fraintendi la questione:
la legge - in democrazia, beninteso - stabilisce quale misura di "bene" sia davvero comune alla quasi totalità delle sensibilità; qui siamo tutti d'accordo sul fatto che sia necessario non rubare e fermarsi col rosso al semaforo; ma solo tu coltivi l'idea che l'autodeterminazione nelle questioni di famiglia e filiazione dovrebbe cedere il passo a qualcos'altro, che però non definisci; e la legge puntualmente registra questa tua minorità, sancendo come sacra quell'autodeterminazione;
qualcuno pensa che, siccome a causa della religione si compiono massacri, i culti andrebbero vietati in nome della sua idea di Bene comune; ma sarebbe in minoranza, e per quanto quello possa addurre storia e cronaca, giustamente la legge preserva l'autodeterminazione dell'individuo in materia di culto;
posto che su alcune cose, interpretate diversamente, sarei pure d'accordo, quella non è affatto la realtà, ma la scelta di una parte della realtà, compiuta da quei pensatori, per attribuire un peso maggiore o minore a ciò che si osserva, come la scelta di suonare i tasti di un pianoforte e a volume diverso;Quando i più grandi pensatori del nostro tempo parlano di crisi morale e di caduta dei Valori, non fanno censura, Axe. Fotografano semplicemente la Realtà.
sono cose diverse e in contraddizione; chi è sposato e ha promesso, può innamorarsi e figliare con altri; cosa che avviene di frequente; non puoi mettere tutto nello stesso pacchetto; o dai la priorità alla famiglia spontanea, naturale, o al vincolo giuridico, delle due l'una;Quando si dice che innamorarsi, fidanzarsi, sposarsi, promettersi il Futuro, avere figli
la nostra legge, nell'attuazione della nozione di Bene comune quale sentita dalla quasi totalità delle persone, stabilisce la sacralità del sentimento; e questo non per idolatria dell'individualismo, ma perché si prende atto della realtà che in una famiglia non si può imporre l'accordo, e che la separazione sia preferibile ad una cronica atmosfera di conflitto;
e sarebbero ?crescerli e educarli a quei cinque o sei Valori fondamentali,
dipende da quali valori enunci e da cosa ognuno intende come valore sociale; il dissenso che sperimenti qui - con tutti - ti mostra che la preferibilità di certi valori e assetti sociali non è affatto scontata, anzi;porta enorme beneficio alla Società tutta
io non ho mai censurato preferenze conservatrici, e nemmeno reazionarie; ognuno ha diritto a preferire quel che crede, sempre in base al principio di autodeterminazione; abbiamo tutti lo stesso diritto;non si è retrogradi, conservatori o addirittura di destra.
quello che ti contesto è il falso ideologico che rappresenti con frasi come queste:
certo che esprimi giudizi morali sui singoli; se tu dici il peccato - o il reato - poniamo rubare, stai giudicando moralmente chi compia quell'azione, e non ti puoi nascondere dietro il dito del dire il peccato ma non il peccatore; se rubi, la legge ti persegue nella tua individualità, nome e cognome;E men che meno si fanno giudizi morali sulle singole Persone.
se divorzi o decidi di non avere figli no, perché quello è un comportamento riconosciuto come lecito, e nulla conta per la società il fatto che tu lo ritenga peccato;
quando si redige la legge contro il furto o il codice della strada, si argomenta il danno sociale di certi comportamenti, in modo "forte", pesandolo sulla bilancia; per la società la libertà individuale deve cedere il passo di fronte al semaforo rosso; nei casi di cui parli tu, no, e per numerosi buoni motivi, consolidati e comuni alla quasi totalità delle persone;
se postuli le persone come libere, il caveat è che la loro scelta è irrilevante in termini di Bene comune, al contrario del furto o delle violazioni del CdS; nessuno direbbe che le persone devono essere libere di rubare o passare col rosso;Quelle rimangono libere nelle loro scelte, ci mancherebbe.
se censuri come contraria al Bene comune la libertà di non avere figli o farsi una nuova famiglia, devi necessariamente - proprio a tutela di quel Bene che definisci comune - tradurre l'idea in normazione, precetto vincolante e obbligatorio, e giocartela su quel piano;
se non lo fai, è una confessione di impotenza morale;
la società attuale - che tu deplori - è quella che nella storia umana prevede la maggior tutela possibile dell'infanzia; i bambini non c'entrano nulla, e te lo dicono loro stessi, una volta divenuti adulti e consapevoli; te lo dicono esplicitamente, e implicitamente, proprio rifiutando in massa e spontaneamente quel modello di famiglia in cui sono cresciuti;Ma qua ormai da mesi stiamo cercando di capire e dare risposta proprio a questo dilemma: L'individuo o la Società? Il diritto del singolo o quello collettivo? Quello di noi adulti o quello dei Bambini?
il conflitto tra desideri individuali e società c'è dalla notte dei tempi, e lo risolve proprio la legge, sancendo quanto la sensibilità diffusa avverte come dovuto;
detto questo, il tuo approccio alla questione famiglia e sessualità è squinternato e puerile, qualsiasi pensatore tu citi a sproposito, senza prospettive; questo perché ti trovi di fronte ad una sensibilità diffusa che da almeno due secoli si forma in massa su valori diversi - che ritrovi ovunque, nella cultura "alta" e in quella popolare - dai tuoi e sta lentamente elaborando un'idea diversa di famiglia; non lo rimetti il dentifricio nel tubetto;
poi, per me puoi pensare quel che ti pare; l'unico problema lo puoi avere coi tuoi figli, se rappresenti loro una realtà fittizia dei sentimenti e quelli poi entrano in conflitto con quel modello, privi di strumenti per affrontare quanto tu vuoi negare.