Originariamente Scritto da
sandor
amico cono, permettimi di dire che l'età per fare il troll non ce l'ho nemmeno io. il mio è soltanto un modo come un altro di "socializzare". ti ho anche detto che la socialità è in definitiva una esigenza che tutti hanno, ma che ognuno coltiva e sperimenta a "suo modo". ti ho detto anche che la famiglia è una invenzione tutta "laica" e "secolare" ed ha anche essa una sua utilità, una sua "ragion d'essere". quello che sto cercando di dire e che non mi torna tanto, è che ricollegare l'istituzione "famiglia" ad un preteso "volere" di una entità superiore, ad un impeto creativo da parte di una divinità o quello che ti pare, sia se non altro un po' "fuorviante" per chi ti legge, e ovviamente ritenersi fortunati o benedetti o quello che ti pare, da quella entità, solo perché si contribuisce alla ricchezza sociale e ci si sente utili per il "tramite" della "cura" familiare, è un sentimento non solo "normale" ma anche "doveroso". sai meglio di me, ma forse le nostre esperienze della realtà familiare sono abbastanza diverse, che proprio all'interno della famiglia nascono, spesso e ovviamente in nuce, quei fenomeni di "dipendenza", ribellismo, delinquenza, immoralità, frustrazioni, malattie della sfera affettiva che mi pare tu conosca anche abbastanza bene da parte tua, dato che a quanto ricordi sei parte di un "gruppo di ascolto" o come si dice. ora non è mia intenzione offendere nessuno, ma una domanda la permetti? che senso ha ergersi ad esempio di virtù su un forum, traendo a motivo di vanto la condizione dell'essere "padre di famiglia"? non ti sto dicendo che da parte tua non è legittimo essere soddisfatto delle tue scelte di vita, ma per questo tipo di "propaganda" mi pare esistano già i canali "appositi" e cioè tutto quell'universo di associazioni, fondazioni, i già nominati "gruppi d'ascolto", le chiese, le parrocchie, gli ordini monacali, regolari o secolari. insomma apprezzo tanto i tuoi sforzi ma a volte ho come l'impressione che continueresti con le tue litanie anche se tu fossi l'unico utente attivo del forum. ovviamente mi dirai che senti il "dovere" di diffondere il messaggio evangelico "anche e soprattutto" tra coloro che dio non ha "vocato" alle tue stesse scelte. però se mi permetti io questo insistere fatto di "slogan" e questo "deprezzare" il valore delle credenze religiose, anche le proprie, mettendole in piazza anche se dietro a un nick, lo trovo abbastanza "prepotente" e se posso sin troppo incline al tentativo di fare proseliti, che sarebbe come dire imporre ad altri il proprio stile di vita solo per un desiderio di soddisfazione intellettuale, e magari anche forse per poter dire che alla tua età hai il bilancio in "attivo", sempre a livello di soddisfazione e orgoglio personali. abbi pazienza.
però cono. io non considero quello che tu hai realizzato o per cui ti sei speso nella vita, qualcosa che non ha "valore". personalmente a parte l'affetto che nutro "costantemente" per chi mi è vicino, affetto che considero "fonte di vita" se mi permetti, non vorrei mai e poi mai dedicare il resto della mia vita anziché al lavoro, ad una possibile moglie o ancor meno a dei possibili figli. e questo non lo vorrei per gli stessi motivi per cui tu hai fatto la scelta "opposta" alla mia. cioè tu pensi e dici e scrivi che un mondo "nuovo", un mondo migliore è direttamente proporzionale ad un aumento delle nascite. io invece penso che un aumento delle nascite, "nonostante" la propaganda ecclesiastica ma anche di altre istituzioni, a suo tempo, andrebbe soltanto a confermare che un mondo nuovo, puoi chiamarlo "regno di Dio" o come ti pare, non è possibile realizzarlo facendo figli con tutto ciò che ne consegue, e questo perché la natura umana, almeno a partire dalla cacciata dal "pardiso" è sempre quella, cioè di lontananza da "qualcosa" in cui credere e a cui dedicare la vita. questo se vuoi ti spiega anche perché a volte il mio dire scada nella "celebrazione" abbastanza malinconica, e fonte di pessimismo, delle grandi idelogie del novecento, cioè del secolo passato. cioè a dire, e se vuoi mettici anche erich fromm, che ho rispolverato negli ultimi due giorni, che per quanto si provi, o si sia provato a migliorare le cose, beh, direi che non siamo molto diversi dall'uomo di quasimodo, cioè non molto diversi da come eravamo eoni fa, sempre che l'uomo descritto dalla scienza sia un qualcosa di "attendibile", come mi permetterei di pensare. domanda: è proprio necessario da parte tua, tartassare gli utenti con le citazioni senza apparente "soluzione di continuità", a parte i festivi?:)
e che fine hanno fatto gli ideali? o meglio, perché nessuno più oggi crede "in qualcosa"? non sarà perché nell'ultimo conflitto mondiale non sono morti solo "uomini e donne" e a milioni, ma anche ciò che tu chiami "ideali"? detto questo continuerò sempre a pensare che, dio o non dio, ideali o no, l'uomo non può modificare "sostanzialmente" la c.d. "realtà". può solo arricchirla, ma niente di più. e c'entra in questo molto il modo in cui ogni "singolo" individuo percepisce e interagisce con la realtà. parlare di categorie come "natura umana" è a mio avviso "già" una intollerabile generalizzazione, come d'altra parte lo sono cose come i "dogmi" religiosi, ovviamente ricavati da "fonti" che oggi non hanno più nulla da dire, e che probabilmente hanno, perché ancora diffuse, una utilità definita dalla quantità di gente che non riesce ancora a pensare di testa propria e ha bisogno di aiuto. ma su tutto ciò che si possa "dire" o "pensare" in materia di ideali, troneggia l'atteggiamento più "istintivo" e primordiale di cui l'uomo sia stato "dotato" da madre natura: il nichilismo. e questo forse ti spiega anche la carenza di nascite. ti dico infine che il discorso sarebbe lungo e non disdegnerei un confronto "civile", come mi pare essere "costume" sia mio che tuo. almeno su questo forum.