Originariamente Scritto da
axeUgene
la società non è una persona, di cui dire se sia felice o meno; se parti da questa idea inevitabilmente ti poni su un piano abusivo; ti pare che io possa sindacare la felicità della tua condizione famigliare, dei tuoi figli educati come li educhi ?
prova ad immaginare un'autorità che stabilisca: no, la castità pre-matrimoniale è un disvalore, perché i ragazzi vogliono trombare; non possiamo permettere al sig. Cono di educarli in quel modo.... ma ti pare ???
quello che sembra a me è irrilevante; io non sono l'ombelico del mondo, né tantomeno l'autocrate depositario della verità; c'è già la legge, la morale condivisa, a stabilire i doveri; adempiuti quelli, ognuno decide per la sua parte, esattamente come tu decidi per la tua;
postulare diversamente implica la disponibilità a vedersi un funzionario dello stato che questiona su quello che decidi, su come educhi i tuoi figli, renditi conto...
ecco, vedi ?
sei laureato in psicologia ? che qualifiche hai per determinare le motivazioni profonde di certe scelte ? a te, per tuoi motivi, può sembrare mancanza di spina dorsale quello che è un problema molto diverso, o anche semplicemente il risultato di una scelta condizionata da un ambiente ideologizzato; chi si rivolge a voi, verosimilmente, è il prodotto culturale dell'ideologia di famiglia della dottrina cattolica, altrimenti non verrebbe da voi, ma andrebbe da psicologi non orientati;
niente di male, beninteso; ma è un percorso che difficilmente la professione della psicologia - quella vera, laureata e soggetta a training - ammetterebbe come tecnicamente appropriato;
può benissimo essere che quelle "prime difficoltà" che pensi di osservare altro non siano che il pretesto per manifestare problemi diversi, che tu non hai la professionalità per riconoscere, quindi per il rigetto di una scelta maturata esattamente in quel quadro di forzature che si vogliono ribadire con l'indissolubilità;
come esperienza personale, ti posso dire che due delle relazioni più importanti che io abbia avuto sono state con ragazze - si fa per dire, 30 e 27 all'inizio, donne - di estrazione cattolica ultra osservante e con seri problemi psicologici, e tipici di tutta la famiglia;
sia chiaro: non sto dicendo che l'educazione cattolica sia la causa di quei problemi; i problemi di relazione li hanno tutti;
ma facilmente, l'ideologia cattolica della sessualità e famiglia si presta a fornire corazze ideologiche che occultano e rimuovono quelle che sono solo nevrosi, e ritardano la maturazione psicologica di persone fragili per motivi loro; col rischio che la tua consulenza, nel momento in cui le difficoltà sorgono da fragilità personali che hanno indotto ad un matrimonio mal motivato, invece di facilitare la presa di coscienza di certi problemi, non fa altro che rafforzare quelle corazze nevrotiche e inficiare un possibile percorso di guarigione, perché si fa valere l'ideologia della conservazione di un vincolo viziato in partenza da quelle fragilità.