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Originariamente Scritto da
LadyHawke
Non sapevo che lavoravi al Ministero della Difesa :D
Non ce n'è bisogno, lady. Sono dati pubblici.
L’Europa ha già riarmato, e sono armi made in Usa.
Il riarmo dell’Europa non l’ha inventato Ursula von der Leyen, né alcuno dei suoi valorosi epigoni freneticamente impegnati in vertici e incontri per fissare una cifra da sottrarre ai bilanci nazionali e investire in spese militari. E forse non l’ha inventato nemmeno Donald Trump, che pure ne è un favoloso acceleratore. Il suo riarmo, l’Europa lo sta già facendo da almeno cinque anni. E lo sta facendo con armi made in Usa. Quasi due terzi delle armi importate dai paesi europei della Nato negli ultimi cinque anni sono state prodotte negli Stati uniti. L’importazione di armi da parte dei paesi europei è più che raddoppiata dal 2020 al 2024 rispetto ai precedenti cinque anni, e quasi due terzi provengono dagli Usa: il 64%, contro il 52% del quinquennio precedente.
https://ilmanifesto.it/leuropa-ha-gi...mi-made-in-usa
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Originariamente Scritto da
sandor
Ecco, la dittatura serve anche a far capire alla gente "minuta" che assecondare lo Stato è un qualcosa che va a loro beneficio, e non solo a loro ma anche ai propri discendenti. Questa è una delle funzioni della dittatura: progresso che anziché chiedere si impone per sé stesso perché l'appuntamento con la Storia non venga disatteso
capisco; in termini pratici può essere stata una necessità o uno sviluppo transitorio;
in termini esistenziali e identitari per l'antrotipo europeo - urbano e industrioso - è una menomazione umiliante, un rattrappimento delle potenzialità umane e sociali;
poi, è una questione di sensibilità, direi prima di tutto estetica, ancora prima che etica:
il gerarca, il caporale, il delatore... sfiducia nell'essere umano e timore del vicino, paura di perdere il piccolo e miserabile privilegio garantito dall'autorità; paura della libertà altrui, censura, roghi dei libri...
per carità, a volte la condizione media è talmente sub-umana da rendere tutto questo confortevole o accettabile, esattamente come un omuncolo privo di qualità può riporre le sue speranze di accoppiarsi sul potere e l'autorità nei confronti della donna, tipo islamici;
l'abitudine alla miseria è come un puzxo che non abbandona mai e rende miserabili anche chi si sia emancipato.
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Originariamente Scritto da
LadyHawke
Infatti mi sono chiesta come mai la Cina non usa le armi per riprendersi Taiwan?
Come mai non si comporta come la Russia, eppure è diventata una grande potenza economica mondiale, esporta ovunque, siamo praticamente "invasi" da prodotti cinesi, tutto o quasi ciò che indossiamo e usiamo in casa proviene dalla Cina o da laboratori che producono qui, a parte ristoranti, bar e tabacchi gestiti da cinesi, centri estetici e unghie gestiti da cinesi, ovunque ti giri un sacco di attività cinesi hanno soppiantato attività locali.
Prendo come esempio la Cina perchè è palese che sia diventata una grande potenza mondiale commerciale.
Quindi la Cina usa una strategia differente, preferisce "conquistare" espandersi con attività e investimenti commerciali piuttosto che attraverso conflitti armati.
Decisamente più astuta della Russia di Putin.
il taoista Sun Tzu nell'arte della guerra spiega l'importanza di vincere le battaglie senza combatterle.
E' una questione culturale privilegiare lo studio delle relazioni e delle situazioni invece che quello della volontà o del destino.
Grazie anche a questo la Cina si è presa Macao dai portoghesi e Hong Kong dai britannici.
Con Formosa sarà più ardua, perché i cinesi puntano a prendersi il mare e non solo l'isola. Non so se i paesi confinanti glielo permetteranno: è spazio vitale per tutti.
Forse forse il seme della prossima guerra mondiale cova proprio lì.
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Originariamente Scritto da
Adalberto
il taoista Sun Tzu nell'arte della guerra spiega l'importanza di vincere le battaglie senza combatterle.
E' una questione culturale privilegiare lo studio delle relazioni e delle situazioni invece che quello della volontà o del destino.
Grazie anche a questo la Cina si è presa Macao dai portoghesi e Hong Kong dai britannici.
Con Formosa sarà più ardua, perché i cinesi puntano a prendersi il mare e non solo l'isola. Non so se i paesi confinanti glielo permetteranno: è spazio vitale per tutti.
Forse forse il seme della prossima guerra mondiale cova proprio lì.
infatti è una corsa diplomatica sul tempo, con diverse variabili:
la strategia americana punta su una riconversione del regime cinese al modello coreano, trainata dalle nuove tecnocrazie costiere agiate;
bisogna vedere se quel potere - collegiale, non satrapico - riesce a darsi una collocazione per tempo, riciclandosi nel sistema come ceto ereditario, oppure cavalca lo scontento delle campagne per restare burocrazia dominante, finché regge.
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Originariamente Scritto da
conogelato
Non ce n'è bisogno, lady. Sono dati pubblici.
L’Europa ha già riarmato, e sono armi made in Usa.
Il riarmo dell’Europa non l’ha inventato Ursula von der Leyen, né alcuno dei suoi valorosi epigoni freneticamente impegnati in vertici e incontri per fissare una cifra da sottrarre ai bilanci nazionali e investire in spese militari. E forse non l’ha inventato nemmeno Donald Trump, che pure ne è un favoloso acceleratore. Il suo riarmo, l’Europa lo sta già facendo da almeno cinque anni. E lo sta facendo con armi made in Usa. Quasi due terzi delle armi importate dai paesi europei della Nato negli ultimi cinque anni sono state prodotte negli Stati uniti. L’importazione di armi da parte dei paesi europei è più che raddoppiata dal 2020 al 2024 rispetto ai precedenti cinque anni, e quasi due terzi provengono dagli Usa: il 64%, contro il 52% del quinquennio precedente.
https://ilmanifesto.it/leuropa-ha-gi...mi-made-in-usa
Sono dati pubblici?
Ah sì? Sta scritto nel link de"Il manifesto"? Dev'essere una fonte autorevole, attendibile neutra sicuramente senza coloriture politiche di partiti :D
Io mi spiace non sono iscritta, non ho l'account per leggere per intero "l'autotevole articolo" che, se non erro, di orientamento estrema sinistra.
Io invece che sono più modesta e di orientamento diverso da "il manifesto", riconosco di non sapere come siamo messi con le armi anche perchè non è compito mio tenerne il conto, nel nostro paese sono stati eletti (democraticamente) dei rappresentanti politici che ci rappresentano e comunque non possiamo farci vedere che ognuno pensa all'orticello suo, cioè se vogliamo essere Europei dobbiamo tutti imparare a ragionare da Europei e decidere insieme agli altri paesi Europei cosa sia giusto e quanto dobbiamo investire in armamenti.
