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Discussione: Donne aggressive, uomini senza spessore e vibratori

  1. #1366
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Possiamo fare più ipotesi che avere certezze riguardo al tipo (o ai tipi) di società e famiglia nella preistoria. I resti non sono molti e ci basiamo su scheletri, siti, sepolture, ma anche fare un paragone con le osservazioni di tribù ecc...da un secolo e più a questa parte, non ci garantisce al 100% un parallelo.
    In siti Neanderthaliani per esempio sono state trovati scheletri che comprendevano alcuni adulti di entrambi i sessi e dei bambini, es. a Krapina 13 adulti e 7 bambini.
    Si presume che esistessero dei clan o dei gruppi di persone dai 10 ai 30 individui circa.

    Sull'inseminazione che contava poco sul chi inseminava non ci metterei la mano sul fuoco.
    ovviamente, su queste cose si procede per analogie indiziarie, e certezze assolute non ci sono mai;

    tuttavia, il funzionamento di un clan di cacciatori-raccoglitori osservati in vita testimonia coerentemente che i vincoli biologici diretti contano poco a livello di prassi sociali istituite, perché la solidarietà è di clan, e non di "famiglia" biologica in senso stretto;
    peraltro, hai anche diversi riscontri a contrario di rimedio allo shortage biologico, tipo gli inuit che non scartano il seme di passaggio al punto di offrire la moglie;
    più vicini a noi, certe valli alpine con tradizioni allegre di promiscuità, perché si accorgevano che quell'endogamia forzosa non produceva discendenti brillantissimi;
    se ne sono accorti presto anche le famiglie reali e gli ebrei, pure esposti ad un certo pericoloso grado di endogamia; guardati i ritratti di Carlo Albero e Vittorio Emanuele II°, ma pure di Vittorio Emanuele III° e Umberto II°; so' tradizioni
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #1367
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Interpretazione della Vanoni, anche plausibile direi
    fin lì ci arrivavo; credevo ci fossero allusioni altre, anche perché Ornellona non è che fosse una pruriginosa a scandalizzarsi, ché dopo i 50 pare che non parli d'altro
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  3. #1368
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Si lo so

    Per quanto riguarda GRANDE GRANDE GRANDE, lo sai perché la Vanoni rifiutò di interpretarla?
    Sei glande, glande, glande
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  4. #1369
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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  5. #1370
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    questa è la versione karaoke nei bar cinesi di Plato
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #1371
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    quello che intendevo era:
    nel momento in cui, per qualsiasi motivo, le esigenze cominciano a divergere, quella fatica che si accumula giorno dopo giorno non diventa sovrumana, al punto che solo quando te ne liberi ti rendi conto dell'incubo ?
    perché il punto, poi, a seconda di quanto si diverge - e si diverge sempre - è rendersi conto della sostenibilità, anche nell'ipotesi-Cono di combattere;

    quando si incontrano due persone con matrimoni alle spalle, se si piacciono spesso la cosa funziona meglio, perché la seconda cosa che si dicono quelli è: non te devo spiega' che è er matrimonio...
    se due persone sono mediamente equilibrate e hanno metabolizzato, si raccontano il pregresso in un modo rassicurante e sono preparate;

    ma se io vedo una che mi dice: il mio ex marito era un delinquente, e mi dice che ci è stata 20 anni, io mi fermo lì, perché quella non è pronta a vedere me, visto che non ha ancora visto se stessa col marito.
    Beh, si, ovvio che ad un certo punto diventa insostenibile. I costi sono troppo elevati, motivo per cui l'unica cosa sensata è chiudere. Altro che combattere.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  7. #1372
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Beh, si, ovvio che ad un certo punto diventa insostenibile. I costi sono troppo elevati, motivo per cui l'unica cosa sensata è chiudere.
    la vera sfida sarebbe quella di rendersi conto dei costi energetici in itinere, e magari anche di quanto costiamo noi all'altro, vederci da fuori; è una cosa utile a stemperare le tensioni.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #1373
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    la vera sfida sarebbe quella di rendersi conto dei costi energetici in itinere, e magari anche di quanto costiamo noi all'altro, vederci da fuori; è una cosa utile a stemperare le tensioni.
    Eh, fosse così facile rendersene conto in itinere, ci sarebbero molti meno problemi. Tecnicamente la consulenza psicologica di coppia (dal terapeuta, non nei centri di ascolto ) serve a quello. Io ci avevo pure provato, ma lui a suo tempo non era stato collaborativo. Altrimenti probabilmente ci saremmo lasciati due anni prima, in modo molto meno traumatico.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

