"meritare"= "conseguenza dell'attuazione della propria politica generale". Va meglio?
Io non lo so. Non ho un campione statistico valido qualificativo.
Per questo, chiedo;
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direi di no; se sei Gennaro Esposito difficilmente ti accoppi con figlia del re d'Inghilterra, ma nemmeno con tante altre;
forse una definizione più cinica, ma esatta è che ognuno si accoppia con chi si può permettere, data la propria dotazione complessiva, avvenenza, spigliatezza, capacità, patrimonio;
ma, ripeto: qui siamo alle conclusioni, mentre si dovrebbe prima osservare che succede davvero, e solo dopo formulare una legge di funzionamento del sistema.
basta osservare, certo che hai un campione, se osservi; e hai la cultura; siamo d'accordo che:
a) l'accoppiamento e un'attività competiva?
b) ogni persona mediamente equilibrata ha una percezione del proprio collocamento in quel mercato/competizione?
c) abitualmente ci si dirige su obiettivi compatibili, per avversione al rifiuto e ad un eccessivo stress competitivo?
d) che tale scelta verosimilmente ha l'attitudine a ingenerare aspettative di successo-controllo?
se parti da questi assunti, o magari li contesti, si comincia a vedere un quadro in cui collocare e spiegare i comportamenti, assieme ad altre nozioni note.
Troppo faticoso.
Faccio parte dei pavidi fuggiaschi dei quali parla cono.
:dunno:
no, perché? è un processo psicologico adattivo normale, propulso dall'avversione allo stress, all'ansia, ecc... ma, in effetti, trova conferma nella regola, malgrado eccezioni;
se il maturo e poco avvenente impiegato delle poste viene truffato da giovane e bella, tutti dicono che è stato "stupido", illuso, ecc... perché tutti assumono che quello avrebbe dovuto farsi delle domande, no ?
d'altro canto, il caveat inverso è che se lui si fosse accontentato di una partner della sua età e status avrebbe legittimamente potuto coltivare un'aspettativa di successo;
ma questo ti comincia a spiegare la psiche "proprietaria", la violenza e anche il vero senso del "combattere" di Cono, che è proteggere "la roba" comprata col matrimonio;
se procedi nell'osservare, su schemi più complessi, hai anche risposte a tanti altri comportamenti.
Diciamo che quello può pure venire dopo, come comportamento conseguente ad esperienze fatte, delusioni, traumi, mentre d'istinto quello è andato dietro alla bella fica, come tanti e come spesso succede.
insomma...
sul momento uno può essere tramortito, ma un'economia dello stress la impari subito, a 14, 15 anni; lo vedi che una bella è molto corteggiata e valuti come sei messo nel ranking e che significa essere esposto alla competizione, anche dopo;
le donne questa cosa la vivono in modo diverso, ma con una sostanza simile;
però il tutto spiegherebbe tante cose dei rapporti avvelenati di cui si tratta, perché se finisce un rapporto nato al ribasso hai un cumulo di tratti distruttivi:
rinuncia al desiderato e soddisfazione modica; svalutazione reciproca e minor autostima; relazione fondata sul controllo e, dulis in fundo, chi viene lasciato perde quella guerra di potere contro chi riteneva sufficientemente sfigato da poter essere trattenuto;
ovviamente, ci sono infinite sfumature e io semplifico, tralascio altro, ecc... ma questo schema ci riguarda tutti, salvo che se in origine c'è stato qualcosa di molto felice questi aspetti possono essere molto attenuati.
Sono quasi 42 pagine e non mi avete spiegato cos'è lo spessore.
Gentilmente provvedete, grazie.
Uomini con lo spessore : coloro che riescono a portarti a letto senza che tu l'abbia preventivato per quella sera...
Uomini senza spessore : tutti coloro che ci provano con Dark Lady, usando l'approccio diretto.
Mi pare abbastanza chiaro, no?
In effetti non l'ho capito nemmeno io, ma io non ho capito nemmeno come sarebbero queste donne aggressive, in tutti i paesi sviluppati i crimini violeni sono in progressivo calo da decenni, ergo sia uomini che donne sono sempre meno aggressivi, suppongo si parli di forme di aggressività verbale, difficile produrre statistiche affidabili in merito, ma ok, possiamo anchè prendere il dato per buono, ma non è che semplicemente se una settantina di anni fa una moglie che ti prendeva a parole la corcavi di botte senza gravi conseguenze, mentre oggi c'è un po' di tutela in più? Nel qual caso non credo siano diventate più aggressive, semplicemente hanno la possibilità di esternare la propria aggressività, mentre in altri tempi era quantomento più salutare reprimerla o nasconderla.
