Originariamente Scritto da
axeUgene
come quasi tutte le persone che invecchiano, tu vedi decadimento nel cambiamento di valori, che è una costante della storia;
il diritto individuale, limitato dalla legge, non è "importante", ma prioritario, imprescindibile per impedire l'arbitrio, almeno nelle democrazie liberali; il bene collettivo è già stabilito dalla legge in termini negativi, di divieto; il che consente a te la libertà di vivere come ti pare; non scriveresti queste leggerezze se avessi esperienza di un'autorità che in nome di un presunto Bene comune ti privasse del tuo diritto individuale di professare il tuo culto; pensaci, perché questo è accaduto e accade a tanti tuoi confratelli di fede che vivono in società dove il diritto individuale è soggetto ad un'idea diversa dalla tua di Bene comune;
seguendo la tua logica, è perfettamente legittimo che una società islamica ritenga Bene comune che il nato islamico non abbia il diritto di convertirsi al Cristianesimo, e che la sua apostasia sia punita con la morte;
se tu avessi l'onestà intellettuale di fare quello che ti ho chiesto più volte, e cioè provassi ad indicare un passato, remoto o recente, dal quale la società sarebbe precipitata verso il degrado che pretendi di denunciare, sarebbe facilissimo dimostrare che quel passato era, nel complesso, moralmente assai peggiore del presente;
ecco il presuntuoso che sale sul pulpito, dimentico di pagliuzze e travi, e giudica i motivi altrui; chi sei tu per giudicare la mia sofferenza nel mettere in secondo piano i miei desideri a fronte di quelli, divergenti, altrui ?
vengo forse io a ficcare il naso nel tuo ménage famigliare e giudicare le tue motivazioni, ipotizzare che sei mosso dal desiderio meschino di avere una serva in casa disponibile a fornirti servizi e a tollerare il tuo comodo ? no di certo; e allora, perché ti permetti di giudicare le motivazioni altrui, le mie come quelle di altre persone che scrivono qui e che offendi con queste considerazioni abusive ???
non ti rendi conto dell'aggressività - poco evangelica, invero - di un atteggiamento del genere ???
FALSO, perché la definizione dei carismi che hai riportato descrive campi esclusivi in modo tassonomico - guida, regole e comportamenti, una precisa mappa della sfera etica e morale, pubblica, alla quale vengono contrapposte virtù femminili di natura essenzialmente privata, come tenerezza e premura - e postuli che quei campi non debbano essere invasi;
te lo dice uno che di professione ha per decenni interpretato il senso di postulazioni come quella, ai massimi livelli, direi, e nel campo più delicato di tutti, quello della formulazione scritta delle leggi, per conto di chi le leggi le scrive; il senso di quei carismi è inequivocabile, e inequivocabilmente inammissibile nelle democrazie liberali dell'Occidente;
si è armonicamente alleati finché i fini coincidono, come in qualsiasi società; quando i fini divergono si determina solo potere del più forte e soggezione del più debole; poi, tu puoi anche considerare questo un valore degno di tutela, per carità; ma non ti stupire del fatto che una stragrande maggioranza di persone non lo condivida e pensi che si tratti di un disvalore;
al contrario: quando si lascia andare l'altro, magari essendone ancora innamorati, si soffre, si lotta contro il proprio egoismo di voler trattenere per assecondare la propria idea di benessere, non più condivisa, e si perdona il fatto che quella persona sia cambiata;
come mai non capisci questa semplicissima nozione e la rivolgi esattamente nel senso - questo sì, egoista - per cui debba essere l'altro ad assecondare i nostri desideri ?