Altrimenti diciamolo subito che ognuno pensa per sé, chissenefrega come finirà l'Ucraina, non è un guerra nostra, o qualunque altro paese in conflitto, e finchè non ci toccano (il culo) da vicino e non sventolerà la bandiera russa in piazza San Marco, possiamo star sereni e dormire tranquilli con ciò che abbiamo :D
Nel frattempo....attendiamo che i russi con Putin si decidano ad accettare una tregua come già accettata dall'Ucraina....sempre che Putin gli giri di accettare un qualcosa :D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Adalberto
il taoista Sun Tzu nell'arte della guerra spiega l'importanza di vincere le battaglie senza combatterle.
E' una questione culturale privilegiare lo studio delle relazioni e delle situazioni invece che quello della volontà o del destino.
Grazie anche a questo la Cina si è presa Macao dai portoghesi e Hong Kong dai britannici.
Con Formosa sarà più ardua, perché i cinesi puntano a prendersi il mare e non solo l'isola. Non so se i paesi confinanti glielo permetteranno: è spazio vitale per tutti.
Forse forse il seme della prossima guerra mondiale cova proprio lì.
La diplomazia e sedersi ad un tavolo di accordo sarebbe sempre la scelta migliore, ciò non toglie che un minimo di armi in caso di difesa come deterrente la si debba avere e che "l'unione fa la forza" quindi collaborazione tra stati, nel nostro caso l'Europa la si dovrebbe avere, altrimenti si perde pure di credibilità e forza, e le debolezze possono venir sfruttate da chi ha ne ha l' interesse.
I cinesi evidentemente sono stati più ragionevoli e pazienti e hanno trattato con paesi tutto sommato democratici, per cui sono riusciti ad ottenere territori senza uso di armi.
In futuro, chi lo sa....
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Originariamente Scritto da
axeUgene
capisco; in termini pratici può essere stata una necessità o uno sviluppo transitorio;
Si. Come ho già detto la dittatura può essere dovuta ad un bisogno di emancipazione collettiva funzionale al progresso della Nazione come dei singoli individui che la sostanziano e che vi concorrono.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
in termini esistenziali e identitari per l'antrotipo europeo - urbano e industrioso - è una menomazione umiliante, un rattrappimento delle potenzialità umane e sociali;
Si. Ma nel mondo non c'è solo l'Europa che, come ti dicevo, ha peraltro vissuto le sue dittature e le sue guerre. Cioè dittatura per imparare le regole che soggiacciono alle libertà civili; guerre per imparare che il il concetto di integrazione all'interno di qualsiasi aggregato sociale ed anche tra Nazioni, detto concetto deve "venire prima" di quello di "esclusione", perché se estremizzi quest'ultimo allora hai la "guerra civile" o "internazionale". La differenza tra le due è quantitativa e non qualitativa.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
poi, è una questione di sensibilità, direi prima di tutto estetica, ancora prima che etica:
il gerarca, il caporale, il delatore... sfiducia nell'essere umano e timore del vicino, paura di perdere il piccolo e miserabile privilegio garantito dall'autorità; paura della libertà altrui, censura, roghi dei libri...
Quelli che elenchi sono atteggiamenti , sentimenti e paure che interessano anche il singolo individuo durante la propria adolescenza. Per sottrarre, non dirò l'individuo ma la collettività, alla propria "infanzia" occorre instillare in essa un processo di acquisizione di consapevolezza di ciò che può accadere quando non è tutelata la libertà collettiva, quando serve una autorità ferrea per evitare il disordine ovvero quello che Hobbes definiva "bellum omnium contra omnes". Insomma se non si capisce che la propria libertà e il libero esercizio di questa non può prescindere da "regole", allora lo Stato somministra la proverbiale "lezione", come nel mito esopico in cui come sovrano delle rane in uno stagno al ciocco di legno, che sta per qualcosa di inerte, quindi non rispettabile, viene sostituita una "biscia", che viene immediatamente rispettata a causa della paura che incute.
Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
per carità, a volte la condizione media è talmente sub-umana da rendere tutto questo confortevole o accettabile, esattamente come un omuncolo privo di qualità può riporre le sue speranze di accoppiarsi sul potere e l'autorità nei confronti della donna, tipo islamici;
Mah. Io non la vedrei così, se permetti. Noi abbiamo la nostra civiltà, i musulmani la loro. Non puoi paragonare due tipi di sviluppo concreto di uno stesso concetto sullo stesso piano, in termini "reali". E' un po' come la differenza di Fede. Il principio divino è lo stesso, ma sono diverse le sue manifestazioni concrete. Non si può dire, per restare all'esempio, che il Dio dei Cattolici sia meno credibile di Allah.
Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
l'abitudine alla miseria è come un puzxo che non abbandona mai e rende miserabili anche chi si sia emancipato.
Si. Chiaramente le proprie miserie ce le hanno tutti: se segui un Marx allora sai che questo eminente filosofo è anche autore di un'opera intitolata "Miseria della filosofia". Insomma se anche la filosofia ha la sua, figurati i filosofi, e di conseguenza noi comuni mortali.
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Originariamente Scritto da
LadyHawke
La diplomazia e sedersi ad un tavolo di accordo sarebbe sempre la scelta migliore, ciò non toglie che un minimo di armi in caso di difesa come deterrente la si debba avere e che "l'unione fa la forza" quindi collaborazione tra stati, nel nostro caso l'Europa la si dovrebbe avere, altrimenti si perde pure di credibilità e forza, e le debolezze possono venir sfruttate da chi ha ne ha l' interesse.
I cinesi evidentemente sono stati più ragionevoli e pazienti e hanno trattato con paesi tutto sommato democratici, per cui sono riusciti ad ottenere territori senza uso di armi.
In futuro, chi lo sa....
Be' attenzione...la pace non è l'assenza di morti nelle strade.
La "ragionevolezza" nella diplomazia esiste solo nei rari casi di reciproco riconoscimento delle ragioni dell'altro. Una rarità..
Nel tavolino diplomatico delle contese internazionali si firmano solitamente dei patti leonini, dove - magari senza far scorrere sangue - viene ceduta con finta signorilità quello che il leone pretende e potrebbe comunque mangiarsi in un boccone l'indomani, minacciando la controparte di fargli perdere non solo la preda ma anche la faccia. Infatti la Gran Bretagna non si poteva permettere una guerra contro la Cina per mantenere la sua colonia e quindi la cedette in cambio di promesse mai mantenute dai cinesi. Diversamente la Thatcher fece la guerra contro l'Argentina che aveva occupato le britanniche Falkland.
La logica di Sun Tzu non è più ragionevole di un occidentale (ad esempio Von Clausewitz) : è solo più scaltra e comunque punta alla vittoria, non al pareggio.
Il confronto fra stati non è una partita olimpionica o a scacchi, è una partita per il potere: chi vince comanda, in particolare comanda a modo suo se si tratta di uno autocrazia che non accetta alcun dissenso.
Il risultato per gli abitanti di Hong Kong è stata comunque la repressione e la perdita dell'autonomia che avevano con i britannici: nel novembre scorso 45 attivisti pro-democrazia sono stati condannati a 4 e 10 anni di reclusione
Il PCC ha creato un sistema autoritario di dittatura democratica popolare (un ossimoro!). Ricorderai le migliaia di morti e feriti per la dura repressione delle proteste di piazza Tiennanmen.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Adalberto
Be' attenzione...la pace non è l'assenza di morti nelle strade.
La "ragionevolezza" nella diplomazia esiste solo nei rari casi di reciproco riconoscimento delle ragioni dell'altro. Una rarità..
Nel tavolino diplomatico delle contese internazionali si firmano solitamente dei patti leonini, dove - magari senza far scorrere sangue - viene ceduta con finta signorilità quello che il leone pretende e potrebbe comunque mangiarsi in un boccone l'indomani, minacciando la controparte di fargli perdere non solo la preda ma anche la faccia. Infatti la Gran Bretagna non si poteva permettere una guerra contro la Cina per mantenere la sua colonia e quindi la cedette in cambio di promesse mai mantenute dai cinesi. Diversamente la Thatcher fece la guerra contro l'Argentina che aveva occupato le britanniche Falkland.
La logica di Sun Tzu non è più ragionevole di un occidentale (ad esempio Von Clausewitz) : è solo più scaltra e comunque punta alla vittoria, non al pareggio.
Il confronto fra stati non è una partita olimpionica o a scacchi, è una partita per il potere: chi vince comanda, in particolare comanda a modo suo se si tratta di uno autocrazia che non accetta alcun dissenso.
Il risultato per gli abitanti di Hong Kong è stata comunque la repressione e la perdita dell'autonomia che avevano con i britannici: nel novembre scorso 45 attivisti pro-democrazia sono stati condannati a 4 e 10 anni di reclusione
Il PCC ha creato un sistema autoritario di dittatura democratica popolare (un ossimoro!). Ricorderai le migliaia di morti e feriti per la dura repressione delle proteste di piazza Tiennanmen.
Sì, ricordo e anche che gli abitanti di Hong Kong non l'hanno presa bene, non erano contenti di passare alla Cina.
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Originariamente Scritto da
sandor
Si. Come ho già detto la dittatura può essere dovuta ad un bisogno di emancipazione collettiva funzionale al progresso della Nazione...
...
Noi abbiamo la nostra civiltà, i musulmani la loro. Non puoi paragonare due tipi di ...
non so;
esiste la nazione che dici tu ? la civiltà ? esiste l'essere soggetti alla pari ad un medesimo ordinamento, come cittadini; ma non credo sia questo che intendi come nazione; in concreto ?
perché ove mai avessimo divergenze su cosa considerare "nazione" ci troveremmo in una situazione de facto, per cui uno ritiene che un romano debba tifare Roma, ma in effetti un 40% dei romani tifa Lazio, e altri altre squadre, e il "corpo" dei romanisti non rappresenta ciò che pretenderebbe essere la realtà.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
non so;
esiste la nazione che dici tu ?
Su questo se permetti avrei da fare alcune estemporanee osservazioni. Innanzitutto mi pare chiaro che un popolo, cioè un insieme di individui tra essi legati da vincoli di discendenza, di lingua, di territorio, di mentalità collettiva, nel modo in cui quest'ultima accomuna tutti coloro che la condividono tenendo per fermi tutti gli altri fattori che ti ho elencato ed anche altri, può ben dirsi Nazione. E infatti basta riflettere un attimo per capire che tutti i popoli del mondo, a parte forse i ROM, i quali però hanno un'altra storia di popolo (si dice che in origine vivessero e prosperassero al di sotto della superficie del pianeta, in zone non "contaminate" da fenomeni come quelli che avvengono secondo le nostre conoscenze in quella parte dell'interno della Terra detta "mantello", dove ogni tipo di "forma di vita " sarebbe in base alle attuali conoscenze scientifiche, "impossibile"); dicevo che tutti i popoli costituiscono come delle unità composite ma coerenti di individui accomunati dalle cose che ti ho detto. Forse esagero ma senza un popolo propriamente detto non può aversi una Nazione. E per fare un volo "pindarico" ti direi che queste osservazioni furono probabilmente presenti e conosciute anche da uno come Stalin, che rifiutò recisamente l'idea di Rivoluzione "permanente" avanzata da Trotski, riconoscendo ad ogni popolo il diritto di abbracciare la propria "via" al Socialismo.
Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
la civiltà ? esiste l'essere soggetti alla pari ad un medesimo ordinamento, come cittadini; ma non credo sia questo che intendi come nazione; in concreto ?
In concreto la Nazione è quello che ho detto. E parlo sempre nella consapevolezza di non essere un antropologo o un sociologo e quindi di espormi al pubblico ludibrio, a causa delle mie osservazioni. Fatto è che a volte non resisto alla tentazione di dire la mia, insomma è più forte di me. Ecco. :asd:
Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
perché ove mai avessimo divergenze su cosa considerare "nazione" ci troveremmo in una situazione de facto, per cui uno ritiene che un romano debba tifare Roma, ma in effetti un 40% dei romani tifa Lazio, e altri altre squadre, e il "corpo" dei romanisti non rappresenta ciò che pretenderebbe essere la realtà.
Si. A me pare che la differenza Roma/Lazio è la stessa che corre tra Destra e Sinistra politiche. Grazie a Dio, merito dello sport è anche quello di sublimare e semplificare le differenze. Non che quelli delle "curve" da stadio si sognerebbero di prendersi reciprocamente a "randellate" per motivi "politici". O almeno "spero" di no.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
sandor
Su questo se permetti avrei da fare alcune estemporanee osservazioni. Innanzitutto mi pare chiaro che un popolo, cioè un insieme di individui tra essi legati da vincoli di discendenza, di lingua, di territorio, di mentalità collettiva, nel modo in cui quest'ultima accomuna tutti coloro che la condividono tenendo per fermi tutti gli altri fattori che ti ho elencato ed anche altri, può ben dirsi Nazione.
può ben dirsi, a quali fini ?
la tua definizione non è in sé "sbagliata", ma al più descrive un paradigma ideologico che ha trovato applicazione in un periodo di circa un secolo;
cioè, in base al tuo criterio, tu potresti decidere di dare il diritto di voto al sig. Cardinale, proprietario del Milan, in quanto per discendenza "italiano" e parte della "Nazione"; ma quello è nato negli USA ed è iscritto all'idea americana di "Nazione", può diventare presidente, al contrario di te e me;
e, in effetti, gestisce il Milan da americano; non capisce un caxxo del sentimento italiano del tifo calcistico;
questo per dire che quell'idea di nazione che hai espresso in effetti non descrive una categoria operazionabile della realtà, non ti assiste nel prevedere comportamenti e nemmeno nel costruire modelli più efficienti di gestione della società;
col che, quando ragioniamo di conflitti e applichiamo questa soggettività fittizia, o stiamo mistificando, nel tentativo di forzare una scelta - l'italiano è questo, e quindi dovrebbe unirsi per questo fine - oppure stiamo compiendo un errore clamoroso di valutazione della realtà, che è quello che vediamo nei ragionamenti tipo Putin = Russia = Nazione - sostituisce con quello che vuoi - salvo ritrovarti con sfaldamenti, disgregazioni e implosioni di ciò che hai concepito come soggetto;
noi italiani siamo talmente la dimostrazione vivente dell'inefficienza del concetto di "Nazione" che non ci rendiamo nemmeno conto del punto.