Comunque a parte tutto, in questo topic trovo veramente avvilente come non si riesca a non cadere costantemente in generalizzazioni che ritengo abbiano un difetto fondamentale nel campione preso in esame... mi spiego meglio: ogni volta che sento utilizzare espressioni del tipo "gli/le uomini/donne sono tutti/e uguali, tutti/e [inserire serie di caratteristiche che annoverano il soggeto tra le fila dei cosiddetti casi umani]", ebbene ho la netta sensazione che sia molto diffusa in tutti gli umani la tendenza a scegliere più o meno inconsapevolmente di rapportarsi spesso con persone tra loro piuttosto simili, perciò non è che le persone siano effettivamente tutte uguali, ma ciascuno preseleziona quelle che poi diventeranno un campione statistico inadeguato a formulare dati universalmente validi. Io non mi frequenterei con donne che non abbiano determinate caratteristiche, come ad esempio una certa tendenza ad essere indipendenti, ma se poi dovessi uscirmene con afferlamzioni tipo "le donne oggi sono troppo individualiste, non hanno bilogno di te..." sarei io il pirla, in realtà c'è pieno il mondo di donne che hanno bisogno di appoggiarsi a qualcuno, ma nemmeno le guardo quelle.
La considerazione che però mi preme di più quando si aprono questi discorsi che accusano trasformazioni socio culturali in corso, secondo le quali gli uomini e le donne stiano diventando così o cosà, non posso fare a meno di notatare che il problema (se lo vogliamo considerare un problema, personalmente no lo considero tale) stia nell'emancipazione dal ruolo di genere in corso ormai da più di cinquant'anni, percoso su cui le donne sono nettamente più avanti (giustamente direi, visto che il loro ruolo partiva da una condizione di subordinazione evidente, inaccettabile in contesti sociali che, almeno sulla carta ritnegono che gli esseri umani debbano ambire alla sostanziale parità), ma anche percorso che vede gli uomini alle prese con qualcosa che per il momento mi pare almeno in parte insormontabile. Se una donna oggi si sente stretto io ruolo che in passato le era stato assegnato troverà delle resistenze in una parte della società, ma troverà anche tutta un altra parte che vedrà in questa emancipazione un valore aggiunto; per l'uomo questo vale molto meno, molte caratteristiche culturalmente legate al ruolo maschile sono a tutt'oggi ampiamente incoraggiate, un uomo che se le sentisse strette non troverà facilmente contesti in cui questo rifiuto non sarà considerato un comportamento quantomeno eccentrico, quando non proprio disadattato.
Doppio, sulla questione sociale non c'è particolare dissenso;
il tutto rientra dalla porta di servizio del privato, come disagio ordinario di coppia, che viene sollevato come questione "genere";
pertanto, uno va a vedere, smantellati i ruoli, che resta di quella parte negoziata e perché il risultato mediamente genera scarsa soddisfazione, parrebbe.
Lo potremmo dire pure degli uomini.Citazione:
in realtà c'è pieno il mondo di donne che hanno bisogno di appoggiarsi a qualcuno
Quanto dici é condivisibile, ma non avvilirti: lo scopo (espresso o meno) della discussione (come già rilevato qualche migliaio di post fa :mmh?: ) e proprio quello: "generalizzare".
Se sia per scopo "scintifico", o per "scaricare altrove", vassapé.
E', in ogni caso, un interessante "spaccato di vita".
no, di "provato" non c'è nulla; la violenza, poi, ha una sua struttura psicologica, biologica, ecc...
però puoi sgrezzare a partire da macro-dati; se metti da parte le questioni direttamente sociali, il patriarcato, ecc... e leggi le doléances qui riportate, si dice lo stesso di donne aggressive e uomini senza palle, ma in un'accezione privata, di relazione;
da dove viene fuori un'impressione tanto diffusa, l'idea di Dark per cui l'80% delle relazioni avrebbe una fine traumatica, cioè con un mismatch difficile da accettare come legittimo ?
la violenza - pure quella non agita materialmente - il ricatto, il rancore, il potere, sembrerebbero una circostanza ordinaria, per quanto sommersa e a diversa intensità;
a questa cosa si dovrebbe dare una spiegazione in termini di meccanismi relazionali, no ?