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  9. #1374
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Eh, fosse così facile rendersene conto in itinere, ci sarebbero molti meno problemi. Tecnicamente la consulenza psicologica di coppia (dal terapeuta, non nei centri di ascolto ) serve a quello. Io ci avevo pure provato, ma lui a suo tempo non era stato collaborativo. Altrimenti probabilmente ci saremmo lasciati due anni prima, in modo molto meno traumatico.
    modesto suggerimento, proprio un giochino, se ti riesce rallentare i tuoi ritmi mentali
    quando stai in mezzo agli amici all'aperitivo, prova a concentrarti sui diversi stati di tensione o relax che ti genera uno o l'altra nel modo in cui si pone; passi un'ora con Gino o con Pina, e poi come vedi ti senti;
    prova a "leggere" le relazioni umane anche come equilibrio nervoso-energetico, astraendoti completamente dal giudizio sul merito di quello che le persone dicono, ma invece concentrati sui modi in cui cercano la tua attenzione; non è una cosa esoterica, la giudichi dalla fatica che fai nello stare in relazione di prossimità; per esempio se li hai come ospiti in casa, o quando vai ospite da loro e ti sbrachi, oppure stai un po' più composta, ecc...
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #1375
    Opinionista L'avatar di Vega
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    ovviamente, su queste cose si procede per analogie indiziarie, e certezze assolute non ci sono mai;

    tuttavia, il funzionamento di un clan di cacciatori-raccoglitori osservati in vita testimonia coerentemente che i vincoli biologici diretti contano poco a livello di prassi sociali istituite, perché la solidarietà è di clan, e non di "famiglia" biologica in senso stretto;
    peraltro, hai anche diversi riscontri a contrario di rimedio allo shortage biologico, tipo gli inuit che non scartano il seme di passaggio al punto di offrire la moglie;
    più vicini a noi, certe valli alpine con tradizioni allegre di promiscuità, perché si accorgevano che quell'endogamia forzosa non produceva discendenti brillantissimi;
    se ne sono accorti presto anche le famiglie reali e gli ebrei, pure esposti ad un certo pericoloso grado di endogamia; guardati i ritratti di Carlo Albero e Vittorio Emanuele II°, ma pure di Vittorio Emanuele III° e Umberto II°; so' tradizioni
    I boscimani ad esempio sono monogami, fanno pochi figlia a coppia perché allattano a lungo i figli, vivono sì in clan familiari, anche di diversi individui, ma c'è di base la famiglia più stretta. Condividono quello che cacciano e raccolgono. Hanno anche il tabù di matrimoni fra consanguinei.
    Ci possiamo fare un'idea ma non possiamo sapere effettivamente la struttura sociale. E' possibile che siano esistite tribù con un capo poligamo, che poteva permettersi più mogli, a fianco di altre famiglie con coppie monogame. Anche su quali credenze e usanze relative alle unioni ci fossero, restano dubbi e buchi.
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  11. #1376
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    modesto suggerimento, proprio un giochino, se ti riesce rallentare i tuoi ritmi mentali
    quando stai in mezzo agli amici all'aperitivo, prova a concentrarti sui diversi stati di tensione o relax che ti genera uno o l'altra nel modo in cui si pone; passi un'ora con Gino o con Pina, e poi come vedi ti senti;
    prova a "leggere" le relazioni umane anche come equilibrio nervoso-energetico, astraendoti completamente dal giudizio sul merito di quello che le persone dicono, ma invece concentrati sui modi in cui cercano la tua attenzione; non è una cosa esoterica, la giudichi dalla fatica che fai nello stare in relazione di prossimità; per esempio se li hai come ospiti in casa, o quando vai ospite da loro e ti sbrachi, oppure stai un po' più composta, ecc...
    A volte, quando esiste compatibilità, agita o meno, vedi proprio che si rilassano, la postura, il tono di voce, come si stiracchiano, ecc. Non ridete, a me queste cose colpiscono molto Il mio traguardo seduttivo non è l'uomo eccitato, ma l'uomo rilassato, sbracato, che si allenta la cravatta e comincia a parlarmi delle cose che gli piacciono. In sostanza, sì, questa cosa la capisco molto.
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
    (George Bernard Shaw)