ma chi ? dove le vedi queste persone che per capriccio si sposano e affrontano incredibili peripezie legali e accidenti patrimoniali per divorziare subito dopo ? forse tra i personaggi dello spettacolo, milionari di cui leggi nei giornaletti di gossip;
la realtà è parecchio diversa, perché una gran quantità di coppie non si separa, anche quando sarebbe ovvio, anche solo per circostanze materiali che renderebbero la cosa difficilissima o cruenta; cosa che non capita ai ricchissimi che vedi in tv; c'è gente che si separa a 60 anni e oltre, proprio perché, in nome dei figli, ha sopportato l'insopportabile e, quando i figli sono sufficientemente autonomi e maturi, si libera del peso;
"si perdonano" non vuol dire una ceppa; come dire che se il tuo datore di lavoro ti dimezza la paga, litigate pure, ma vi dovete perdonare e tu devi restare al lavoro a paga dimezzata :asd:
il perdono è cosa buona e giusta, a fronte di un torto occasionale; ma non come rassegnazione a fronte di una pattuizione sperequata;
per me, i figli non dovrebbero affatto essere cresciuti con questa idea di famiglia indissolubile come valore, a qualsiasi costo; beninteso, tu sei liberissimo di praticarla, come lo saresti di farti dimezzare la paga; ma il contenuto di questa idea è, al meglio, il fatto che l'egoismo di uno prevalga su quello dell'altro; non certo un valore o un Bene comune, ma solo l'egoismo di una parte camuffato da bene comune; e tanto meno un valore da propalare ai figli e alla società;
non accomunare pensieri diversi per screditare un'osservazione puntuale; io conosco il pensiero di Recalcati, Galimberti e Bauman, ho letto bene pure Risé e ti assicuro che i primi non condividono affatto la tua idea di "carismi" di genere; constatano la crisi di un modello e una fase di transizione ad un altro; ma nessuno di quegli studiosi - di formazione liberale, con Risé che meriterebbe un discorso a parte - si sognerebbe mai di postulare un'attitudine differenziata alla moralità e all'esercizio dell'autorità tra uomini e donne, come nella postulazione che riporti;
sì, una barbarie: se tu avessi contezza di ciò che scrivi e un minimo di dimestichezza con le dottrine politiche, avresti capito la parentela concettuale di questa assurdità dei carismi con le idee naziste: la qualità dirimente è che in entrambe si postula una diversità nell'attitudine morale - il carisma della guida, regole e comportamenti - per nascita;
nel tuo caso tra generi, anziché tra presunte "razze", ma è ugualmente aberrante; infatti, se un partito politico si presentasse in Occidente con un programma fondato esplicitamente su questa idea, sarebbe immediatamente messo fuorilegge, perché viola il fondamento di tutte le democrazie liberali, e cioè l'uguaglianza e pari dignità, nonostante i tentativi di edulcorare la posizione femminile con una nozione diversificata di dignità;
dal punto di vista pratico, ma anche logico e categorico, stando alla definizione oggettiva e incontrovertibile dei carismi che riporti, proprio il padre violento, quello che picchia i professori o l'arbitro della partitella dei figli, si scontra in curva coi carabinieri per un rigore negato alla propria squadra, il puttaniere da tangenziale che sfrutta le schiave, colui che statisticamente è il trasgressore quasi esclusivo e puntuale di tutte le regole del vivere civile, dovrebbe essere titolare proprio di una prevalente autorità morale di educare, in quanto nato col bacchiolo, esprimere un modello prevalente e autorevole di pregio;
perché questo è oggettivamente scritto, senza se e senza ma, in quella dottrina dei carismi per genere di nascita;
oh, libero tu di sostenere quel che ti pare; l'importante è che chi legge capisca la sostanza e il senso e si possa fare un'idea, anche in base alla propria esperienza;
già la sig.ra Pazza si è espressa; e io sarei curioso di sapere cosa pensino le altre donne del forum di questa idea bizzarra per cui il padre facinoroso e cocainomane ultrà da curva, il puttaniere o l'ubriaco violento sarebbe per nascita moralmente più titolato ad educare alla virtù, esercitare il ruolo carismatico della guida, regole, comportamenti - perché questo significa quella frase, eh... - più di Dark, Magiostrina, Nahui, Efua, Follemente, Pazza, Yele, Escolzia, o di Cona stessa; prova a spiegarlo a loro... :asd: