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Originariamente Scritto da
axeUgene
perché, tu nella tua libertà - che non è mai totale per via delle circostanze esterne - non scegli in base a quello che vuoi o non vuoi ? l'uomo che frequenti ora te l'ha imposto qualcuno, tu' madre ? libertà vuol dire questo e non capisco come tu possa intenderlo come "no selezione", se non per paura di non essere tu a selezionare per i tuoi figli; che è una cosa che potrei capire, ma è controproducente; quelli si prenderanno apposta qualcuno che non ti piace, se competono, oppure, peggio qualcuno che piace a te ma non a loro se sono soggiogati nello sviluppo della loro personalità;
No, continui a non fare i conti con la testa di un adolescente. Non farmi ripetere che non c'ho voglia, ho già spiegato i rischi.
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il desiderio è l'impulso a fare qualcosa per la nostra gratificazione;
ci sono desideri immediati, strettamente pulsionali, relativamente pochi e vincolati alla disponibilità materiale; e desideri più mediati dalla cultura, la maggior parte, che necessitano dei limiti per essere identificati ed elaborati come agibili; se tu dici a tua figlia: scegli un giocattolo, lei deve averne a disposizione una pluralità, ma non infinita, altrimenti subentra l'angoscia del tutto è possibile, ma non so cosa scegliere;
ma, se un determinato desiderio assimilato come nell'ordine del possibile viene proibito, negato, in modo esplicito o implicito, si può elaborare una reazione trasgressiva - si fuma di nascosto - oppure di rimozione, si sublima con qualcosa che lo sostituisce, ma poi questo genera nevrosi, anche con dipendenze, compulsioni, feticismi, fissazioni, ecc... il consumismo è una tipica e comunissima sublimazione di massa delle pulsioni erotiche rimosse;
l'impegno è un concetto che hai tirato fuori tu, e di cui posso capire che si tratta dell'intenzione di attribuire un particolare significato sentimentale alla frequentazione sessuale, diverso da una normale simpatia reciproca o attrazione, che comunque necessita di un minimo di fiducia e selezione per giungere all'intimità, ma non implica promesse di esclusività o disponibilità futura;
penso che, faut de mieux, ti concederesti la cosa, no ? ora, perché educare i figli all'idea che un comportamento che tu stessa adotteresti sarebbe sbagliato in via di principio, privo di cittadinanza ? sa di un trucco, di una menzogna, anche in buona fede; ma questo i figli lo capiscono, eh... forse si può studiare qualcosa di meglio;
La proibizione la stai dando tu per scontata, perchè vedi tutto in chiave di moralismi ed estremismi. Io sto sostenendo la necessità di insegnare ad autocontrollarsi per non finire in incontinenza. Ma capisco che per menare il can delle tue fissazioni per l'aia tu debba fingere di non capire.:dentone:
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esattamente, dovuta alla rimozione dei propri desideri e alla loro sublimazione con quello che credono sia autentico, e che poi si dimostra inadeguato; in tutto, nelle scelte affettive, nel lavoro, a compensare insicurezze, complessi, ecc...
Ma guarda che gli adolescenti lo sentono benissimo qual è il loro desiderio e più o meno dura fino ai 30 anni con la stessa prorompenza, poi magari si affievolisce, ma dipende dalle persone. Che rimuovono? L'impulso sessuale è forse il più forte che l'essere umano si trova a dover gestire. L'unica cosa che porta alla catastrofe è la repressione e quella, come dicevo ieri, sta nei gruppi ultracattolici.
No credo debba esserci qualche altra motivazione, altrimenti non si spiega perchè i giovani di tutti i popoli e di tutte le culture abbiano la stessa inesperienza di se stessi
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anfatti... tutti terrorizzati, come dici tu... e tutti dallo psicanalista :asd:
Ma piantala, che la paura del matrimonio ce l'hai anche tu eppure ti hanno lasciato fuori dal manicomio :D
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appunto, perché si è fatta esperienza della rottura e dei suoi motivi, e quando si sceglie di nuovo lo si fa con maggiore vigilanza; ma l'errore precedente era dovuto all'inesperienza di qualcosa su cui si sarebbe potuto essere istruiti di più e nevrotizzati di meno;
l'intento lo capisco, ma in effetti i suoi risultati non sono quelli che si crede di intuire; i figli non recepiscono quello che credi razionalmente di comunicare, ma fanno altri conti, e quelli si sedimentano:
se tu dici loro che una cosa è sbagliata ma loro la desiderano e la percepiscono come ordinaria - già lo vedi in termini di emulazione degli altri bambini, dei loro consumi, mode - si sentiranno in colpa per questo; e, magari per compiacerti sinceramente, aderiranno al tuo precetto, faranno uno sforzo per conformarsi, rimuovendo quel desiderio, che però finisce da qualche parte; oppure fingeranno, imparando così a mentirti più consapevolmente, perché dipendono dal tuo giudizio, covando una contrapposizione opportunistica;
se, magari più in là, nell'età del conflitto, si metteranno in competizione, cercheranno apposta quel comportamento, anche se non interessa loro troppo, solo come grimaldello di autonomia; c'è gente che si sposa con persone inadatte, proprio per far dispetto a genitori invadenti;