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Originariamente Scritto da
LadyHawke
Sono dati pubblici?
Ah sì? Sta scritto nel link de"Il manifesto"? Dev'essere una fonte autorevole, attendibile neutra sicuramente senza coloriture politiche di partiti :D
Io mi spiace non sono iscritta, non ho l'account per leggere per intero "l'autotevole articolo" che, se non erro, di orientamento estrema sinistra.
Io invece che sono più modesta e di orientamento diverso da "il manifesto", riconosco di non sapere come siamo messi con le armi anche perchè non è compito mio tenerne il conto, nel nostro paese sono stati eletti (democraticamente) dei rappresentanti politici che ci rappresentano e comunque non possiamo farci vedere che ognuno pensa all'orticello suo, cioè se vogliamo essere Europei dobbiamo tutti imparare a ragionare da Europei e decidere insieme agli altri paesi Europei cosa sia giusto e quanto dobbiamo investire in armamenti.
Altrimenti diciamolo subito che ognuno pensa per sé, chissenefrega come finirà l'Ucraina, non è un guerra nostra, o qualunque altro paese in conflitto, e finchè non ci toccano (il culo) da vicino e non sventolerà la bandiera russa in piazza San Marco, possiamo star sereni e dormire tranquilli con ciò che abbiamo :D
Nel frattempo....attendiamo che i russi con Putin si decidano ad accettare una tregua come già accettata dall'Ucraina....sempre che Putin gli giri di accettare un qualcosa :D
Non è questione di giornali, mia cara. Dice la stessa cosa Il Sole 24h che, certo, non è di sinistra.....
"La produzione di armi in Europa è dominata da alcune delle maggiori economie del continente. In testa Francia, Germania, Italia e Regno Unito.
Negli ultimi anni, produzione e importazione di armi in Europa hanno assunto un ruolo centrale nelle strategie di sicurezza e difesa del continente. Conflitti come quello russo-ucraino e la crescente percezione di minacce alle frontiere europee hanno spinto numerosi stati a rivedere le politiche di armamento, favorendo sia l’espansione della produzione interna che un aumento delle importazioni di tecnologie militari avanzate.
Secondo i dati Sipri (Stockholm International Peace Research Institute), un istituto di ricerca svedese, il budget militare della Francia ha raggiunto i 69 miliardi di euro nel 2023, mentre la Germania ha stanziato circa 58 miliardi di euro nello stesso anno. In parallelo, l’Italia ha dedicato 28 miliardi di euro alla difesa, con il Regno Unito che ha superato i 60 miliardi di euro. Si stima che entro il 2025 la spesa complessiva europea per la difesa raggiungerà i 400 miliardi di euro, stimolata anche dall’obiettivo Nato di destinare il 2% del Pil alla difesa, un target che diversi Paesi, come Polonia e Grecia, superano già, rispettivamente con circa il 4% e il 3,8%."
https://www.ilsole24ore.com/art/armi...tatori-AGmfkDp
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Originariamente Scritto da
axeUgene
può ben dirsi, a quali fini ?
A fini di ricerca di una definizione valida del concetto, che è quello che mi preme.
Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
a tua definizione non è in sé "sbagliata", ma al più descrive un paradigma ideologico che ha trovato applicazione in un periodo di circa un secolo;
Allora io ti direi che il paradigma di cui parli è ancora valido oggi. Se per te non lo è allora hai il dovere di descrivere un paradigma alternativo che però, beninteso, sia tale da applicarsi alla realtà di fatto senza eccessive forzature.
Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
ioè, in base al tuo criterio, tu potresti decidere di dare il diritto di voto al sig. Cardinale, proprietario del Milan, in quanto per discendenza "italiano" e parte della "Nazione"; ma quello è nato negli USA ed è iscritto all'idea americana di "Nazione", può diventare presidente, al contrario di te e me;
Si. Anche a mio modo di vedere, se è questo che vuoi dire, il provvedimento con cui a suo tempo si concesse il voto agli italiani residenti all'estero è stata una cavolata, peraltro promossa da uno come Tremaglia il quale aveva una cultura politica fascista, e cioè aderente ad un sistema che, esso per primo, aveva a suo tempo inviato in America una gran parte della popolazione. Ironie della storia e della politica.
Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
e, in effetti, gestisce il Milan da americano; non capisce un caxxo del sentimento italiano del tifo calcistico;
Si. Esattamente. E ovviamente esistono generazioni di italiani emigrati in America durante la prima metà del secolo scorso che non sanno niente del Milan, ma conoscono come diceva qualcuno, e a ragione, solo "pizza, mafia e mandolino" e non sanno altro dell'Italia.
Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
questo per dire che quell'idea di nazione che hai espresso in effetti non descrive una categoria operazionabile della realtà, non ti assiste nel prevedere comportamenti e nemmeno nel costruire modelli più efficienti di gestione della società;
Ma a me interessa individuare il sostrato su cui poi il sistema si sviluppa, non mi interessa invece "modificarlo" o "migliorarlo" qualitativamente, ma semmai arricchirlo "quantitativamente".
Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
col che, quando ragioniamo di conflitti e applichiamo questa soggettività fittizia, o stiamo mistificando, nel tentativo di forzare una scelta - l'italiano è questo, e quindi dovrebbe unirsi per questo fine - oppure stiamo compiendo un errore clamoroso di valutazione della realtà, che è quello che vediamo nei ragionamenti tipo Putin = Russia = Nazione - sostituisce con quello che vuoi - salvo ritrovarti con sfaldamenti, disgregazioni e implosioni di ciò che hai concepito come soggetto;
A me pare che più che Nazioni, Russia America Cina India Brasile, siano più che altro dei "contenitori" di popoli i più diversi, i quali derivano le proprie componenti non da un solo popolo ma da più popoli che trovano difficile instaurare una convivenza proficua per tutti. Non so onestamente, e chi potrebbe saperlo?, se vengano adottate, ad esempio in America, le stesse politiche razziali che vengono adottate ad esempio in Sud Africa, ma sicuramente se devi garantire l'ordine allora cose come i ghetti americani USA costituiscono una scelta obbligata. Purtroppo.
Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
noi italiani siamo talmente la dimostrazione vivente dell'inefficienza del concetto di "Nazione" che non ci rendiamo nemmeno conto del punto.
Ma io direi non della inefficienza ma della "efficienza" del concetto che citi.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Non è questione di giornali, mia cara. Dice la stessa cosa Il Sole 24h che, certo, non è di sinistra.....
"
La produzione di armi in Europa è dominata da alcune delle maggiori economie del continente. In testa Francia, Germania, Italia e Regno Unito.
Negli ultimi anni, produzione e importazione di armi in Europa hanno assunto un ruolo centrale nelle strategie di sicurezza e difesa del continente. Conflitti come quello russo-ucraino e la crescente percezione di minacce alle frontiere europee hanno spinto numerosi stati a rivedere le politiche di armamento, favorendo sia l’espansione della produzione interna che un aumento delle importazioni di tecnologie militari avanzate.
Secondo i dati Sipri (Stockholm International Peace Research Institute), un istituto di ricerca svedese, il budget militare della Francia ha raggiunto i 69 miliardi di euro nel 2023, mentre la Germania ha stanziato circa 58 miliardi di euro nello stesso anno. In parallelo, l’Italia ha dedicato 28 miliardi di euro alla difesa, con il Regno Unito che ha superato i 60 miliardi di euro. Si stima che entro il 2025 la spesa complessiva europea per la difesa raggiungerà i 400 miliardi di euro, stimolata anche dall’obiettivo Nato di destinare il 2% del Pil alla difesa, un target che diversi Paesi, come Polonia e Grecia, superano già, rispettivamente con circa il 4% e il 3,8%."
https://www.ilsole24ore.com/art/armi...tatori-AGmfkDp
Ok dall'articolo credo di capire che la produzione di armi in Europa è dominata da Francia, Germania, Italia e Regno Unito e che hanno un ruolo centrale nelle strategie di sicurezza.
E che secondo dati statistici noi ne produciamo di meno di Francia, Germania e Regno Unito.
I dati parlano di cifre come miliardi che verranno raggiunti entro il 2025, e percentuali di pil, ma da ignorante in materia io non sono in grado di giudicare se siano cifre sufficienti, minime, massime o extra-large :D.
Te hai le competenze per giudicare come già raggiunto il minimo e suppongo sufficienti per raggiungere l'obiettivo strategico di sicurezza?
Buon per te io non lavoro al ministero della difesa, non lavoro nella politica e lascio fare a chi ne ha le competenze.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
sandor
Ma a me interessa individuare il sostrato su cui poi il sistema si sviluppa, non mi interessa invece "modificarlo" o "migliorarlo" qualitativamente, ma semmai arricchirlo "quantitativamente".
bene; vediamo come si manifesta la nazione italiana in concreto, oggi e su un tema che più pregnante non si può: la guerra in Ucraina:
se la nazione di sangue e suolo esiste, dovresti osservare su un tema come questo un "fascio" di volontà unite e irriducibili che manifestano quello spirito; può darsi;
io vedo tante idee diverse; dai pacifisti a ogni costo - purché con le chiappe ucraine - agli opportunisti che nemmeno sentono il bisogno di cercare giustificazione ideale, i "sinistri" che se vedono un'uniforme russa sono ancora abbagliati dalla nostalgia per l'Armata rossa, gli anti-occidentali sempre e comunque, ora spiazzati nel trovarsi dalla stessa parte di Trump e di qualche generale di estrema destra;
poi c'è chi parteggia per l'Ucraina; qualcuno con mezzo piede fuori, per non scontentare quelli sopra - Schlein - e pochi centristi duri e puri, oltre che una massa di ingenuoni che ancora si pone il problema in termini di: se ci fossi io al posto di quelli invasi ? ma senza grandi risposte;
in cosa ravvedi in tutto ciò un tratto "nazionale" di identità, suggerito da comunanza di sangue e suolo ?
l'unico tratto autentico di continuità storica con un'attitudine nazionale mi sembra lo esprima effettivamente la personalità che più tiene all'idea di nazione, e cioè Meloni:
nella più genuina tradizione nazionale, la pdc si accinge a concludere la guerra nel campo opposto dal quale l'aveva iniziata, quando disse solennemente: con l'Ucraina fino alla vittoria;
ora c'è l'amico Trump, e l'amico Musk - quello che si fabbrica i figli in affitto, reato universale; però è ricco e non è gaio, per cui il reato non vale; che Arlecchino sarebbe l'italiano se non fosse capace di servire due padroni ?
va beh... rassegnamoci; se nazione siamo, la nostra è destinata ad esserlo di pagliacci :asd:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
bene; vediamo come si manifesta la nazione italiana in concreto, oggi e su un tema che più pregnante non si può: la guerra in Ucraina:
se la nazione di sangue e suolo esiste, dovresti osservare su un tema come questo un "fascio" di volontà unite e irriducibili che manifestano quello spirito; può darsi;
io vedo tante idee diverse; dai pacifisti a ogni costo - purché con le chiappe ucraine - agli opportunisti che nemmeno sentono il bisogno di cercare giustificazione ideale, i "sinistri" che se vedono un'uniforme russa sono ancora abbagliati dalla nostalgia per l'Armata rossa, gli anti-occidentali sempre e comunque, ora spiazzati nel trovarsi dalla stessa parte di Trump e di qualche generale di estrema destra;
Attenzione. Provo a dirtelo con Hegel: tutte le differenti tendenze ideali che si concretano in una opinione pubblica, non danno perciò stesso luogo ad alcuna "anarchia di pensiero", cioè assenza di un centro unificatore. Vedi, la propaganda, anche per quanto riguarda l'Ucraina, pone delle basi e bombarda la capacità di giudizio di ciascuno offrendo delle alternative di pensiero rispetto a un fatto. Quelli che non adottano alcuna delle posizioni prestabilite oppure adottano una posizione che i mezzi di comunicazione omettono, semplicemente non partecipano al dibattito. Ma d'altra parte la comunicazione è un marketing e ha le sue regole. Il problema è che ad oggi si sceglie una opzione sulla base di un contatto "a pelle", cioè si sceglie di condividere l'opinione più confacente a quelle che sono le convinzioni "generiche" di chi recepisce il messaggio. Il problema sarebbe capire che ad oggi non si aderisce ad uno schema di pensiero perché davvero, intimamente lo si condivide, ma solo perché è il meno "lontano" dal proprio modo di pensare. Insomma la "pubblica opinione" è pubblica perché non esistono posizioni che possono andare bene al singolo, ma si ragiona per categorie. Che poi queste categorie di pensiero siano più o meno diffuse, te lo dice ad esempio lo "spettro politico", che però per quanto detto non può rispecchiare sempre, anzi quasi mai le singole opinioni. Inoltre maggiore è il grado culturale, maggiore è la conoscenza di sé del fruitore del messaggio, e quindi maggiore la capacità di adesione o meno, cioè di scelta tra un certo messaggio e un' altro contrapposto. Stesso ragionamento per quanto riguarda l'Ucraina e le suggestioni mediatiche in proposito.
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axeUgene
poi c'è chi parteggia per l'Ucraina; qualcuno con mezzo piede fuori, per non scontentare quelli sopra - Schlein - e pochi centristi duri e puri, oltre che una massa di ingenuoni che ancora si pone il problema in termini di: se ci fossi io al posto di quelli invasi ? ma senza grandi risposte;
Questo deriva da atteggiamenti della pubblica opinione che possono dare la parvenza di differenze radicali ma che invece si traducono in sostanza in qualche variazione sul tema. Politica inclusa.
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axeUgene
in cosa ravvedi in tutto ciò un tratto "nazionale" di identità, suggerito da comunanza di sangue e suolo ?
Non lo ravvedi perché è soffuso da un'aura di "favola" che addormenta sia gli spiriti cognitivi, fino a un certo punto; sia i ceti meno colti che ovviamente sono la maggioranza. I media non provengono dal popolo, ma "governano" le opinioni di quest'ultimo perché non vadano a suo proprio danno. Te la immagineresti una serie di manifestazioni pro intervento in Ucraina da parte italiana? Ti sei chiesto perché non ce ne siano?
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axeUgene
l'unico tratto autentico di continuità storica con un'attitudine nazionale mi sembra lo esprima effettivamente la personalità che più tiene all'idea di nazione, e cioè Meloni:
nella più genuina tradizione nazionale, la pdc si accinge a concludere la guerra nel campo opposto dal quale l'aveva iniziata, quando disse solennemente: con l'Ucraina fino alla vittoria;
Vabbè. Queste sono dichiarazioni fatte in linguaggio politico, che la P.d.C. conosce bene perché ha una esperienza in politica che risale agli anni dell'adolescenza. E penso che questo non si possa negarglielo. Insomma un colpo al cerchio e uno alla botte perché i voti senza identità si moltiplichino.
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axeUgene
ora c'è l'amico Trump, e l'amico Musk - quello che si fabbrica i figli in affitto, reato universale; però è ricco e non è gaio, per cui il reato non vale;
A me risulta che in Pesi come la Spagna i figli in provetta li facciano da una vita. Musk o no.
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axeUgene
che Arlecchino sarebbe l'italiano se non fosse capace di servire due padroni ?
Fregandoli entrambi.
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axeUgene
va beh... rassegnamoci; se nazione siamo, la nostra è destinata ad esserlo di pagliacci :asd:
Mah, io non la vedo così: pagliacci in che senso? Tipo circo o "attori comici"? Anche i pagliacci hanno il loro posto, ma non in politica, e questo i "reggitori dello Stato" lo sanno sin troppo bene. In Italia.
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sandor
Attenzione. Provo a dirtelo con Hegel: tutte le differenti tendenze ideali che si concretano in una opinione pubblica, non danno perciò stesso luogo ad alcuna "anarchia di pensiero", cioè assenza di un centro unificatore....
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Questo deriva da atteggiamenti della pubblica opinione che possono dare la parvenza di differenze radicali ma che invece si traducono in sostanza in qualche variazione sul tema. Politica inclusa.
beh, ma in tal caso dovresti essere in grado di sostanziare in modo inclusivo ed esclusivo, totale e verificabile il tratto nazionale e condiviso Italiano, distinto da quello francese o tedesco, ecc
in altri termini, tu mi hai elencato una serie di caratteri astratti che dovrebbero qualificare la nazione; ma se ti chiedo di specificare come quei tratti si manifestino concretamente a connotare la nazione italiana in modo condiviso, non mi pare emerga nulla di rilevante, in continuità ed esclusività;
io, queste cose le potrei elencare in senso civico, non etnico, per l'Europa occidentale; ma, dovessi dire dell'Italia, non saprei da dove cominciare.
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axeUgene
beh, ma in tal caso dovresti essere in grado di sostanziare in modo inclusivo ed esclusivo, totale e verificabile il tratto nazionale e condiviso Italiano, distinto da quello francese o tedesco, ecc
Dato che si parlava di media ho provato a descrivere il "nostro", italiano modo di fare informazione e con l'informazione irreggimentare i cervelli di un popolo. In Francia come in Germania avranno altri metodi confacenti al loro Spirito di Popolo, ma non è che devi conoscerli per sapere che quello "italiano" è il costume, anche mediatico, che va bene "solo" per noi italiani. E che quindi denota un peculiare modo di pensare, di approcciarsi alla vita, di consumare, anche a livello intellettuale, ecc.
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axeUgene
in altri termini, tu mi hai elencato una serie di caratteri astratti che dovrebbero qualificare la nazione; ma se ti chiedo di specificare come quei tratti si manifestino concretamente a connotare la nazione italiana in modo condiviso, non mi pare emerga nulla di rilevante, in continuità ed esclusività;
Ma Axe. Uno come te che ha viaggiato mezza vita non riesce a distinguere al di là di generalizzazioni, queste sì artefatte, ciò che distingue ciascun popolo appartenente al "genus" umanità, da tutte le altre espressioni consimili di "collettività organizzata"?
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axeUgene
io, queste cose le potrei elencare in senso civico, non etnico, per l'Europa occidentale; ma, dovessi dire dell'Italia, non saprei da dove cominciare.
Comincia con un buon volume di Storia Patria o di sociologia. Ecco di sociologia soprattutto. IMHO.
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sandor
In Francia come in Germania avranno altri metodi confacenti al loro Spirito di Popolo, ma non è che devi conoscerli per sapere che quello "italiano" è il costume, anche mediatico, che va bene "solo" per noi italiani. E che quindi denota un peculiare modo di pensare, di approcciarsi alla vita, di consumare, anche a livello intellettuale, ecc.
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Ma Axe. Uno come te che ha viaggiato mezza vita non riesce a distinguere al di là di generalizzazioni, queste sì artefatte, ciò che distingue ciascun popolo appartenente al "genus" umanità, da tutte le altre espressioni consimili di "collettività organizzata"?
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beh, io posso dire che in Europa occidentale il 95% o più delle persone è intimamente convinto che un povero debba avere assistenza sanitaria gratuita, che la pena di morte non è giusta, che non è opportuno che la gente giri armata ad libitum, che le donne hanno gli stessi diritti degli uomini; per il 7% della popolazione si spende oltre il 50 % del welfare mondiale e altre cose... per me, questa è nazione;
tu sei in grado di elencarmi valori davvero fondamentali per la vita delle persone che connotino in modo esclusivo la nazione italiana, e non quella francese o tedesca ? io non saprei che dire...
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Papa Francesco: “disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la terra”
Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra. C’è un grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità”. Lo scrive il Papa in una lettera inviata al Corriere della Sera, datata 14 marzo e rivolta al direttore, Luciano Fontana, che gli aveva inviato un messaggio di augurio chiedendogli se voleva intervenire con un appello. “La guerra non fa che devastare le comunità e l’ambiente, senza offrire soluzioni ai conflitti. La diplomazia e le organizzazioni internazionali hanno bisogno di nuova linfa e credibilità”, si legge nella lettera, in cui Francesco ringrazia il direttore “per le parole di vicinanza con cui ha inteso farsi presente in questo momento di malattia, nel quale, come ho avuto modo di dire, la guerra appare ancora più assurda”. “La fragilità umana, infatti, ha il potere di renderci più lucidi rispetto a ciò che dura e a ciò che passa, a ciò che fa vivere e a ciò che uccide.
Forse per questo tendiamo così spesso a negare i limiti e a sfuggire le persone fragili e ferite: hanno il potere di mettere in discussione la direzione che abbiamo scelto, come singoli e come comunità.
C’è un grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità. Mentre la guerra non fa che devastare le comunità e l’ambiente, senza offrire soluzioni ai conflitti, la diplomazia e le organizzazioni internazionali hanno bisogno di nuova linfa e credibilità”. Le religioni, inoltre, secondo Francesco, “possono attingere alle spiritualità dei popoli per riaccendere il desiderio della fratellanza e della giustizia, la speranza della pace. Tutto questo chiede impegno, lavoro, silenzio, parole. Sentiamoci uniti in questo sforzo!
https://www.agensir.it/quotidiano/20...C3%A0%E2%80%9D.
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LadyHawke
Ok dall'articolo credo di capire che la produzione di armi in Europa è dominata da Francia, Germania, Italia e Regno Unito e che hanno un ruolo centrale nelle strategie di sicurezza.
E che secondo dati statistici noi ne produciamo di meno di Francia, Germania e Regno Unito.
I dati parlano di cifre come miliardi che verranno raggiunti entro il 2025, e percentuali di pil, ma da ignorante in materia io non sono in grado di giudicare se siano cifre sufficienti, minime, massime o extra-large :D.
Te hai le competenze per giudicare come già raggiunto il minimo e suppongo sufficienti per raggiungere l'obiettivo strategico di sicurezza?
Buon per te io non lavoro al ministero della difesa, non lavoro nella politica e lascio fare a chi ne ha le competenze.
C'è forse bisogno di essere esperti o di lavorare in un ministero per accorgersi dell'immoralità della cosa Ladyhawke? Della sproporzione spaventosa fra ciò che spendiamo in armi e ciò che spendiamo in Sanità, Lavoro, Scuola e Ambiente messi insieme?
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conogelato
C'è forse bisogno di essere esperti o di lavorare in un ministero per accorgersi dell'immoralità della cosa Ladyhawke? Della sproporzione spaventosa fra ciò che spendiamo in armi e ciò che spendiamo in Sanità, Lavoro, Scuola e Ambiente messi insieme?
Secondo il tuo metro di misura, io ho un altro metro per misurare il bene e il male.
E non sono affatto convinta che risparmio di investimenti nella sicurezza( non solo di armi) di un paese si traduca in più investimenti in sanità, lavoro, scuola ecc.....discorso molto complesso da trattare dove dietro ci sono altri interessi, sia politici che aziende private e un cambiamento della società, portato avanti da partiti politici sempre in conflitto tra loro per la poltrona più che per il reale interesse del paese e che ci porta fuori, devia dal discorso principale, quindi per favore finiamola qua.
Hai detto la tua?
Io ho detto la mia, non dobbiamo convincerci a vicenda su chi deve aver ragione ad ogni costo continuando un discorso infinito.
Forse ancora non si è capito, battute a parte, che a me le discussioni infinite stancano, trovo un inutile spreco di tempo.
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axeUgene
beh, io posso dire che in Europa occidentale il 95% o più delle persone è intimamente convinto che un povero debba avere assistenza sanitaria gratuita, che la pena di morte non è giusta, che non è opportuno che la gente giri armata ad libitum, che le donne hanno gli stessi diritti degli uomini; per il 7% della popolazione si spende oltre il 50 % del welfare mondiale e altre cose... per me, questa è nazione;
Si, Axe. Tutto quello che dici è giustissimo. Mi permetto di farti rilevare, umilmente e per il piacere di parlare con una persona come te, che è "esperta e consapevole", e che tra parentesi ha anche qualche hanno più di me, che quelli che sono i caratteri comuni ad un popolo sono per astrazione comuni anche ad un "aggregato" di popoli come quello che si rispecchia nella UE. Sono molto felice che i fautori dell'Europa nelle Istituzioni Europee abbiano scelto un concetto di Europa "inclusivo" al suo interno ma esclusivo verso Paesi che hanno altre tradizioni e altri modi di concepire soprattutto cose come l'economia.
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axeUgene
tu sei in grado di elencarmi valori davvero fondamentali per la vita delle persone che connotino in modo esclusivo la nazione italiana, e non quella francese o tedesca ? io non saprei che dire...
Io neanche in definitiva. Però sulla base del ragionamento che fai si potrebbe argomentare che se esistono caratteri comuni ai Popoli dell'Unione come quelli che hai elencato, allora a livello nazionale esistono caratteri comuni al solo "popolo" considerato, come nell'esempio di ciò che passano i media, e per quanto riguarda l'Italia. L'UE ovviamente si fonda, e questo mi pare un bene, più sulle "affinità" che sulle differenze.
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sandor
sulla base del ragionamento che fai si potrebbe argomentare che se esistono caratteri comuni ai Popoli dell'Unione come quelli che hai elencato, allora a livello nazionale esistono caratteri comuni al solo "popolo" considerato
beh, questi caratteri esclusivi dovrebbero sovvenire come la pizza e la pasta, si parlasse di alimentazione;
in effetti, noi italiani siamo più diversi tra noi di quanto, nel complesso, siamo simili agli altri europei occidentali per quanto riguarda quei valori fondamentali;
cioè, nel nostro cluster, siamo notevoli proprio per una poliedricità che manca ad altri;
poi, a voler vedere la nostra storia, se ci liberiamo di certe frustrazioni ottocentesche e provincialotte, vediamo che la vocazione italiana di maggior successo in oltre due millenni è quella di propulsore a vario titolo di imperi sovranazionali, e quando abbiamo voluto scimmiottare lo stato-nazione i risultati sono stati fallimentari e umilianti.
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axeUgene
beh, questi caratteri esclusivi dovrebbero sovvenire come la pizza e la pasta, si parlasse di alimentazione;
Si. Se non è zuppa è pan bagnato.:)
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axeUgene
in effetti, noi italiani siamo più diversi tra noi di quanto, nel complesso, siamo simili agli altri europei occidentali per quanto riguarda quei valori fondamentali;
cioè, nel nostro cluster, siamo notevoli proprio per una poliedricità che manca ad altri;
Si. E' un po' come "i puffi". Simili nella specie, ma non nelle attitudini individuali.
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axeUgene
poi, a voler vedere la nostra storia, se ci liberiamo di certe frustrazioni ottocentesche e provincialotte, vediamo che la vocazione italiana di maggior successo in oltre due millenni è quella di propulsore a vario titolo di imperi sovranazionali, e quando abbiamo voluto scimmiottare lo stato-nazione i risultati sono stati fallimentari e umilianti.
Si. Ma ad oggi lo siamo, uno "Stato/Nazione". Ecco, sarebbe un bene, come d'altra parte comincia ad essere, che "solo" i Paesi attualmente pienamente integrati, costituissero davvero la UE. Il pluralismo all'acqua di rose è solo propaganda, e se ci rifletti non ha mai avuto seguito, nella storia dei popoli, a parte forse gli USA e l'URSS, ma anche lì le barriere tra i popoli non sono state un espediente di comodo, ma solo un modo per attuare e favorire un "quieto vivere" che altrimenti non avrebbero realizzato neanche loro.
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Originariamente Scritto da
sandor
Si. Ma ad oggi lo siamo, uno "Stato/Nazione". Ecco, sarebbe un bene, come d'altra parte comincia ad essere, che "solo" i Paesi attualmente pienamente integrati, costituissero davvero la UE. Il pluralismo all'acqua di rose è solo propaganda, e se ci rifletti non ha mai avuto seguito, nella storia dei popoli, a parte forse gli USA e l'URSS, ma anche lì le barriere tra i popoli non sono state un espediente di comodo, ma solo un modo per attuare e favorire un "quieto vivere" che altrimenti non avrebbero realizzato neanche loro.
