel caso in questione, direi che al 75% è una pantomima, ma al 25 un avvertimento ai successori di Netanyahu, ché si sbrighino a farlo fuori;
intendiamoci: non perché stia facendo quello che fa, beninteso; ma perché l'amm. Biden ha bisogno di mostrare una capacità e un'influenza;

mo', io vengo da una cultura molto anti-americana; personalmente, a parte alcuni luoghi, non vivrei mai lì, per un'infinità di motivi; tuttavia, con la frequentazione, l'esperienza e lo studio, ho dovuto constatare che noi europei abbiamo introiettato una serie di stereotipi sbagliati, soprattutto in politica;
l'apparente affinità di "occidentali" ci ha fatto fraintendere tanto, troppo, un po' come è difficile capire, che so, i giapponesi;

noi siamo iper-machiavellici, leggiamo tutto tra le righe e immaginiamo secondo i nostri stereotipi di potere; quelli sono parecchio pragmatici, ma metodici; noi abbiamo immaginato per quasi un secolo una specie di piovra amerikana, che è la caricatura di come noi abbiamo vissuto la politica di potenza ai tempi delle dittature;

a quelli non importa una cippa o poco più di come noi regoliamo i conti internamente, se non andiamo a mettere troppo i bastoni tra le ruote; pesano tutto col bilancino, leggono tutto, ci credono e fanno il loro conto;

come ideologia e sentimento, fino alla guerra non passava nemmeno per l'anticamera del cervello del più scemo di fare la superpotenza mondiale e ordire golpe in Italia; avevano la loro dottrina Monroe, per cui era cosa loro quello che stava di fronte e attorno, esattamente come per i giapponesi, Mussolini, ecc...

solo che sono un paese immenso e, soprattutto, con risorse e una manodopera qualificata immense; per cui, quando hanno iniziato ad aiutare i britannici, il loro sistema produttivo si è attestato su una scala che alla fine della guerra poteva solo essere mantenuta diventando i fornitori di tutto l'Occidente, con il relativo carico di presenza militare nel confronto coi sovietici;
ma da lì hanno iniziato ad invischiarsi in situazioni perdenti e a combinare un sacco di pasticci; ma è sbagliato pensarli come interventisti senza se e senza ma;

una grande maggioranza si accontenta di tenere distanti i guai e periodicamente viene fuori l'isolazionismo, che è il vero umore primario; è a noi arlecchini che la cosa fa poco comodo, come si vede ora; se stai a Minneapolis ti importa il giusto se Putin invade l'Ucraina; vuoi che l'HD esterno continui a costare poco, e quindi ti interessa Taiwan, ma certamente non vuoi la guerra coi cinesi; i quali, a loro volta, vanno per una strada parallela e in parte compatibile, se non devono sacrificare troppo; sul mercato si tratta e ci si mette d'accordo;

i guai del mondo provengono da quei poteri statici - tipo Putin o Iran - che vivono di rendite e non hanno prospettive di distribuire dividendi crescenti ai loro popoli; perciò, per evitare percorsi centrifughi e spodestamenti, fanno la guerra, senza vie d'uscita;

è inutile indulgere in cazzate à la Sant'oro, tipo che la Nato è aggressiva... fa ridere; la Nato era in crisi terminale prima dell'Ucraina; il punto è che a Minsk vedono quanto guadagna un operaio tedesco, e adesso anche polacco: il primo 6 (sei) volte il loro potere d'acquisto, il secondo 3 o 4; e la tentazione di passare dall'altra parte viene loro; non è la Nato che avanza...

e dopo Minsk la cosa arriva anche al malcontento interno, e sollecita la concorrenza potenziale di altri aspiranti puttini, visto che per fare quel lavoro basta la forza; siccome cadere dalla poltrona del Cremlino non è esattamente come perdere le elezioni di mid-term per un riccone tipo Trump, ne va della vita propria e di tutta la cerchia, figli, ecc... idem per i pasdaran e imam di Teheran;