Lui va in quelle di Empoli, dove si vede ci sono gli effeminati della Toscana. Oppure cerca di carpire segreti maschili di bellezza e giovinezza:D
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Lui va in quelle di Empoli, dove si vede ci sono gli effeminati della Toscana. Oppure cerca di carpire segreti maschili di bellezza e giovinezza:D
E questa è la legge; ok? Ci siamo? Perché darklady tante volte la legge è rimasta scritta su un pezzo di carta e non è stata applicata, vissuta concretamente e posta in essere dai due coniugi? L'hai postato tu, la dignità è la stessa, i diritti sono gli stessi, i doveri sono gli stessi per il marito e per la moglie: manca - è clamorosamente mancato - il decreto attuativo, per così dire. Cioè l'amore vicendevole, l'accogliersi reciprocamente per ciò che si è, il perdonarsi di cuore ogni giorno.
Se davvero - come dici tu - la coppia starebbe in piedi se bastasse il saper cucire, il saper cucinare, il saper fare lavatrice e lavastoviglie.... saremmo a cavallo! Oggi tutti gli uomini sanno fare queste cose. E invece ci si divide, ci si lascia, si cerca altro, si ricomincia ogni volta daccapo. Siamo rimasti a quello che dice Troisi nell'altro thread: alla rivendicazione. Ti amo se sei questo, sto con te se sai fare quest'altro, se mi aiuti esattamente come voglio io. "E non ce la facciamo" dice alla fine. L'uomo ha le sue peculiarità, come la donna ha le sue. Mischiare a forza le cose, appiattire le cose, omologare le cose, ha finito per generare confusione e disorientamento. Tanto da arrivare a dire come hai fatto tu, meglio soli. Se l'uomo non risponde ai miei parametri, meglio sola. E tanti saluti alla coppia
Comunque è sospetta questa frequentazione di Cono delle profumerie e dei negozi tipo Acqua & Sapone. :sisi:
L'ho detto adesso a darklady; basterebbe il Vangelo! Basterebbe la parola di Dio, axegene
La Chiesa non può normare, suo esclusivo compito è proporre di vivere come indicato da Gesù Cristo. Chi accoglie trova la felicità, chi non si fida e rifiuta, trova una vita perennemente insoddisfatta; sempre a cercare di qua e di là
ma che c'entra la Chiesa ora ?
io ho chiesto a TE di normare, perché TU hai esposto un problema che intendi di natura pubblica; vale a dire che il comportamento mio o di altri influenza indebitamente la tua vita, e quindi va disciplinato;
se, effettivamente, ci si trova di fronte ad un comportamento con queste attitudini, è facilissimo abbozzare una norma; ma tu non sei in grado, perché evidentemente i comportamenti in questione inficiano solo quello che è il tuo capriccio infantile di un mondo fatto su misura dei tuoi desideri;
alla tua età, ci si aspetterebbe più maturità.
Parti bene ma, esattamente come Cono (strano :asd: ), poi deragli.
Sui diritti siamo d'accordo, sui doveri anche.
Ma non c'è nulla da "mischiare a forza" o da "appiattire. Il disorientamento è quello che avete voi con la mentalità patriarcale, che non siete in grado di evolvere. Per fortuna molti uomini hanno capito che non ci sono ruoli di genere e che tutti possiamo fare tutto allo stesso modo. E quando c'è questa consapevolezza la coppia funziona egregiamente, te lo assicuro.
Che poi le cose possano finire è assolutamente normale. Semplicemente, un tempo le coppie duravano di più perché la donna chinava la testa ai soprusi, perché separarsi non andava bene, ecc, ecc.
