Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
Io sto facendo un discorso sulla popolazione in generale, ovviamente i singoli possono essere mossi da motivazioni diverse, ma siamo di fronte ad un fenomeno ufficialmente riconosciuto per cui non si fanno più figli e le 'famiglie' di un solo individuo aumentano sempre più. Come ho detto, non possiamo sapere se ciò sia positivo o negativo, solo i posteri potranno dirlo, ma volendo trovare una causa a quello che succede, io mi do la spiegazione che ho già detto: le persone oggi sono meno abituate al peso delle responsabilità, metti anche solo quello della fatica fisica (vuoi esempi concreti? Ci spostiamo in auto, treno, aereo, etc. molto più facilmente ed economicamente delle generazioni passate, che erano costrette a camminare km e km, al massimo andavano a cavallo, etc. etc.; parliamo dei lavori di casa, che te lo dico a fare?; etc. etc.), sono invece più abituate a ricercare il proprio benessere e divertimento (la società dei consumi ha creato dal nulla industrie vere e proprie basate sul nostro relax e divertimento), vuoi esempi concreti anche qua? Quanti dei nostri nonni o bisnonni andavano in vacanza, magari all’estero? La villeggiatura al mare sarà iniziata negli anni 50, oggi facciamo Capodanno a Parigi.
Siamo proprio organizzati così, la società del benessere non vuol dire solo più soldi ma anche più comodità in senso lato e forse stiamo diventando sempre più molli
ecco, tu fai questi esempi, ma non c'è nessuna dimostrazione della motivazione che attribuisci, a fronte di tante altre circostanze come quelle che ti ho elencato, e che spiegano in modo molto più robusto la tendenza alla de-natalità; in Francia, e nel resto d'Europa, negli ultimi 30 anni, hanno fatto molti figli; eppure sono soggetti alle stesse circostanze in termini di desiderio di vivere comodamente, e a libertà ancora maggiori in termini di costumi sociali; come lo spieghi ?
se la correlazione di causa-effetto fosse quella che ipotizzi tu - la società del benessere e le sue tentazioni che "rammolliscono" le persone - quelle società ancora più benestanti dovrebbero manifestare una tendenza ancora maggiore; invece, è il contrario;
anche in Italia, sono i benestanti a fare più figli;
tu credi che una coppia di precari che guadagnano 800/mille euro a cranio davvero non faccia figli perché vuole fare la vacanza a Parigi; o forse perché temono di allevare piccoli destinati non avere opportunità e a rischio miseria, se le circostanze dovessero peggiorare ?
Per quanto riguarda la responsabilità di chi decide di non mettere al mondo figli se vede che il compagno non è adatto o pronto, può capitare e gli fa onore, ma non tutti ragionano così.
io, invece, credo che una gran maggioranza delle persone responsabili avverta intuitivamente se ci sono le condizioni adeguate per imbarcarsi in un'avventura del genere; certo, poi ci sono anche i criminali - ambosessi - che "incastrano" un partner per sistemarsi e porre un rimedio alla loro paura esistenziale della solitudine, alle insicurezze, per dare senso ad un'esistenza priva di altri motivi e stimoli;
La famiglia felice è quella in cui ci si vuole bene, al di là dei difetti e delle imperfezioni e ovviamente c'è sempre stata e c'è anche oggi. E lo vedi anche tu che è la migliore per crescere un figlio, altrimenti non ti saresti posto il problema di far nascere un bambino, quando i presupposti erano già incerti.
bene; ma questa famiglia felice era forse quella di un "tempo andato", diverso dall'oggi ? e come ?
perché è questa la risposta che dovresti dare a sostegno della tua tesi;
anche perché tutti vogliono la felicità; se ci fosse stato un modello che la produce, tutti si sarebbero più che volentieri ispirati a quello, nella successione delle generazioni; invece, quello che senti affermare più spesso da tutti i genitori è il desiderio di voler evitare come la peste il modello precedente;

Poi il senso di responsabilità si insegna in quel modo che tu chiami automatismo. I bambini non ti capiscono se gli fai il discorso sui massimi sistemi.
appunto, obbediscono e basta, non sono responsabili finché non agiscono per conto loro;

Mi dispiace sinceramente perché si vede che la tua scelta ti è pesata, ma non puoi dire che mi vanto delle mie scelte facendole passare come virtù. Questo commento non ha senso, visto che non ho raccontato nulla su di me, mentre potrebbe applicarsi a te, che credi che tutti quelli che non hanno figli abbiano ragionato come hai fatto tu.
no, la scelta non mi è pesata, perché per me il rispetto della condizione e libertà altrui è il primo valore; mi sarebbe pesato di più forzare;
poi, non sto parlando di te nello specifico, dato che non ti conosco;
tuttavia, siccome la prassi di attribuire motivazioni "da deboli", poco virtuosi, a coloro che fanno scelte diverse è vecchia come il cucco e ricorrente, e si presta bene a dipingere un ritratto virtuoso di se stessi per contrasto, quando sento certi giudizi non corroborati da prove - dimostrazioni vere - suona l'allarme;

io non ipotizzo che gli altri abbiano le mie stesse motivazione; ma la procreazione è da sempre una pulsione umana fondamentale e istintivamente gratificante, premiante; perché in qualche modo il patrimonio genetico di chi ha figli sopravvive; un modo di aggirare la morte, una cosa importante sotto il profilo esistenziale; pertanto, mi sembra davvero poco ispirata - e anche offensiva - una spiegazione della rinuncia incentrata su motivi futili o di gratificazione effimera, dato che la stessa procreazione è evidentemente gratificante per i genitori; difficilmente sentirai qualcuno dire che avrebbe preferito non avere figli, nonostante l'impegno e la fatica;

Veramente, non ha senso continuare a discutere. Non mi convincerai che la scelta di non fare figli sia più virtuosa di quella di farli.
ma dove mai avrei scritto una cosa del genere ?
io ho solo contestato il tuo pregiudizio secondo il quale oggi le coppie non farebbero figli per minor senso di responsabilità, e ho confutato questa asserzione, peraltro precisando esattamente come sia impossibile giudicare le motivazioni altrui.