Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
si, forse ho capito: c'entra ad esempio la percezione soggettiva del valore del prodotto, come un'orologio di pregio o una macchina costosa, che per molti non vuol dire solo guardare l'ora e viaggiare, ma anche mostrare il prodotto acquistato per i più vari motivi: ad esempio perché avere quel prodotto e mostrarlo è uno status symbol, ecc.
esattamente;
si. trasponendo la tonalità e cambiando qualche nota hai o non hai una "nuova" melodia?
se trasponi e basta, no; se cambi note, sì;

ma mi domando. le leggi sul copyright in america sono le stesse che in italia?
non proprio; negli USA, rispetto all'UE, non vige il diritto morale d'autore, nel senso che il pagamento dei diritti assolve ad ogni obbligo e non c'è una vera tutela dell'integrità dell'opera; cioè, se hai pagato i diritti, nessuno ti può far causa se estrapoli un brano dal contesto originario e lo inserisci in un altro, che l'autore riterrebbe improprio; pensa alle opere "concept" tipo "Tommy", oppure ad un uso irrisorio: inserisco un brano di un cantautore in una raccolta di liscio;
altra domanda: dei punk sotto effetto come i sex, avrebbero avuto i soldi per pagare i diritti? mah, dimmi tu...
di solito, fino agli anni 70 i diritti di esecuzione non costavano molto, e spesso c'era modo di pagare proporzionalmente alle vendite, almeno una quota; tanti gruppi underground hanno suonato cover dei Beatles, Stones, Dylan, ecc...
ma i Pistols erano ricchissimi da subito;

quello orientale è diverso?
si, ci sono i quarti di tono, altre scale, ecc...
poi: bisogna essere davvero dei dilettanti per anche solo pensare di comporre una musica su un inizio notorio. eppure a quanto ho modo di sapere succede...
invece, è la prassi, soprattutto dei professionisti; poi si cambia; tanto, i moduli sono quelli e si finisce comunque ad intersecare il già esistente;

penso che in definitiva la musica sia un po' come il lavoro di un buon artigiano. non conta solo l'orecchio ma anche la competenza tecnica, la conoscenza del lavoro di altri, la raffinatezza ecc. non si tratta alle volte di genialità ma di una pratica costante cui si può anche dedicare la vita.
ha'voglia, esattamente; 99% artigianato e studio, cultura della materia, ascolto; 1% circostanze imponderabili di sensibilità di quello che "c'è nell'aria" in quel momento e si aggancia alla sensibilità dell'epoca;

cioè offrono un servizio a pagamento? io sapevo che le poste sono l'ultimo baluardo dello stato nell'ambito dei servizi pubblici. quando nel 2009 studiavo diritto amministrativo erano credo, ancora in mano pubblica. adesso no? da quando?
beh, certo: la raccomandata la paghi, no ? le poste sono ancora proprietà del MEF, ma gestite secondo un criterio privatistico e in regime di liberalizzazione dei servizi, dovendo garantire un livello essenziale di prestazioni;

si. però la legge ad personam ci scappa, volendo comunque. ad esempio nel senso che il legislatore formuli in termini generali e astratti un dettato normativo che si adatta pur essendo "generale e astratto" agli interessi di pochi fortunati. altre volte, ciò che è perfettamente lecito, emana leggi di un'unica disposizione che ad esempio costituiscono un ente pubblico virtualmente "inutile" se non per "sistemare" qualche politico "trombato"...
non tanto questo, oramai, quanto interessi più grossi e solidi di quelli personali;

"chiuso" vorrebbe dire "socialista", "autarchico" o cosa altro?
vuol dire chiuso ad investimenti esterni al sistema, siano essi di acquisto dei titoli pubblici, di accesso alla borsa, ecc...
la spesa corrente a quanto ne so aumenta il "deficit", se deficit c'è. lo spread poi mi pare una trovata mediatica, insomma di propaganda. cioè se tra i titoli italiani e quelli tedeschi c'è una grande differenza in termini di "interessi" ciò non giova certo all'economia nostra italiana. ma siamo sicuri che da loro i tedeschi non abbiano criteri diciamo più complessi per valutare la salute economica della germania? cioè siamo sicuri che sto spread sia dirimente in proposito?
è dirimente in sé, poiché, sulla base della fiducia nel sistema-paese, implica che per farti comprare i tuoi titoli anziché quelli, sicuri, tedeschi, devi pagare più interessi, la cui differenza è, appunto, lo spread; devi indebitarti di più, e sono soldi in meno che avresti potuto investire, tramite tutto il circuito;

alitalia però a quanto mi ricordi fu non "nazionalizzata" ma privatizzata, ovviamente facendo guadagnare gli amici "degli amici". ma forse è stato meglio così. d'altra parte non costituisce più un pozzo senza fondo.
poi fu sostanzialmente ri-nazionalizzata creando la CAI(poste) - ricordi la diatriba sull'"italianità" ? - spendendo miliardi dei contribuenti, anziché aderire al consorzio Air France KLM; andò in crisi e poi fu cooptata Etihad al 49%.