Se non avessimo fatto così l'Ungheria sarebbe già con Putin in maniera totale e il rischio c'è con Romania, Serbia e Bosnia, ma anche con tutti gli altri Stati ex sovietici. L'esempio degli Usa non lo vorrei mai applicato all'Eu, 50 stati incollati grazie all'economia ma che col tempo hanno perso gran parte della loro unicità.
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Barrett
Se non avessimo fatto così l'Ungheria sarebbe già con Putin in maniera totale e il rischio c'è con Romania, Serbia e Bosnia, ma anche con tutti gli altri Stati ex sovietici.
Barrett scusa ma ti devo correggere. Gli Stati che elenchi hanno, se non una unione politica, sicuramente una unione a carattere economico con la Russia del tanto vituperato Putin. Permetti una domanda: se il COMECON chiedesse ad esempio alla Germania ex/ovest di lasciare la UE per aderire sempre al COMECON, pensi che la Germania lo farebbe?
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Originariamente Scritto da
Barrett
L'esempio degli Usa non lo vorrei mai applicato all'Eu, 50 stati incollati grazie all'economia ma che col tempo hanno perso gran parte della loro unicità.
50 Stati e se permetti 50 zone "etniche o latamente razziali". Niente di nuovo sotto il sole.
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Originariamente Scritto da
sandor
Barrett scusa ma ti devo correggere. Gli Stati che elenchi hanno, se non una unione politica, sicuramente una unione a carattere economico con la Russia del tanto vituperato Putin. Permetti una domanda: se il COMECON chiedesse ad esempio alla Germania ex/ovest di lasciare la UE per aderire sempre al COMECON, pensi che la Germania lo farebbe?
Leggo che il Comecon è stato sciolto con la caduta del Muro. Ad ogni modo non mi sorprendo se ci sono interrelazioni economiche tra la Russia e qualsiasi altro paese mondiale, ancor di più con quelli dell'Est. Anche noi facevamo commercio con loro prima dell'invasione in Ucraina e forse li facciamo ancora sottobanco. Mi pare un'altra cosa se cerchi di "influenzare" le elezioni in quei paesi per farli diventare degli stati fantoccio come la Bielorussia. Basta sentirli parlare, se non Putin Medvedev (ha appena minacciato di morte Mertz) o la Zacharova. Poi ci sono putiniani ovunque anche a casa nostra.
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Originariamente Scritto da
LadyHawke
Ok dall'articolo credo di capire che la produzione di armi in Europa è dominata da Francia, Germania, Italia e Regno Unito e che hanno un ruolo centrale nelle strategie di sicurezza.
E che secondo dati statistici noi ne produciamo di meno di Francia, Germania e Regno Unito.
I dati parlano di cifre come miliardi che verranno raggiunti entro il 2025, e percentuali di pil, ma da ignorante in materia io non sono in grado di giudicare se siano cifre sufficienti, minime, massime o extra-large :D.
Te hai le competenze per giudicare come già raggiunto il minimo e suppongo sufficienti per raggiungere l'obiettivo strategico di sicurezza?
Buon per te io non lavoro al ministero della difesa, non lavoro nella politica e lascio fare a chi ne ha le competenze.
Come vuoi: potremmo far concludere Roberto Benigni se sei d'accordo:
L'Europa unita come unica utopia ragionevole", "la più grande istituzione degli ultimi 5000 anni realizzata sul pianeta Terra dall'essere umano, un progetto, un ideale, una speranza, una sfida, un sogno", figlio del coraggio e della lungimiranza di "tre uomini, tre eroi, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni", riuniti "sulla piccola isola di Ventotene". "Un sogno economico e politico, di unione e di pace, l'esperimento democratico più emozionante". Roberto Benigni torna su Rai1 con Il Sogno e leva il suo inno all'Europa e alla pace, a poche ore dall'attacco della premier Giorgia Meloni al Manifesto di Ventotene e alla vigilia del Consiglio europeo sul piano di riarmo.
"Siamo senza rete, in diretta su Rai1, in diretta anche su Radio2, su Raiplay, in Eurovisione: ma questo è un colpo di Stato, siamo dappertutto, anche sul forno a microonde se lo accendete!", scherza Benigni aprendo la serata, dagli Studios di via Tiburtina a Roma. "Saluto il presidente della Repubblica, so che ci sta guardando. E come non salutare Sua Santità papa Francesco, che guarisca presto. Ieri ha detto una frase che mi ha commosso, bisogna disarmare le parole per disarmare le menti e la terra".
In un momento in cui "i potenti del mondo sono tutti personcine tranquille, perbene, sagge equilibrate e al pensiero che gli armamenti e le bombe atomiche sono nelle loro mani si va a dormire tranquilli", e "a Putin piace proprio l'Europa, ci vuole entrare a modo suo, bussa con i carrarmati", per Benigni "c'è da essere orgogliosi di essere europei: l'Europa è il continente più piccolo del mondo che ha acceso la miccia di tutte le rivoluzioni, ha trasformato il pianeta, da tremila anni è la fucina dove sono stati forgiati alcuni fra i più grandi pensieri dell'umanità", "un patrimonio comune, un tesoro immenso in tutti i campi". L'Europa, insiste il premio Oscar citando De Gasperi, "il più grande Presidente del consiglio che abbiamo avuto", "non è una cosa fredda che sta a Bruxelles o a Strasburgo, è una cosa calda, vicina, piena di passione e amore.
Non a caso il suo inno è L'Inno alla gioia di Beethoven".
Da "europeista estremista", convinto che il nazionalismo sia "il carburante di tutte le guerre", "una fede integralista, un'ossessione per la nazione al di sopra di tutto, anche di Dio, una malattia che si maschera da patriottismo", il premio Oscar sottolinea che "la pagina più commovente ed entusiasmante" di questo cammino federale è stata scritta proprio in Italia, "in una piccola isola del Tirreno che si chiama Ventotene. Mentre tutto intorno c'erano rovine, morti, cadaveri, nel 1941, su questo scoglio, tre uomini, tre eroi, Spinelli, Rossi e Colorni, ebbero un lampo, un'idea, di cambiare tutto, girare pagina: l'idea dell'unità europea. Pensavano al nostro futuro, con un documento che era un sogno ma anche di una concretezza e di una profondità straordinaria".
Racconta così la storia del Manifesto di Ventotene, "una sorta di favola", scritta da uomini che "non guardavano alle prossime elezioni, ma alle prossime generazioni". Un testo che "contiene alcune idee superate, legate a quel periodo storico ma questo non toglie la sua grandezza, "perché l'idea centrale è ancora attualissima", fondata sulla "giustizia sociale che non lascia indietro nessuno".
Benigni: 'La guerra finirà per sempre, è inevitabile'
"Il sogno della pace universale è fattibile? Io vi dico sì, senza esitazione, anzi è inevitabile: la guerra finirà per sempre, non c'è alternativa, non può che finire così", sottolinea Roberto Benigni nelle battute finali del suo spettacolo, Il Sogno, su Rai1. "Dobbiamo fare un ultimo passo tutti insieme e dire agli altri: siete fratelli", conclude commosso, tra gli applausi del pubblico.
https://www.ansa.it/amp/sito/notizie...68b8013dc.html