
Originariamente Scritto da
axeUgene
vabbè, ma tutti questi discorsi che si fanno qui, dovrebbero partire da un oggetto individuato:
un conto è parlare di spiritualità autonoma di ogni persona, che può essere un argomento interessante, ma non convenzionale, data l'assoluta soggettività;
altro è riferirsi ad una pretesa legge eteronoma che si dovrebbe evincere da qualche testo sacro; cioè, gli assertori di qualcosa di oggettivamente imperniato su un testo dal quale si dovrebbero evincere leggi morali, dovrebbero parlare di quelle traducendole in prescrizioni comportamentali, argomentate;
asserire un dio, e poi non dirmi cosa vuole da me e perché, non ha senso; oppure nasconde retoricamente un senso, tautologico: il volere divino è quello che intendo io, ma non voglio argomentarne la logica;
poi, chi abbia studiato un pochino di filosofia, quella di un normale liceo, e non abbia giocato a battaglia navale, dovrebbe più o meno sapere che il 90% delle argomentazioni religiose sono insostenibili, se non tra adepti di una stessa setta;
al più, si può discutere dell'attitudine di un sistema religioso e dei suoi testi ad esprimere un'ideologia più o meno coerente e prescrittiva, "credibile" nella sua organizzazione concettuale.