E questo non significa non provarci. Ma semplicemente, a volte le cose non vanno, nonostante tutti gli sforzi che si possano fare per andare d'accordo. E piuttosto che essere una famiglia disfuzionale e infelice, meglio prendere strade diverse.
potresti deludere solo se avara di dettagli; una narrazione adeguata deve far immaginare il sordido atteso, come ogni buon feuilleton, a puntate: uomini vanesi e cartavelinacei, dediti al culto di sé e del futile quotidiano, ladri di merendine ai piccini delle elementari e scassinatori della cassetta delle offerte in chiesa; ossessi dell'amplesso, mai sazi, ma malinconici e infelici; una confessione del desiderio nuziale come raggio di redenzione al momento drammatico giusto ti garantisce un successone. :asd:
devi sempre lasciare uno spiraglio a cui lo spettatore può agganciare il suo desiderio/ruolo; basta un indizio qualsiasi, tipo che chiedi di comprarti gli assorbenti e quello si sbaglia e ti porta i pannolini; dissolvenza e alla prossima puntata.... nel frattempo, lo spettatore si fidelizza :D
devi sempre lasciare uno spiraglio a cui lo spettatore può agganciare il suo desiderio/ruolo; basta un indizio qualsiasi, tipo che chiedi di comprarti gli assorbenti e quello si sbaglia e ti porta i pannolini; dissolvenza e alla prossima puntata.... nel frattempo, lo spettatore si fidelizza :D
Io dico: quando un uomo si è fatto la barba e la doccia e dato dopobarba e deodorante, non è a posto? Ok, se va a una cena o a un matrimonio, va bene anche un tocco di profumo, no problem. Oggi nelle pubblicità dei profumi (facci caso) ci sono più i bei ragazzi che le belle ragazze. E le marche si chiamano arrogance, egoist, malizia, le male e via discorrendo.
https://photos.app.goo.gl/bJDEH6zwmSbHz43D7
Vega abita nel Valdarno superiore, io nell'inferiore. Càpita che ci accompagni Cona o qualche figlia il sabato mattina e noto con sempre più stupore la dilagante presenza maschile. Una volta gli uomini andavano al bar, alla mesticheria, alla ferramenta per qualche attrezzo da giardino: ora tutti da acqua e sapone, da più me, da Gucci.
Il "trucco" nel senso di abbellimento cosmetico per gli uomini nel XVII secolo era diffuso, ma differente dal make-up moderno. Era una pratica legata all'aristocrazia e implicava l'uso di ciprie, fard, parrucche e talvolta l'uso di "cerotti" per coprire imperfezioni, con l'obiettivo di apparire giovani, sani e aristocratici, a differenza della percezione moderna.
Pratiche e scopi del trucco nel XVII secolo:
Colorazione della pelle: Si usavano ciprie e fard per sbiancare la pelle e ottenere un colorito sano e artificiale.
Parrucche e capelli: L'uso di parrucche, a volte molto elaborate, era comune tra gli uomini aristocratici per nascondere la calvizie e per moda.
"Cerotti" per le imperfezioni: Talvolta si usavano piccoli pezzetti di stoffa per coprire le imperfezioni come i segni del vaiolo.
Cosmetici: Il trucco era spesso associato a un'immagine di ricchezza e status sociale.
Chi lo usava:
Aristocrazia e nobiltà: Il trucco era una pratica che distinguia la classe alta dal resto della società. Gli uomini più poveri non potevano permettersi tali prodotti.
Questa cortese risposta (che mi stupisce: é stato tolto l' "Interdetto"?) merita una precisazione.
La mia domanda é nata dal fatto che hai citato un elenco eteroclito di personaggi, come "testimoni" di un tuo dire (come confermi, d'altronde, anche qui).
Dato che sei "logorroico" (ironico, non aggressivo :mmh?: ), ho chiesto a quale delle innumerevoli affermazioni facevi riferimento.
Affermazioni che, ovviamente, ho letto: é la ragione per la quale ti chiedevo precisazione.
Leggo, cono, leggo (velocemente) tutto. E cerco anche di comprendere cosa si voglia dire scrivendo.
Cosa, lo ammetto, non sempre agevole.
Spesso, impossibile.
So' de coccio e 'gnurant.
Non sono in grado di andarci da sole Cona e figlie? Certo che se i sabati mattina andate spesso in profumeria o negozi simili, qui si sprecano trucchi e profumi, vanità ed edonismo. O no?
Conino, trova scuse meno banali ed artefatte per piacere. Se devi sparare cazzate almeno fallo in modo un pochino più credibile, su!