  12. #1377
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    I boscimani ad esempio sono monogami, fanno pochi figlia a coppia perché allattano a lungo i figli, vivono sì in clan familiari, anche di diversi individui, ma c'è di base la famiglia più stretta. Condividono quello che cacciano e raccolgono. Hanno anche il tabù di matrimoni fra consanguinei.
    caccia e raccolta limita la crescita demografica, ma pure il senso della proprietà e della trasmissibilità di questa; nonché della famiglia di sangue, che resta in secondo piano rispetto alla riproduzione predatoria; è uno schema consolidato.
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  13. #1378
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    modesto suggerimento, proprio un giochino, se ti riesce rallentare i tuoi ritmi mentali
    quando stai in mezzo agli amici all'aperitivo, prova a concentrarti sui diversi stati di tensione o relax che ti genera uno o l'altra nel modo in cui si pone; passi un'ora con Gino o con Pina, e poi come vedi ti senti;
    prova a "leggere" le relazioni umane anche come equilibrio nervoso-energetico, astraendoti completamente dal giudizio sul merito di quello che le persone dicono, ma invece concentrati sui modi in cui cercano la tua attenzione; non è una cosa esoterica, la giudichi dalla fatica che fai nello stare in relazione di prossimità; per esempio se li hai come ospiti in casa, o quando vai ospite da loro e ti sbrachi, oppure stai un po' più composta, ecc...
    Oddio ma quello non faccio granché fatica: se con una persona non mi sento libera di essere me stessa ci giro allegramente al largo. Già sono costantemente in mezzo alla gente. Se devo pure sentirmi affaticata dalla relazione di prossimità con le persone con cui esco... anche no.
    Quel tipo di valutazione mi viene naturale.
    Quando c'è la persona la cui compagnia mi genera fatica, tensione o altro, ci giro al largo.
    Mi accade con certe persone in gruppi che frequento (dove non puoi scegliere) ma per il resto quelli che considero "amici" me li scelgo con cura.

    Faccio lo stesso con gli uomini con cui esco. Ho un radar per cui individuo subito quanto una persona mi mette a mio agio o se mi crea tensioni.
    Per dire, sono uscita con un ragazzo alcune settimane fa, e ho passato tutto l'aperitivo con le gambe accavallate dalla parte opposta rispetto a dove stava lui e le braccia incrociate. È stata una cosa inconsapevole, ma me ne sono resa conto alla svelta perché il teatro insegna molto sul coverbale. E in effetti non mi sentivo rilassata.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

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  14. #1379
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da nahui Visualizza Messaggio
    A volte, quando esiste compatibilità, agita o meno, vedi proprio che si rilassano, la postura, il tono di voce, come si stiracchiano, ecc. Non ridete, a me queste cose colpiscono molto Il mio traguardo seduttivo non è l'uomo eccitato, ma l'uomo rilassato, sbracato, che si allenta la cravatta e comincia a parlarmi delle cose che gli piacciono. In sostanza, sì, questa cosa la capisco molto.
    Sono pienamente d'accordo.
    Anche per me è lo stesso. E ugualmente mi devo sentire io.
    Sabato sono uscita con un ragazzo (che già conoscevo da anni ma con cui non mi ero mai frequentata) e ci siamo trovati stravaccati su una panchina in riva al lago a parlare come se lo facessimo tutti i giorni, nel massimo relax, a parlare di qualsiasi cosa. Sono quelle piccole cose che fanno la differenza.
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  15. #1380
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    Quando c'è la persona la cui compagnia mi genera fatica, tensione o altro, ci giro al largo.
    beh, io ho amici storici con cui sono meno rilassato che con altri; da ospite, in genere sono piccolo piccolo, pure in sogno. : D ma dal mio amico a Monza, giro in mutande e mi servo in dispensa come a casa mia;
    anche nella convivenza ho notato grandi differenze di consumo nervoso; con la mia ex, casa mia, 55mq, nessuna tensione, anche nell'uso promiscuo del bagno; spesso ci scappava un bacio o una carezza mentre lei era seduta e io a farmi la barba; lei vera scout-girl e figlia di militari, disordinata quasi quanto me, ma viziata zero

    anche quando ospito spesso sono teso, ma con un paio di amici per nulla, anche quando mi cazziano per il disordine; non a caso, sono due salentini, di loro pigerrimi
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