se poi hanno l'impressione che neghi loro quanto concedi a te stessa, ti odieranno; se neghi a te stessa quello che loro desiderano, ti odieranno inconsapevolmente e si sentiranno in colpa, perché col tuo affetto li stai ricattando emotivamente ad emularli; i genitori che soffrono tracciano - quasi sempre inconsapevolmente - proprio questi recinti emotivi tipici delle figure passive: se mi vuoi bene, devi soffrire come me;
saranno comunque condizionati, come è inevitabile nell'educazione; il punto è solo nella scelta del modo che si ritiene più produttivo nel farlo, ma date le circostanze reali, non quelle immaginarie a conforto del proprio imbarazzo;
l'impulso sessuale svincolato da implicazioni sentimentali c'è nel bagaglio di qualsiasi persona; rimuoverlo non aiuta le persone a gestirlo, perché quello resta lì, si sedimenta e poi riemerge; nel sesso coniugale, per tanti motivi, spesso proprio legati all'ideologia sentimentale, questa rimozione è un grosso elemento di crisi, perché si creano scomparti morali di intimità;
oggi un po' meno; ma ti posso assicurare che per i 20enni della mia età - anni 80, non la preistoria - praticare del sesso orale a una donna era quasi impensabile, faceva schifo a tutti i miei amici, ragazzi borghesi di Roma-nord, non rurali della Sabina; e, in genere, il piacere femminile era un oggetto sconosciuto; il mio migliore amico - non un troglodita, ed eravamo quasi 30enni - al mio suggerimento mi prese per il culo per anni, dicendo che mi atteggiavo a "raffinato" :asd:
oggi, se dopo due volte a una non gliela lecchi - a parte le pochissime a cui piace passare subito ad altro - quella ti molla un pedatone nel didietro :D
cosa è successo nel frattempo ? il porno di massa - cioè, il mercato - che con l'home video ha reso normale ed agibile un desiderio femminile basilare, prima rimosso da donne e uomini come una prassi quasi pervertita, da ambienti malsani, intellettuali libertini, lettori di Sade, ecc... :rotfl:
ma non è intervenuta l'educazione; e, assieme a quel risultato positivo, se ne sono determinati molti altri piuttosto discutibili;
e oggi, quello spazio dell'immaginario desiderante continua ad essere monopolio del porno diffuso, non solo quello esplicito delle clip, ma di tutto il sistema di segni e convenzioni che si sono affermati con lo sdoganamento del pop-porno;
se è dappertutto, i ragazzi penseranno che sono così anche i genitori, ma di nascosto; cosa possono capire di un discorso che rimuove quelle pulsioni, o le condiziona a costrutti di ideologia sentimentale che non contemplano quel lato del desiderio ?
qui non si tratta di insegnare ai ragazzini a fare sesso disinibito con chiunque, ma proprio di evitare una menzogna, inutile e dannosa, sulla realtà di quelle pulsioni; primo perché è una menzogna, e mina la fiducia; secondo perché comunque non ottiene il risultato sperato, ma sedimenta rimozioni;
Di nuovo, questo succede se gli insegni che il sesso è sbagliato, come fa qualcuno che minaccia cecità. Puoi insegnargli che è una cosa naturale e bella, ma la pipì si fa al bagno e non ovunque ti trovi quando ti scappa.
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ma tutto questo non avrebbe senso, sia in termini di desiderio diretto, sia sublimato - vorresti il sesso extraconiugale, perché con la moglie ti trattieni o è subentrata un'abitudine/dovere, ma ti compri il suv infiammandoti il tunnel carpale a forza di firma' cambiali - se non ci fosse un grande potenziale desiderante inespresso, rimosso, pronto per essere sostituito da consumi o altro;
non credo che volerlo ignorare sia una strategia utile;
Mah, io tutta sta rimozione non la vedo...cioè sì, quella dovuta al conto in banca. A me sembra proprio che chi può si soddisfa in ogni modo.
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non credo proprio, perché altrimenti vivresti in un ambiente molto più sereno, meno rancoroso e spaventato; se la pizza che trovi fa schifo, la soluzione non è tenersene lontana, ma avere pizzerie buone;
l'amore di coppia lo lascerei da parte, perché è qualcosa che meriterebbe un 3d apposito, vista la complessità della circostanza, con tutte le implicazioni, proprio di immaginario, del possesso, dell'identità, delle proiezioni e sottintesi di impegno, progetto; detta così, è proprio una di quelle scatole chiuse in cui finisce tutto ciò che si vuole rimuovere;
pure quello che picchia o minaccia la moglie che vuol divorziare si giustifica con l'"amore", e in buona fede; proprio non capisce, perché non ha un modello diverso;
per me, è stato amore rispettare e facilitare una decisione del genere; per Cono, che pure rappresenta un sentire diffuso, è timore di soffrire, non voler lottare, egoismo; pensa quanto è labile e discutibile la nozione, tra persone comuni, eh...
Eh. Le pizzerie buone sono fuori dalle chiese che ti insegnano che se non ti sposi sei uno sfigato.
Si potrebbe aprire un thread sull'argomento, se però non finisci col riempirlo dei tuoi predicozzi su cosa insegnare agli adolescenti :asd:
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beh, in ogni caso, evidentemente si tratta di qualcosa mal progettato, se si parla di fallimento; e in entrambi i casi non è che arriva qualcuno a dire che bisogna sacrificarsi di più per ottenere lo scopo, che le persone oggi non vogliono impegnarsi, ecc... perché chi sta materialmente su pezzo e ci mette il suo, di culo, ti fa un pernacchione e sei al punto di prima;
anzi, no; col predicozzo hai perso autorevolezza, se ne avevi qualcuna.
Ok Mr. Autorevole, fai dei figli e insegnagli che rimboccarsi le maniche per essere promossi a scuola o per raggiungere qualsiasi altro obiettivo nella vita è sbagliato. Auguri.