ora, tu dovessi spiegare, cosa andresti a guardare ?
io ho chiesto di elencare dei tratti positivi e speciali di ex-partner, ma pure di se stessi; motivi per i quali ci si pensa particolarmente degni di essere amati e che non potrebbero essere fungibili; cioè, non perché ti lavo i calzini;
ma ho trovato grandi difficoltà, che per me non ci sarebbero;
forse sono un marziano, ma io mi sento assolutamente medio e di aver avuto una vita relazionale qualsiasi, e una sensibilità media;
perciò un po' mi incuriosisce la cosa e, siccome un po' di esperienza di certi meccanismi la ho e ho visto in me una differenza notevole a seconda del tipo di attaccamento originario, ho formulato questa ipotesi, che può essere perfettamente contraddetta con altri argomenti;
ho pure elencato tratti ordinari e comprovati di normale identificazione originaria "etologica" dell'altro, per cui si potrebbe perfettamente obiettare: no, non è vero, perché ecc...
La gelosia, il controllo, nascono per vari motivi, non solo per il ribasso delle scelte. E' stato visto anche che quella un pò più forte, effettivamente, fa parte in molti casi di persone con meno autostima, ma non solo, a volte c'entra la differenza di età fra i due, la posizione sociale e le possibilità economiche del partner che si teme di perdere.
E' un tratto istintivo, emozionale che fa parte di noi. Le derive ovviamente producono i danni che provocano, però nasce da lontano nel tempo, probabilmente come comportamento evolutosi per la difesa di quell'investimeno emotivo ed esistenziale che è la coppia, la riproduzione.
Ricondurre tutto o quasi a quell'investimento al ribasso è un pò riduttivo parlando dei problemi della coppia e di quel tirare le somme a fine corsa.
Tutte cose ovvie, che metto da parte, coeteris paribus;
se però vuoi spiegare qualcosa, devi concentrarti sulle anomalie, altrimenti non formuli nessuna ipotesi;
anomalo è non saper definire la personalità di un partner di lunga durata, la propria in termini di funzionalità relazionale, o ritenere normale che la stragrande maggioranza delle relazioni contenga in nuce una fine traumatica, ostile, quando in teoria due persone dovrebbero aver maturato dell'affetto;
sono queste le cose da spiegare.
Se si tratta di essere incapaci di scegliere consapevolmente, o perché mossi dall'incapacità di vedere l'altro, allora poco riusciti anche i rapporti "felici".
Non sempre si trova ciò che si cerca, non sempre si cerca e spesso si trova e basta.
O ci si trova.
A me non sembra tutto così chiaro.
Quando citi qualcosa o qualcuno, vado a verificare. Il testo originale.
Ti ringrazio di aver avuto l'occasione di rileggere "la ginestra" con gli occhi e la mente di più di ventanni dopo.
E mi chiedo se si tratti dello stesso testo, e dello stesso Leopardi (che non mente mai, hai detto). O se tu abbia letto tutti i 317 versi...o un riassuntino di tre righe . Non é qui il luogo per un'analisi critica dell'opera, che avresti dovuto fare prima di scrivere. Infatti, come Bauxite (più colta di me) ha rilevato subito, citi a casaccio, a penedisegugio, per usare un'espressione consolidata.
Sono lieto che affermi che Leopardi non mente mai: ne " La ginestra", il motivo della luce che si oppone alle tenebre, affermato nell’epigrafe, pervade tutto il canto ed incita alla lotta contro la natura matrigna. Ma è una lotta che gli uomini, afferma il Poeta, possono condurre solo se liberi da miti,ideologie e illusioni religiose, come antropocentrismo e natura divina dell'uomo.
Confermo, quindi, quanto ha scritto baux: Leopardi e la ginestra non ci azzeccano. Anzi, é controproducente.
Caso mai non l'avessi capito, la lotta della ginestra é inutile, destinata a soccombere ad ogni eruzione. Dixit il Poeta (che non mente).
E' della serie "Citazioni penedisegugiesche".
Hai anche citato Bauman (post 264), come "il più grande filosofo del 900". Parli della statura fisica, immagino.
(Pesco a caso, nel mucchio: Sartre, Arendt, Freud, Wittgenstein, Godel, Popper, Adler, Husserl...e mi fermo all'Europa, nanetti, al confronto. Vabbé)
di solito, se ho scelto qualcosa, so spiegare il perché, intenzionale o col concorso del caso: volevo la 500 rossa, ma c'era da aspettare 8 mesi e l'ho presa bianca subito; la Jaguar 4.2 era bellissima, ma consumava troppo; mi sono fermato al primo motel, ero molto stanco;
con le persone ci vergogneremmo; anche perché siamo educati ad un'etica di relazione; però la cosa sembrerebbe spiegare benissimo la rimozione dei valori di quello che è un "oggetto d'uso", la frustrazione per l'eventuale defaillance prestazionale, l'umiliazione di aver preso una fregatura, il rancore per l'inadempienza;
è difficile e imbarazzante ammettere che c'è quel calcolo - ovvio - di economia emotiva; è ovvio perché tutti ci aspettiamo che Naomi Campbell si accoppi con un riccone e non con l'impiegato delle poste, e se vediamo un uomo anziano e brutto con una bellissima giovane immediatamente la prima cosa che pensiamo è che la virtù di quello sia nascosta, dal segreto bancario :asd:
nessuno mi ha contestato con argomenti questo meccanismo; aspetto fiducioso;
ma se il meccanismo opera, come in effetti accade, e il pre-conscio effettua questo calcolo, si spiega la strutturazione in aspettativa che quella persona si mostri adempiente;
volevo sposare Simon Le Bon, ma era corteggiatissimo; ho sposato Mario Cioni, elettricista di Fucecchio; però, visto che mi sono accontentata di uno che non è assediato dalle groupies, mo' quello deve mantenere la promessa del suo status di sfigato; se lo sfigato non ci sta e mi cornifica, l'ho presa in dòmo tre volte: perché ho rinunciato a cercare altro che avrei preferito; perché mi sono confessata non all'altezza di quello, svalutata; e perché ho fallito pure in quello, visto che ho perso una guerra di potere pure con un soggetto che avevo scelto in modo da poter vincere facile;
ovviamente, vale anche a parti inverse, se non per l'asimmetria di quello che rompe il patto;
però così si spiega sia il rancore, sia l'assenza di qualcosa di gioioso che è rimasto; perché ti sarai pure svenata per fare il pieno alla Jaguar e la cosa è diventata insostenibile, ti serviva spazio, ma te lo ricordi bene quanto eri gasata a guidarla, e sai il perché; sono ingrassata, ma quanto era buona la Sacher ; se ingrassi per il junk food mangiato per nervosismo o abitudine, ti girano le scatole;
pure il "combattere" di Cono a fronte di una relazione infelice a me pare tradisca una tutela della "roba" su cui si è investito, perché se vivi una relazione di merda con una che ti lava i calzini, evidentemente quelli valgono di più della relazione;
non so; capisco che mi concentro su un nucleo che sembra riduttivo, ma è essenziale; e spiega pure molto in termini di comportamenti concludenti.
Posto che non devo ammettere un ca', posso sicuramente dirti che ci sono elettricisti molto disponibili e molto richiesti.
Anzi, alcuni sentono proprio il bisogno, arrivati ad un certo punto, di dire che loro hanno l'agenda piena di numeri da poter usare.
Pur non avendo nutrito aspettative verso un Le Bon - a me piacevano gli Spandau - e pur avendo nutrito aspettative verso una relazione "normale" (aggettivo multiforme) e verso una versione di me stessa migliore (ma poi ho capito che tanto male non sono, quindi la relazione mi è servita), non ho rinunciato a meglio o non mi sono evitata il peggio.
Anche perché, come tu ci insegni, il meglio e il peggio sono multiformi, come l'aggettivo normale.
A te non serve essere smentito, cioè non è qualcosa che ti interessi da parte di chiunque di noi.
Eppure, Axe, in tutte queste 42 pagine cui abbiamo preso parte, scarnificare e ridurre all'osso oppure il suo contrario, vale a dire ingrandire, ingigantire, dire del proprio sè ferito, o meno ferito, non si è arrivati a nulla di più simile all'antico consiglio di non andare a fare la spesa a stomaco vuoto.
[QUOTE=Bauxite;1883821] il meglio e il peggio sono multiformi, come l'aggettivo normale./QUOTE]
e variabili, con continuità e/o stati discreti (=discontinuità)
Ma c'era una "destinazione" da raggiungere?
Le più belle passeggiate sono quelle senza meta
(purché non piova troppo)